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Autore: eiden    20/11/2009    0 recensioni
Con passo lento e misurato si avviò verso la scia di schiuma bianca che il mare lasciava lungo la riva come un sentiero di luce verso… cosa? Il paradiso?
Forse a lei piaceva pensarla così.
[Sesta classifica al primo round di "Miss scrittrice 2009/2010" indetto da Dike e Yuri]
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che dire? Quando ho visto il contest ne sono rimasta subito molto affascinata. La prima prova era qualcosa di talmente facile e al tempo stesso insidioso che non potevo certo tirarmi indietro. Una drabble, una flashfic o una shot da non più di 2000 parole su uno dei quattro elementi. Come potrete notare io ho scelto l'acqua.

Per quanto SO che avrei potuto fare di meglio, questo è quanto mi è venuto. Sono orgogliosa di me solo per il fatto che è una flashfic pura, cinquecento parole giuste giuste.

Sappiate che non capiterà MAI PIU' xD

Alla fine della stesura non mi convinceva nemmeno di striscio ma ora mi piaciucchia abbastanza^^

Alla fine il giudizio dei giudici. Buona lettura

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Lo sguardo perso, il vestito troppo leggero svolazzante nella brezza della sera. Le braccia abbandonate lungo i fianchi, i piedi nudi affondati nella sabbia della battigia.

Fissava il mare, seguiva con gli occhi ogni onda, così persa nei suoi pensieri da non accorgersi delle goccioline d’acqua gelida che le costellavano la pelle del viso, salata come lacrime, bruciante come acido.

Con gesto ritmico sollevava la sabbia con un piede per poi lasciarsela scorrere tra le dita come se fosse acqua, e forse era proprio quello che voleva che sembrasse. Il cielo sempre più scuro rendeva i suoi contorni sempre più indefiniti, solo il vestito chiaro come indizio della sua presenza, un fantasma di sé stessa che non voleva più rimanere in quel mondo.

 Con passo lento e misurato si avviò verso la scia di schiuma bianca che il mare lasciava lungo la riva come un sentiero di luce verso… cosa? Il paradiso?

Forse a lei piaceva pensarla così.

Quando la pelle venne in contatto con l’acqua gelida e ormai nera come inchiostro, si increspò come una pergamena, percorsa da brividi.

Lei chiuse gli occhi, sopraffatta dalla sensazione di quel liquido che le avvolgeva il piede, le sembrava quasi di sentire tutti i granelli di sale, sciolti al suo interno, graffiarle l’epidermide, lasciando minuscoli taglietti che bruciavano a ogni movimento.

Il corpo ondeggiava, trascinato forse dalla leggera brezza o forse da qualcos’altro, mentre la ragazza si lasciava coinvolgere sempre più in quell’abbraccio così intimo da penetrarle le ossa.

La sensazione dell’acqua sulla pelle era così bella…

Come un amante appassionato e dolce, come una coperta calda durante una tempesta di neve, come una carezza data da una persona amata. Il sorriso che le illuminava il viso testimoniava la marea di sensazioni che la stavano invadendo una dopo l’altra, come se il freddo non avesse più importanza, come se l’acqua, ormai a livello del petto, non la stesse aggredendo onda dopo onda, bensì portandola in un posto accogliente.

Camminando aprì le braccia, sentendo le onde accarezzarla, sentendosi trasportata in una dimensione diversa da quella in cui era, dove niente poteva preoccuparla, dove niente poteva farle del male.

Il mare, che lei amava così tanto, la faceva sentire protetta, amata. La sensazione dell’acqua sulla pelle la faceva sentire desiderata. Vicina a tutti, lontana da nessuno, e al tempo stesso isolata.

Come un primordiale utero materno, era lì che l’aspettava, fin da quando, da bambina, l’aveva visto per la prima volta.

Non aveva paura, non sentiva freddo, provava solo un miscuglio di sentimenti così forti da stordirla. Come una droga potente, come quando mangiava troppo cioccolato.

Avanzava e sorrideva, un passo dopo l’altro, lasciando che l’acqua la circondasse. Una mano corse a sciogliere i bei capelli scuri trattenuti in cima alla testa, lasciando che fluissero come animati di vita propria, come a volersi mostrare più bella, come una sposa che cammina verso l’altare.

E lei camminò finché l’ultima cosa che si vide di lei furono i lunghi capelli a pelo dell’acqua inabissarsi nelle profondità marine.

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SESTA CLASSIFICATA

Autore: eiden (scrittrice88 sul forum)
Titolo: Midnight Heart


Grammatica: 7.5 punti
Lessico e Stile: 8 punti
Originalità: 7.5 punti
Caratterizzazione personaggi: 8 punti
Trattazione dell'elemento: 12 punti
Impatto: 3 punti

Punteggio finale 46/60


Punti bonus 23


Una storia piacevole, dai toni senza dubbio delicati ed effimeri, nonostante l’originalità non mi ha colpita particolarmente.
Una lettura nel complesso gradevole, con un lessico per lo più fluido e una narrazione lineare e lenta nella descrizione dei gesti.
Senza dubbio hai descritto la scena come se un filo muovesse i passi della ragazza, una linea retta che la porta sempre a proseguire. Sebbene non eccelsa, poiché il personaggio non resta particolarmente (sembra molto una figura fantasma che non sono riuscita a cogliere a pieno), è una narrazione delicata e piacevole.
Qualche errore di grammatica, soprattutto imprecisioni, ha intaccato in parte la bellezza della fiction, ma nulla di grave o irrimediabile.
Hai trattato bene l’elemento scelto, rendendolo centrale nella storia, quindi su quello nulla da ridire.
L’atmosfera che hai creato mi ha comunque molto affascinata, sarà che l’ho letta la sera tardi con il solo ausilio della flebile luce di una lampada che ha aiutato il crearsi di una situazione ottimale.
Resta lo stesso una bella fic per la quale non manco di farti i complimenti.

  
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