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Autore: Gwillion    17/06/2005    1 recensioni
Un uomo nascosto, due giovani mangiamorte che lo cercano, un amore segreto... cosa potrà accadere mescolando tutte queste cose insieme? - Attenzione è presente un accenno Slash... chi è il protagonista non ve lo dico... oltretutto non ho trovato il nome nell'elenco!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per il contest All Love Can Be di
http://www.damaverde.net/public/fanfictions/index.php


OBLIVION OF LOVE

Era il crepuscolo. L'uomo passò quasi distrattamente le lunghe dita tra i lunghi capelli chiari. C'era qualcosa di affascinante nelle luci del sole calante, un gioco di ombre incredibilmente affascinante, o forse il fascino era tutto del soggetto su cui erano fissi gli occhi chiari del mago.
Un ritaglio di giornale, era appeso all'angolo di uno specchio. Una donna dall'aria altera, fissava il mago dalla profondità della foto con profondo disgusto. Gli occhi di ghiaccio erano velati dalle trine nere del cappello, ma l'atteggiamento delle belle labbra non lasciava dubbi, riguardo alla repulsione che la donna provava.
- Tu lo sai, non è vero? - sussurrò il mago in tono malinconico - Tu sai cosa vuol dire provare un amore impossibile... ma tu puoi sperare di ricongiungerti al tuo sposo, di spezzare le nere sbarre della sua prigione... io, io che sto qui a osservare il gelo dei tuoi occhi, che speranze ho di coronare il mio sogno proibito? -
L'uomo si lasciò sfuggire un sospiro. E soddisfatto del tono di profondo struggimento che era riuscito a imprimere nelle sue parole, si concesse un secondo, più lieve sospiro.
- Se sapessi chi sono, il male che ti faccio... ma è la mia missione, io devo farlo. Consolati solo pensando che la tua infelicità non sarà mai pari alla mia. -
Mormorò l'uomo.
Lasciando scivolare una mano tra i suoi boccoli d'oro Gilderoy Allock lasciò la stanza, quasi a passo di danza.
La foto di Narcissa Malfoy fissava con ostentazione il soffitto.



- Tu credi che sia questo il posto? -
- Deve esserlo. Non abbiamo certo sbagliato a smaterializzarci. -
- Forse sarebbe stato meglio. -
Disse il ragazzo, con gli occhi che scintillavano da dietro il cappuccio nero.
- Credi che le informazioni siano corrette, Draco? -
- Devono esserlo. Altrimenti avremmo rischiato davvero troppo per nulla. -
Il giovane serrò le labbra, stringendo la sua bacchetta sotto le vesti di mangiamorte. I quadri del padrone di casa sonnecchiavano nelle loro cornici... un vago senso di nausea invase il ragazzo. Ma non lo diede a vedere.
- Dobbiamo trovarlo, Pansy. E' lui la chiave. -
- Speriamo di fare in fretta. -
Mormorò la ragazza con un sospiro.
Il giovane Malfoy guardò l'altra in silenzio. Una viola... una ragazza con il nome di un fiore. E nel momento in cui tutto sembrava farsi cupo... lei era rimasta. Oh, indubbiamente ci sarebbe stata una ricompensa per questo. Ma solo se avessero vinto, solo se le sorti della sua casa si fossero risollevate. E le sue certezze non erano condivise dai più. Molti rimanevano solo per paura, molti cercavano solo la strada per fuggire. Lei invece era rimasta. E se la missione di quel giorno fosse andata a buon fine... sì, quella era la chiave. Non sarebbero stati sconfitti. Non solo per l'Oscuro Signore, ma per il nome stesso dei Malfoy.
- Sento delle voci... - sussurrò la giovane.
I due si ritrassero in un angolo.
- Meraviglioso, io vi ringrazio per questo premio... per la sublime eleganza con cui premiate la mia eleganza! -
Draco si avvicinò alla porta, quel tanto che bastava per scorgere Gilderoy Allock che si inchinava ad un pubblico invisibile. Il mago poi si allontanò dalla stanza, lanciando baci con un sorriso a trentadue denti.
- E' proprio lui... nessuno potrebbe imitarlo a quel modo. - disse il giovane Malfoy chiudendo gli occhi per un istante.
- Non è ancora detto che non si tratti di una trappola però. Se le informazioni fossero state diffuse a bella posta? Se Allock fosse soltanto... una squallida esca? -
- Per essere un'esca era davvero ben nascosta. Abbiamo consumato tre carte geografiche e dodici pendoli per trovare questo rifugio... Ma so quello che intendi dire. Per questo ancora non lo affrontiamo. Prima voglio dare un'occhiata in giro. Assicurarmi che non ci siano trappole, passaporte, o altri insani tranelli disseminati per la casa. Poi passeremo alla seconda parte del piano. -
La giovane annuì lentamente. I suoi occhi chiari avevano un'espressione determinata sotto il cappuccio che le nascondeva il viso.
- Dobbiamo controllare la casa... dobbiamo scoprire se è proprio lui il nostro obbiettivo, oppure se la chiave non è uno degli oggetti disseminati qui dentro... il lavoro è duro, non ci resta che rimboccarci le maniche. -
Draco gettò un'occhiata ad un quadro dove un'aitante Allock, dormiva appoggiato ad una pala... sembrava aver interrotto per i calare della notte degli intrepidi scavi archeologiche tra le pericolose rovine di una foresta perduta. Il giovane scosse la testa. Se quell'uomo gli sembrava insopportabile a dodici anni, adesso che ne aveva diciotto... oh, se non altro lui non aveva mai avuto bisogno di un Insegnante di Arti Oscure ad Hogwarts, aveva potuto ridere dei patetici individui che si erano susseguiti in quella carica senza preoccuparsi più di tanto. Adesso invece era tutto diverso. Con suo padre ancora rinchiuso in prigione, e tutto il resto... tutti avrebbero detto che lui era ancora troppo giovane per indossare le vesti di mangiamorte. E se lo era lui che dire della ragazza che aveva portato con sé? Ma era necessario... toccava a loro in quel momento...
E non avrebbero fallito.
  
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