Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Christine_    20/11/2009    2 recensioni
- Ed è per questo che andrete a Roma a intervistarli –
Ho la bocca spalancata e mi giro a guardare i miei compagni di corso. Sconvolti anche loro.
Ah, scusate. Non vi ho neanche detto dove ci troviamo. Il continente è l’America, la città e New York.In modo particolare negli edifici della New York Film Academy. E per essere ancora più precisi ci troviamo al nostro secondo anno.Venticinquenni con un sogno in comune: entrare nel mondo del cinema. [...]

Katherine ci riuscirà.
Entrerà nel mondo del cinema e nella vita di due giovani attori, rendendo quest'esperienza assolutamente indimenticabile.
Ma i Queen non avevano tutti i torti.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono un fascio di nervi, digiuna per giunta. Per l’agitazione sto morendo di caldo e ho tolto giacca e sciarpa. Qui mi guardano tutti storto. 
Mr Pattinson è in ritardo di dieci minuti. Muoviti, cavolo!
Nel frattempo guardo il foglio dove dovrei aver scritto le domande da fargli.. Bianco. Spero in un’illuminazione fulminante in quel momento.

Sento del chiasso fuori dalla porta. Sono loro. Ci sono la Stewart, Taylor Lautner, Chris Weitz e.. ma dove diavolo è quel sant’uomo? Se entro due minuti non è qui, io..
- Katherine Masters, della New York Film Academy? –
 Mi giro di scatto e con la mano urto la pancia dell’uomo che mi sta di fronte. Ora mi tende la mano.
Porca, questo dal vivo è nettamente migliore.
- Sì, m-m-mi scusi – farfuglio. Kath, ripigliati.
- Dammi del tu, posso darti del tu, vero? – dice mentre si siede davanti a me e sorride.
Nono, non sorridere ti prego.
- Certo, certo -
- Scusami per il ritardo –
- Ritardo? Non me ne ero neanche accorta! – e il naso si allungò.
Adesso in teoria dovrei fargli delle domande. Cazzo.
- Allora, finalmente l’uscita del secondo capitolo della saga di Twilight. Come ci si sente a essere l’idolo di ogni ragazzina? – Domanda più banale non potevo farla.
Ride, continua a ridere. Ha un sorriso da togliere il fiato.
- Vuoi sapere la verità? Non è sempre così entusiasmante come sembra. E’ bello sentirsi amati in quella maniera, per carità. Ma quando iniziano a chiamarmi “Edward” e a chiedermi di morderle diventa alquanto stressante –
- Robert, mi dispiace. Io le odio le ragazzette quando fanno così, e.. – Che. Cosa. Diavolo. Sto. Dicendo. Mi blocco e sorrido.
- Scusa Robert, è che non ho mai intervistato nessuno in vita mia. Infatti avevo detto al mio professore di non darmi nessuno di importante altrimenti avrei fatto una figura del cavolo come sto facendo ora. Non che non sia contenta di intervistarti, ma.. – Logorroica. Il mio più grande difetto.
- Calma, calma Katherine. Non ti preoccupare. Anzi, così mi hai tranquillizzato. Non dovrò passare i prossimi minuti con una stronza che mi riempie di domande –
Schietto, insomma.
- Ti sembravo una stronza? – chiedo ridendo.
- Assolutamente no! Ti stai tranquillizzando vero? – Ha ragione, sono meno tesa. – Lo vedo da come ti sei seduta –
- Mi stai psicanalizzando? –
- Ci sto riuscendo? –
- Sì, sei bravo anche a fare lo psicologo – dico sorridendo e lui risponde al sorriso.
- Stavi dicendo di quel professore –
- Ah, sì. Mi odia e non so perché. Poi, per giunta.. Ehi. Qui quella che deve fare le domande sono io! –
- Era per chiacchierare. Se ti va –
Strano ma vero, mi sto divertendo. Abbiamo parlato del mio rapporto controverso con Stroger e ora stiamo parlando dei mille flirt che gli affibbiano.
- Praticamente mi sono fatto tutto il mondo femminile eccetto Michelle Obama – inizia a ridere.
Un uomo gli si avvicina e gli sussurra qualcosa all’orecchio. Nel frattempo mi guardo intorno. Non mi sono accorta che sono usciti tutti e.. è passata un’ora?!
- Katherine io dovrei andare.. Facciamo una cosa. Ci vediamo stasera qui, okay? Facciamo per le nove e mezza?  Così facciamo l’intervista vera e propria e riesci a scrivere qualcosa -
Pattinson mi sta dando un appuntamento. Ma beeeene. Accetto e lo saluto con due baci sulla guancia.

< Salvare le modifiche a “New Moon”? >
< Sì >
Okay. Fortunatamente ho finito in tempo. Fra meno di mezz’ora Robert sarà al ristorante dell’Hotel. Devo ammettere che mi fa particolarmente effetto dirlo. Dice che mi aiuterà a scrivere l’articolo. Bello, lui.
- Hai finito? – mi chiede Sarah.
- Siii – le urlo dall’altra stanza – ora mi preparo –
Mi arriva un cuscino in faccia.
- Ti ho già detto che sei una stronza? -
- Io? Sei tu quella che è stata con Mr Bloom! –
Poi mi chiudo in camera e la sento urlettare. La valigia l’ho svuotata ieri sera quindi posso permettermi i miei dieci minuti in contemplazione dell’armadio. Jeans chiaro e maglione nero con lo scollo a V. Mi guardo allo specchio dietro la porta. Potrei andare bene. Prendo il computer, saluto Sarah e chiudo la porta dietro di me. Mentre scendo le scale penso al fatto che a Andrea ho mandato solo un messaggio. Vorrà dire che quando rientro in camera la chiamo.. E sarà una lunga telefonata.
Trovo Robert già seduto al tavolo. Ha spaccato il minuto.. Eppure lo credevo un tipo ritardatario. Ecco, Kath. Mai giudicare un libro dalla copertina, ricordalo. Appena mi vede si alza e mi viene incontro.
- Ciao! Finita la recensione? – mi dice dandomi due baci sulle guancie.
- Sì, fortunatamente. Sperando che vada bene – dico sedendomi di fronte a lui.
- Poi male che va me la fai leggere, okay? Però prima scriviamo l’articolo? –
Scrivere l’articolo? Ma non dovevo intervistarlo? Lo guardo con la faccia un po’ titubante e lui capisce.
- Tanto vale che scrivi direttamente l’articolo sennò stasera fai davvero le ore piccole – mi dice sorridendo. Perché si preoccupa così tanto? Gli voglio già bene.
- Grazie, però qualche domanda devo fartela comunque. Voglio che sia un articolo.. Colorato, frizzante – dico, accendendo il computer.
- Devo avere paura? –
- Naaaaa –
Appena il computer si accende lo guardo e rido.
- Sei pronto? -
- Vai, sono pronto –
- Anche a domande impertinenti? –
- Basta che non mi chiedi se ho un tatuaggio sull’inguine o piercing nascosti bene –
- Peccato, quella doveva essere la mia prima domanda –
Ride. Vi ho già detto che adoro il suo sorriso?
- Allora, Prima domanda impertinente. Ad un certo punto del film ho notato qualcosa che.. non mi quadra.. Diciamo così –
Sbarra gli occhi. – Cosa? –
- Mi spiego meglio. Quando Edward è pronto a morire.. Nella piazza.. Mostra un fisico che.. – e inizia a ridere.
- Già ridi? Hai capito, eh? Dai, su Rob quella tartaruga da dove è uscita? –
- Brava osservatrice. Gli effetti di una buona palestra.. –
Adesso quella che ride sono io.
- Voglio la verità - dico fra le risate – non che tu non abbia un bel fisico ma quella tartaruga.. Daiii -
- Devi smontarmi in questa maniera? – dice serio. Oh, merde. L’ho offeso davvero.
- Io, Robert.. Non volevo. Io credevo fosse una domanda divertente e .. –
Mi guarda e poi scoppia a ridere nascondendo il viso fra le mani.
- Stronzo! – gli dico lanciandogli il tovagliolo.
- Non ho resistito alla tentazione, scusa – dice facendo finta di asciugarsi le lacrime – Adesso faccio la persona seria –
- Altrimenti faccio tutto da sola e mi invento ogni parola –
Due ore dopo abbiamo finalmente finito di scrivere.
- Sono fiero e orgoglioso del mio primo articolo – dice e di tutta risposta gli tiro uno schiaffo sul braccio.
- Io scrivo e tu sei fiero del mio lavoro? –
- Sì. E’ la prima volta che aiuto a scrivere un articolo su di me –
Chiudo il computer e gli sorrido.
- Grazie Robert. Adesso però devo affrontare Stroger – dico sbuffando e alzandomi.
- Fammi sapere come va, tanto ci rivediamo, no? –
Mi ispira proprio tenerezza. Cioè, in teoria dovrei volergli saltare addosso. Ma mi viene solo voglia di abbracciarlo. E così faccio.
- Masters! – Questa voce, la solita voce.
- Non ti ho mai detto che non bisogna mischiare la vita privata con il lavoro ma mi sembrava scontato! –
- Prof lei.. Non capisce – cerco di difendermi.
- Io invece capisco – dice e come al solito va via. No, stavolta non mi volta le spalle. Robert mi spinge verso le scale e lo saluto con un cenno della mano.
Faccio le scale a tre a tre e al quarto piano lo vedo girare l’angolo. Lo stesso mio. Rientro in camera per poggiare il computer.
- Kath ma che.. – Sarah in pigiama che non ci sta capendo nulla.
- Poi ti spiego – le dico e poggio il computer sul letto.
 Mi catapulto contro la sua porta iniziando a bussare furiosa.
- Masters puoi continuare quanto vuoi. Non voglio sentire le tue scuse –
- Adesso invece lei mi sta a sentire. Anche se ho una porta davanti. Tanto di solito non parlo con lei ma con le sue spalle. Non ce la faccio più con questo atteggiamento da parte sua.. Mi disprezza, lo so. Ma voglio sapere il perché. E’ simpatico con tutti, eccetto che con me. Chiama tutti per nome ma io sono solo Masters. Cosa le ho fatto me lo spiega? – ora mi sento meglio. Gli ho urlato addosso tutto il veleno che avevo dentro. Vedo la porta aprirsi e lui furioso.
- Vuoi davvero saperlo? – mi sussurra quasi con un ringhio buttandomi addosso gli occhi chiarissimi.
- Sì – dico decisa.
- Perché sono attratto da te. Dal primo istante in cui hai attraversato la porta dell’Accademia. Ma io sono un tuo professore, non potevo fare nulla. E allora ho iniziato a comportarmi così.. per non rischiare di peggiorare le cose –
Okay. Adesso sono sconvolta davvero. Eppure non mi sembra che abbia bevuto, è lucido.
- Sapevo che non sarei riuscito ad ignorarti e allora mi comportavo così. Non ho mai avuto il coraggio di chiamarti Katherine –
Cosa faccio? Cosa dico? Rimango a fissargli il petto. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Avrei dovuto capirlo? Alzo lo sguardo verso di lui. E’ davvero.. bello. E non devo dire stronzate a me stessa.. Anche io sono attratta da lui. E non poco. Però non devo essere impulsiva. Non essere impulsiva. Tre secondi dopo ho le mani attorno al suo collo e le mie labbra sulle sue. Poi mi prende per la vita e mi porta in camera. Mentre lo bacio vedo che con la gamba chiude la porta.

No, non ho il coraggio di aprire gli occhi. Sto cercando di resettare quello che è successo. Poi sento il suo braccio che mi stringe la vita. A questo punto posso anche aprire gli occhi. Non sono mai stata troppo brava a negare l’evidenza. Allora, ricostruiamo quello che è successo ieri sera. Ero fuori dalla sua porta ad urlare, poi lui ha parlato, dieci secondi dopo ero nel suo letto, sotto di lui. Mi giro a guardarlo. Oh, Dio. E’ proprio bello. E se devo dire la verità mi è proprio piaciuto ieri sera. Lo sento mugugnare e poi aprire gli occhi.
- Buongiorno.. Katherine -
Mi fa strano essere chiamata per nome da lui. Ah, mi fa strano essere chiamata per nome, mica averci fatto sesso. Sono da rinchiudere.
- Giorno, Jack -
- Credo dovremmo parlare – mi dice richiudendo gli occhi. Una tentazione in meno.
- Lo credo anche io – riesco a dire.
- Dobbiamo.. far finta che non sia successo nulla. Anche se non posso negare che ieri notte è stata davvero fantastica. Però.. non sono pronto a lasciare mia moglie -
Cosa? Ha davvero detto moglie? Sposto il suo braccio.
- Moglie? Sposato? – Possibile che non lo sapessi?
Si siede sul letto mentre io mi alzo cercando qualcosa da mettere addosso.
- In teoria non sono ancora sposato.. La cerimonia è fra due settimane – cerca di giustificarsi.
In questo momento ho solo voglia di urlare. Ma è possibile? Mi vesto il più velocemente possibile. E vado dritta verso la maniglia della porta.
- Okay, Professore. Diciamo che .. Adesso lei mi inizierà a trattare normalmente. Almeno mi chiamerà per nome.. E io cercherò di scordare questa serata -.
Dovrei raccontare tutto a qualcuno. Vado nella mia camera ma Sarah è già uscita. Devo chiamare Andrea. Faccio il numero ma dopo il primo squillo penso che ci divide un oceano e che il fuso orario non è indifferente. Ma io non posso rimanere un attimo di più in queste condizioni. Prendo le chiavi della camera e scendo nella Hall. Vorrà dire che stamattina visiterò Roma, da sola. Sperando di perdermi.
Stringo ancora di più la sciarpa e decido di andare a sinistra. O forse destra. Non sono mai stata brava a distinguerle. Adesso devo riordinare i pensieri. Ho scopato con un uomo che si sposa fra due settimane e che, tra l’altro, è il mio professore da due anni. Perché sempre a me? Non mi piace essere trattata così. Poi perché proprio me? Perché.. Ahio! E adesso chi è questo cret-
- Katherine! -
- Robert? – Checculo.
- Cosa ci fai già in giro? – mi chiede.
- io? Tu piuttosto! –
- Volevo girare Roma in santa pace –
Ecco spiegato il motivo del cappellone e dello sciarpone che ha addosso.
- Idem – gli dico e abbasso la testa.
- Successo qualcosa? – mi chiede. Fosse una cosa sola. Senza parlare mi prende sottobraccio e iniziamo a camminare. Nessuno dei due dice una parola, fino a che, percorsa tutta via Condotti arriviamo a sederci a Trinità dei Monti. Saranno le undici più o meno.. Ho perso la concezione del tempo.
- Adesso parli – mi intima sedendosi accanto a me.
- Abbiamo fatto sesso – dico continuando a guardare un punto vuoto davanti a me.
- Tu e.. –
-Jack. Jack Stroger. Il mio professore –
Il silenzio di Robert è piuttosto eloquente.
- Che mi ha anche detto che fra due settimane si sposa -
Ancora silenzio.
- Ti prego Robert, parla -
- Ti dà fastidio perché l’ha fatto lui o perché.. –
- No, non mi dà fastidio perché è stato lui. Ma perché mi succede sempre così.. C’è sempre qualcosa che non va. E grazie a Dio questa storia è morta prima di nascere –
- Mi dispiace Kath – Mi abbraccia – Mi dispiace davvero –
Lo stringo più forte.  Ho davvero troppo bisogno di un abbraccio.
Quando mi allontano, lo guardo un attimo negli occhi e poi gli sorrido.
- Scusa Robert.. io.. -
- Non ti devi scusare di nulla. Mi fa piacere starti a sentire –
E’ possibile voler bene ad una persona dopo così poco tempo? Cioè, cambio domanda. E’ possibile avere davanti Robert Pattinson, averlo abbracciato e non volergli saltare addosso? Di certo sono ancora etero, altrimenti non si spiegherebbe quello che è successo ieri.
Ridendo e scherzando torniamo davanti all’hotel e nella hall incontriamo Jack. Lo vedo e gli volto le spalle.
- Katherine – sento che mi chiama. Ah, adesso sono Katherine.
- Dica –
- Questa mattina è venuta Sarah a portarmi i tuoi scritti –
- Mi scusi ma stamattina non ero dell’umore adatto –
A questa parole se ne va. Sento sulle spalle una pacca da Robert.
- Ben fatto – sento che mi sussurra all’orecchio e mi rendo conto che è bravo a confondersi in mezzo alla gente.
- Adesso mi dici cosa è successo – pizzicotto infame di Sarah che in un lampo ha attraversato la hall.
- Sisi, parlo parlo – le dico – ah, a proposito. Lui è Robert –
Le stringe la mano tutta tranquilla. Ammiro la sua calma. Robert ride.
- Ma io questa risata – e si blocca. Ora l’ha riconosciuto.
- Scusa è che stamattina quando sono rientrata in camera tu non c’eri –
- Io ero a lavoro, ciccia. Ah, a proposito. Ho dato l’intervista e la recensione a Stroger ma sembrava.. Strano –
Tossisco. E Robert dietro di me.
- Cosa devi dirmi? –
Credo che il colore della mia faccia si avvicini al bordeaux.
- Okay. Katherine ti lascio al racconto. Ci vediamo – e mi dà un bacio sulla guancia.
- E’ stato un piacere conoscerti – dice a Sarah.
Ci vediamo. Eh, certo.
- Ieri sera potevi anche dirmelo che rimanevi a “dormire” da Robert – mi dice Sarah ancora in stato catatonico.
- Non sono stata propriamente con Robert. Ma non mi va di parlarne qui –
Cinque minuti ero in camera con il vivavoce con Andrea. Doveva sapere. Dopo la prima serie di “Fottiti, sei una stronza” seguiti dopo il racconto del pomeriggio e la serata con Robert, arriva il momento.
- Sì, ma tu sei entrata quasi furiosa in camera e hai sbattuto il computer sul letto -
Dettaglio interessante. Perspicace la ragazza.
- Esatto.. Poi io ecco.. – Stroger mi ha detto di essere attratto da me e abbiamo fatto sesso. Poi mi ha detto che fra due settimane si sposa. Tadàààààààà. No, così non va.
- Sono corsa dietro a Stroger.. che aveva capito male. E gli ho urlato tutto.. poi ha aperto la porta e mi ha .. ecco, come dire.. Detto di essere attratto da me – Gelo. Gelo. Gelo.
La faccia di Sarah riesco a vederla. Quello di Andrea la immagino.
- E… tu.. – dicono in contemporanea.
Rimango in silenzio. Suspance.
- Senti Sister. Mi auguro che tu te lo sia fatto chiaro? – La finezza.
- Gli sono saltata al collo –
- E si faceva il professore!! – urla Andrea dal telefono – Sono fiera di te –
Sarah è morta.
- Il bello non ancora arriva. Stamattina mi ha detto di non essere pronto perché.. Fra due settimane si sposa -
Andrea è morta. Sarah si è alzata dal letto.
- Vi prego non fatemi sentire un’idiota ancora di più -
- Mi dispiace tesoro – sento le parole di Andrea dal telefono – però riportami Robert –
Mi viene da ridere. – Ti ho fatto stare un po’ meglio almeno? –
- Sì, grazie – dico tirando su col naso.
Ma.. Sarah? Vado verso la porta e la trovo aperta. Ma dove è andata?
- E’ scappata – dico ad Andrea al telefono e le racconto il pomeriggio con Robert. Poi mi accorgo che sto spendendo l’ira di Dio e le prometto di chiamarla domani. Come aggancio con Andrea, Sarah rientra.
- Dove sei stata? – le chiedo.
- A parlare con Stroger – dice chiudendo la porta – Quel playboy di merda se le meritava – e con tutta la tranquillità di questo mondo si va a sdraiare sul letto.
- Cosa gli hai detto? – le chiedo sconvolta.
- Che l’animale deve tirarlo fuori con la moglie o chicchessia –
Le do un bacio sulla guancia. – Ti adoro -
- Ah, a proposito. Se trovi qualcosa di strano sulla sua faccia.. E’ merito mio – e scompare nell’altra stanza.
- Sarah.. COSA? –
- vado a fare una docciaaaa – Paura.

Fortunatamente per il pomeriggio riesco ad evitarlo, e anche per la sera. Ma la mattina successiva devo parlargli per forze. Mio malgrado, devo lavorare.
Siamo tutti riuniti nella sala conferenze ma Jack, ehm, Stroger, non ancora arriva. Quando però fa la sua entrata in sala per poco non scoppio a ridere. Adesso capisco a cosa si riferiva Sarah.. e la chiacchierata che avevano fatto. Jack ha l’occhio destro nero. Mi metto la mano davanti alla bocca e cerco di non mettermi a ridere clamorosamente davanti a tutti.
Mi becco una gomitata da Sarah che non capisce. Quando le indico Jack dice:
- Aaaah. Ma tu non ancora avevi ammirato la mia operaa! -
- Katherine e Sarah siete pregate di stare in silenzio – Tornato il Jack di sempre. A parte il fatto che mi chiama per nome.
- Oggi – continua – sarete smistasti per delle conferenze. Domani invece avrete la giornata libera .. voglio vedere i meccanismi attivi nelle vostre testoline, chiaro? –
Non sono mai stata brava a farmi venire un’idea su richiesta. Ma ce la devo fare.
- Per quanto riguarda oggi.. Allora.. – inizia a dire mentre sfoglia un agenda davanti a lui. Mi giro verso Sarah e la vedo impegnata a leggere un volantino.
- La conferenza su Tarantino – continua Stroger. Non che non mi piaccia Tarantino.. ma non è il mio genere preferito. Non finisco di formulare questo pensiero che Sarah scatta in piedi e alza la mano. Questa è scema. Oppure è affetta da personalità multipla.
- Aggiudicato a Sarah e.. – e sento una mano che mi afferra il braccio e mi fa alzare in piedi.
- Katherine -. Scrive i nostri nomi non so dove e ci dice di andare. Una volta fuori dalla sala sono pronta ad chiederle, molto pacatamente, cosa diavolo le sia preso. In men che non si dica però Sarah corre per le scale. Ma perché se dobbiamo andare via lei scappa in camera? Le corro dietro chiamandola. Entra nella nostra stanza lasciando la porta aperta. Quando arrivo sulla soglia ho il fiatone e corro dentro a cercarla.
- Ma si può sapere che ti è preso? –
Volete sapere quali sono le uniche parole che riesco a captare? Hotel, Tarantino, Boom.
- Tarantino farà esplodere l’hotel e tu pensi a cambiarti? – le chiedo trovandola con la faccia nella valigia. Farfuglia qualcosa e si chiude in bagno. Qualcuno o qualcosa mi dia la forza, vi prego.
- Sarah, mi vuoi spiegare cha hai fatto? – Lei, di tutta risposta spalanca la porta del bagno e mi urla, puntandomi lo spazzolino contro.
- Non Boom, scema! Bloom, Bloom – La guardo stranita. E adesso cosa c’entra Orlando?
- E questo dovrebbe illuminarmi sul perché ti sei prenotata con così tanto entusiasmo per andare ad una conferenza che sappiamo entrambe che non ci piacerà? – le chiedo.
- Certo! – risponde e mi fa cenno di aspettare. Rientra in bagno e finisce di lavarsi i denti mentre io sono sulla porta con le mani sui fianchi.
- L’hotel dove si tiene la conferenza su Tarantino è l’hotel dove Mr Bloom riposa le sue stanche membra, chiaro? L’ho visto mentre parlava con Stroger – Questa ragazza è diabolica.
Mezz’ora dopo arriviamo al fatidico hotel. Ha un atrio che è grande tutto il piano terra del nostro. Questo ha cinque stelle perché non può averne di più. Sarah si guarda nervosa a destra e sinistra. Le stringo la mano e le sussurro di calmarsi. Sento che fa un respiro profondo, poi mostriamo i pass ed entriamo in sala. Dopo due ore di discussione su violenza positiva e negativa siamo finalmente fuori. Io però ero stata fin troppo occupata a far sì che a Sarah non venisse un infarto ogni volta che si apriva la porta della sala. Non appena mettiamo piede nell’immensa hall però, vedo i suoi occhi illuminarsi.
- Cazzo, Orlando – la sento sussurrare. Mi volto verso il punto che mi ha indicato con un movimento della testa. Orlando è dall’altro lato dell’ingresso, alla reception, che giocherella con le mani e si guarda intorno.
- Vai scema, che aspetti? – le dico spingendola verso la sua direzione. La vedo attraversare l’ingresso e arrivare di fronte a lui. Aspetto la sua reazione.. Sorride. Okay, la lascio in buone mani.
Cerco di pranzare il più velocemente possibile e alle tre sono davanti al computer pronta, per modo di dire, a relazionare la conferenza. Cinque ore e una cioccolata calda dopo posso dire di aver fatto un bel lavoro. Anche perché nel frattempo c’è stata una telefonata di un’ora e mezza con Andrea. Dio solo sa quanto ho speso, ma alla fine è a spese dell’Accademia e posso darmi alla pazza gioia. Spengo il computer e guardo il cellulare per vedere se ho notizie di quella pazza. Nada de nada. Prendo le chiavi della stanza e scendo al piano terra per cenare.
- Mr Hale le ho detto che non posso farla salire e che non posso dirle il numero della stanza – Sento dire da Cesare, l’addetto alla reception, non appena si aprono le porte dell’ascensore.
Mi avvicino un po’ e.. Ma io lo conosco!
- Robert – chiamo titubante avvicinandomi. Lui si gira di scatto e poi si volta di nuovo verso Cesare.
- Lo vede che la signorina Masters mi conosce? – dice.
- Ma io che ne potevo sapere, non potevo darle il numero della camera – mi avvicino e Cesare si sente in dovere di dovermi spiegare.
- Signorina, è venuto il Signor Hale –
- Signor? – lo interrompo.
- Hale. Perché lo pronuncio male? – chiede guardando entrambi.
- Nono, avevo capito male io – gli dico e per poco non mi scappa da ridere.
- Insomma, mi ha chiesto il suo numero di stanza ma io non potevo darglielo e neanche potevo fidarmi che la conosceva e .. –
- Non si preoccupi – lo interrompo – Il signor.. Hale è un amico. Comunque Grazie – gli dico in italiano e porto Robert più lontano.
- Non so se sei più scemo tu a dare un cognome del genere o lui a non riconoscerti – gli dico dopo avergli dato due baci sulle guance.
- Senti, è stato il primo cognome che mi è venuto in mente dopo aver escluso Cullen –
Mi metto a ridere e noto che ha un bustone del McDonald’s in mano.
- E quello? – gli chiedo indicandolo.
- Cena per tre. Io, tu e Sarah – mi dice tutto sorridente.
- Vorrà dire che una porzione ce la dividiamo noi due –
- Sarah? – bella domanda.
- E’.. fuori – in tutti i sensi.
Lo invito a salire in camera e una volta dentro ci mettiamo subito a mangiare.
- Forse dovremmo lasciarle qualcosa – dico lasciandomi pervadere dal senso di colpa mentre Robert sta.. Trangugiando il suo hamburger.
Inizio a ridere e lui quasi si strozza cercando di ingoiare.
- Tanto oramai abbiamo finito tutto – mi dice prima di staccare un altro boccone.
- Robert – chiamo dopo un attimo di silenzio – posso farti una domanda? –
- Perché uno come te, di sabato sera, a Roma preferisce mangiare con due hamburger in un hotel con una ragazza appena conosciuta invece di.. andarsi a divertire? – La domanda mi sorge spontanea. Lui sorride, porta il tovagliolo alla bocca e mi dice:
- Da quando Kirsten ha mollato Michael è sempre più schizzata. Taylor l’ho perso ieri. Avevo voglia di stare in compagnia.. Ma non la solita compagnia. E poi cosa ti fa pensare che con te non mi diverta? Ci conosciamo da pochi giorni ma mi sento a mio agio con te – fa una pausa – e credevo che per te fosse lo stesso – mi dice guardandomi negli occhi prima di fare un sorso alla sua Coca Cola.
Lo guardo stranita – Se non mi sentissi a mio agio con te, dubito che ti avrei invitato a salire in camera, no? – gli dico ridendo e tirandogli uno schiaffetto sulla gamba. Incredibile la confidenza che c’è tra noi anche se non ci conosciamo quasi per niente. Eppure sento che a lui posso dire tutto quello che mi passa per la testa. Finito di mangiare il suo hamburger va diritto verso il telecomando e accende il televisore. Dopo aver girato tutti i canali, compresi quelli della Pay Tv, si decide a spegnerla.
- E ora che facciamo? – mi chiede.
Parecchio tempo dopo.
- Robert, finiscila o ti picchio, davvero – mi giro e vedo Sarah sulla porta che ci guarda sconcertata. Probabilmente rimarrei anch’io così davanti ad una vista del genere. Ci siamo io e Robert seduti sul letto, lui in tuta e io nel mio maxi pigiamone pesante blu. Che giochiamo a carte, Briscola per la precisione. Contornati dai residui della nostra salutare cena.
Robert sorride e le dice – Non tornavi, il tuo hamburger l’ho mangiato io –
Venti minuti dopo stiamo rimettendo in ordine la camera. Più che altro cerchiamo di non far pensare che ci siano passati gli Unni.
- E quell’hamburger lo volevo – dice Sarah a Robert mentre, molto casualmente, gli tira addosso un cuscino.
- Io l’ho pagato, io l’ho mangiato – le risponde restituendole, con moooolta delicatezza, il cuscino.
Mentre finisco di gettare le ultime carte mi rendo conto che questa è l’ultima notte che passiamo qui. Domani sera alle otto si riparte per l’America.
- Ehi, che hai fatto? Sei troppo silenziosa – questo ragazzo sta imparando a conoscermi.
- Niente, riflettevo sul fatto che questi cinque giorni sono letteralmente volati.. E’ assurdo -.
Sarah si siede sul letto e annuisce. Almeno so che non solo per me è passata così velocemente.
- Perché vi deprimete allora? Vorrà dire che domani passerete il minor tempo possibile qui dentro, no?  - dice Robert guardandoci.
Alla fine, ha ragione lui. Abbiamo un’altra giornata.. Che dovrà essere sfruttata anche per farci venire un’idea.
- E’ la prima volta che venite a Roma? – ci chiede e annuiamo in contemporanea.
- Allora domani vi porto io a spasso per la capitale. Dovrei partire domani mattina per tornare a Los Angeles.. Ma posso prendere l’aereo anche fra due giorni volendo – Suona come una minaccia. Però accettiamo.
Un inglese che vive in America ci farà da guida a Roma. Magnifico!
Ci diamo appuntamento per il giorno dopo e lo accompagniamo sulla porta.
- Grazie per la serata – gli dico.
- Io non ti ringrazio, mi hai mangiato l’hamburger e non lo scorderò mai -  fa Sarah.
- Io te l’avevo portato ma tu hai preferito uscire con Orlando –
- KATH! – gomitata di Sarah. Ma non si poteva stare zitto questo cretino.
- Ahio! Gli ho detto solo che ti avevo lasciata con lui anche perché non so nient’altro! – le dico guardandola e massaggiandomi la povera costola.
Robert ride – Vi lascio alle vostre chiacchiere. A domani – dice e saluta entrambe con due baci sulla guancia.
Appena la porta si chiude – Raccontami. Tutto. –
- Prima tu -



Tadàà. Grazie al mio angelo postatore/mio tranquillante (Saretta) ecco un altro capitolo.
Oramai i personaggi fanno tutto per i cavoli loro, io scrivo e basta XD Devo ammettere che la visione di New Moon ha agevolato e ispirato questa storia. Sister, appena torni.. ASSOLUTAMENTE, CLARO?
Grazie a tutte per quello che avete scritto.. Sapete però che sono di lacrimuccia facile^^
A Saretta, la prima.. Quella che mi ha spinto sempre di più. Grazie perché mi sopporti interi pomeriggi mentre mi lamento di qualsiasi cosa, del fatto che non mi piace quello che scrivo.
Come ti ho già detto la faccia scettica mentre leggevo l’ho fatta davvero. Ti prometto che cercherò di aumentare la mia autostima.. GIURO!
A Flavia, grazie mamiii! E sappi che a Rob quella fine non gliela faccio fare..a anche se mentre guardavamo il film ne hai dette di tutti i colori -.- quindi il grazie è doppio perché mi sostieni anche se vorresti scannare il tizio XD
Alla mia cuginesia stupenda. Non dubitavo che ce l’avresti fatta a iscriverti ^^ Grazie picci, spero che Bob ti piaccia anche in questa storia ^^
A Miss Egitto che ormai sarà nera.. Sei consapevole che adesso sembrerò una Cullen? Mmmm… il che va bene, direi XD Cavolo, mi manchi da morire. Non vedo l’ora che torni. Un Grazie più che enorme a te che ci sei sempre stata quando si trattava di leggere qualche mia schifezza, ehm.. scritto (vedi, Sarè?). Perché sei stata la prima a consigliarmi di pubblicare ed è grazie a te se sono qui.

Grazie a quelli che hanno messo la storia fra le preferite o le seguite. Mi fate troppo felice ^^
Spero vi piaccia. Recensite, recensite, recensite.

Xoxo, Rak.


  
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