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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/11/2009    1 recensioni
“Guarda, adelfos! Guarda le nuvole, come corrono!” La voce allegra di un bambino di circa sei anni fece sorridere un giovanotto seduto accanto a lui, le gambe incrociate sull’erba, i corti capelli tenuti spettinati, una fascia rossa a cingergli la fronte alta e spaziosa; il piccolo birbante gli balzò con impeto sulle ginocchia, aggrappandosi con viva forza alle sue spalle, “Dai, guarda lassù, sono bellissime!” esclamò lo scricciolo, saltellandogli sulle gambe vivace." Un piccolo esperimento con Aiolia, Aiolos e Shura.. ^_^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Capricorn Shura, Leo Aiolia, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NUVOLE

“Guarda, adelfos! Guarda le nuvole, come corrono!”

La voce allegra di un bambino di circa sei anni fece sorridere un giovanotto seduto accanto a lui, le gambe incrociate sull’erba, i corti capelli tenuti spettinati, una fascia rossa a cingergli la fronte alta e spaziosa; il piccolo birbante gli balzò con impeto sulle ginocchia, aggrappandosi con viva forza alle sue spalle, “Dai, guarda lassù, sono bellissime!” esclamò lo scricciolo, saltellandogli sulle gambe vivace.

Il maggiore scoppiò a ridere e lo prese per i fianchi, facendolo volteggiare per qualche secondo prima di poggiarlo delicatamente accanto a sé: “Le ho viste, adelfidion, le ho viste. Ma ormai sei grande, le avrai viste tante e tante volte le nuvole, soprattutto dalla finestra della tua stanza, sei sempre a guardare il cielo con aria sognante.” disse il ragazzo, scompigliandogli giocosamente la folta zazzera ribelle, “Uff, sei noioso fratello, a me piace tantissimo guardare le nuvole correre nel cielo! Ma, perché il vento le fa correre così tanto?” borbottò, rabbuiandosi quasi; incrociò le mani dietro la nuca e sdraiandosi sull’erba.

“Diciamo, che il vento le spinge per lasciar posto al cielo. Le nuvole sono giocherellone, e lo coprirebbero altrimenti e non si potrebbe mai vedere l’azzurro” rispose il maggiore, “Ma allora perché ci sono dei giorni in cui le nuvole riescono a coprirlo?” chiese con curiosità il bambino, sgranando i grandi occhioni scuri e gettando le braccia al collo del fratello; questi sospirò alzando lo sguardo verso l’alto, “Ci sono dei giorni in cui il vento è troppo stanco per fare il suo lavoro e allora tutte le nuvolette si ammassano e lo nascondono. Ma non lo fanno per cattiveria, lo circondano perché vogliono solo essergli amiche, in fondo le nuvole sono gentili..” spiegò con tono pacato Aiolos, sorridendo.

Aiolia guardò per qualche istante sopra di sé, perdendosi nella corsa giocosa delle candide nubi, poi esplose in una gioiosa risata: “allora sono come i tuoi amici!” esclamò il piccolo allegro; Sagittarius inarcò un sopracciglio dubbioso, “Cosa intendi?” continuò questi.

Il piccolo greco saltò su: “Ma perché sono sempre tutti attorno a te!! Tu allora sei come il cielo e loro sono le nuvolette!” affermò soddisfatto lui, il visetto abbronzato rischiarato da una stupenda luce, “Ti devono volere molto bene...” borbottò il piccolo, rannicchiandosi con le ginocchia al petto, “Ehi, che hai?” si preoccupò l’altro, vedendolo così triste all’improvviso.

Il piccolo s’imbronciò, buffissimo nella sua espressione infantile e dolce: “Tutti i Saint ti sono sempre attorno e anche a Saga, ma nessuno vuole giocare con me… So che siete molto impegnati, ma.. Io a volte mi annoio..” mugolò Aiolia, incrociando le corte braccine al petto in segno di disappunto, “Soprattutto quando chiedo a Shura se vuole giocare, lui non vuole mai…” soffiò timido, mentre un improvviso rossore gli imporporò le guance.

Il fratello maggiore lo guardò stupito per qualche istante, poi esplose in un vero e proprio riso convulso, scatenando la rabbia del piccolo, che gli balzò addosso con i pugnetti stretti e prese a colpirlo ripetutamente sulla spalle forti e larghe.

Senza alcun problema, il giovanotto lo afferrò per le braccia, bloccandogliele: “Ecco allora perché guardi sempre verso la Decima Casa! Non me la contavi giusta, piccolo!!” concluse Sagittarius; con suo gran divertimento, il viso di Aiolia superò ogni possibile gradazione di rosso, tanto da costringerlo a voltare lo sguardo per non incrociare gli occhi dell’altro.

Una mano gentile si poggiò sulla sua spalla: “Ma se la questione ti sta tanto a cuore, vorrà dire che chiederò a Shura se qualche volta giocherà con te, d’accordo?” propose con voce divertita l’adolescente. Senza aggiungere altro, lo prese in braccio e se lo caricò sulle spalle, malgrado le proteste accorate del piccolo, che cercava di divincolarsi: “Lasciami subito!! So camminare da solo!!” strepitò, mentre scendevano verso il Sanctuary.

Il Sole cominciò ad avviarsi al tramonto quando i due fecero il loro ingresso nel territorio del Tempio.

Chiacchierando, i due cominciarono a salire su per le scale quando, da lontano, si scorse una figura che, rapida, scendeva dalla Nona Casa, dirigendosi verso di loro.

Lunghi capelli neri, lineamenti latini e pelle abbronzata, una corta camicia di iuta giallo ocra celava un busto considerevolmente robusto; leggere stille di sudore sulle tempie e il fiato corto facevano intuire una corsa recente.

A quella vista, Aiolia si fermò, avvicinandosi maggiormente alle gambe del maggiore.

Questi alzò un braccio in segno di saluto, facendo avvicinare il compagno: “Aiolos, dov’eri finito?” chiese piatto Capricorn, “Scusa, ho portato il mio fratellino a fare allenamento sui prati e non mi sono accorto di quanto fosse tardi… Ci hai pensato tu a Death Mask e Aphrodite?” domandò, sorridendo.

Shura sospirò, scuotendo la testa in un gesto quasi rassegnato: “Per fortuna è arrivato Saga, per oggi ci ha aiutato lui.” affermò, un leggero sorriso a increspargli le labbra sottili, “Beh, meno male! Ah, senti, Aiolia vorrebbe chiederti una cosa.” concluse, spingendo in avanti il bimbo.

Questi si trovò improvvisamente davanti allo sguardo penetrante di Shura.

Torcendosi le mani, abbassò subito gli occhi: “Ehm..” cominciò, balbettando, “Vorresti qualche volta… Giocare con me..?” sussurrò il piccolo, arrossendo all’istante; lo spagnolo, sorpreso, fissò ora Aiolos ora il piccolo, “Giocare con te..?” ripetè Capricorn; il piccolo greco annuì, sempre tenendo lo sguardo basso.

Il custode della Decima Casa sospirò, grattandosi la testa: “Beh, avrei parecchie cose da fare… Ma se ti fa piacere, qualche volta potrei…” replicò in tono burbero l’adolescente, scompigliandogli i capelli.

Poi, così come era venuto, si incamminò nuovamente verso la propria Casa.

Aiolos, sorridendo, si chinò sul fratellino: “Visto? Non era così difficile!”.

   
 
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