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Autore: Atlantislux    24/11/2009    5 recensioni
Athrun deglutì impaurito, mentre Yzak e Nicol si fronteggiavano truci come se si fossero appena sfidati a duello, e forse era davvero così.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Dearka Elthman, Nicol Amarfi, Yzak Joule
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Duello



Era cominciato tutto come uno dei loro soliti addestramenti in palestra, una sessione di lotta corpo a corpo che concludeva la loro lezione giornaliera di arti marziali. Di solito le coppie erano scelte dall’istruttore ma, quella volta, per ravvivare una giornata un po’ noiosa il temibile Fred ‘Pugno di Ferro’ aveva deciso di estrarre a sorte i nomi dei contendenti.

Athrun era finito con Dearka, dal quale era stato messo facilmente al tappeto e, una volta raggiunto il suo posto giù dal tatami, dovette pure subirsi le scherno dell’altro.

“Quanto sei moscio…” gli fece il biondo, cadendo a sedere pesantemente accanto a lui.

Athrun, impegnato a bendarsi un polso dolorante, lo degnò solo di un’occhiata in tralice.

“Non sono mica come te, cresciuto tra le gang di strada.”

L’altro si mise a sghignazzare. “Che ci vuoi fare, mio padre non voleva certo che crescessi come una delicata principessa sul pisello.”

L’acida risposta che gli era salita alle labbra gli si bloccò in gola, al sentire i nomi dei prossimi due contendenti. La testa di Athrun scattò in direzione del tatami, dove stavano salendo Yzak Joule e Nicol Amalfi.

“Oh no…” esalò sconcertato, mentre Dearka esplodeva in una risata.

“Quello lo ammazza.”

Non era un mistero per nessuno che Yzak, tra i tanti che non sopportava, sembrava aver preso particolarmente di mira proprio il giovane pianista dai capelli verdi, e non mancava di riprenderlo e di punzecchiarlo costantemente. Nicol dal canto suo, nonostante l’indole quieta e spensierata, dopo le prime volte nelle quali era stato quasi ridotto in lacrime dai pesanti commenti di Yzak, aveva preso a rispondergli male, rivelando un caratterino decisamente combattivo.

Il giorno prima, addirittura, Nicol li aveva superati tutti nell’esame sul maneggio degli esplosivi e, mentre i compagni si complimentavano con lui, Athrun aveva sentito Yzak giurare a Dearka che quello era un affronto che non gli avrebbe fatto passare liscio.
Athrun deglutì impaurito. I due ragazzi si fronteggiavano truci come se si fossero appena sfidati a duello, e forse era davvero così. Yzak era molto più alto di Nicol, aggressivo e violento nonostante l’apparenza delicata, e Athrun improvvisamente temette per la vita del suo giovane amico.

Al segnale dell’istruttore, Yzak scattò in avanti e tirò un pugno a Nicol, che lo parò con qualche difficoltà, approfittando della vicinanza tra loro per sferrargli un calcio. L’albino gli afferrò la caviglia prima che potesse colpirlo, facendogli perdere l’equilibrio. Nicol finì a terra, e Yzak gli fu addosso in un attimo. Cercò di colpirlo di nuovo ma, mentre i due erano molto vicini, il ragazzo dai capelli verdi gli sussurrò qualcosa che rese Yzak furibondo.
Senza nemmeno essere cominciato propriamente, il combattimento si trasformò nella rissa tra due gatti randagi, con i due che rotolavano sul tatami mugugnando insulti che solo loro potevano sentire, mentre si martoriavano di calci e pugni non propriamente regolamentari.

“Nicol” urlò Athrun scattando in piedi, mentre Deaka vicino a lui fischiò in approvazione.

“Però, il piccoletto si sa difendere.”

“Si ammazzano!”

“Ma no, giocano…”

Però, nonostante le parole noncuranti, anche nel tono di Dearka cominciava a serpeggiare una certa preoccupazione.

Intorno il resto delle reclute guardava divertito la scena, incitando chi uno e chi l’altro dei litiganti.

L’istruttore, in piedi a lato del tatami, e il più vicino ad Yzak e Nicol, non stava facendo nulla per fermarli, anzi. Sembrava divertito da morire. Richiamò Miguel, il tutor di Athrun e dei suoi amici e, messogli un braccio intorno alle spalle, gli sussurrò qualcosa indicando proprio il giovane dai capelli blu. Entrambi lo guardarono scoppiando a ridere, mentre Athrun arrossiva furiosamente. Non riusciva a capire perché ce la dovessero avere con lui in quel frangente, ma la cosa non gli piacque per nulla.

Finalmente, Fred e Miguel decisero di intervenire. Separarono i contendenti con difficoltà; Fred trascinando via Yzak tenendolo per la cintura, e Miguel afferrando Nicol per il colletto della maglietta. Il ragazzo aveva una guancia sanguinante a causa di una unghiata di Yzak, ma teneva stretta tra le dita della mano destra una ciocca di lunghi capelli albini.

Stavolta, quello che i due si urlarono lo sentirono tutti.

“Infida troietta” abbaiò Yzak.

“Bastardo invidioso” replicò Nicol, agitando la ciocca a mo’ di trofeo.

Athrun sbarrò gli occhi. Non solo non poteva credere che quei tremendi insulti avessero davvero potuto uscire dalle bocche dei suoi raffinati amici, due ragazzi che erano stati cresciuti nell’alta società di PLANT, ma nemmeno che i loro contrasti sarebbero potuti sfociare in quella pubblica umiliazione, una rissa degna di qualche quartiere malfamato terrestre.

Athrun ne era certo: sarebbero stati duramente rimproverati per aver dato spettacolo, anche se in quel momento l’istruttore e Miguel sembravano più impegnati a sogghignare che altro.

Lui, non riusciva a spiegarsi il loro comportamento.

 

Aspettò qualche minuto prima di recarsi in infermeria, dove avevano portato i suoi amici. In corridoio incrociò Miguel e Fred, e intercettò l’occhiata maliziosa che il biondo gli lanciò di sottecchi. Senza sapere perché, arrossì nuovamente.

“Ma davvero anche ai tuoi tempi…” stava dicendo a bassa voce all’altro.

“Come no? Succede tutte le volte. Mi ricordo un bel tipino per il quale...”
Athrun si girò stupito a guardare i due che, ridendo, giravano l’angolo e lo tagliavano fuori dal resto della loro conversazione. Aveva davvero capito ‘bel tipino’? No, sicuramente doveva essersi sbagliato.

Aprì la porta dopo che il dottore gli ebbe dato il permesso di entrare, e trovò anche Dearka là.
Il biondo era appoggiato al muro, a gambe incrociate, e scrutava il suo amico Yzak con una smorfia divertita in viso. Ad Athrun invece l’albino dava le spalle, ma poteva intuire, dalla tensione con la quale il ragazzo stava seduto sul bordo di un lettino, che dovesse essere ancora furibondo.

Nicol, non appena si accorse della sua presenza, saltò invece in piedi e lo raggiunse, apparentemente raggiante nonostante tutti i cerotti sul viso e sulle braccia.

“Athrun” cinguettò, esibendo un caloroso sorriso.

“Come va?”

Il ragazzino fece un gesto noncurante con la mano. “Guarirò in qualche giorno. Ma Fred mi ha strigliato per bene. Niente licenze per due mesi.”

Athrun aggrottò le sopracciglia. Gli sembrava di aver udito Yzak borbottare qualcosa, e si decise a rivolgergli la sua attenzione. Dopotutto, anche lui le aveva prese.

“E tu come stai? A te niente punizione?”

“Certo che no!” ruggì l’albino, senza degnarlo di uno sguardo. “Ha cominciato lui.”

Ad Athrun non sembrava ma, in ogni caso, si sentì un po’ in pena per Nicol che doveva scontare la pena più pesante, nonostante fosse quello uscito peggio dallo scontro. Doveva essere uno strazio per lui non riuscire a tornare a casa, considerato che tutte le volte non vedeva l’ora di riabbracciare la madre ed esercitarsi al suo pianoforte.

“Mi dispiace” gli fece, ma il ragazzo scosse la testa.

“Non ti preoccupare, ne approfitterò per studiare. E poi anche tu sei bloccato qui per le prossime settimane, non è vero? Ti farò compagnia.”

Un basso ringhio uscì dalla gola di Yzak, sorprendendo sempre di più Athrun. Per quanto Yzak fosse di certo irascibile, solitamente sbolliva anche abbastanza in fretta, soprattutto dopo aver ottenuto soddisfazione. E quella volta non c’era dubbio che fosse lui il vincitore dello scontro, sotto ogni punto di vista. Quindi, c’era forse qualcosa che gli stava sfuggendo?

“Andiamo dai, sta per cominciare la lezione di informatica.”

Nicol lo distrasse dai suoi pensieri tirandolo per una manica, poi il ragazzo fece un cenno della testa verso Yzak.

“Mi spiace che tu te la sia presa, ma non avercela con me, va bene? Succede, ma alla tua età dovresti aver capito quando bisogna lasciare perdere. Non ha scelto te. È così chiaro” espose compitamente con il suo solito, cortese tono di voce.

L’albino si girò verso di lui rosso in viso, la bocca spalancata dalla sorpresa, e Athrun afferrò Nicol per un braccio e lo trascinò fuori dalla stanza, chiudendosi fermamente la porta alle spalle. Aveva registrato almeno tre cose nelle parole di Nicol che avrebbero potuto offendere Yzak, e da buon allievo ufficiale sapeva perfettamente che era il momento di battere in ritirata.

“Ma che succede?” gli chiese stupito.

Nicol fece spallucce. “Niente. Problemi di cuore” rispose laconicamente, ostentando un’aria spensierata che mal si conciliava con la punizione e le botte che si era preso.

Athrun si sentì arrossire e distolse lo sguardo, realizzando che, anche se sembrava molto più giovane di lui, solo pochi mesi li dividevano e, come lui era fidanzato con Lacus, probabilmente anche Nicol aveva una ragazza per la quale spasimava. Spasimavano, si corresse mentalmente.

Si diede dello stupido per la sua mancanza di tatto, e per non aver capito prima la vera ragione dei problemi tra Yazak e Nicol. Senza accorgersi che gli occhi del giovane pianista erano invece ancora fissi su di lui, e che un deciso rossore gli aveva colorato le guance paffute e incerottate.



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Okkei, chiaramente questo non ha nulla a che vedere con la serie, ma è solo una parodia per giocare un po' sull'attrazione che Nicol prova per Athrun (vera, anche se sono convinta sia solo ammirazione), e sull'odio che Yzak nutre per Nicol. E se fosse Athrun stesso, la causa? XD
Dedicata a Shainareth, che mi avrebbe uccisa se non l'avessi postata ^^

  
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