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Autore: sihu    24/11/2009    2 recensioni
il sesto anno al tempo dei malandrini inizia in modo davvero movimentato. Lily e Sirius sono talmennte arrabbiati con James tanto da odiarlo e persino Remus ha pensato di strozzare l'amico con gli occhiali, l'unico problema è che James non si trova. che ne sarà stato di James Potter e che ne sarà dei malandrini? Dal terzo capitolo: Non voglio tediarvi con i particolari anche perché non sarebbe giusto nei confronti della famiglia. La notizia fino ad ora è rimasta riservata per non fare preoccupare nessuno e per motivi di privacy, tuttavia vorrei che tutti osservassimo qualche istante di silenzio e rivolgessimo una silenziosa preghiera per James Potter.” disse il vecchio preside abbassando la testa..
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Broken Memories'
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CAPITOLO 1
SULL'ESPRESSO VERSO HOGWARTS (parte prima)

Il grosso orologio della stazione era vicino a battere le undici e il grosso treno fermo sul binario sbuffava, attirando l’attenzione di tutti coloro che erano sul binario e mettendo loro una certa fretta. Era quasi pronto per partire e una moltitudine di ragazzi di tutte le età si sporgeva dai finestrini cercando di salutare i genitori che davano loro le ultime raccomandazioni. I bambini più piccoli, che si apprestavano ad andare a Hogwarts per la prima volta, erano allo stesso tempo ammirati e intimiditi da quello strano e solenne spettacolo mentre i loro genitori fremevano, cercando di nascondere le lacrime che di lì a poco avrebbero cominciato a versare. Due fratellini biondi si tenevano per mano, mentre il padre caricava i loro due grossi bauli sul treno. Avevano sognato per undici anni il momento in cui avrebbero raggiunto il castello e finalmente stavano partendo. Un ragazzo moro si faceva largo tra la folla, guardandosi intorno sorridendo. Si ricordava bene il primo settembre di sei anni prima, quando era partito alla volta di Hogwarts pieno di sogni, speranze e paure. Anche lui quel giorno era accompagnato dalla sua famiglia, ricordava bene che il suo fratellino piangeva. In quegli anni erano cambiate molte cose, era cresciuto, aveva fatto amicizie importanti, aveva imparato a mettersi in gioco e a capire i propri errori. Nessuno lo aveva accompagnato alla stazione quella giorno, forse la sua famiglia era lì ma sicuramente non per lui. Era Regulus il figlio perfetto ora, l’unico figlio dei Black da quando lui era stato diseredato. Molti ragazzi suoi compagni a Grifondoro lo chiamavano e cercavano di attirare la sua attenzione ma Sirius Black salì sul treno, e solo allora si guardò intorno alla ricerca dei suoi amici. Sul treno regnava più o meno la stessa confusione che c’era sul binario, con la sola differenza che non vi era nessuna traccia dei genitori. I bambini più piccoli erano disorientati, cercavano di fare gruppo per sentirsi meno sperduti. Improvvisamente una voce distrasse Sirius dai suoi pensieri.  
“Solo Black?” chiese una ragazza con dei lunghi capelli biondi legati in due graziosi codini che la facevano apparire più giovane dei suoi sedici anni. I suoi occhi erano intensi, di un azzurro brillante e il suo volto era incorniciato da un bellissimo sorriso. Sirius si voltò verso la ragazza e la fissò intensamente assumendo un’espressione divertita.
“Occhioni, come mai non sei con le tue amiche vipere? Le hai perse?” chiese Sirius in rimando prima di avvicinarsi a salutarla. Cristal gli lanciò un’occhiata carica d’odio, poi alzò le spalle e gli scoccò un bacio sulla guancia. Era bello vedere che Sirius non era cambiato in quei mesi estivi e che era rimasto il solito idiota di sempre.
“Stavo cercando te per dichiararti tutto il mio amore.” lo prese in giro Cristal mentre delle ragazzine del quarto anno seguivano la discussione con interesse. Come gran parte della popolazione femminile del castello erano pazzamente innamorate di Sirius e avevano paura che la biondina glielo portasse via. La biondina in questione però non aveva il minimo interesse a diventare l’ennesima conquista di Sirius, lo conosceva troppo bene per cascarci. I due erano legati da una bella amicizia, niente di più. Essere la migliore amica di Alice Prewet, cugina di James Potter, aveva permesso a Cristal di conoscere meglio i malandrini e di capire che gran parte delle voci che giravano su di loro erano false. Nonostante apparissero come presuntuosi, donnaioli e pieni di sé i ragazzi avevano un cuore d’oro ed erano legati da una salda amicizia. Anche per lei era stato un trauma vederli litigare alla fine dell’anno precedente e si augurava con tutto il cuore che si fossero chiariti.
“Grazie, lo terrò presente. Hai visto gli altri?” chiese Sirius riferendosi ai malandrini. Non aveva visto nessuno di loro sul binario, nemmeno James che era conosciuto per essere un ritardatario cronico. Cristal ci pensò per qualche istante.
“Remus è nella carrozza in fondo insieme a Peter.” mormorò lei alla fine, indicando lo scompartimento più lontano, nel quale erano soliti rintanarsi al riparo da occhi indiscreti per organizzare fin da subito qualche scherzo ai danni dei Serpeverde.
“James?” chiese ancora Sirius aggrottando appena le sopracciglia. Cristal in risposta alzò le spalle e si allontanò per cercare le sue amiche. Non le andava di fare domande su quanto successo, era già stato abbastanza brutto sentire quelle terribili urla e vedere la faccia triste e abbattuta di James. Alice gli era corsa dietro per assicurarsi che stesse bene ma il ragazzo aveva allontanato anche la cugina. Cristal non sapeva come fosse finita ma aveva tutte le intenzioni di chiedere ad Alice tutti gli aggiornamenti del caso.
Sirius riprese a camminare verso la carrozza che gli era stata indicata, chiedendosi che cosa ci avrebbe trovato dentro. Era sparito per tutta l’estate, una vacanza lontano da tutti gli era servita per pensare a quanto successo e valutare cosa fare. All’inizio se l’era presa con Remus, perché non aveva preso le sue difese nella discussione con James, e aveva deciso di ignorarlo. Non lo aveva cercato, non gli aveva nemmeno scritto qualche riga per tranquillizzarlo e per dirgli che stava bene. Poi gli era passata. Con il passare delle settimane però Sirius cominciò a temere di essere stato troppo duro con James, dopo tutto era il suo migliore amico e non sapere nulla di lui gli faceva male. Così , anche se le cose che aveva detto erano assolutamente vere aveva deciso di tornare su suoi passi e cercare di chiarire le cose, così gli aveva scritto una lettera a cui però l’amico non aveva risposto. Questo aveva fatto arrabbiare Sirius ancora di più ed era giunto alla conclusione che alla prima occasione avrebbe discusso ancora con James, anche a costo di arrivare alle mani. Come si permetteva di ignorare una lettera nella quale lui gli proponeva un chiarimento e gli chiedeva scusa per i toni accesi che aveva usato? Era così poco importante per James la loro amicizia?
Preso come era dai suoi pensieri non si accorse di essere arrivato allo scompartimento nei suoi amici fino a che non andò a sbattere contro la porta chiusa. Aprì la porta e vide Peter sussultare appena sul sedile, mentre Remus, che invece stava leggendo, alzò gli occhi dal libro e gli sorrise. Per qualche istante si fissarono senza dire nulla, entrambi imbarazzati.
“È libero?” chiese alla fine Sirius indicando il posto di fronte a Remus che nel frattempo aveva chiuso il libro e lo aveva riposto nella sua tracolla.
“No, stiamo tenendo il posto a un cane pulcioso che risponde alle lettere in maniera telegrafica..” rispose Remus ironicamente. Sirius alzò gli occhi al cielo e Peter si preparò al peggio.
“Grazie per avermi scritto..” mormorò Sirius a bassa voce. La lettera di Remus era arrivata proprio nel momento il cui lui era più in crisi a causa della mancata risposta di James. Sapere che qualcuno si ricordava ancora di lui gli aveva fatto decisamente bene.
“Avresti potuto farlo prima tu.” gli suggerì Remus, deciso a punzecchiare Sirius ancora per un po’. Dopo tutto non si era quasi fatto sentire per tutta l’estate, non poteva pensare di passarla liscia così facilmente.
“Ero arrabbiato con te perché non avevi preso posizione nella nostra ultima discussione.” disse Sirius serio fissando l’amico dritto negli occhi.
“Di che state parlando?” piagnucolò Peter sperduto, senza riuscire a seguire la conversazione degli amici. Il più piccolo dei malandrini non riusciva proprio a capire come mai stessero parlando ancora di quella discussione. Era passato tanto tempo, quasi due mesi, ormai era acqua passata. Possibile che non si fossero ancora chiariti?
“In che mondo vivi Peter!” esclamò Sirius infastidito. Anche Peter aveva assistito al loro litigio, era avvenuto proprio nella stessa carrozza dove si trovavano ora. Sirius chiuse gli occhi e quando li aprì gli sembrò quasi di vedere James, distrutto e arrabbiato come lo aveva visto solo qualche mese prima. Remus scuoteva la testa, rassegnato, mentre Sirius si chiedeva come potevano avere un amico così tonto.
“Che posizioni avrei dovuto prendere? Ti ricordo che siete tutti e due miei amici..” osservò Remus incrociando le braccia. Sirius non poteva avercela con lui solo perché non gli aveva dato ragione. Si stava comportando in modo infantile, esattamente come aveva fatto James.
“Si, ma James aveva torto marcio. Persino Peter lo ha riconosciuto, mentre tu te ne stavi lì, zitto, senza fare niente.” ricordò Sirius, alzando un po’ la voce senza rendersene conto.
“Sirius, ti ricordi come lo hai aggredito? Che avrei dovuto fare, darvi una mano ad ucciderlo? Non è stato un periodo facile per James, prima gli esami, poi la discussione con Lily. La litigata con te lo aveva ridotto già male senza che mi ci mettessi anche io.” esclamò Remus leggermente fuori di sé. Ricordava bene l’espressione persa e abbattuta di James, non avrebbe mai potuto togliersela dalla testa tanto facilmente. Avrebbe voluto fare qualcosa per lui, ma aveva preferito stare zitto e fermo. James aveva bisogno di una lezione, doveva crescere e capire i suoi errori. Questo però Sirius non sembrava capirlo, pareva quasi che a Felpato interessasse solo sfogarsi e fare del male a Ramoso. Aveva torto, certo, ma perché infierire così tanto su di lui, si era chiesto Remus.
“Va bene, ma allora perché non hai preso le sue difese? Perché te ne sei stato lì senza dire o fare nulla? Questo è quello che mi ha fatto infuriare di più, non hai preso posizioni!” ribadì Sirius, questa volta urlando. Remus non aveva dato né torto né ragione a nessuno dei due, aveva fatto finta che non stesse accadendo nulla. Sembrava quasi che quella discussione non lo toccasse, che quelli non fossero i suoi migliori amici. Sirius aveva passato gran parte dell’estate a chiedersi dove avesse trovato la forza di fingersi indifferente fino a tal punto.
“Perché pensavo che tu avessi ragione e che James meritasse una lezione per crescere un po’ e diventare più maturo. Anche tu dovresti però. Volevo tenermi fuori da ogni discussione per una volta, avevi già detto abbastanza tu.” spiegò Remus, cercando di mantenere la calma. Urlare addosso a Sirius arrabbiato non sarebbe servito a nulla, anzi, avrebbe peggiorato solamente le cose. Gli sguardi dei due ragazzi si incontrarono di nuovo, e Sirius poté vedere chiaramente negli occhi di Remus tutta la sofferenza che aveva sopportato quell’estate.  
“Lo so, ho riflettuto molto sul mio comportamento quest’estate.” mormorò Sirius, lasciandosi cadere sul sedile con la testa tra le mani. Finalmente aveva capito di avere esagerato con tutti, con Remus, persino con James anche se lui non si meritava il suo perdono, non dopo essere sparito a quel modo.
“Dove sei stato?” chiese timidamente Peter, cercando di portare la conversazione su argomenti più tranquilli. L’atmosfera si stava scaldando un po’ troppo per i suoi gusti. Non voleva certo essere coinvolto in un altro litigio proprio il primo giorno di scuola.
“Francia, Olanda, Italia.. Un po’ dappertutto.” rispose Sirius distrattamente. Suo zio lo aveva portato in giro per tutta l’Europa ma lui non si era divertito. Ogni volta che vedeva un posto nuovo o conosceva qualcuno non poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe stato fare quelle esperienze con i suoi amici, con James, e ogni volta si dava dello stupido per continuare a pensare a loro.
“E questo tu lo chiami riflettere?” esclamò sorpreso Peter. Riusciva a immaginare benissimo Sirius in mezzo a un sacco di donne bellissime, con drink di ogni tipo tra le mani. Remus si lasciò scappare un sorriso divertito senza farsi notare dall’amico.
“Mica pensavo solo alle ragazze..” disse Sirius fulminando il ragazzo con lo sguardo.
“Io ero preoccupato per te e James, e tu te la spassavi all’estero..” obiettò Remus scuotendo la testa. Sirius lo osservò bene e notò che sul suo volto era spuntato un sorriso.
“Pace?” propose Sirius abbracciandolo. In fondo non era stato poi così difficile. Era tornato tutto come prima, come era sempre stato e come doveva essere. “Amici come prima!” rispose Remus mezzo stritolato dall’amico. Era felice che quella terribile estate fosse finita e che tutto stesse iniziando a tornare alla normalità. Ormai mancava solo James all’appello, ritardatario come al solito. Ogni anno non facevano che ripetergli che prima o poi avrebbe perso il treno e lui ogni volta alzava le spalle.
Proprio in quel momento il treno iniziò a muoversi e i due ragazzi ricaddero malamente sui sedili di fronte, uno addosso all’altro.
“Ma James?” chiese Peter con una faccia preoccupata mentre Sirius e Remus si rialzavano.
“Appena arriva mi sente..” ringhiò Sirius massaggiandosi la schiena dolorante per la caduta.
“Che altro è successo?” chiese Peter curioso.
“Mentre andavo da Parigi a Roma mi sono reso conto che forse avevo esagerato dicendo tutte quelle cose a James in quel modo, dopo tutto lui stava già male per la storia di Lily e dell’attentato a suo padre..” iniziò a raccontare Sirius. Remus e Peter ascoltavano interessati, bene attenti a non perdersi nemmeno una virgola.
“Ci hai parlato quindi?” chiese Remus.
“Ci ho provato. Gli ho mandato una lettera nella quale mi scusavo per i toni, gli dicevo che aveva torto marcio ma che era sempre mio fratello e che ci volevo parlare.” continuò Sirius.
“E lui?” chiese ancora Peter, sempre più curioso. Più che la vita dei suoi migliori amici sembrava essere in uno di quei film babbani che ogni tanto guardava con sua madre.
“Fammi indovinare, ha cestinato la lettera oppure si è limitato a non rispondere?” rispose prontamente Remus.
“Come hai fatto ad indovinare?” chiese Sirius stupito dalle abilità divinatorie dell’amico.
“Ho passato tutta l’estate a scrivere a James per sapere come stava. Non mi ha mai risposto, anzi, alcune volte i gufi sono tornati indietro.” rispose Remus sconsolato. James non aveva risposto nemmeno all’ultima lettera, non si era nemmeno disturbato a scrivere due righe per dire che si sarebbero visti alla stazione. Remus non sapeva se era più preoccupato o aveva più voglia di strangolarlo.
“Che diamine gli sta passando per la testa? Non penserà di avere ragione, spero..” commentò Sirius indignato. Remus non disse niente, rimase immobile a fissare il panorama che scorreva veloce sotto i suoi occhi.
“Più che altro, come mai non è qui?” chiese Peter passando lo sguardo da Sirius a Remus. Nessuno dei due sapeva come rispondere. Il treno era partito, questo voleva dire che o James aveva perso il treno, oppure lo aveva preso in tempo e li stava evitando.
“Non voglio pensare a quell’idiota di James fino a che non me lo trovo davanti.” decretò Sirius andando in contro al carrello dei dolci che stava passando in quel momento.
Remus sospirò e riprese a leggere da dove si era interrotto quando era entrato Sirius.
ANGOLO DELL'AUTRICE

graaazie mille a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo della mia storia, in particolare quelle tre anime sante che hanno anche commentato!
mi rendo conto che la mia storia per il momento non è nulla di speciale, ma vi assicuro che sono in agguato, esattamente dietro l'angolo, un sacco di colpi di scena. fidatevi, e.. leggete!

HALEY JAMES SCOTT: grazie mille per il commento!
apprezzo davvero tanto il tuo commento, e ti assicuro che è stato davvero tanto d'aiuto. se ho postato così in fretta il capitolo nuovo è sicuramente merito tuo!
ho dato un occhiate alle tue storie, mi ha appassionato l'ultima! XD
ad ogni modo, grazie per i complimenti e spero che commenterai ancora!

MSMONTANA: grazie mille per il commento!
sei un tesoro! grazie, grazie e ancora grazie! XD davvero, sei gentilissima, grazie millissime per i tuoi complimenti!
sono contenta che ti piaccia Remus, ma spero che apprezzerai anche tutti gli altri personaggi, originali e quelli inventati da me.
diciamo che di discussioni che ne sono state due: la prima è quella al lago che la Rowling ci ha raccontato anche nel quinto libro, l'altra invece è di mia invenzione ed è stata sul treno tra i malandrini.. non dico altro sennò ti tolgo la sopresa!

LYRAPOTTER: grazie mille per il commento!
è bello ritrovarti a commentare anche in altre mie storie, mi fa davvero piacere vederti anche qui! XD
per l'inizio mi sono ispirata un po' alle vacanze estive di Harry, solo che la storia di Remus e dei malandrini è mooolto più complicata, e pensa che siamo solo all'inizio..
tranquilla, le spiegazioni arriveranno. nel frattempo Remus, Sirius e Peter si sono chiariti.. resta solo da trovare James..
uff, prima o poi capirò anche io perchè nelle mie storie la gente sparisce sempre e non si trova mai! XD

nel frattempo graaazie mille e arrivederci al prossimo capitolo!
  
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