Anime & Manga > Sousei no Aquarion
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Autore: Mokochan    23/11/2009    5 recensioni
Ma suvvia! Erano pur sempre in un'epoca moderna dove tutto è permesso, una semplice attrazione sessuale era ordinaria e soprattutto frequente.
Anche se in quel caso, l'attrazione era da parte di una donna per una donna, non per un uomo come ci si sarebbe aspettato.
Vi era qualcosa di folle in tutta quella storia, qualcosa che la preoccupava e la spingeva a negare tale fatto, fino al bisogno
mentale - e mai fisico! - di relegare certi pensieri nella parte più recondita della mente, dove i sentimenti e le fantasie di quel tipo
era introvabili, e difficilmente si potevano recuperare.
[ReikaxSilvia][Lieve accenno SiriusxReika]Dedicata a Bloom e SonOfSun^^
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Hong Lihua, Silvia de Alisia, Sirius de Alisia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cherry Chapstick'
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kiss the girl

I Kissed a Girl


Nota dell'Autrice:
Questa Yuri è un piccolo esperimento e, inoltre, un regalo per Bloom e SonOfSun.
Spero possa piacervi. E' la mia prima yuri, quindi andateci piano ._.

Buona Lettura!^^

_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_

Si domandava perchè era finita in una situazione del genere, pur sapendo che era profondamente sbagliato provare certe cose.
Al contempo, le pareva assai naturale provare certe cose verso quella ragazza all'apparenza viziata e lamentosa, anche se questo comportava problemi.
Quel genere di problemi erano costituiti dal fatto che entrambe erano donne.
Ma suvvia! Erano pur sempre in un'epoca moderna dove tutto è permesso, una semplice attrazione sessuale era ordinaria e soprattutto frequente.
Anche se in quel caso, l'attrazione era da parte di una donna per una donna, non per un uomo come ci si sarebbe aspettato.
Vi era qualcosa di folle in tutta quella storia, qualcosa che la preoccupava e la spingeva a negare tale fatto, fino al bisogno mentale - e mai fisico! - di relegare certi pensieri nella parte più recondita della mente, dove i sentimenti e le fantasie di quel tipo era introvabili, e difficilmente si potevano recuperare. 
Lasciare che quell'attrazione rimanesse solo una fantasia erotica era davvero un sollievo e, a dispetto di tutte le sue convinzioni, era di certo frustrante trattenersi, soprattutto quando era costretta a dover fare la doccia ogni qualvolta un allenamento finiva, per poi ritrovarsi a studiare di tanto in tanto le forme poco accentuate ma visibili di quel corpo caldo, i capelli lunghi e biondi che le accarezzavano morbide le spalle...  
Un tale spettacolo era davvero una tortura per lei.
Per tale motivo tirava un sospiro di sollievo sapendo che erano sempre in compagnia durante quei momenti.
Se fossero state sole, forse... Ma no, che stava pensando?! Mai avrebbe avuto il coraggio di fare mosse tanto azzardate, col rischio poi di sembrare una maniaca.
Agli occhi di Silvia, lei era soltanto una iettatrice, null'altro. E questo comportava una distanza fra di loro assai incolmabile.
C'era da dire che, se anche fosse stata ricambiata, probabilmente Sirius si sarebbe scandalizzato alla scoperta di una loro possibile relazione e, ferito, avrebbe tagliato i ponti con entrambe, almeno conoscendolo.
Il che sarebbe stata una rovina per entrambe.
Pur essendo attratta fino all'ossessione dalla biondina, provava un amore incredibile e forte nei confronti del principe De Alisia, anche se questi  si mostrava freddo e impenetrabile
Nulla poteva scalfire Sirius.
- Buongiorno, Reika. – 
La voce fredda ed elegante del principe De Alisia la fece sussultare, riportandola al presente.
La donna sorrise, provando a non arrossire davanti allo sguardo intenso che le veniva rivolto.
- 'Giorno, Sirius. Dormito bene? -
- Stupendamente. Avrei bisogno del tuo aiuto, però so che hai molto da fare, e non vorrei davvero causarti qualche... -
- Oh, non ti preoccupare! Sono disposta ad aiutarti, non c'è problema! - lo fermò Reika, scordandosi che doveva studiare per il prossimo esame.
Il ragazzo sorrise. - Bene. Silvia avrebbe bisogno di aiuto per un test di Sophia, e non potendo io darle una mano per impegni presi in precedenza, mi sarebbe di grande conforto se l'aiutassi. Almeno riuscirebbe a stare alla larga da quell'animale. -
Con sguardo disgustato, Sirius rivolse la sua attenzione ad Apollo, seduto come un cane davanti alla vetrata del salone.
Reika si lasciò scappare una risatina: era nota l'avversione del biondo nei confronti del giovane, dovuta al fatto che Apollo era considerato la vera reincarnazione di Apollonius, Taiyou no Tsubasa.
Era geloso, in pratica.
- Ok, le darò una mano. - Non era sicura che Silvia avrebbe accettato il suo aiuto, comunque. La odiava.
Sirius sorrise, compiaciuto. - Grazie, Reika. Sei sempre così gentile. -
E vorrei vedere... pensò la corvina, osservando il biondo andarsene in direzione dei dormitori femminili, in cerca della sorella.

***

- No, non è giusto! Fratello, perchè non puoi studiare tu con me? Perchè deve essere proprio Reika? - sbottò Silvia, facendo una smorfia di rabbia.
Il pugno sul tavolo, sbattuto con violenza pochi secondi prima della sfuriata, era arrossato per la potenza del colpo.
Sirius scrutò severamente la sorella, e inarcò un sopracciglio.
- Non fare così, Silvia. Reika si è offerta volentieri e dovresti esserle grata. Ora smettila e prendi i libri: fra un po' andrai da lei a studiare, siamo intesi? -
Silvia scosse il capo, le lacrime agli occhi. - Fratello, però io... -
- Non discutere. Ora preparati. -
Silvia si voltò rabbiosa, prese i libri e lanciò uno sguardo ferito al fratello, constatando quanto fosse forte l'ammirazione di lui nei confronti di Reika.
Non sopportava quella donna, quando c'era lei tutto andava per il verso sbagliato, e non riusciva mai a stare con il suo amato fratello.
Inoltre avrebbe voluto studiare da sola, ma il test era particolarmente ostico e non poteva certo prendere un voto basso.
La sua scheda Element ne avrebbe risentito, e lo stesso riguardava per il suo posto in prima squadra.
Per un attimo, ricordò che anche Apollo avrebbe dovuto fare il test; sicuramente non sarebbe riuscito a passarlo, quello stupido.
Si mise accuratamente il bracciale al polso sinistro - per coprire le sue piume di angelo - e fece un respiro profondo, per poi voltarsi in direzione della porta, seguita da un silenzioso Sirius che, preoccupato per il comportamento stranamente quieto della sorella, non faceva altro che fissarla, teso.
Silvia pensò che, se Reika non le avesse dato un valido aiuto, gliel'avrebbe fatta pagare cara.
Parola sua.

***

No, mi rifiuto di studiare con Silvia in camera mia! Ci mancherebbe altro! pensò inorridita Reika, scrutando la biondina dall'altra parte della sala.
La camera non era il posto più adatto: avrebbe fatto meglio a portarla in biblioteca, si.
Almeno non correva il rischio di fissare troppo il letto e poi Silvia. Sarebbe stato frustrante, terribile e di certo non molto garbato.
Non aveva l'abitudine di comportarsi come Pierre, questo era poco ma sicuro.
Allargò il nodo della cravatta e deglutì.
Ad un tratto, una voce la chiamò.
- Ehi, Reika. - Apollo saltò giù da un tavolo, le mani in tasca, l'espressione divertita e strafottente. - Studi con la principessa Fessa? -
- Si. E tu? - domandò la donna, curiosa. - Se non sbaglio devi fare lo stesso test di Silvia. -
Il rosso sbuffò. - Io non ne ho bisogno. Mi basta saper pilotare l'Aquarion per rimanere alla Deava. -
In un certo senso aveva ragione. Era l'unico ad essere entrato nella prima squadra senza fare test o allenamenti.
Diede un'occhiata a Silvia, che si stava avvicinando col fratello. - Ti conviene andare. Oggi Silvy è nervosa. -
Apollo sorrise, come se la cosa lo divertisse un mondo
. - Ok, io sparisco. Buona fortuna con la fessa, Reika. -
Detto questo scattò via, lanciandosi dalla finestra sopra di loro.
Reika scosse il capo, divertita: la vitalità di quel ragazzo era contagiosa. Avrebbe voluto essere come lui. Invece era la sfortuna fatta a persona.
Contemplò la figura alta del principe De Alisia, subito seguita da quella minuta della sorella.
Silvia aveva l'espressione imbronciata e si guardava attorno circospetta, quasi si aspettasse di venir attaccata da un momento all'altro.
Forse pensava che Apollo le stesse riservando qualche scherzo dei suoi.
- Ciao, Silvia. Sirius. - Si alzò e sorrise cordialmente ad entrambi, nascondendo lo sconcerto per il comportamento anomalo della biondina.
In fondo Apollo se n'era andato. Che bisogno c'era di preoccuparsi in quel modo?
Silvia gonfiò le guance e bofonchiò un "ciao" di malavoglia.
Il fratello, paziente, rivolse alla corvina una sorriso mozzafiato che la fece quasi tremare: quell'uomo era proprio attraente.
Le posò una mano sulla spalla - Ti affido Silvia. Falla studiare sodo! -
- Va bene. - sussurrò Reika, rossa. Ok, Sirius la stava proprio imbarazzando.
Silvia, nera di rabbia, afferrò il braccio del biondo. - Fratello, torna presto. Mi mancherai tanto. - disse, accorata.
Forse troppo accorata.

***

Gli Element sono in possesso di molte abilità speciali, e sono molto diversi dai normali esseri umani.
Per questo, a loro è permesso pilotare l'Angelo meccanico Aquarion, costruito 12.000 mila anni fa da un Angelo delle Tenebre, Taiyou no Tsubasa, che...

- Oh, ma basta! Io so già tutto questo! Sono o no la principessa De Alisia?! - esclamò con voce annoiata la biondina, chiudendo il libro di botto.
Esasperata dal comportamento della ragazza, Reika cercò di mantenere il controllo, anche se le risultava assai difficile farlo, data l'enorme quantità di lamentele da parte della biondina che, da oltre un'ora, non faceva altro che interrompere la sessione di studio per dire la sua in merito.
Possibile che non si stancasse mai di ripetere le stesse identiche cose?
Sospirò, stanca. - Silvia, non importa quanto sai. Devi imparare tutto a memoria. Non bastano dei ricordi per passare un test delle Deava. -
Ennesimo sbuffo. - Io so già tutto. Punto. -
Quando finirà di fare la cocciuta?! pensò Reika, irritata.
- Reika, posso farti una domanda? - disse improvvisamente Silvia, lanciandole un'occhiata curiosa con i suoi splendidi occhi azzurri.
- Certo. - Fissò le labbra della ragazza e rabbrividì: sbagliava, o Silvia aveva messo il lucidalabbra? Dannazione.
Erano sole nella biblioteca centrale della Deava, e nemmeno Rena era nei paraggi - cosa assai insolita per lei, tanto era abituata a stare lì.
Aspettò pazientemente la domanda di Silvia, che dopo qualche attimo di esitazione si decise a parlare:
- Tu sei innamorata di mio fratello? -
Colpita e affondata!
- Ehm... non credo che la risposta ti piacerebbe, Silvia, e poi io... ecco... -
- Cosa? Che stai dicendo? Non lo ami? - Sembrava confusa.
Reika prese fiato e senza rendersene conto tornò a fissare le labbra piene della principessa, studiandole attentamente. 
Diavolo, non poteva lasciarsi andare a certi pensieri, non in quel momento!
- Silvia... -
Quelle labbra.
Dannazione. Dannazione.
Dannazione!
Si chinò involontariamente su di lei e fece scontrare le loro bocche.
La cercò dopo un attimo di esitazione, e sentì da parte di Silvia un certo sbigottimento; non se l'era aspettato, eh no.
Beh, nemmeno lei d'altronde.
Ad un certo punto, per motivi ignoti ad entrambe, Silvia rispose, ignorando tutta la tensione accumulata con quel gesto.
Reika esultò per un secondo, poi approfondì il bacio, facendo incontrare le loro lingue.
Calore, poi un forte sapore di vaniglia: intenso, attraente, gustoso.
Non avrebbe mai immaginato che quel bacio sarebbe stato tanto eccitante, tanto eccitante da spingerla ad essere più irruenta.
Posò la mano sulla spalla della bionda, poi la fece scendere fino al seno, che accarezzò al di sopra della fine maglietta che indossava.
La giovane lanciò un gemito e ansimò, cercando poi di riprendere fiato.
Silvia si avvinghiò a lei e le morse lenta il labbro inferiore, provocandola.
Le mani s'intrecciavano, le bocca si cercavano, i respiri acceleravano, elettrizzati.
Ad un certo punto, Reika si scansò. - Silvia... -
La bionda arrossì a sorrise, imbarazzata. - Ehm... -
C'era solo silenzio, eppure, quando tornarono a baciarsi, quel silenzio venne colmato solo dal piacere che causava loro quel bacio.
E continuarono, perde in quel vortice di passione che coinvolse tutto di loro, tutto ciò che c'era di più intimo.
Passò il tempo... 
E soddisfò entrambe.

I kissed a girl and I liked it
The taste of her cherry chapstick
I kissed a girl just to try it






   
 
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