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Autore: Charlene    21/11/2009    11 recensioni
"Una facciata può benissimo essere solo una facciata. Sia che l'apparenza sia positiva, che negativa. Basta saper guardare." Kei è un galeotto tirato fuori di prigione dal padre di qualcuno che conosciamo... e da lì inizierà una nuova vita in un liceo esattamente del tipo che lui detesta. Se la caverà? E il resto lo saprete leggendo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Rei Kon, Takao Kinomiya, Yuri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DECIMO CAPITOLO


Era notte, e Kei se ne stava sdraiato sul suo letto a fissare il soffitto. Il suono delle lancette dell'orologio iniziava ad urtarlo. Si voltò verso quel maledetto aggeggio: le undici e cinquantasei, quattordici gennaio. Quattro minuti e avrebbe compiuto diciassette anni, un passo in più verso il niente.

Pensò al compleanno precedente, si era dimenticato perfino lui che lo fosse. Quello prima ancora l'aveva passato a casa di un suo ex sottoposto (era il periodo delle bande di teppisti) con chili di ghiaccio sui lividi provocati dalle sprangate. Il quattordicesimo l'aveva rimosso. E quello precedente in una cella al monastero. Pensò che la maggior parte dei suoi compleanni li aveva trascorsi nel clima gelido della Russia, troppo impegnato a tirare avanti per giudicare importante una stupida data. Per non parlare della tenera età in cui i suoi genitori erano morti. Il giorno del suo compleanno.

Mezzanotte. Era ufficialmente diciassettenne.

-E quindi?- mormorò, scuotendo la testa. Sperò che Takao non lo venisse mai a sapere, o assieme a quel branco di alcolizzati avrebbe organizzato qualche rave folle. Si alzò, dirigendosi verso il giardino. Aveva bisogno di aria. Odiava davvero stare in luoghi chiusi, forse l'esperienza delle celle di isolamento lo aveva segnato.

L'aria gelida non lo scalfì particolarmente. Si voltò quando sentì il rumore della porta di casa che si apriva.

-Ehilà! Auguri, Kei!- esclamò Kanako, seguito da Hara.

-Buon compleanno!- aggiunse la donna, sorridente.

Kei si mise una mano in fronte, sospirando.

-Tanti auguuuri a tee, tanti auguri a teee, tanti auguri a Keeei, tanti auguri a teee!!!- gridò Takao correndogli incontro.

-Urgh.- rispose Kei, indietreggiando verso la piscina.

-Su, Kei, sorridi! Ora hai diciassette anni!- insistette Takao felice.

-Evviva.-

-Hara voleva fare una torta, ma per fortuna ha capito che mezzanotte passata non è l'orario migliore.- lo informò Kanako.

-La farò domani!- disse Hara.

Kei alzò le spalle, senza sapere cosa dire. Era troppo strano.

-Grazie...-

-E di che?- rispose Takao.

-Nessuno mi aveva mai fatto una cosa così, che mi ricordi.-

I tre lo guardarono, perplessi e tristi all'improvviso.

-No, no, no. Non guardatemi così.- impose Kei, odiava gli sguardi compassionevoli. Non era la piccola fiammiferaia.

-D'accordo. Allora inizia ad abituarti, perchè da ora festeggerai ogni benedetta ricorrenza che ti riguarda!- lo informò Kanako.

-Evviva.- ripetè Kei.

-Aaah, troppo entusiasmo, così mi uccidi!- scherzò Takao dandogli un pugno amichevole sulla spalla.

-Ad ogni modo credo sia meglio che ve ne andiate a dormire, se no domani chi vi fa alzare?- intervenne Hara, e i due obbedirono.

Kei tornò nella sua stanza, dopo aver incrociato lo sguardo di Kanako.

Si coricò di nuovo, con uno spirito un tantino diverso.

Afferrò il cellulare quando iniziò a vibrare fastidiosamente, e lesse il messaggio. Era Kaori:

"Buon compleanno Kei! Aspettati un bel regalo" lesse, abbastanza divertito. Evitò di pensare a che genere di regalo gli avrebbe fatto, tanto l'avrebbe scoperto presto.


Quegli imbecilli dei suoi compagni gli avevano portato una torta in classe, con tanto di cibo compreso.

Non avevano capito che tipo fosse, detestava quel genere di cose. Cercò di farlo capire svignandosela dalla classe durante l'ora della Kanagi, che era stata ben felice di dedicare la lezione a degustazioni di vario tipo.

Fumò come una ciminiera, immaginando che Boris, conoscendo il tipo, lo avrebbe raggiunto presto. E infatti gli lanciò letteralmente una fetta di torta, cinque minuti dopo.

-Mh. Ci hai messo qualche droga?-

-Scoprilo.-

-Ok.-

-Senti un po'. Come stai?- chiese poi il russo, facendosi serio all'improvviso.

Kei, dopo aver gettato la sigaretta, lo guardò, perplesso:

-Che domanda è?-

-Le persone normali se la fanno spesso. Volevo provare anch'io.- ironizzò il russo.

-Sto... bene credo. Merda, quello è Crawford.-

Il professore li aveva appena visti dalla finestra del corridoio:

-Stare in classe ogni tanto?! Non ci riuscite proprio, vero?- esclamò.

Kei alzò gli occhi al cielo, e Boris rispose anche per lui:

-Andiamo, andiamo...-

Ricevettero un'occhiata seccata e sprezzante.

-Andiamocene.- buttò lì Kei.

-Kei, non puoi andare via da scuola. Potrai farlo l'anno prossimo, quando sarai un adulto responsabile.-

-Sì, ok. Ce ne andiamo?- insistette il giapponese, cercando il cancello con lo sguardo.

-C'è del cibo in classe.- gli fece notare Boris, alzando un indice per sottolineare la cosa.

-Non ho voglia di tornare lì.-

Boris poteva capirlo. Dopotutto gli somigliava.

-Non ho voglia di andare a casa. Non ho voglia di stare qui.-

-Cosa intendi?-

-Non è il posto per me. Non ci faccio niente.-

-E io allora? Neanche io sono nel mio habitat.-

-Non mi sembra che tu stia così male qui.- disse Kei, fissandolo.

-Nemmeno tu. Non sputare sul piatto da cui mangi.-

-Non lo sto facendo infatti. Voglio andarmene, che se lo tengano il piatto.-

Boris sogghignò: -Oh, andiamo... preferisci una cella? O una casa famiglia? L'ultima volta hai fatto un volo dal secondo piano, magari stavolta puoi provare dal quarto.-

-Almeno potevo essere me stesso.-

-Oh, su questo sono d'accordo.-

-Lo so...-


-Buon compleanno, Kei.-

Una papera di plastica alta quasi un metro lo fissava malevola, e da dietro spuntava il sorriso di Kaori, sulla porta della depandance.

-Ti ho portato il tuo regalo.-

-... Una papera.-

-Esatto. E non è una semplice papera. È il demonio!-

Effettivamente una papera fuxia con gli occhi inettati di sangue, un rivolo rosso che colava dal becco e i denti affilati come coltelli non si era mai vista.

-Ma è fuxia.-

-È questo il bello. Aspetta, ti faccio vedere come funziona.-

Kaori lo superò e poggiò l'enorme papera sul pavimento, accanto al comodino. Si chinò, cercando qualcosa alla base dello strano oggetto, e premette un tasto.

-Ok. Vieni qui.-

Il ragazzo obbedì. Quando passò davanti al palmipede, quello iniziò a fare "qua qua" con rabbia.

Kei guardò prima la papera, poi Kaori, che rideva.

Poi non riuscì a trattenere un sorriso e si mise una mano sugli occhi: -Tu sei fuori di testa.-

-Grazie! L'ho visto e ho pensato a te!-

-Ah, bene. Grazie, comunque.-

-Di niente. Non l'ho portato a scuola perchè ho pensato che forse in moto ti sarebbe stata un pochino d'intralcio.- spiegò, alzando le spalle.

-No, perchè? Avrei girato volentieri mezza città con una papera enorme appesa dietro.-

Kaori rise, per poi guardarlo: -Wow, quanto a socialità vedo che stai facendo progressi!-

-Siete tutti fissati con questa cosa.- si lamentò Kei. Ormai ogni rara volta che faceva una battuta Takao dava una festa.

-Certo, se di solito sei una specie di morto è ovvio che quando dai segni di vita lo si nota subito!-

Kei alzò le spalle e passò davanti al suo regalo, che starnazzò, irato.

-E io dovrei condividere la stanza con questo mostro?-

-Certo. Devi anche dargli da mangiare tutti i giorni.-

-Ovvio... alla prossima ricorrenza prendimi un libro, ok?-

-A tuo rischio e pericolo, Kei. Goditi la tua papera, mi raccomando!- la ragazza si sporse verso di lui e gli diede un bacio sulla guancia, ma Kei la afferrò per le spalle e la dirottò verso la sua bocca.

La ragazza prima rimase un po' rigida, stupita per il gesto. Poi si lasciò andare e ricambiò il bacio, posandogli le mani sui fianchi.

Ma non passarono che pochi secondi quando la porta della stanza si aprì e i due sobbalzarono.

-Nooo, vi ho interrotti!! Merda, finalmente stavate passando all'azione!- esclamò Takao che portava un pacco di piccole dimensioni.

-Dacci un taglio, Takao. Che roba è?-

-Ma come, Kei. È il tuo regalo. Piuttosto cos'è quella cosa?- chiese l'altro, passando davanti alla papera. Quella si mise a starnazzare con somma cattiveria, facendoglio venire un infarto:

-Ah!!! Ma siete matti?!-

-E' il mio regalo! Non è fantastico?- chiese Kaori ridendo.

-Si, meraviglioso!! Sei un genio!- rispose Takao, sinceramente entusiasta.

-Grazie! Ehi, tu invece cosa gli hai preso?-

Takao lanciò letteralmente il regalo a Kei, che lo stoppò e lo aprì:

-Smettetela di farmi tutti questi regali.- disse, mentre tirava fuori dall'incarto un portachiavi di pelle nera.

-Ti spiego, siccome sono stanco di sedermi sulle chiavi della moto, di casa, della stanza, che ti dimentichi in giro, se le metti tutte lì avrò... avrai meno problemi.-

-Oh. Giusto. Grazie.-

-Comunque sembro io la tua ragazza, piuttosto che lei. Almeno io ti ho fatto un regalo serio.-

-Non vantarti tanto, il mio regalo intanto è più bello e creativo.- frecciò Kaori camminando davanti alla papera.

-Basta, me lo sognerò la notte.-


Boris fu tentato di estrarre una mitragliatrice dalla tasca della divisa e fare fuori tutti. Poi si rese conto che si trattava di un delirio, e lasciò perdere. Anche perchè un mitra nella sua tasca non ci sarebbe mai potuto stare, anche volendo. E non ce l'aveva nemmeno.

Ad ogni modo quando la Kanagi aveva annunciato che i ragazzi avrebbero dovuto fare una ricerca, ma soprattutto dopo che aveva nominato i gruppi di lavoro, Kei e Boris si erano guardati con disperazione. Hiwatari, Huznestov, Truesdale, Kaiba, Masefield, Takibana. Un incubo, insomma.

-Huznestov, puoi evitare di guardarmi come se volessi uccidermi con violenza? Grazie.- disse la Kanagi turbata.

-Non la voglio fare questa cosa.- protestò il ragazzo, mentre Kei annuiva.

-Mi spiace. Nemmeno io vorrei essere qui a guardare le vostre facce addormentate, eppure lo devo fare. Su, non seccate. Tanto lo so cosa succede se lascio fare i gruppi a voi. Fine della discussione.- stabilì la professoressa, senza concedere diritto di replica.

-Che palle. Che palle. Che p...-

-Kei, smettila.- bisbigliò Hilary.

-Un cavolo.-

-Senti, sarò io che dovrò evitare che vi uccidiate. Quindi dovrei essere io a lamentarmi.-

-E lamentati, non te lo sto impedendo.- rispose Kei secco.

-Santo cielo... sei intrattabile.-

-E tu piantala di fare la maestrina.-

Hilary si voltò verso di lui, con sguardo di fuoco: -Prego?-

-Ho detto... di piantarla di fare la m...-

-Ho sentito, ma non capisco cosa intendi.-

-Che fai la superiore. È una moda qui.-

La castana alzò un sopracciglio: -Kei, io non credo di farlo. Scusami ma qui sei tu che guardi tutti dall'altro in basso, forse non te ne rendi conto.-

Kei rimase interdetto per un momento. In effetti non aveva tutti i torti, ma non l'avrebbe ammesso mai e poi mai.

-Certo, ma io ho motivi per farlo.- disse infine.

-Ah, sì?-

-Sì.-

Hilary scosse la testa e sospirò: -Ma smettila.-

-Hiwatari, Takibana, se volete vado a prendervi un caffè, così vi sentirete più a vostro agio.- intervenne la Kanagi, che nel frattempo stava cercando di fare lezione.

-Scusi.- disse Hilary, guardando poi male Kei, che ricambiò con un'alzata di spalle.

Alla ricreazione sei ragazzi con sei facce da funerale si raggrupparono al centro, e Kaiba parlò per primo:

-Sentite. Le mie mani raffinate NON puliranno il vostro sangue, sappiatelo. Quando ci vediamo e dove?-

-Da me no.- rispose secco Boris.

-Non ne avevamo dubbi.- aggiunse Zane.

-I miei divani sono bianchi.- disse Seto, alludendo al sangue.

-Ok, ok, facciamo da me. Oggi, potete?- chiese Hilary, ricevendo qualche segno di assenso poco convinto.

-Ok. Portatevi i libri e venite alle quattro. Puntuali, grazie.-

-Dove accidenti abiti?- domandò Kei gentilmente, ricevendo un'occhiataccia da Zane.

-A tre isolati da casa tua... fatti dire la strada da Takao.- rispose Hilary con altrettanto tatto.

Takao, che aveva ascoltato la conversazione, guardò prima lui e poi lei, perplesso. Non gli pareva che andassero così poco d'accordo.

Dopo qualche minuto prese Kei per un braccio e lo trascinò lontano da orecchie indiscrete:

-Che succede con Hilary?-

-Niente.-

-Dai, sai che a me puoi dirlo.-

-Che diavolo dici? Non c'è niente da dire.-

Takao si imbronciò: -Ma andavate d'accordo, un tempo!-

-Che palle. Takao, non rompere. È petulante, punto.-

-Ok, ok, forse ogni tanto lo è. Ma è una brava ragazza, la conosco da un sacco di te...-

-Ok, Takao, non me ne frega nulla, hai capito?-

L'altro abbassò lo sguardo: -D'accordo, d'accordo.-


-Quando suona Kei non aprire.-

-Zane, smettila di fare l'idiota.-

-Che palle. E' una cosa insopportabile. Se poi ci si mette anche Boris...-

Hilary sospirò: -Ne uscirò matta, l'ho già capito. E sono tutti in ritardo. Non vi sopporto.-

L'animo della coppia non era il massimo, per così dire. Erano seduti sul letto, in camera di Hilary, e l'atmosfera era abbastanza tesa. Fu Zane a rompere il silenzio:

-Hilary...-

Ma lei non lo lasciò parlare: -Sta succedendo qualcosa tra noi. Devo solo capire cosa.-

-Vorrei capirlo anch'io.-

-Eppure ti amo.-

-Anche io. Non lo so, Hilary. Forse è quell'Hiwatari... aspetta, non partire in quarta a difenderlo, fammi parlare.- disse Zane vedendo che la ragazza stava già aprendo la bocca.

-Da quando è qui, stiamo avendo problemi. E da quando è qui io ti vedo distante. Ecco tutto.-

Lei lo guardò negli occhi: -E' colpa mia. Mi preoccupo troppo della gente. Vedo un ragazzo come Kei, che per caso è anche il mio compagno di banco, e me ne preoccupo. Scusa se sono così.-

Zane rimase zitto un attimo: -Credi sia così strano che io sia geloso?-

-No, non lo è. E.. non mi dispiace. Ma il mio ragazzo sei tu. Amo te.-

Prima che l'altro potesse rispondere squillò il campanello:

-Che palle. Andiamo.-

Hilary lo precedette e si recò alla porta d'ingresso, dietro la quale c'era Kei, abbastanza seccato.

-Ciao.-

-Ciao.-

Zane fece un cenno con la testa, spostandosi per farlo entrare.

-Gli altri?- chiese Kei guardandosi intorno.

-Sono in ritardo.- rispose Hilary senza guardarlo.

"Perfetto" fu il pensiero comune di tutt'e tre.

-Vuoi qualcosa...?-

-No.-

Hilary guardò Kei, che fece lo stesso nel medesimo istante.

Zane non faticò a captare l'elettricità nata da quello scambio di sguardi, e si accigliò.

E per finire, a Kei non sfuggì l'aria omicida del ragazzo di Hilary. Trattenne un sospiro e pensò al suo compagno di sventure, in ritardo.

"Boris, maledetto figlio di puttana, MUOVITI."




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Et voilà. Rispondo subito alle recensioni:


Avly: Non so ancora se ci sarà una vera "lotta" fra Kei e Zane... certo è che visti i rapporti, qualcosa accadrà XD

Gli incubi di Kei non sono finiti, poveraccio! Ciao e baci anche a te!


Mizuki96: Prima o poi l'aula diventerà un ring di box e allora saranno cavoli amari. Per Crawford, si intende! Il bagno ghiacciato deve essere atroce. Almeno tonifica O.o Ok, era brutta XD Scalda bene il povero Yuri che io penso a Kei! Baci!!


Lexy90: Oddio, non vorrei star rappresentando Kei TROPPO bravo in tutto XD potrebbe diventare una cosa negativa! Per il resto grazie per i complimenti, voglio che Kei sia un personaggio abbastanza contraddittorio quindi lo vedrai in più "versioni", come vorresti tu! (Cioè sono schizofrenico!!ndKei Esattooo! NdA) Saluti e baci!


Valery_Ivanov: Ciao cara! Vedrai che riuscirò a far diventare simpatici tutti quanti! Zane, Seto, Julia, Kaori! Tuuutti! Ehm. Sarà difficile ma ci proverò! Anche perchè Seto Kaiba è uno dei miei idoli u.u non può essere odiato! (Anche se in effetti è tutta colpa mia XD)

Un bacio anche a te, al prossimo capitolo!


Aphrodite: Graaazie!! Addirittura fantastichi sul successivo? Davvero, mi fa molto piacere :D Mi fa anche piacere che tu abbia capito il personaggio di Kaori, perchè è così che voglio che appaia. Che poi credo sia il modo giusto: dopotutto nessuno è veramente classificabile, l'essere umano è per natura contraddittorio, cambia idea, cambia atteggiamento... e non sempre si deve definire questo falsità o ipocrisia. Non vuol dire avere tante facce, vuol dire avere una personalità colorata. Io credo di essere così, e credo che in fondo lo siamo un po' tutti. Scusa lo sproloquio XD

Comunque se ti piacciono le litigate Kei-Crawford, ti dico che ne vedrai delle belle :D

Grazie per i complimenti, alla prossima! Un bacio grande!


PICH91: Ahah mi spiace per Julia e Mariam! Però comprendilo, sta in un gnoccaio, è logico che se le passi tutte XD

Eri centrocampista? *_* ti ammiro!!

Per Kaori, spero che continui la scalata verso la tua approvazione :D

Il sogno di Kei ha lasciato tutti un po' sconvolti. Non so se esserne felice o no XD Ma se sono riuscita, come dici tu, a trasmettere, allora sono sicuramente contenta.

Grazie di tutto Pich, ti voglio bene :)


Lirinuccia: Ciao! Non sei l'unica a far parte del lato oscuro. A quanto pare le autrici di solito prendono i personaggi e li maltrattano!! (me inclusa XD) Scoprirai presto tutte le brutte esperienze trascorse :)

Grazie per i complimenti sul capitolo, ci sentiamo al prossimo! Un abbraccio!


Padme86: Ve lo dico sempre, con me non dovete maaaai scusarvi per i ritardi, dato che io sono vergognosa in questo senso XD

Crawford è messo lì apposta per rendere la vita impossibile a Kei. Mi serviva qualcuno che lo spingesse a compiere reati, ti sembra? :D Ahah, poveretto!

Anche Hila è interdetta, non è ancora interessata a Kei in quel senso. Diciamo che per ora è preoccupazione (per via della sua gentilezza) e curiosità.

Grazie mille per la recensione tesoro, alla prossima! Un bacio!!


Talia90: Grazie di tutto, davvero. Mi ci voleva :) L'hai letta tutta :)

Sono felice che Kaori ti stia piacendo. La O'connor penso che la vorremmo tutti XD

Mentre Crawford... bè, no! Almeno se avesse un carattere un po' più umano... perchè è un figo, ricordi? XD Grazie, grazie, grazie. Un bacio enorme.

  
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