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Autore: kait    24/11/2009    1 recensioni
A volte capita proprio di sentirsi fuori di sè... TANTO fuori di sè. Fate attenzione ai desideri troppo intensi, soprattutto la notte di Halloween! Spero che vi piaccia, recensite numerosi ^^
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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YoQuéTu6

PARTE 6- CATÁSTROFE


Comunque, il senso di colpa svanisce non appena scendo al piano di sotto e vado in sala da pranzo. E' una stanza che non avevo notato in precedenza, ma è impossibile sbagliarsi sulla sua ubicazione: dall'interno provengono ogni sorta di urla selvagge, più la voce esasperata di Adrienne che grida: “Fate silenzio, ragazzi!!” nel disperato tentativo di riportare un po' di civiltà.

Tré entra subito a darle manforte (considerando che due dei quattro diavoli sono suoi). Si piazza sulla porta della sala e, i pugni sui fianchi, tuona un rimprovero talmente potente che i bambini ammutoliscono all'improvviso. La cosa dovrebbe farmi piacere, ma non è così visto che la loro attenzione si sposta immediatamente su di me. I figli di Billie cominciano a saltellarmi intorno, ripetendo così tante volte la parola “papà” che avverto subito un forte mal di testa. Contemporaneamente, vengono a salutarmi i figli di Tré, Ramona e Frankito. Sono due bei bambini, e mi mettono molto meno a disagio dei “miei” figli. Forse perchè non fanno domande inquietanti e non spiano ogni espressione del mio viso.

Come va, ragazzi?” li saluto, sorridendo.

Papà, ma non mi stai ascoltando?” sta dicendo nello stesso momento Joey “ti ho chiesto se sabato prossimo possiamo andare a comprare le scarpe che mi avevi promes...”

Zitto un attimo, Joey!” esclamo esasperata. Queste voci tutte insieme mi stanno veramente facendo diventare pazza. Non potrebbero parlare uno alla volta?

Joey mi fissa oltraggiato. Poi si avvicina ad Adrienne sbuffando: “Io gliel'ho chiesto a papà, ma mi ha detto di stare zitto!”.

Oh cielo, quella donna no. Per favore. Per non rischiare di essere braccata dalla moglie di Billie e sottoposta ad un interrogatorio stile servizi segreti, mi volto verso Mike alla disperata ricerca di qualcosa da dire.

Bella festa ieri sera... vero?”

Mike, che non si è perso un secondo di tutta la scena, mi fissa con le sopracciglia alzate. Poi rivolge un'occhiata interrogativa ad Adrienne.

Uhmm, sì” risponde alla fine, vagamente dubbioso. “Mi sa proprio che tuo figlio si è preso un colpo quando gli sono saltato addosso da dietro la sua bici! Non è vero, Joey?”

Assolutamente no!” ribatte il bambino istantaneamente. Mike si limita a ridacchiare.

Non avrei dovuto mettere in dubbio il suo coraggio” mi sussurra, divertito.

Oh, ehm, sì. Già. Si incavola.” rispondo io. Almeno questo lo so per certo!

A tavola!” esclama Adrienne, che nel frattempo è tornata in cucina a finire di preparare il pranzo. “E magari se mi date una mano ad apparecchiare potrei volervi un po' più bene!”.

Mike, Tré e Ramona si precipitano ad aiutarla. Joey, Jakob e Frankito, invece, si limitano a sedersi ai loro posti e ad iniziare una discussione piuttosto accesa su come si uccide l'alieno con sei braccia del quarto livello. Io rimango immobile e completamente smarrita, e quando mi riprendo e realizzo che forse dovrei andare anch'io a dare una mano, gli altri stanno già tornando dalla cucina con piatti, bicchieri e quant'altro. Adrienne li segue tenendo con due braccia un tegame fumante.

Ho fatto l'arrosto” dice, sorridendo. E poi: “Grazie dell'aiuto, eh, Billie...”

Oh, lascialo perdere, quello” replica Tré all'istante, sogghignando. “Stamattina deve aver lasciato il cervello sul cuscino.”

E non sa quanto è vero.


Il commento di Tré un attimo prima di sederci a tavola mi ha permesso di stare zitta praticamente per tutto il pranzo. Se la fortuna mi assiste, e pare proprio che lo stia facendo, adesso tutti credono che mi sono svegliato di cattivo umore e che è il caso di lasciarmi stare. Dopotutto, succede a tutti di avere delle giornate no. E domani sarà tutto di nuovo normale, perchè io sarò tornata nel mio meraviglioso corpo. E il cervello di Billie, ovunque sia, sarà tornato qui (ma potrei comunque dare un'occhiatina al cuscino, dopo. Non si può mai sapere).

Deve succedere.

Assolutamente. Deve.

Qualunque cosa sia avvenuta ieri notte, sono sicura che durerà solo un giorno. Nel libro apparso improvvisamente sul tavolino del salotto di Billie Joe non diceva nulla sulla durata media di questi “scherzetti” fatti agli esseri umani. E, a dir la verità, una parte di me ancora si rifiuta di credere che possa essere successo qualcosa di... beh, di magico durante la notte di Halloween. Insomma, è troppo incredibile per essere vero.

D'accordo, è vero che ieri sera, addormentandomi, pensavo ai Green Day e a quanto sarebbe stato bello incontrarli. Me lo ricordo. Ma questo potrebbe significare, semplicemente, che mi sono suggestionata e adesso sto vivendo una specie di incubo che sto scambiando per la realtà. Evidentemente, gli incubi possono sembrare molto, molto reali. Puoi avere la netta, precisa e... concreta sensazione che stai toccando qualcosa, o parlando, o che qualcuno ti sta toccando, e invece non è così. Non appena tornerò a casa mia, cioè entro brevissimo tempo, andrò da uno psicologo e gli racconterò tutto (magari facendo finta che non è capitato a me, ma a una mia amica).

Ma il dannato libro?

Come spiegare il fatto che un dannato libro su Halloween è misteriosamente spuntato fuori in questa casa proprio questa mattina?

Perchè Adrienne sostiene di non averlo mai visto. Ed era su un tavolino, quindi se fosse sempre stato lì se ne sarebbe accorta. Quella donna ha più spirito di osservazione di tutti gli agenti di C.S.I. messi insieme, certo che se ne sarebbe accorta! E invece non l'ha visto.

L'ho visto solo io.

A meno che, certo, uno dei due bambini non sia uscito questa mattina prestissimo per andare in biblioteca di nascosto da tutti e prendere in prestito il libro per chissà quale ragione, per poi abbandonarlo sul tavolino del salotto un attimo prima che io entrassi.

Ma oggi è il primo di novembre. Le biblioteche sono tutte chiuse.

DANNAZIONE!!!


Billie, ora basta viaggiare nel mondo dei Gormiti, per favore. Torna qui con noi.”

Questa voce che amorevolmente interrompe i miei pensieri appartiene a Mike. Tutt'a un tratto hanno smesso di parlare tra di loro e mi guardano, tutti insieme, come se avessi la faccia dipinta di argento. Solo Adrienne smorza per un momento la tensione:

Conosci i Gormiti, Mike?” chiede maliziosamente, con sopracciglio alzato.

Certamente. Tré mi ha fatto vedere tutte le sue figurine.”

Ehi!” esclama Tré oltraggiato, mentre i bambini ridono.

Comunque” continua Mike, “Billie, abbiamo capito tutti che oggi sei sotto l'influenza di qualche pianeta del cavolo che ti rende socievole quanto un sofà. Quindi suggerisco che io, te e il collezionista di figurine dei Gormiti ce ne andiamo un po' sul retro a suonare. Magari sfoghi un po', che ne dici?”

Tré annuisce convinto, sorvolando sull'allusione allo stretto rapporto tra lui e i Gormiti.

Non ti dispiace, Adrienne?” sta chiedendo adesso Mike. “Magari riusciamo a ri-trasformare tuo marito in un essere umano.”

Oh, magari! Te ne sarei infinitamente grata, Mike, davvero.” risponde lei con un sospiro. Poi mi guarda, ma io -per l'ennesima volta- non ricambio la sua occhiata. Io non vedo più nulla, in realtà, se non una marea di puntini neri su sfondo bianco.

Mike vuole che io suoni?


Sono nel panico totale.

Ci stiamo avviando verso il retro della casa, dove suppongo ci sia una sorta di garage megagalattico in cui Billie Joe, Mike e Tré si esercitano abitualmente.

Adrienne è stata felicissima della proposta di Mike. Per una volta che avevo davvero bisogno che mi trovasse qualcosa da fare, come ha fatto per tutta la dannata mattina, lei no, assolutamente, era tutta un: “Andate pure, li tengo d'occhio io i bambini!”.

Joey e Jakob, da cui sono stata tormentata fino ad ora, non hanno protestato in nessun modo. Evidentemente, saranno abituati al fatto che ogni tanto il loro papà sparisce sul retro per strimpellare un po' la chitarra.

Sorrido, pur nella disperazione più totale, pensando che solo fino a ieri avrei potuto uccidere se qualcuno avesse affiancato al nome 'Billie Joe Armstrong' il verbo 'strimpellare'. Adesso invece ho problemi decisamente più gravi. Come ad esempio il fatto che, entro un minuto o due, qualcuno mi metterà in mano una chitarra e si aspetterà che io ne faccia uscire dei suoni dotati di senso.

Tra l'altro, una delle diecimila preziosissime chitarre possedute da Mr.Armstrong il quale, io lo so bene, ha un'autentica e quasi patologica venerazione per la sua collezione. Una di queste chitarre, in mano a me. Che non ho mai saputo suonare nemmeno il flauto alle scuole elementari!

Oh, cielo.

Arriviamo in una stanza enorme che sembra più un piccolo pub dove si fanno i concerti.

Sento il cuore che sbatte contro la cassa toracica. Tu-tum, tu-tum.

Mike, che ha aperto la porta senza alcun problema, si avvia deciso verso un basso e lo afferra, mentre Tré si scrocchia le dita e si siede dietro al complesso della batteria.

Il sangue mi è arrivato alle orecchie. Sento le dita delle mani fredde e formicolanti. So che sto sudando.

I due sono già in posizione, mi guardano.

Avanti, Billie!” esclama Tré, “Prendi una dannata chitarra e cominciamo!”.

Oh, no. Oh, no. Non posso farlo.

Billie, e dai!” Mike rincara la dose, facendo scorrere il plettro sulle corde e ottenendo un suono straordinario.

Io sono davanti a loro, paralizzata.

Io non so suonare. Non sono Billie Joe Armstrong e non so suonare, maledizione!

Lentamente mi guardo intorno, allungo la mano verso una chitarra (è una chitarra, vero? Sì, sì, ha cinque corde). La sollevo. E' più pesante di quello che pensavo, ma le braccia di Billie sono perfettamente abituate a reggerla. Quasi automaticamente me la infilo sulla spalla sinistra, e la mia mano è già sulle corde. Ecco, adesso dovrebbe verificarsi lo stesso incredibile avvenimento di questa mattina, quando per un attimo mi sono sentita fisicamente attratta da Adrienne: il corpo di Billie prende il sopravvento sul mio cervello, e d'improvviso riuscirò a suonare meravigliosamente.

Ma non accadrà.

Me ne accorgo quando sfioro le corde con l'altra mano. Sento una specie di brivido lungo la schiena, come se il mio corpo sapesse che è una cosa che ha già fatto. Ma non basta. Non riesco nemmeno a distinguere le corde l'una dall'altra, non so da dove cominciare, come mettere la mano.

Non posso farlo.

E quando Mike, esasperato, sbuffa e dice: “Billie Joe, DANNAZIONE...”

Impazzisco.

Senza alcun avvertimento mi sfilo la chitarra. La appoggio per terra quasi sbattendola, e sento Mike e Tré che iniziano a protestare.

Mi faranno altre domande, e io non potrei sopportarle.

Così raggiungo la porta con uno scatto, attraverso il giardino, arrivo al cancello principale che per fortuna si apre con un pulsante rosso lì di fianco.

E poi inizio a correre.







NdA: chiedo scusa tantissimo se ci ho messo così tanto ad aggiornare! Purtroppo sto disperatamente cercando di laurearmi, per cui è un periodo nero ed è probabile che anche in futuro aggiornerò a singhiozzo. Comunque non temete, prima o poi le disgrazie di Rose Cunningham arriveranno ad una conclusione!! (seee, diamoci importanza -.-)

Grazie, come sempre, a chi ha commentato e a chi ha soltanto letto. Spero che continuerete a seguire la storia!

Kait











  
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