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Autore: MeroSP    24/11/2009    2 recensioni
There once were some children, A strange kind of children, The kind that gets written down in history.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Near
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Glass Doll

Pensò subito che fosse tremendamente fragile. Il suo corpo sfregiato a causa dei graffi, lo sguardo vuoto. Non sembrava umano, semplicemente una bambola di un fragilissimo vetro opaco, da cui non si poteva scorgere alcun sentimento, ma a guardarlo avevi la certezza che se solo fosse stato appena sfiorato, si sarebbe potuto rompere in milioni di pezzi. La sua famiglia era stata vittima del crollo di una casa, lui era l'unico a essere sopravvissuto, non si sapeva come avesse fatto. In quel giorno di neve, Nate fece il suo ingresso alla Wammy's House.

Passò un anno, lui ne aveva 9, lei 10. Gli avevano dato un nome, si chiamava "Near". Tutti, alla Wammy's House, usavano un nome in codice. Almeno, tutti solo da quando c'era Kira in circolazione. A lui il suo soprannome non importava, glielo avevano dato senza una ragione precisa e se lo era tenuto, non troppo stretto, perché alla fine non se ne faceva niente. You, invece, lo aveva scelto da sé. Corto, facile da ricordare, carino. Non che disprezzasse il suo vero nome, ma non ne aveva bisogno e come tutte le cose inutili, andava eliminato.
Quel giorno, lui era seduto sul pavimento della sala comune, a disfare e rimettere insieme i pezzi del suo puzzle bianco. Quando c'era lui, tutto diventava bianco. Forse perché anche lui era di quel colore, i capelli albini, la carnagione pallida, il pigiama di raso immacolato. L'unica cosa che contrastava perfettamente erano i suoi occhi, di un grigio intenso, ricordavano vagamente un mare in tempesta. Come al solito, erano vuoti, dello stesso materiale di cui secondo la ragazza era fatto Near. Quel vetro opaco, solamente levigato da una tempesta marina. Fu quel giorno che iniziò tutto. Near e You non si erano mai parlati, se non qualche "Ciao" sussurrato quando si vedevano per i corridoi. L'unica volta in cui non si erano nemmeno salutati, era stato quando lo aveva visto quella prima volta, coperto di graffi e di sangue. Si era limitata ad accompagnarlo in una stanza libera come gli aveva detto di fare Roger, senza sfiorarlo. Gli aveva preparato l'acqua calda per un bagno e se ne era andata. Un'ora dopo era ritornata alla stanza e aveva trovato Near che piangeva, l'acqua nella vasca ormai gelida.
La bambina era particolarmente su di giri per via del bel voto preso in matematematica. Era finalmente riuscita a superare Matt anche in quella materia. Quando vide Near seduto lì a terra, non ci fece troppo caso e gli si avvicinò, sedendosi dietro di lui.
"Hey perchè te ne stai sempre lì tutto solo? Io sono Minozo, tu come ti chiami?"
In pochi conoscevano il suo nome vero, ma alla fine non le importava molto che si venisse a sapere. Se qualcuno glielo avesse chiesto, lo avrebbe detto senza problemi, ma tutti all'interno dell'orfanotrofio ragionavano per soprannomi e solo pochi a volte usavano il loro vero nome, giusto per avere la certezza di non esserselo dimenticato.
"Nate", rispose freddamente il bambino. Continuava il suo puzzle, senza guardarla. Lei avanzò di qualche passo, a gattoni, portandosi al suo fianco e osservando Near incastrare un tassello dopo l'altro senza fermarsi. Passarono una decina di minuti e solo in quel momento You si rese conto che il puzzle era finito e mancava solo un pezzo.
"Ti aiuto a cercarlo", disse lei sorridendo gentilmente e cercando a terra il pezzo mancante. Il bambino la guardava con un'aria mista tra lo scettico e quello che presto sarebbe scoppiato in una risata. Lei si bloccò, sentendolo ridacchiare e solo in quel momento si accorse di avere il pezzo che tanto cercava in mano fin dall'inizio. Quando lo capì, rimase immobile per pochi istanti e iniziò a ridere, insieme a Near. Era la prima volta che rideva da quando era entrato all'orfanotrofio, forse era la prima volta che rideva in tutta la vita. Lei gli diede il tassello e lui, sorridendo, le disse "Mettilo tu, sei stata tu a trovarlo". You incastrò l'ultimo pezzo e sorrise. Si sentiva soddisfatta, neanche fosse stata lei a fare tutto il puzzle.

Trascorsero altri quattro anni. Quattro anni che Minozo passò ad osservare incantata un bambino bianco come neve che giocava con puzzle e soldatini, che cresceva ma rimaneva sempre uguale. Ma le bastò essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, per capire di star perdendo tutto ciò che di più caro aveva.
"L è morto."
Udire quelle parole sul ciglio della porta dell'ufficio del direttore, le creò lo stesso effetto di una pugnalata al cuore. E il dolore raddoppiò quando Roger disse che Near e Mello avrebbero dovuto lavorare al caso Kira. Subito dopo,  vide la figura sfocata del biondo uscire dalla porta dell'ufficio e lanciarle un’occhiata disgusto, per poi camminare a passo veloce verso la sua stanza nel dormitorio. Lei non poté fare a meno di seguirlo, correndo per raggiungerlo e chiedere per cosa succedeva.
"Come se non fosse abbastanza ovvio."
Le aveva risposto Mello, acidamente. Le lacrime iniziarono a rigarle le guance, sotto gli sguardi accusatori del ragazzo.
"Sei solo capace di piangere. E poi a te di L non frega niente.. Sta' un po' zitta e vattene da qui, You."
Le sue parole le entrarono da un orecchio per uscire poi dall'altro.
In quel momento la sicurezza più totale che non avrebbe più rivisto Near era l'unica cosa che le passava per la testa.
"Mello, ma io.. non voglio perdere Near.. e nemmeno te.. e Matt.." sussurrò debolmente.
Il primo pensiero del ragazzo fu qualcosa come - Neanche io. -, ma lo ripudiò immediatamente.
"Smettila di pensarci.. Lo sapevi fin dall'inizio che sarebbe finita così, Minozo. E poi Matt rimarrà qua, Roger ha chiamato solo me e Near."
Detto questo, aprì il suo armadio e prese tutto quello che conteneva per buttarlo in malo modo dentro ad un borsone. You rimaneva in silenzio, ma non piangeva più.
"Già, ormai non credo importi."
Si asciugò un'ultima lacrima e uscì dalla stanza.
"Addio.. Minozo.."
Sussurrò Mello quando la ragazza se ne fu andata e poi, senza dire niente a nessuno, si mise in spalla la borsa e se ne andò via da quel posto che aveva sopportato per 15 anni, lasciando alle spalle tutto, tranne il ricordo di quelle poche persone a cui teneva, e tra queste, inconsciamente, c'era anche Near.


Note della Neim: Questo capitolo ha qualcosa come 2 anni. L’idea della fiction è partita proprio da qui, una vecchia bozza risalente a due anni fa nonché la prima fan fiction che tentai di fare. Ora lo ho trascritto a PC e cambiato un po’ di cose, soprattutto il finale che non ha una vera e propria conclusione. Ho deciso di inserire all’interno della storia alcuni capitoli legati al passato, insomma, non seguirà un ordine cronologico infatti penso che il prossimo non sarà sull’incontro tra Near e You, ma su Mello e Matt >_<’ non ho recensioni a cui rispondere questa volta xD Il capitolo precedente era così brutto? >///<’’’ [Si! Nd: tutti xD]
Mi scuso ancora per l’immenso ritardo con Wherefore art thou Mihael?! ma prima di scrivere il capitolo di quella fiction avevo questo sulla coscienza e dovevo assolutamente scriverlo. Spero mi perdonerete, vi avviso comunque che ho iniziato una prima stesura e penso che prima di Natale anche quello sarà pronto! >w< Ciao a tutti e grazie per continuare a seguirmi!

   
 
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