L’inferno non
esiste, è soltanto la parte più oscura del paradiso.
NaruYondaime
Buio.
Lì è
solo buio.
I
suoi occhi di uno strano azzurro non hanno mai visto la
luce.
Ma
ora basta.
Avrebbe
reagito.
Non
avrebbe più brancolato lì.
Spalancò
le grandi ali con un fruscio.
Avrebbe
volato lontano da lì, ovunque ci fosse un po’ di quell’agognata
luce.
Luce.
Troppa,
troppa luce.
Quanto
avrebbe voluto che i suoi occhi neri vedessero un po’ di
oscurità.
Nonostante
vivesse da vent’anni in quella luce, non riusciva ancora ad
abituarsi.
I
suoi occhi erano stanchi, non riuscivano a resistere
oltre.
Non
appena li chiudeva, gli bruciavano come se al loro posto vi fosse il
fuoco.
Aveva
deciso.
Avrebbe
sfidato anche l’Altissimo pur di avere almeno un po’ di
sollievo.
Volava
da tempo, ormai.
Non
sapeva dove dirigersi.
Quel
buoi e quel silenzio che stordisce continuava a circondarlo, impedendogli di
scorgere anche un tenue bagliore di luce.
Si
fermò di colpo.
Se
le dicerie erano vere, allora doveva volare derso l’alto, non in
avanti.
Decise
che l’avrebbe fatto.
Sì,
ma dov’era “l’alto”?
Prese
una direzione.
Avrebbe
cercato per l’eternità, se fosse necessario.
Che
stanchezza…
Ma
perché doveva volare?
Chiuse
le ali e si lanciò in una picchiata migliore perfino di
un’aquila.
A
pochi metri dal suolo, riaprì le grandi ali planando così per alcuni
metri.
Quando
fu abbastanza vicino, puntò i piedi a terra chiudendo le ali
bianche.
In
effetti, lui non sapeva di che colore fossero, ma visto che la luce era talmente
forte, non riusciva a scorgere da un palmo dal naso e perciò aveva tirato ad
indovinare il colore delle proprie ali.
Allora
come facevano, gli angeli come lui, a sapere dov’era il terreno, dove l’acqua e
dove gli altri angeli per evitare di scontrarsi, cadere in acqua durante una
picchiata o a terra lunghi distesi?
Molto
semplice: tutto ciò in realtà non esisteva;gli angeli vivevano nel mondo che
immaginavano.
Per
esempio: dove per lui era terra, per altri era acqua o, addirittura,
cielo.
Beh,
aveva fantasticato abbastanza sulla “realtà” che lo
circondava.
Era
ora di proseguire.
Ma
quanto ci voleva per scorgere un po’ di luce?!
Volava
da troppo, ormai!
Per
quanto immaginasse un posto con l’assenza di luce, questo non appariva
mai!
Sarà
come diceva il filosofo Cusano?
Non
posso immaginare un luogo buio perché non conosco il concetto di
buio?
Mmm…
Possibile…
Possibile
anche il fatto che i famosi cancelli del Paradiso non si vedevano, ma sarà
perché non li ha mai visti?
Finalmente!
I
suoi sforzi sono stati premiati!
C’era
un puntino bianco!
Era
piccolo, certo, ma c’era!
Una
nebbiolina dette sollievo ai suoi poveri occhi stanchi della continua e sempre
accecante luce.
Ciò
voleva dire che forse si stava avvicinando sempre di
più?
Una
lvoce senza tono, senza volume, gli rimbombò nelle
orecchie.
Non
andare…
<
Cosa? Perché? >
Potresti
pentirtene…
<
Chi sei? >
Sono
colui che nelle sue mani ha il controllo di questo
regno…
Nonostante
non avessero voce, quelle parole erano ben chiare nella sua
mente.
Non
gli importava, avrebbe proseguito.
Una
lvoce senza tono, senza volume, gli rimbombò nelle
orecchie.
Non
andare…
<
… >
Non
andare…
<
Invece andrò. >
Te
ne pentiresti…
<
Chi sei? >
Il
Tuo Dio…
<
Perché non dovrei proseguire? >
Gli
angeli non possono andare all’Inferno… Lucifero ti renderebbe uno di loro e tu
ti macchieresti di Alto Tradimento… per che cosa? Per “riposare gli occhi”. Stai
facendo un grosso errore, Sasuke… un grossissimo
errore…
Detto
ciò, la voce tacque.
La
luce diventava sempre più intensa, almeno per i suoi poveri occhi abituati al
perenne oblio di quel luogo, man mano che si
avvicinava.
C’era,
però, qualcosa che non lo convinceva.
Sì,
ma cosa?
C’era
qualcosa che non andava…
Perché
il buio non era buio?
Cioè…
Perché
il bianco era diventato grigio e non nero?
Che
stava succedendo?
E
quello?
Che
cos’era quel puntino nero?
Sembrava…
Volava
ormai da troppo tempo e la luce non ne voleva sapere di diventare
bianca.
C’era
quel tremendo grigio che gli facenva venire mal di
testa.
Perché
continuava ad esserci quel fastidioso colore?
E
quello?
Cos’era
quel puntino bianco?
Era
forse…?
Non
c’erano dubbi!
Quello
laggiù era un angelo!
Ma
perché volava nella direzione opposta?
Finalmente!
Angelo
all’orizzonte!
Sperò
vivamente che lo scortasse dov’era diretto.
Il
grigio si fece sempre più intenso da ambo le parti.
I
due angeli si fermarono poggiando i piedi sul terreno
invisibile.
<
Chi sei? >
<
Mi chiamo Sasuke. >
<
Sei un angelo? >
<
Sì. >
<
Puoi portarmi verso il Paradiso? >
<
No, non ti ferire gli occhi. >
<
Perché no? >
<
Te l’ho già spiegato. >
<
Ma io voglio ferirmi. >
<
… Tu? Chi sei? >
<
Mi chiamo Naruto. >
<
Sei un demone? >
<
Non lo so. >
Il
biondo aprì le ali e guardandole sussurrò:
<
Non sono un angelo… >
<
Le ali da Drago ne sono una prova. >
<
E sono… nere? >
<
Sì. Le mie sono bianche. >
<
Posso vederle? >
Il
moro annuì, spalancando le grandi ali piumate.
<
Sono… bellissime! >
<
Già. Non per vantarmi, ma ho vinto il concorso di Mr. Flying.
>
<
Cos’è in concorso? >
innocenza allo stato puro.
<
… >
Dopo
un po’…
<
Ho avuto un’idea. >
<
Che idea? >
<
Io voglio un po’ di pace per gli occhi, tu un po’ di luce che ti permetta di
distinguere almeno il colore delle ali, no? >
<
Beh… sì… >
<
Restiamo qui! >
<
Cosa?! >
<
Sì. Formiamo un Mondo che non sia né troppo buio né troppo luminoso!
>
era
veramente convinto di quello che diceva, lo si leggeva negli occhi: aveva una
scintilla di determinazione.
<
Ah… > il
viso s’illuminò con uno splendido sorriso. <
Ci sto! >
Voi
due…
Uff,
di nuovo
Che
state facendo?
<
Stiamo organizzando. >
Cosa?
<
Un momento… Lei non ci può sentire? >
Non
siete più nel mio Regno. Non siete né in Paradiso né
all’Inferno.
<
L’inferno non esiste. >
disse il biondo ridacchiando sulla parola “Inferno”.
Metti
in dubbio il mio potere, Demone?
<
L’Inferno è soltanto la parte più oscura del Paradiso. Quella parte che Lei non
ritiene bisognosa del Suo aiuto! > era
rabbia, quella nota nella voce?
Come
osi?! Potrei esiliarti, lo sai?
<
Sì, ma non ho paura. >
<
Smettila, Naruto. >
<
… >
Vi
esilio. Entrambi.
<
Cosa?! Perché? >
Per aver abbandonato i vostri
Regni.
Sasuke
Uchiha!
<
Sì! >
Naruto
Uzumaki!
<
Sì! >
Per
il resto delle vostre eternità vivrete qui, in questo limbo
tra
Paradiso ed Inferno!
<
Signore… >
Parla.
<
Vivremo come gli angeli? >
Sì,
altrimenti mororeste.
<
Moriremmo? >
Sì.
Un angelo senz’ali non vive.
<
Capisco. >
Da
allora, il Signore Dio non onorò più Sasuke e Naruto della Sua
Parola.
I
loro Mondi erano stati cancellati dalle loro menti, sostituiti con il loro nuovo
agognato Mondo.
Tuttavia,
il Signore volle ancora concedere loro un’ultima
grazia.
Un
neo angelo varcò i Cancelli dorati.
Fu
accolto da due figure: una bionda, l’altra mora; una dotata di ali di Drago,
l’altra di candide ali Piumate.
<
Ciao, Kiba. >
<
Chi siete? >
<
Benvenuto nel Purgatorio. >
<
Purgatorio? >
<
Adesso ti sottporremo ad un esame… >
<
In base a questo, vedremo se sei destinato al Paradiso o all’Inferno.
>
Fine.
Beh,
direi proprio che non ha bisogno di parole…
A me
tantissimo e spero vivamente che la vostra attesa sia stata
premiata.
Un
bacione e alla prossima!
CIAO
GUAGLIO’!!!