Broken Future
La guerra, si sa, lascia dietro di se morte, disperazione, dolore e lacrime. Tante lacrime.
Il villaggio era distrutto e le strade erano piene di corpi senza vita compreso quello dei suo genitori. I loro volti, una volta sorridenti, ora erano spenti in una smorfia di stupore. Accanto a loro giaceva inerme il corpo del ragazzino che Konan aveva scoperto di amare: Yahiko. Anche il suo sorriso ora era spento in una smorfia.
Lacrime su lacrime. Dolore che piega le ginocchia e la voglia di vivere, di lottare.
La guerra non ha pietà di nessuno. Nemmeno di una bambina che a otto anni si era vista perdere in un solo colpo genitori e amici.
-Andiamo Konan. Ormai non possiamo fare più nulla- la voce fredda di Nagato aveva un ché di insolito, di celata sofferenza.
Non sapeva bene cosa avrebbe fatto o dove sarebbe andata. Ma di una cosa era certa: avrebbe vendicato la morte del suo amico. Questa era la guerra e queste erano le conseguenze che si portava dietro.
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Painfully Memory
Yahiko? sì forse qualcuno con quel nome l’aveva conosciuto. Ma aveva anche fatto presto a dimenticarlo. Solo lei sembrava ancora sensibile a quel nome.
-come puoi dimenticarti del tuo migliore amico, Nagato?- la voce spezzata da singhiozzi silenziosi.
-Che senso avrebbe ricordarlo? lui non c’è più- la solita freddezza che da tempo gli pungeva il cuore.
-fino a quando vivrà nel nostro ricordo lui non sarà morto del tutto- ostinata e testarda e con una punta di amarezza nella voce.
-lo ami ancora così tanto, Konan?- la solita indelicatezza.
Konan parve sorpresa dalla domanda ma era assolutamente convinta della risposta.
-si- e ,alzandosi, abbandonò la stanza chiudendosi in camera e nella sua sofferenza.
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Ironic Lies
-scusa Konan del ritardo ma ho trovato una vecchietta per strada in difficoltà e sai non potevo certo lasciarla li no?- quel sorriso aveva qualcosa di isterico. La solita scusa? Poteva essere.
-Yahiko questa l’ho già sentita. Devo dedurre che manchi di fantasia?- e mentre diceva questa frase si avvicinò al suo viso e pose un lieve bacio sulle sue labbra.
Yahiko rimase immobile per qualche secondo, il tempo che il suo cervello impiegò per metabolizzare quanto successo, e arrossì.
-bhè? cos’è quell’espressione? Aiuti una vecchietta in difficoltà e non la tua ragazza?- adesso il suo sorriso era malizioso.
-n...no è che- balbettò mentre cercava di nascondere l’imbarazzo girando la testa dall’altra parte. -non mi aspettavo di ricevere un bacio da te-
Una risata cristallina aumentò il senso di imbarazzo di Yahiko.
-bhè se questo è l’effetto posso anche non dartene più- rispose leggermente seccata.
-ma no che hai capito! Voglio dire, mi fa piacere! solo che non me lo aspettavo...- cercò di spiegarsi il ragazzo, ora leggermente dispiaciuto.
Konan l’osservò per qualche minuto mentre l’altro le sorrideva debolmente.
-e va bene, ti perdono. Ora andiamo! Nagato ci sta aspettando- e, dopo avergli dato un secondo rapido bacio sulle labbra, si allontanò.
-Non così in fretta!- e mentre lo diceva prese il braccio della ragazza facendole perdere l’equilibrio.
Si trovarono,così, uno sopra l’altra a guardarsi intensamente negli occhi.
-quale scusa inventerai ora Yahiko?- chiese la ragazza cingendogli il collo con le braccia.
-temo che anche questa volta mancherò di fantasia- e, senza darle il tempo di ribattere, la baciò con passione.
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-ma dove si saranno cacciati quei due?-
Nagato ,in piedi davanti al tempio, fissava l’orologio spazientito. Erano due ore che aspettava. Ma se credeva che aspettare fosse la scelta migliore si sbagliava di grosso.