…Alla calda luce di un falò
Aloha gente!!! Come va? Eccoci qui con il quarto chap, dopo il quale qualcuno mi vorrà sicuramente uccidere…ma poi mi farà resuscitare…basta, ho detto troppo…
Comunque, grazie mille a Driger che ha commentato il terzo chappy ( meno male! Mi mancavi!) A proposito di Blue eyes, a cui sto lavorando molto lentamente purtroppo, qualcuno sa per caso se è possibile ripubblicare la stessa storia? La mia è rimasta incompleta e, dopo averla terminata, vorrei cancellarla dal sito per poi ripostarla da capo. Se qualcuno dei lettori sa darmi delucidazioni su come fare, mi farebbe un grandissimo piacere.
Dunque, vi lascio alla lettura e vi prego: COMMENTATE! Se no non posto l’ultimo capitolo!!!!!!!!!!!
Stage 4
Dopo l’esibizione di Rin, i ragazzi avevano rimesso su il cd con le canzoni preferite della signora Kikyo; tutte molto belle e romantiche, ma anche dal ritmo movimentato. Improvvisamente, senza che Sesshomaru se ne rendesse conto, partì un bel lento e un sacco di coppie si strinsero forte, muovendosi sulle romanticissime note di My heart will go on di Celine Dion; era una canzone bella, dolce, trasmetteva un sacco di emozioni, tanto che anche InuYasha, di solito insensibile a questo genere di cose, venne a reclamare Kagome, per poter ballare.
Sesshomaru allora si voltò nuovamente verso Rin, immaginando quale stupenda emozione sarebbe stata stringerla tra le braccia. La ragazzina stava seduta, ancora in disparte, con le ginocchia al petto e gli occhi fissi sul mare, una manina candida accarezzava il suo cucciolone che, fedele, non abbandonava il suo fianco. Forse un ballo lento era quello che ci voleva per capire esattamente cos’era quella strana atmosfera che si creava quando si trovavano faccia a faccia. Nel momento stesso in cui si alzò, scrollandosi la sabbia dai jeans, sentì una mano posarglisi sulla spalla.
«Mi faresti ballare? » Chiese Kagura in un sussurro.
«Mi dispiace, » Fece Sesshomaru con aria di importanza. «Per il momento ho altri progetti » E fuggì in direzione di Rin, lasciando una Kagura esterrefatta.
Le dolci e romantiche note di un ballo lento raggiunsero le orecchie di Rin che, quasi come per un riflesso condizionato si strinse ancora di più le ginocchia al petto. Osservando di sfuggita le coppie danzanti attorno a se, desiderò fortemente trovarsi tra le braccia di Sesshomaru; quel ragazzo le aveva letteralmente rapito il cuore, eppure non lo conosceva che da qualche ora…non sapeva se ne fosse esattamente innamorata, ma quando lo vedeva le si mozzava il fiato e se ripensava al tocco delle sue dita sulla pelle quando, poco prima, le aveva sfilato l’auricolare, un brivido le increspava la pelle, impedendole di formulare qualsiasi altro pensiero razionale.
Forse tutto dipendeva dal fatto che, infondo, erano simili. Entrambi ostentavano arroganza e sicurezza in se stessi, ma nessuno poteva sapere che quella non era che un riparo dalla falsità in cui erano stati costretti a crescere. Per quanto la riguardava non voleva in alcun modo essere ingannata o presa in giro; le piaceva un sacco quel ragazzo dagli occhi d’ambra fieri, che sembravano nascondere tanta tristezza, ma Sesshomaru era molto più grande di lei…cosa avrebbe potuto dargli?
«Balli? »
Rin ebbe un sussulto al tocco lieve che le si posò sulla spalla e il suo piccolo cuore cominciò a battere rapidamente, più impazzito di un cavallo in corsa. «Non mi va. » Rispose cercando, vanamente, di sembrare acida.
«Ti prego! » Implorò il ragazzo mettendosi di fronte a lei e tendendole la mano.
Rin si sentì morire, era così bello con quello sguardo dolce! Un po’ titubante mise le sue manine tra quelle di Sesshomaru e si tirò su, scrollandosi la sabbia dai jeans. Si guardò in torno di sfuggita, nessuno sembrava aver fatto caso a loro due, anche perché stavano un po’ in disparte rispetto agli altri.
Sesshomaru si accorse che Rin era un po’ in imbarazzo, quindi le prese dolcemente una mano e se la poggiò sul cuore, poi la attrasse a se, cingendole la vita con l’altro braccio. «Non ballo spesso…» Le sussurrò «va bene se ti tengo così? »
Rin tremò al solo udire quella voce roca, poi annuì mentre il volto pallido le si imporporava chiaramente; sotto la sua mano, poggiata sul petto del ragazzo, percepì il feroce tamburellare del suo cuore.
Mentre si muovevano a ritmo di musica, Sesshomaru cercava di aderire il più possibile al corpicino che stringeva fra le braccia, stordito dal delicatissimo profumo di zucchero che emanava dai suoi capelli neri. Sapeva che in quel modo rischiava di impazzire, ma il desiderio di stare con quella ragazza era più forte di ogni altro pensiero razionale.
Rin era estremamente imbarazzata, non tanto per la stretta, sempre più forte, di Sesshomaru attorno al proprio corpo, ma per quello che avrebbe potuto dire la gente; fra quelle possenti e muscolose braccia stava bene, si sentiva protetta e al sicuro. Sorrideva quando, sotto la sua mano, percepiva i sussulti del cuore di Sesshomaru e quando lui, con una carezza sul dorso della mano, le provocava tantissimi brividi lungo la schiena; sconfisse, infine, ogni remora e si abbandonò col capo sul petto del ragazzo.
«Cosa c’è? » Mormorò Sesshomaru con una nuova dolcezza.
«Niente… »Sospirò lei. «Solo che qui sto così bene… »
Entrambi si resero conto solo qualche secondo dopo di ciò che la ragazzina aveva detto e si guardarono negli occhi, lei enormemente imbarazzata, con le gote color della ciliegia, lui molto sorpreso di veder crollare così all’improvviso, sotto i suoi occhi, quella maschera di indifferenza e arroganza che aveva ostentato fino a quel momento. Il cuore di entrambi sembrava impazzito e Rin sembrava molto confusa, sembrava che volesse dirgli qualcosa ma nonostante muovesse le labbra non ne usciva alcun suono.
«Sta, tranquilla… » Le sussurrò Sesshomaru dolcemente. «Non c’è niente di cui essere imbarazzati…»
Rin sentì il fiato di Sesshomaru solleticarle la pelle e chiuse gli occhi, godendo di quelle dolcissime sensazioni. Aveva una paura tremenda di quello che sarebbe potuto derivare da ciò che, involontariamente aveva detto, le parole erano uscite dalle sue labbra di getto, senza che lei se ne rendesse conto.
Com’era bella quella nuova Rin, così indifesa e imbarazzata; Sesshomaru le accarezzò una guancia con il dorso della mano. «Ehi…che fine ha fatto la Rin di prima? » Le chiese dolcemente. Sentì di esserle troppo vicino, ormai, per tornare indietro, e, mentre le guance di Rin si coloravano nuovamente di un rosso purpureo, annullò la distanza che separava le loro labbra.
Rin percepì il tocco lieve delle labbra di Sesshomaru sulle sue, dolce e delicato come una carezza, e tutto il mondo intorno a loro scomparve, per lei non esisteva nient’altro, non le importava più di quello che gli altri avrebbero potuto dire, tutto ciò che voleva in quell’istante era che il tempo si fermasse. Avrebbe tanto voluto concentrarsi sulle meravigliose sensazioni che i mille brividi che le percorsero il corpo , ma il forte battere del suo cuore, le ginocchia tremule e la momentanea incapacità di respirare glielo impedirono. Si sentiva davvero in paradiso, non aveva mai provato sensazioni simili, quello era il suo primo bacio, per tanto sentiva che quella felicità era troppo bella e quelle sensazioni erano troppo perfette per essere del tutto vere.
Così, nel momento in cui Sesshomaru le sfiorò le labbra con la lingua, invitandola ad aprirsi completamente a lui, non riuscì ad obbedire alla voce del suo cuore, che le aveva chiaramente ordinato di arrendersi a quel ragazzo. Si staccò velocemente dalle sue labbra e fu come se il soffio vitale le venisse portato via.
«Che cosa c’è? » Chiese Sesshomaru visibilmente confuso.
«Io…non…ti prego, scusami! » Balbettò lei prima di fuggire via in lacrime.
Sesshomaru sentì il suo cuore dilaniarsi, faceva tanto male che non riusciva a respirare. Tremante si sfiorò le labbra; avevano ancora il sapore di Rin.
To the next stage….
Se volete vedere come va a finire, commentate in tanti!!!!!!! ^_____^
Nu jeans e ‘na maglietta Un jeans e una maglietta
‘Na faccia acqua e sapone Una faccia acqua e sapone
M’ha fatt’ annammurà chesta semplicità Mi ha fatto innamorare questa semplicità
Ma tu nun me dai retta Ma tu non mi dai retta
Dice ca’ si guagliona Dici che sei piccola
E nun a tiene ancora l’età pè fa l’ammore e non hai ancora l’età per innamorarti.
Tu quinnece anne ma sei già donna Tu 15 anni ma sei già donna
Anche se piccola d’età anche se piccola d’età
Nun sacce ancora nemmeno u’ nomm Non so ancora il tuo nome
E dda mia t’ sent già E già ti sento mia
M’ e fatt annammurà Mi ha fatto innamorare
Quell’aria da bambina che tu hai quell’aria da bambina che tu hai
Nun me fa cchiù aspettà Non farmi più aspettare
U’ tiempo vola e tu peccat faie Il tempo vola e tu fai un peccato
Me fann annammurà pure e’ capricci Mi fanno innamorare anche i capricci
E i’ smorfie cca me faie e le smorfie che fai
Me fann cchiù attaccà Mi fanno innamorare di più
Tu nun capisce ‘o male ca me faie Non capisci il male che mi fai.
Iamme damme stà vocca Dai dammi la tua bocca(cioè, dammi un bacio)
Viene astrigneme e mane E stringi le mie mani
E scrivimmolo ‘nzieme stù rumanzo d’ammore E scriviamo insieme una storia d’amore
M’ e fatt’ annammurà Mi hai fatto innamorare
Che colpa tengo si te voglio già Che colpa ho se ti voglio?
Tu si guagliona ma Tu sei una ragazzina
Pè chisto amore nun ce vò l’età ma per questo amore non conta l’età
Pecchè nun te convince Perché non ti convinci
E ancora me ne cacci? E mi mandi via?
Dimmi che non ti piaccio Dimmi che non ti piaccio
È questa la ragione? È questa la ragione?
Aiza l’uocchie a terra guardame buono ‘nfaccia Alza gli occhi e guardami in faccia
Dice ca io sò pagliaccio Dici che io sono un pagliaccio
Sfotto a tutte ‘e guaglione e prendo in giro tutte le ragazze
Tu quinnece anne ma sei già donna Tu 15 anni ma sei già donna
Anche se piccola d’età anche se piccola d’eta
Nun sacce ancora nemmeno u’ nomm Non so ancora il tuo nome
E dda mia t’ sent già E già ti sento mia
M’ e fatt annammurà Mi ha fatto innamorare
Quell’aria da bambina che tu hai quell’aria da bambina che tu hai
Nun me fa cchiù aspettà Non farmi più aspettare
U’ tiempo vola e tu peccat faie Il tempo vola e tu fai un peccato
Me fann annammurà pure e’ capricci Mi fanno innamorare anche i capricci
E i’ smorfie cca me faie e le smorfie che fai
Me fann cchiù attaccà Mi fanno innamorare di più
Tu nun capisce ‘o male ca me faie Non capisci il male che mi fai.
Iamme damme stà vocca Dai dammi la tua bocca
Viene astrigneme e mane E stringi le mie mani
E scrivimmolo ‘nzieme stù rumanzo d’ammore E scriviamo insieme una storia d’amore
M’ e fatt’ annammurà Mi hai fatto innamorare
Che colpa tengo si te voglio già Che colpa ho se ti voglio?
Tu si guagliona ma Tu sei una ragazzina
Pè chisto amore nun ce vò l’età ma per questo amore non conta l’età