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Autore: Leslie and Lalla    20/11/2009    4 recensioni
[Ispirata a L'Amore non va in Vacanza]
Loredana è vivace, affettuosa e disordinata, adora cantare, è circondata da amici e famiglia, vive sulla costa, ma sogna la montagna.
Cleo è un'artista riservata, timida e ancora un po' bambina, che vive tra i monti ma preferisce il mare cupo e gelido in inverno, alla neve fangosa delle sue parti.
Si incontrano per caso su facebook e decidono di scambiarsi le case per un periodo.
Fin qui, insomma, tutto bene, sempre se non calcoliamo Michele, l'affascinante fratello di Cleo, e Davide, il fotografo che somiglia terribilmente a Leo DiCaprio...
[Scritta a quattro mani, con due punti di vista diversi: quello di Lori e quello di Cleo]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All of Drawing a Song and Sequels'
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pubblicazione capitolo 6

7. Will be the destiny?




Mercoledì 2 dicembre

Loredana's Pov.

Ieri sera ho avuto un mucchio di cose da fare. Sono stata sveglia fino a mezzanotte. Ho dovuto avvisare mezzo mondo che sarei stata via per due settimane, per le vacanze di Natale. In quello sperduto paesino di montagna chiamato Lagundo. O almeno, da come me ne ha parlato Cleo, sembra proprio sperduto. Sarà veramente così? Non vedo l'ora di scoprirlo.
E poi dovevo prenotare i biglietti dell'aereo per Bolzano. Eh sì, odio fare i viaggi lunghi e il treno, come ha scelto Cleo, non farebbe proprio per me. Così ho optato per l'aereo, in questo modo dovrei impiegarci solo un'ora scarsa.
L'unico problema è che i biglietti per questo week-end erano tutti esauriti: l'unico giorno libero era oggi. Altrimenti avremmo dovuto aspettare oltre che una settimana, e si sarebbe fatto troppo tardi. Così, oggi alle sette e mezza di sera, ho l'areo che atterrerà a Bolzano. Poi prenderò un taxi che mi condurrà direttamente a casa di Cleo.
Il piano è perfetto... se non fosse che ora sono già le dieci di mattina (ho voluto riposare, data l'ora di ieri sera!) ed ho praticamente tutte le valigie da preparare. Io odio fare le valigie: ho sempre il terrore di dimenticare qualcosa o di prendere troppa roba.
Alle dieci e mezza sono ancora ai maglioni. Leggeri, pesanti, molto pesanti...? Alla fine decido di prenderne una decina. Guardo il pacco che ho appena appoggiato sul letto. No, sono completamente impazzita. Mi riempie già mezza valigia! Ne tolgo un paio, poi un altro. E un altro ancora.
Lo squillo del mio cellulare, che in questo momento è sulla scrivania, interrompe bruscamente i miei pensieri, facendomi sussultare un poco.
Corrugo una sopracciglia, chi sarà mai?
Quando lo afferro e vedo che mi sta chiamando Cleo, ricordo che ieri mi aveva detto che avrebbe avuto il treno questa mattina, lei.
Con sorriso, rispondo alla chiamata. «Ehi! Come va lassù? Pronta per partire?»
«In realtà sono appena partita... dovrei arrivare a Verona verso le due meno dieci» mi risponde lei, con fare indaffarato.
«Ah» affermo, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Hai preso un taxi?»
«Mi ha accompagnata mio fratello, che, a proposito, ti aspetta a casa mia quando arrivi... si chiama Michele, ti piacerà, vedrai» fa lei, in tono amichevole.
«Se è simile a te, ne sono assolutamente certa» dico, tirando fuori tre paia di jeans dall'armadio per poi appoggiarli sul letto, accanto ai maglioni «Comunque, anche io ho detto a una persona di aspettarti alla stazione... sarebbe mio cugino Davide. Mi dispiace, ma non ho potuto fare altrimenti. La mia migliore amica è in accademia, un'altra mia amica al lavoro, mia sorella è troppo piccola per avere la patente, e dato che stasera mio cugino è invitato a cena dai miei, gli ho chiesto questo favore... Va bene?»
Poi mi siedo esausta sul letto, attenta a non stropicciare i vestiti. La valigia la continuo dopo.
«Davide, cugino, stazione... va bene» fa lei, in tono divertito.
«Uh, dimenticavo! Ti va se stasera stai a cena a casa dei miei? Dato che rientrerai dal lungo viaggio, sarai stanca per farti da mangiare. Che ne dici?» le chiedo, dopo una piccola pausa.
«Se non è troppo disturbo, volentieri...»
«No, no, figurati. Ai miei fa solo piacere» la rassicuro io, con un sorriso.
«Va bene, allora.»
«Comunque io parto da qui più o meno alle sei e mezza, e se tutto va bene, dovrei arrivare a casa tua per le nove di sera.»
«Perfetto» afferma Cleo.
«Okay, allora ci sentiamo stasera, va bene?» chiudo io.
«Certo, a questa sera» risponde lei «Un bacio.»
«Ciao bella!» la saluto.
Quando schiaccio il pulsante rosso del cellulare, mi piazzo nuovamente davanti all'armadio aperto e scelgo due gonne: una lunga, che mi arriva un po' più sotto al ginocchio, e un'altra più corta, che mi mostra di più le gambe. Poi le aggiungo sul letto, accanto agli altri vestiti.
Naturalmente non possono mancare le calze pesanti, i leggins e la biancheria intima (prendo anche qualcosina di sexy, si sa mai).
Poi, come un lampo di genio, mi ricordo che sono una donna. Mollandomi una leggere pacca sulla fronte, afferro dal bagno il mio beauty-case e ci infilo dentro i trucchi, varie creme per il viso e il corpo, la mia adorata spazzola, lo shampoo e un elastico per i capelli, il silk-epil, qualche pasticca per il ciclo e una confezione di assorbenti di scorta. Poi, entrando in camera mia, aggiungo anche alcuni gioielli, quali: una collana, un paio di orecchini, un braccialetto e l'anello che mi ha regalato Silvia per il mio scorso compleanno, a cui sono molto affezionata.
Guardo le cose sul letto che devo prendere. Okay, una valigia mi sa tanto che basta solo per i vestiti. Così cerco lo zaino dell'Eastpak viola e poi ci infilo il resto.
Stranamente, ho come l'impressione di avere dimenticato qualcosa. Qualcosa di essenziale...
Ma certo, le scarpe! Sorrido: come si fa a dimenticare un accessorio così importante?!
Dato che ho uno scaffale pieno, cerco di selezionarle. Un paio di stivali sicuramente, delle scarpe col tacco per Natale o per qualche occasione speciale, un paio di scarpe da ginnastica per essere comoda, ed infine le ciabatte per la casa.
A mezzogiorno e mezzo mangio un panino; non so perché, ma mi si è chiuso lo stomaco a causa dell'agitazione. Purtroppo sono una tipa molto emotiva, difficilmente riesco a nascondere le mie emozioni.
Non so come fa a passare il pomeriggio. Forse perché sono stata un po' al telefono con Mattia, che mi ha parlato ancora di questa sua “anima gemella”, e perché ho guardato in televisione uno dei miei telefilm preferiti: Gossip Girl.
Quando arrivano le sei e mezzo del pomeriggio, l'ora fatidica, sospiro, cercando di farmi coraggio. Okay, ora mio padre dovrebbe venirmi a prendere per accompagnarmi all'aeroporto di Genova.
Dopo qualche minuto, suona il campanello. Ecco, è arrivato.
Prima di uscire, do un'ultima occhiata al salotto d'entrata. Questa stanza la vedrà Cleo, e ci vivrà per due settimane.
Speriamo che si trovi bene, penso, con un sorriso speranzoso sulle labbra. Poi chiudo la porta a chiave e mi precipito in macchina di mio padre, che ha accostato davanti a casa.
«Buongiorno» mi saluta lui, appena salgo sul sedile davanti.
«Ciao!» faccio io, sorridendo.
C'è un breve silenzio. Papà mette in moto e subito dopo partiamo.
«Ascolta, stasera a cena non fa niente se resta Cleo da voi? Tanto Davide è andato a prenderla in stazione, e lui è ospite vostro... così ho pensato di invitare pure lei, dato che non avrà voglia di prepararsi da mangiare, dopo il lungo viaggio» propongo poi.
«Come viene qui?» chiede lui, interessato.
«Deve prendere tre treni diversi. Ci impiegherà un bel po'...» rispondo io, sospirando.
«Ed a che ora sarà qua, circa?» mi domanda.
«Per le sette e mezza...» poi, dopo una pausa, esclamo: «Oddio, tra un'ora!»
Lui ride. «Per me va bene. E sono sicuro che anche alla mamma farà piacere conoscerla.»
Sorrido. «Bene.»
«Allora? Agitata?» chiede lui, dopo un po'.
Io annuisco. «Sì, spero di avere fatto la scelta giusta.»
«Secondo me sì, avevi bisogno di staccare un po', due lavori contemporaneamente sono stancanti. E poi non sognavi da una vita di andare in montagna per le vacanze natalizie?»
«Sì, è vero» confermo io, annuendo con più sicurezza.
Lui mi mostra uno dei suoi sorrisi stile “tranquilla, andrà tutto bene”. Mio padre è un uomo terribilmente ottimista. «Vedrai che ti divertirai» dice, battendomi una mano sulla gamba affettuosamente.
Guardo davanti a me e annuisco per l'ennesima volta.
Sì, sarà una vacanza da urlo.

Quando, dopo mezz'ora circa di automobile, entriamo in aeroporto, mio padre mi saluta  tristemente: odia staccarsi da me per un lungo periodo (sì, per me questo è veramente un lungo periodo: di vacanze me ne posso permettere poche).
Io lo abbraccio con dolcezza. «Non preoccuparti, siamo nel ventunesimo secolo: i cellulari li hanno inventati per questo» cerco di rassicurarlo poi.
«Ovviamente.»
Appena ci stacchiamo, lo guardo un'ultima volta. «Allora ci vediamo il ventisei dicembre» Mi fermo un attimo, poi tiro fuori dallo zaino alcuni pacchetti regalo. «Questi sono i miei regali di Natale. Ho scritto su ognuno il nome, ti fa niente custodirli e metterli sotto l'albero la Vigilia?»
«Ci penso io» mi risponde papà, con un sorriso sereno sul volto «Sei una persona fantastica, Lori. Non ti dimentichi mai di nulla. Ti voglio davvero bene, ricordatelo sempre.»
Sento gli occhi pungere. Oh no, non devo piangere.
Troppo tardi, una lacrima scappa dall'occhio sinistro, tracciando una striscia lungo la guancia.
Mio padre me l'asciuga con il dito indice, delicatamente.
«Anche io ti voglio bene» dico, in un sussurro. Detto questo, lo saluto con la mano, prima di avviarmi al check-in, trascinando la mia adorata valigia a rotelle e con lo zaino in spalla.
Mi avvicino al bancone della compagnia aerea che ho scelto, timidamente.
Purtroppo non ho mai preso un aereo, ed ho una terribile paura di sbagliare qualcosa.
La signorina mi guarda per qualche secondo, impassibile.
Allora tiro fuori i miei documenti, e poi glieli porgo, esitante.
Lei li afferra con sicurezza. «L'aereo dovrebbe partire alle otto di sera» annuncia, controllando la mia carta d'identità.
Io faccio un vago gesto di assenso col capo.
«Si avvii pure alla sala d'attesa numero undici» fa, porgendomi la mia carta d'identità e quella per l'imbarco.
Annuisco un poco, prendendole. «Va bene. Arrivederci» Dopodiché mi allontano, lentamente.
Appena mi trovo davanti alle innumerevoli file di sedie, mi siedo su una a caso, stancamente.
C'è qualche persona davanti a me: un uomo sui quaranta, e due file più avanti una signora con una bambina piccola in braccio.
Faccio un profondo sospiro. Okay, ora devo aspettare che arrivino le otto. Manca solo un'ora abbondante: posso farcela.
Per fortuna nel bagaglio a mano ho messo dentro il cellulare, l'ipod e un libro. Così ora riesco a fare qualcosa senza annoiarmi troppo.
All'inizio ascolto un po' di musica, poi dopo un po' di minuti, decido di leggere qualche pagina di La ragazza fantasma di Sophie Kinsella.
Quando non ce la faccio più, chiudo di scatto il libro e guardo l'orologio: mio Dio, sono le sette e mezza. E' passata solo mezz'ora?
Mi guardo attorno. Ora si è riempito un poco, ma non eccessivamente, grazie al Cielo.
Il suono di un acuto campanello mi distrae dai miei pensieri. Alzo lo sguardo, incuriosita.
«Siamo spiacenti di comunicarvi che l'aereo per Bolzano delle venti, ha subito un ritardo di tre ore. La partenza quindi è prevista per le ventitré. Grazie per avere scelto la nostra compagnia aerea, arrivederci e buon viaggio» Subito dopo, si sente un brusio generale di sospiri e sbuffi.
Cazzo, non è possibile. Tre ore di ritardo?! Tre maledette ore ferma qui ad aspettare quel dannato aereo?!
Oh Dio, non so se riuscirò a resistere alla tortura.
Dopo qualche minuto, mi alzo e cerco il famoso Duty-free shop. Voglio mangiare qualcosa, adesso ho veramente fame.
Appena trovo il negozio per gli alimenti, compro due tramezzini e una lattina di coca-cola; dopodiché mi accomodo ad un tavolino vicino e inizio a mangiare con calma.
Alle otto e mezza, torno alla sala d'attesa con i nervi girati a mille. Non ci credo ancora che devo pazientare per altre tre ore.
Quando mi siedo allo stesso posto di prima, tiro fuori il cellulare e chiamo Cleo per avvisarla del ritardo. Lei a quest'ora dovrebbe essere a casa dei miei...
Dopo un paio di squilli, mi risponde, con voce esitante. «Pronto?»
«Ciao! Come stai?» le chiedo, cercando di assumere un tono di voce normale. Purtroppo non ce la faccio, sono alquanto inviperita.
«Tutto bene, tu, piuttosto? Non dovevi partire mezz'ora fa?» chiede, leggermente preoccupata.
Stringo gli occhi. «Già» affermo, irritata «Solo che l'aereo è in ritardo di tre ore!»
«Oddio, e vi hanno detto come mai?»
«No...» rispondo, stancamente «So solo che ora ho la bellezza di tre ore di attesa. Che fortuna, eh?»
«Mi dispiace...» dice lei, con un sospiro.
«Vabbeh» borbotto io «Comunque, volevo chiederti se avvisavi Michele... mi sa che non avrà voglia di aspettarmi fino a mezzanotte e mezza» aggiungo poi, con una risata amara.
«Ehm... allora mi sa che abbiamo un problema» fa lei, sbuffando «A quest'ora non è a casa, e il suo cellulare è ad aggiustare... Comunque non ti preoccupare, probabilmente non vedendoti arrivare se ne andrà, e tu puoi chiamarlo domani mattina a casa di mio padre – il numero è accanto al telefono – chiedendogli di venire a spiegarti tutto» fa lei, con gentilezza.
«Ah okay... la sfiga non smette mai di perseguitarmi, allora!» sdrammatizzo poi «Comunque, tu invece? Com'è andato il viaggio? Adesso sei dai miei, giusto?»
«Esatto, abbiamo quasi finito di mangiare... oh, a proposito, tua madre è una cuoca eccezionale» esclama, con enfasi.
«Lo so» affermo, compiaciuta «E come ti sembra Davide?» chiedo dopo una breve pausa, alzando le sopracciglia e sorridendo.
«Oh, beh, ehm...» balbetta lei. Ah-ah! Sgamata! «Che posso dire se non che è la fotocopia di Leonardo DiCaprio?»
Io rido, divertita. «Già! Ed è anche single!»
«Ah, davvero? Beh, buono a sapersi» afferma, poi dopo una pausa, si affretta ad aggiungere: «No, aspetta, non che mi piaccia, eh! A me DiCaprio non fa nemmeno tutto questo effetto!»
Sul mio volto compare un sorriso sarcastico. A chi Leonardo DiCaprio non fa quell'effetto?
«Sì, vabbeh...» rispondo io, scrollando le spalle. Se non me lo vuole dire, ci sarà un motivo. Quindi preferisco non insistere. «Beh, allora ti lascio tornare a mangiare, e scusa il disturbo!»
«Figurati, ciao e buona fortuna con il volo!» mi saluta lei.
«Grazie, e a te buon proseguimento di serata!» Detto questo, chiudo la chiamata con un sospiro. La mia serata mi sa che non sarà né piacevole né divertente.

A mezzanotte, com'era previsto, atterriamo all'aeroporto di Bolzano.
La notte qui è ancora più scura che a Rapallo. Purtroppo non riesco a vedere bene il paesaggio, né la neve che ho tanto aspettato.
Per fortuna mi sono portata una felpa calda, infatti appena metto piede fuori dall'aereo una ventata di freddo mi fa rabbrividire.
Con passo spedito, percorro una specie di tunnel, che mi conduce dentro all'aeroporto.
Prima di accedere al nastro trasportatore, dove teoricamente dovrebbe arrivarmi la valigia, vengo sottoposta a un nuovo controllo della mia identità.
Aspetto con impazienza l'arrivo della mia valigia. Quando sono rimaste solo un paio, che continuano a girare, sbuffo e mi dirigo verso la reception.
«Scusi» faccio, avvicinandomi al bancone «La mia valigia non è ancora arrivata...»
«Un momento» dice il signore, e stancamente prende un cartellino rosso e me lo porge «Deve fare la sua dichiarazione alla dogana.»
«Cioè?» chiedo, non capendo.
«Le hanno smarrito la valigia» risponde lui, con aria annoiata.
Che cosa?!
«Sta scherzando?!» sbotto, alzando improvvisamente la voce.
«Ho forse l'aria di uno che la sta prendendo in giro?» mi chiede lui, fissandomi, accigliato.
I miei occhi si trasformano in due fessure. «E quindi quanto dovrei aspettare?» chiedo, seccamente.
«Mi lasci il suo numero di telefono e l'indirizzo di dove alloggia, le dovrebbe arrivare tra qualche giorno.»
Emetto un gridolino. Mio Dio, se non urlo, è un miracolo. Come cazzo faccio senza i miei vestiti e tutta la mia roba?!
Nello zaino ho solo gli accessori per l'igiene e un paio di scarpe...
Okay. Non prenderò mai più l'aereo. Mai più.

Mezz'ora dopo, sono fuori dall'aeroporto al freddo e al gelo che grido con tutto il fiato che ho in gola “taxi!”, sventolando come una pazza psicopatica con seri problemi mentali il braccio.
Dopo numerosi minuti, una macchina con sopra una targhetta con scritto “taxi” accosta.
«Finalmente!» sussurro, attenta a non farmi sentire.
Salgo velocemente, dico il paese e la via esatta di dove abita Cleo, poi subito dopo il taxista mette in moto.
Le strade qui sono molto più strette e ovviamente piene zeppe di neve. Quindi bisogna andare a una velocità decisamente più bassa, rispetto a quella della mia città.
Mentre andiamo, mi appoggio al sedile nella posizione più comoda – anche se non posso definirla proprio comoda – e chiudo gli occhi. Primo, perché sono stanca morta, e secondo, perché non vedrei un'acca fuori dal finestrino, dato che è leggermente tardi, quindi tanto vale provare a riposarsi un po'.
«Eccoci arrivati» Una voce mi fa bruscamente svegliare. Spalanco gli occhi, non ricordando dove esattamente mi trovo.
«Sono quaranta euro.»
Cerco il portafoglio dalla borsetta, afferro due banconote da venti e gliele porgo.
«Grazie e buonanotte» fa lui, appena prima che io apra la portiera.
«Anche a lei» borbotto io, uscendo.
Mi ritrovo davanti ad una casa abbastanza piccola, ma molto graziosa. E' la casa tipica di montagna: fatta praticamente di legno, ed io adoro quel tipo di casa.
C'è un cancelletto e poi un piccolo viale che conduce all'entrata. Lo percorro, attenta a non calpestare la neve: ho le scarpe da ginnastica e si bagnerebbero subito.
Quando mi ritrovo davanti alla porta, esito un secondo. Dovrebbe essere aperta...
Metto una mano sulla maniglia e, timidamente, spingo ed entro.
Appena riesco a connettere che non c'è un fil di luce, sussulto un poco. Ho sempre avuto paura del buio, fin da bambina. Ancora adesso ho qualche problema. Per paura di andare contro qualcosa, allungo le braccia davanti a me. Poi faccio due passi, molto lentamente, cercando di non fare rumore. Il mio cuore  batte impazzito, e le mani tremano un pochino.
All'improvviso il palmo delle mie mani si scontrano contro qualcosa e automaticamente lancio un grido terrorizzato. Il problema è che non è un mobile o un muro, ma sembra il petto di un uomo...
Oh, Dio non dirmi che è...
La luce si accende di colpo, e il mio pensiero diventa realtà: sì, è sicuramente il fratello di Cleo.
Non smetto di urlare, non so perché. Così lui, istintivamente, mi tappa la bocca con la mano.
«Shh» sussurra, dopodiché la toglie «A quest'ora la gente dorme.»
Mi sento avvampare. «Sì, è solo che... » mormoro, imbarazzata «Non credevo che fossi qui.»
Oddio. E soprattutto non mi aspettavo che fosse così carino. Insomma: parliamoci chiaro, è un figo assurdo! Alto circa un metro e settantacinque (lo so perché sarà più o meno alto cinque centimetri più di me), muscoloso (so anche questo perché ha una maglia a maniche corte che gli scopre le braccia e prima accidentalmente gli ho toccato i pettorali che sembravano scolpiti), capelli castano chiaro e due occhi profondi, colore verde scuro. E un'espressione da duro e da angelo allo stesso tempo.
Oh. Mio. Dio.
«...e quindi mi sono addormentato sul divano.»
Alzo lo sguardo di scatto fino a incontrare i suoi occhi.
Oh Santo, ero così presa ad osservalo in ogni più piccolo dettaglio che non ho ascoltato una sola parola di quello che mi ha appena detto. E in più ora lui mi sta scrutando da capo a piedi con un'espressione perplessa sul volto.
Sorrido, cercando di sembrare convincente. «Capisco...»
Cazzo che figura di merda. Che figura di merda. Che figura di merda.
«Ehm...» dice lui, guardandosi attorno con evidente imbarazzo «Non ti fa niente?»
Cosa? Oh Dio! Adesso che cavolo gli dico?
«No, assolutamente niente» rispondo poi, con un timido sorriso.
«Ma non ti preoccupare, dormo sul divano.»
Divano?
Oh Santo. Adesso ho capito.
Mi ha detto se poteva dormire qui dato che in teoria doveva andare da suo padre ma... si è addormentato sul divano! E quindi... non può tornare da suo padre perché è tardi e... non avrà le chiavi di casa di suo papà!, cerco di capire, collegando le poche parole che ho sentito.
«Ah» faccio io, non sapendo bene cosa dire «Okay.»
Dopo una piccola pausa in cui ci siamo guardati negli occhi senza muovere un muscolo, lui esclama: «Che stupido! Mi sono dimenticato di presentarmi. Io mi chiamo Michele» Dopodiché mi porge la mano.
Io la afferro, sentendo il cuore che batte all'impazzata. «Io Loredana... ma chiamami Lori.»
Lui mi sorride. «Okay» poi fa una pausa, guarda dietro di me e dice: «Ma dov'è la tua valigia?»
Faccio un sospiro. «Me l'hanno persa.»
Lui spalanca gli occhi. «E in più l'aereo ha avuto un ritardo di... tre ore?!»
Io annuisco, sorridendo senza entusiasmo.
«Oddio, ma che compagnia aerea hai scelto?!» esclama lui, facendo una leggera risata.
«L'unica che arrivava a Bolzano» rispondo, ridendo anche io.
«Scommetto che è stata la prima volta che hai preso un aereo.»
Annuisco lentamente, sentendomi le guance arrossire.
Lui mi fa un sorriso sghembo... che mi fa totalmente mozzare il fiato.
Prosegue un altro po' di silenzio. Io ne approfitto per guardarmi un po' in giro. La casa sembra davvero carina. Il salotto è accogliente, con un divano color panna verso sinistra, e la tele da quaranta pollici appoggiata su un mobile abbastanza lungo davanti. Qualcosa mi dice che adorano guardare la televisione.
Trattengo uno sbadiglio. «Ehm, io sarei un po' stanca...» balbetto, imbarazzata.
Lui mi mostra un sorriso rassicurante. «Tranquilla, è più che comprensibile: è l'una e mezza di notte!»
«Già» affermo, ricambiando il sorriso.
Distolgo con nonchalance lo sguardo, fino a vedere dietro Michele, delle scale che, intuisco, portino al piano di sopra.
«La mia stanza è al secondo piano?» chiedo, esitante.
«Sì, seguimi, ti faccio vedere il piano velocemente» risponde, salendo le scale.
Io lo seguo, senza aggiungere altro.
Mi dice che ci sono due bagni, uno al piano terra e uno accanto alla mia stanza, poi c'è anche uno sgabuzzino dove mettono le cose che usano poco e hanno anche lo studio, dove c'è il computer, poi afferma: «E naturalmente di sotto ci sono il salotto e la cucina.»
Annuisco, assente.
Quando sono stanca non riesco più a collegare molto.
«Okay» chiudo poi «Allora buonanotte...»
«Buonanotte» fa lui, sorridendomi. Dopodiché scende velocemente le scale.
Io entro in quella che dovrà essere camera mia per due settimane.
C'è un letto matrimoniale, un armadio, un tavolo non troppo grande e una sedia che pare comoda.
Appoggio lo zaino sul tavolino, dopodiché con una smorfia mi tolgo le scarpe e le calze. Magnifico, stanotte dovrò dormire in mutande e reggiseno. Odio indossare gli stessi vestiti della giornata.
Con un sospiro, appoggio sullo schienale della sedia la felpa, il maglione e i pantaloni.
Poi, nello stesso momento in cui mi giro, vedo che la porta si è appena aperta. Io arrossisco all'istante. Appena Michele mi vede, la richiude diventando rosso anche lui, ed esclama: «Oh Cristo, scusami.»
C'è un attimo di silenzio. Non so cosa dire, cosa fare, se restare zitta...
«Ehm, cosa volevi dirmi?» dico, alzando la voce in modo che mi senta.
«Volevo prendere il mio pigiama e dartene uno dato che non hai i vestiti» risponde lui, esitante.
Sorrido. Che gentile. «Oh, grazie... ehm, dove posso prendere quello per me?»
«Quelli di Cleo dovrebbero essere nel terzo cassetto all'interno dell'armadio.»
Spalanco l'armadio, dopodiché apro il terzo cassetto e ne trovo alcuni. Scelgo una camicia da notte rosa salmone. Velocemente me la infilo, e poi corro ad aprire la porta. «Ecco.»
Michele entra, ancora rosso, e si dirige a passo spedito verso l'armadio. Apre il primo cassetto, prende un pigiama blu e poi esce, sussurrando un'altra volta: «Buonanotte.»
Non mi lascia il tempo di rispondere: ha già richiuso la porta e subito dopo sento che sta scendendo di corsa le scale.
Con un mezzo sorrisetto, mi infilo sotto le coperte del mio nuovo letto, pensando alla giornata di oggi e soprattutto, all'ultimo incontro.
Dopo pochi minuti mi addormento, ancora con il sorriso sulle labbra.














*** Spazio Autrici ***

Buonaseeeera ^^ Come sempre siamo puntuali! Siamo o non siamo due idole? ;D (Lo siamo! XD ndLeslie)

Prima notizia (direi allettante ^^): io e la Lindù abbiamo deciso di affrettare un po' il passo, cioè dovremmo (dico "dovremmo" perchè magari qualche volta potrebbe capitarci di non riuscire ad aggiornare in tempo, dato che facciamo tutte e due il liceo, e tra un impegno e l'altro non sempre riusciamo a trovare tempo [dall'anno scorso, per quanto mi riguarda, i compiti e lo studio sono aumentati drasticamente, ho pochissimo tempo perfino per uscire -.-]). Comunque. Dicevo XD Pensiamo di aggiornare due volte a settimana, in particolare (se tutto va bene, è chiaro) il martedì e il venerdì. Spero ne siate un pochettino felici ;P

Finalmente siamo arrivati al settimo capitolo. Uno che, personalmente, adoro. Beh, è normale: Lori e Michele si incontrano, come potrei non adorarlo?! :D E poi anche per le scene che ho cercato di rendere ironiche (poi non so cosa ne è venuto fuori XD) (io le adoro XD ndLeslie), mi sono divertita troppo a scriverle; ridevo da sola! >___<

Uh, un'altra cosa. Anzi, la notizia più cool! Martedì abbiamo iniziato a scrivere l'epilogo!!!! Eh sì, siamo ormai verso la fine... infatti lo finiremo a breve ç.ç Però non demoralizzatevi (ovviamente sto fantasticando troppo XD): ho pensato (e poi Leslie ha approvato ;D) di scriverne un secondo!! Ovviamente non inizieremo subito a stenderlo, a momenti non riusciamo ad aggiornare in tempo, figuriamoci se ne scriviamo un altro XD Mi sa che cominceremo tra un po' ^^ Non ci sentiamo di dirvi quando esattamente... però, insomma, l'idea c'è (ed io ho già iniziato a sviluppare dentro la mia testolina la storia, e non avete idea degli intrecci che sono venuti fuori *mhuamhua) (anche io ho pensato a qualcosina - anche se Lalla ancora non lo sa xD - *W* ndLeslie) (ma ora sì *mhuamhua).
Spero comunque che ci diciate cosa ne pensate, su tutto. Commenti, pareri e critiche non possono essere altro che costruttive per noi ^^

Dato che non ci sono nuovi personaggi in questo capitolo, passo allo spazio pubblicità, poi ai ringraziamenti e infine alle risposte alle mitiche recensioni del capitolo precedente che ci avete lasciato ;)

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Secretly di fallsofarc


Ringraziamo infinitamente le 8 persone che hanno gentilmente messo la fic nei preferiti e le altre 16 che l'hanno messa, invece, nei preferiti. Grazie davvero <3 Un grazie anche a chi ha solamente letto (e credetemi che, dalle visualizzazzioni, sembrano tanti >.<).

fallsofarc Ciao bellaaa ^^ Tutto bene? Cavolo, è da tanto che non ci sentiamo! Scusami tanto per aver ridotto le recensioni alla tua storia (ho saltato un capitolo, ma presto rimedierò ;D), è che, come avrai capito, il tempo per me sta diventando poco ç.ç Spero che nonostante tutto tu riesca a recensire anche questo capitolo, ne sarei davvero felice. Ovviamente ti ringraziamo un milione di volte per i tuoi complimenti e il tempo che dedichi a leggere la nostra storia e a lasciare sempre una recensione. E' un bell'impegno e per noi è importante *W* Grazie ancora, davvero. Rispondo alla domanda che ci hai fatto ("Quanti capitoli avrà la storia?"): la storia avrà complessivamente 20 capitoli, epilogo compreso ^^ E su Word (anche su Office xD ndLeslie), per ora, sono 107 pagine, e di questo ne andiamo assolutamente fiere ;P Ultima cosa prima di salutarti: forse non ti ricorderai, ma sabato scorso sono andata al concerto di Laura Pausini e ci tenevo a dirti che mi sono divertita molto, e sì: sarà incancellabile per me, come hai detto tu ^^ Ci sentiamo, carissima! Un mega bacio <3 (Grazie anche da parte mia, se non era "ovvio" xD ndLeslie)

vero15star Ehiii! Grazie della tua scorsa recensione, io personalmente adoro i complimenti (e penso pure Lindà ;P) (Yess ndLeslie), quindi non mi hai fatto altro che felice ^^ (ovviamente se devi criticare qualcosa... un'espressione / un fatto o altro, non esitare a dirlo ^^) Finalmente abbiamo postato il capitolo che attendevi: il dolce (o forse dovrei dire "disastroso" ;D) incontro tra la mia Lori e il mio (XD) Michele. Ti è piaciuto? Sei rimasta delusa? Spero che ce lo dirai tramite recensione (come sempre ^^). Ciao cara! Un bacio ^^

ery_94 Ciaooo! Non ti preoccupare, capiamo gli impegni e i disagi. Per fortuna sei riuscita a commentare lo scorso capitolo (e speriamo anche questo *incrocia le dita), ne siamo felicissime ^^ E sì, lo scambio delle case è avvenuto con successo, anche se con qualche complicazione dalla parte di Lori XD Per le cose che hai detto su Davide, lascio rispondere a Lindù ;) (ecco Lindu! *W* : sì, il passato di Cleo è un po' triste e, come noterai, influirà abbastanza con il suo carattere e con le sue decisioni. Per Davide, eh, anche io lo adoro, ma sono sua "madre", perciò è naturale xD inutile negare che ci saranno sviluppi amorosi, ma da me non saprai altro... xD ndLeslie) (Sì vabbeh, hai detto praticamente tutto, ahah) Comunque, eccoti accontentata anche te: l'incontro tra Lori e Michele *W* Ci dirai cosa ne pensi? Lo spero ardentemente :D A presto, cara! Bacio <3


Eccoci alla fine, dunque ^^
A martedì (spero XD).
LaLLa e Leslie
   
 
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