Hope.
La
notte del 10 Agosto del sue secondo anno di insegnamento
ad Hogwarts, in un’area del giardino del castello vicina al
Lago Nero, con il
viso rivolto verso l’alto, Harry Potter, professore di Difesa
Contro Le Arti
Oscure, scrutava attentamente il cielo
scuro, come a volerne carpire ogni singolo particolare, quando un
rumore di
passi attutiti dall’erba lo costrinse a voltarsi.
Erano pochi gli studenti rimasti per l’estate, a causa di
famiglie distrutte
dalla Guerra o quant’altro, ma, generalmente, i professori
rientravano
all’incirca un mese prima per allestire la scuola e, se
necessario, sistemare
le ultime cose, perciò non si stupì nel vedere la
persona che lo aveva
disturbato.
“Malfoy” lo salutò con un cenno, il loro
rapporto era diventato piuttosto
civile, ma sostanzialmente non era cambiato. Il biondo mosse la mano in
segno
di saluto.
“Ancora qui ad illuderti, Potter?” chiese con un
tono totalmente lontano dallo
scherno, ma carico di malinconia.
“Già, Malfoy. Cosa vuoi che ti dica? Sono un
sognatore.” Rispose il ragazzo,
ormai non più tanto ragazzo, facendogli posto sulla coperta
che aveva posato
sull’erba umida di pioggia, per non bagnarsi.
L’altro accolse il tacito invito sedendosi affianco
all’uomo.
“A cosa devo questa visita?”
“Non riuscivo a dormire e sono uscito a camminare, tutto
qui”
“Uhm, quindi non ha niente a che fare con la Notte Di San
Lorenzo, vero?”
“Assolutamente no, sai che non è
così”
“Già, forse lo so. Invece io sono qui per
questo.”
“Ma dai? Ed io che non avevo capito...”
“Divertente. Dico davvero.”
“Lo so.”
I due rimasero in silenzio, a pensare, il biondo, ad osservare il
cielo, il
moro.
Per uno scatto improvviso dell’Ex-Gryffindor Draco si
riscosse dai suoi
pensieri:
“Ma dico, si può sapere cosa ti prende?!”
“Una stella!” disse euforico.
“Si, ce ne sono molte stasera. Mi fa piacere che tu le abbia
notate.”
“Non intendevo quello, lo sai.”
“Ah no?”
“No”
“E allora cosa intendevi dire?”
“Una stella cadente” rispose come se fosse ovvio.
“Okay.”
“Come “okay”?”
“Cosa dovrei dire?”
“Tutto ma non “okay””
“Perché?” chiese perplesso.
“Possibile che non ti faccia alcun effetto?”
“Potter, ho smesso di sognare da molto, ormai.”
Rispose il biondo insegnante di
pozioni.
“Perché?”
Draco gli lanciò un’occhiata eloquente.
“Ho capito, ma questo non ti vieta di ricominciare”
“Forse sono io a non volerlo fare”
“Ah! Stella!” saltò Harry.
“Potter...” disse con un tono di rimprovero il
biondo.
“Si, scusa...e perché mai non vorresti
ricominciare a sognare?”
“Perché non voglio illudermi, non voglio che tutto
torni come prima”
Harry annuì, guardandolo negli occhi, poi rivolse nuovamente
lo sguardo al
manto stellato.
“Provaci” disse sussurrando, “So che non
siamo mai stati in buoni rapporti, ma
almeno ascoltami, provaci, non c’è più
nessuno a comandarti.” Disse serio.
Il biondo non disse nulla, poi annuì nella notte, i loro
visi illuminati dalla
tenue luce proveniente dal castello e dalla pallida aurea riflessa
dalla luna.
“Ci proverò, d’accordo.”
Harry sorrise raggiante.
“Ti aiuterò”
Anche Draco sorrise per un breve istante, poi volse lo sguardo verso
l’acqua
scura del Lago. La superficie nera rifletteva i punti luminosi, creando
un
gioco di luce interessante agli occhi del ragazzo.
“Dimmi solo dove trovi la forza di sperare...dopo quello che
è successo”.
Harry incrociò il suo sguardo, verde e argento si fusero
nella notte, ricreando
l’accostamento di colori tipico della casa di appartenenza
del biondo, poi
rispose: “E’ stato difficile, all’inizio
e mentirei se ti dicessi che tuttora
non lo è, ma anche volendo non potrei fare
alcunché per riportare indietro
qualcuno...quindi non vedo perché non andare
avanti...nessuno tornerà.”
Draco annuì e lanciò uno sguardo veloce del cielo
notturno, rimanendo incantato
ancora una volta dalla sua bellezza e , alla caduta di una stella, si
scompose sorridendo
apertamente.
Harry lo notò, ma non si pronunciò non volendo
rovinare il momento e,
soddisfatto per quella sua piccola vittoria, sorrise anche lui.
“Esprimi un desiderio,Draco, alla prossima stella”
“Ma non si avvererà, lo so”
“Chi te lo dice?”
“Lo so e basta, non voglio illudermi, ho accettato di provare
a sognare, non a
sperare”
“La differenza non è molta”
“Per me è fin troppa”
“E allora illuditi, Draco – non si accorse di aver
usato per la seconda volta
il suo nome-prenditi in giro da solo alla fine sarai
soddisfatto” disse serio.
Draco lo guardò scettico “Cosa vuoi
dire?”
“Ti sto dicendo di esprimere un desiderio su qualcosa che sai
si possa
verificare realmente, così sarai felice”
Il biondo meditò sulle parole dell’uomo, ma non
parlò, annuendo solamente, non
ancora completamente convinto.
Scrutarono nuovamente il cielo, in attesa.
Quando una scia luminosa lo attraversò Harry
voltò il viso in direzione dell’
Ex-Slytherin e vide le sue labbra muoversi velocemente, senza emettere
alcun
suono.
L’uomo non si accorse dello sguardo da moro, troppo impegnato
a provare a
sperare.
“Allora- disse Harry – hai espresso un desiderio
semplice?”
“Oh no...è praticamente impossibile che accada.
Harry lo guardo perplesso. “Perché?”
chiese.
“Perché voglio provare a sognare”
Allora il moro gli sorrise e entrambi rivolsero la loro attenzione
verso
l’alto.
Solo due ore più tardi si accorsero che era ormai tardi.
Harry guardò l’ora sull’orologio da
polso babbano che portava, segnava le 3.30
del mattino.
Guardò il giovano uomo sdraiato al suo fianco che faticava a
tenere gli occhi
aperti e si alzò, porgendo la mano al biondo, per aiutarlo
ad alzarsi. Il
ragazzo l’afferrò, facendo leva su di essa per
mettersi in piedi.
Si incamminarono lungo il sentiero che portava all’entrata
del castello e,
raggiunta l’entrata, si salutarono.
“A domani, Draco!” disse allegro Harry, anche se un
po’ addormentato,
dirigendosi verso le scale.
“Buonanotte, Harry” rispose lui, prima di
incamminarsi verso la propria camera,
negli occhi ancora la distesa stellata.
In mente l’ultimo saluto e l’aiuto ricevuto dal
moro.
Forse
il suo desiderio non era così impossibile.
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Finita!
Bene...se siete giunti fin qui, vi ringrazio *.*
Cosa dire su questa fic. ?
è nata mentre studiavo l’organizzazione dei vari
stati, dopo aver fatto una
versione di greco...
è ambientata pochi anni dopo che i ragazzi hanno terminato
Hogwarts e Voldemort
è stato distrutto.
Lascio a voi la possibilità di decidere come e in che
circostanze.
Harry, insegnante di Difesa contro le arti oscure. Draco, professore di
Pozioni.
Potete considerare questa storia come una Pre-slash o come un semplice
tentativo di amicizia, o qualsiasi altra cosa vogliate, non ha un
significato
specifico...
Detto questo...
Mi dite cosa ne pensate? Grazie *.*
Vale