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Autore: Schwarzfreiheit    21/11/2009    3 recensioni
"... Una ragazza, due occhi di cristallo e una Magia dentro di se che ancora deve rivelarsi ... La crescita di questa giovane donna che, incamminandosi sul sentiero della Vita, dovrà affrontare il dolore e la gioia, le perdite e le conquiste, incontrerà il bene ed il male ... E l' amore ... tra mille incantesimi e magie ..." Prima storia scritta a quattro mani con YSBEL... Spero che vi piaccia!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crystal e Le Lettere Prigioniere
Prologo:

Dora di Millefoglie:

La notte era fredda e cupa, illuminata solo dalla luce di quella grande luna che scompariva dietro minacciose nuvole sospinte dal vento ,vento che ululava tra le fronde degli alberi.
La Foresta stessa non sembrava contenta di veder partire la donna e cercava quasi di mostrarle il suo disappunto.
Una vampata di fuoco si accese illuminando i capelli rosso fiammeggianti di una donna intenta a leggere le carte disposte in ordine su un tappeto di foglie dinanzi a lei.
<<  Grazie Toomoran amico mio, la foresta è tanto buia questa notte, sembra quasi in collera con me!  >>.
Disse lei dolcemente, accarezzando la testa dell'amico.
<<  Prego signora Dora, cosa dicono le carte?  >>.
Chiese un Drago dalle squame bianco cangianti, appollaiato su un cumulo di coperte.
<<  Mhhhhhhhhh ...  >>.
La donna si fece pensierosa.
<<  Oh!  >>.
Esclamò lei quando la mano sinistra si fermò sulla carta della Fanciullezza.
Il Drago guardò incuriosito, non credeva ai propri occhi.

Quella Carta nascondeva un grande potere, nonostante l' immagine del fanciullo che riproduceva potesse far apparire, agli occhi dei più, solo la fragilità del bambino.

In realtà la Forza stessa stava nell' ingenua, tenace caparbietà dei Fanciulli. Rappresentava il Futuro, poichè erano essi a doverlo costruire.

<<  Ma ne siete proprio sicura, Mia Signora? Voi non avete figli e non ne potete avere purtroppo!  >>.
Disse incredulo il Drago con la sua voce tonante.
<<  Le carte non sbagliano mai Toomoran, amico mio, ricordatelo sempre!  <<.
Replicò lei rimettendo in ordine le carte e riponendo sotto la grande camicia argentata, proprio sopra al cuore, la carta della Fanciullezza, augurandosi che le carte avessero ragione anche questa volta.
<<  Siete ancora intenzionata ad andare a Arborarmony, Dora?  >>.
<<  Drago cocciuto!  >>.
Sbottò lei incrociando le braccia, un pò seccata e un pò divertita.

<<  Ti ho già detto e ripetuto che non c'è nulla da temere! I Maghi Musicanti sono gente buona, costretta alla tirannia del Vampiro Supremo, come tutto il Regno di Writeland del resto!  >>.
Esclamò leggermente esasperata, cercando di convincere anche sè stessa.

<<  Ma ... Ma ci disdegnano e disprezzano!  >>.
Brontolò il drago.

<< Te l'ho detto, sono costretti a comportarsi,così! Tu cosa faresti al posto dei Maghi? Loro rischiano, come tutti noi, la vita ogni santo giorno!  >>.
Sbottò irritata lei pensando alle angherie che suo padre, un Mago Musicante anche lui, era costretto ad usare nei confronti di chi gli stava accanto.
L' aveva persino abbandonata, poichè mezza Zingara, quando era ancora solo una bambina, ma con il tempo aveva appreso che quello del Padre, era stato un gesto d' amore.
<<  Ma non è giusto Dora!  >>.
Ruggì Toomoran, dimenticando il rispetto quasi reverenziale che aveva per la Sua Signora, e dalle sue fauci uscì una fiammata rabbiosa che bruciò l'aria.
Era irritato e frustrato dalla testardaggine della Sua Signora.
La donna lo sapeva bene, ma sapeva anche di dover affrontare quel viaggio.
Sospirò.
<<  Vecchio mio, quando è il male a regnare sul nostro mondo, disgraziatamente non c'è niente di giusto!  >>.
Poi aggiunse, prendendo decisamente in mano la situazione 
<<  Orsù! Prepariamo la borsa per il viaggio e lasciamo l'amata Foresta Millefoglie, torneremo, non abbandoniamo la nostra casa e i fratelli alberi!  >>.
Esclamò lei per tranquilizzare il vecchio amico che, ancora poco convinto delle parole della sua Signora, si alzò per aiutarla.

Volavano nella notte su Valle Vivace da circa un' ora quando, passando su un bosco, alle orecchie di Dora giunse un piccolo suono.
Il suono si fece risentire, Dora capì che non era un semplice suono, ma il canto della vita.
Un vagito.

<<  Misericordia! Che sia un segno della Carta?  >>.
Si chiese incredula.
<<  Forza Toomoran torniamo indietro a controllare!  >>.
Esclamò eccitata la zingara.
<<  Mia Signora ne siete sicura? E se fosse una trappola messa in atto dal Supremo? >>.
Domandò il Drago timoroso.
<<  Non dire sciocchezze Toomoran  >>.
Sbottò Dora dando una pacca sul collo del Drago.
<<  Forza scendiamo  >>.
Insistè Dora.

Quando giunsero sul posto Dora si rese conto che quello non era un bosco ma una radura incastonata ad arte in quest' ultimo.
Drago e zingara erano circondati da un intrico di alberi.
Il vento sferzava il viso della donna; intravide un ruscello che si trovava in quella piccola vallata illuminato dai vivaci colori dell'erba arcobaleno che danzava sotto i suoi piedi, i colori resi più tenui dalla mancanza dei caldi ragi solari.
Si avvolse lo scialle sopra la camicia argentata per ripararsi dal vento mentre Toomoran, ignorando l' aria fredda che scivolava sulle sue squame robuste, si appostò davanti ad una piccola casa in legno che stava ai bordi della radura.
La zingara scese dal suo fidato Drago con eleganza e decise di entrare in quella casa che pareva disabitata.
<<  Fate attenzione Dora!  >>.
Esclamò il Drago ansioso.
Dora proseguì ignorando il consiglio del buon Toomoran.

Si accorse che in quella radura vi era un silenzio innaturale al di fuori di quel vagito che continuava ad udire, ma versi di animali o un qualsiasi altro segno di vita era inesistente.
Persino le fronde degli alberi erano immote e silenziose.
C'era magia nell'aria, concluse immediatamente Dora :
sapeva riconoscerla grazie ai pochi ma buoni insegnamenti di suo Padre.

In quella radura doveva aver vissuto una Donna poichè solo una Donna può esercitare una tale Potenza Magica e Antica.

Ma quando la zingara entrò in quella casetta non trovò nulla, solo polvere e un buio opprimente.
<<  Toomoran ...  Vorresti  farmi un pò di luce per favore?  >>.
Domandò Dora dolcemente rivolta al Drago che annuì ed immediatamente fece scaturire dalle sue fauci delle sfere infuocate che, galleggiando nell' aria, illuminarono l'oscurità della piccola casa.
Le Fiamme Eterne del Drago mostrarono alla zingara ciò che prima i suoi occhi non avevano veduto.

Disteso a terra c'era un uomo, solo un uomo, uno Zingaro, morto.
La donna inorridita distolse lo sguardo da quel corpo che doveva aver lottato per salvare la propia vita o forse per quella vita che doveva aver ritenuto più importante della sua, tanto da sacrificarsi per essa.
In una mano impugnava un arco ricoperto di sangue.
Dora rabbrividì appena ...
Non era un' ingenua ma certi sacrifici le facevano ancora male ...

Il suono si fece nuovamente sentire, distraendola dai suoi pensieri, e la donna vagò con lo sguardo in cerca di colui o colei che lo aveva emesso.
Il vagito non era lieve ma inaspettatamente forte e pieno di vita.
Corse verso la parete bussando contro le travi di legno da dove sembra provenire il suono, ma più bussava più si rendeva conto che non erano presenti porte nascoste.
Per la rabbia sbattè più forte un pugno contro una trave ed, improvvisamente, uno spiraglio si aprì rivelando un piccolo fagotto bianco.

Il telo che avvolgeva il bambino era talmente candindo da ferire gli occhi della donna.
Levò la trave che cadde a terra, si chinò per prendere tra le braccia quel piccolo fagotto innocente e lo portò fuori da quella casa abbandonata a se stessa.
Non appena la zingara toccò il prato dai luccicanti, miti,colori ravvivati dalla luce della Luna, i rumori si fecero di nuovo sentire.
La Madre Terra stava salutando il piccolo tra le sue braccia.

La zingara scoprì il piccolo viso del bambino e comprese dai lineamenti morbidi e dal vestitino che era una femmina.

Dora osservò gli occhi puri e luminosi della bambina e non potè non pensare che in lei scorresse il Potere.
Occhi puri come il cristallo, occhi innocenti ma straordinariamente consapevoli.
Occhi di Cristallo.
Crystal.
Decise in quell'istante e in quel luogo magico il nome da dare alla bambina, un nome appropiato ai suoi incredibili occhi.

Il possente Drago era dietro la zingara, teso, in attesa di riprendere il loro viaggio, che sapeva essere ancora lungo, e di abbandonare quel luogo.
Dora ricoprì il corpicino della piccola e si issò su Toomoran che scuoteva la coda nervoso.
Adesso il viaggio poteva proseguire verso le terre di Arborarmony, mentre la Grande Luna benediceva con la sua tenue, limpida luce, quel fagottino che ora dormiva tra le braccia sicure del suo Dono.


Schwarznana : Eccomi qui, intanto è importante ricordare che questa storia nasce dal desiderio di scrivere qualcosa a quattro mani, ormai molti mesi fa ...
Cosa che mi è stato possibile fare con Ysabel ...
Trattasi di un Fantasy, senza troppe pretese da parte mia, dato che non ne ho mai scritti, seppure letti molti ...
Credo che sia difficile scriverne uno, poichè moltissimo e in meravigliosi, coinvolgenti modi, ne sono stati scritti ...
Ma mi sono immersa in questa cosa con entusiasmo, sebbene non abbia mai scritto qualcosa con qualcun' altro... Per cui, tutto "nuovo" per me! X°D!
Questo prologo nasce principalmente da Ysabel, con qualche mia piccola aggiunta, il prossimo, ossia il primo capitolo nasce da me con qualche aggiunta e correzione di Ysabel ...
Insomma... Faccio confusione e basta! n___________n
Spero solo che vi piaccia e che abbiate un po' di pazienza nell' attesa del prossimo capitolo!
Sia io che Ysabel abbiamo in piedi altre Fiction e altri personali progetti che richiedono tempo... (nonchè il lavoro, per me, che non è cosa da poco! ç__ç )
Per cui vi saluto!
Alla prossima! E grazie per le recensioni che avrete "la bontà" di inserire!
p.s. ricordo che non c'è scopo alcuno di lucro e che se cadremo nel "già sentito" non sarà voluto... Siate comprensivi! X°D!
p.s. " Dormiva serena tra le braccia del suo Dono "... Dono è il significato del nome della donna ... (Dora) ...

Maga Ysabel : Io sono la collega di Nana, mi chiamo Isabella ma il mio nome nel mondo di Writeland è Maga Ysabel, come qui su EFP, la storia di Crystal come ha precisato prima la mia amica vampira, è nata da un progetto tra noi due, questo progetto ha un nome è si chiama Clubwriter, all'interno di questo porgetto si trova la storia scritta in comune, abbiamo pensatodi riproporla qua in Efp sperando che vi possa piacere.
Il genere è Fantasy e vi sono protagonisti maghi, vampiri e draghi.
Anche io come la mia amica mi sembra giusto avvisare che passeranno archi di tempo tra un capitolo e l'altro perchè tra il lavoro di lei e io il corso di Informatica e in più sto scrivendo un libro per ragazzi che richiede tempo e pazienza dovrete aspettare un pò, ma la storia vi assicuro che andrà avanti nonostante gli impegni di entrambe .
Rimarco che tutte e due siamo fan del mondo Fantasy e leggiamo tanto, in particolare ci piacciono storie di vampiri come Intervista col vampiro o Twilight o di maghi come la saga di Harry Potter, ( aggiungo Le Cronache del Mondo Emerso, la saga di Eragon, e un bellissimo libro che consiglio vivamente : Le Luci Di Atlantide, ecc... Schwarznana ) le nostre ispirazioni per la storia sono più o meno queste!
Bene vi lasciamo alla lettura del prologo, aspettiamo vostre recensioni, bye vampira Nana e maga Ysabel!


   
 
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