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Autore: hinayuki    25/11/2009    3 recensioni
La massiccia scacchiera ottagonale era intagliata in quello che sembrava un unico blocco di ebano, alto tre dita. O margini erano finemente decorati con logore serpentine di foglie e di teschi che davano l'impressione di ghignare beffardamente, mentre il campo di gioco era composto da piccoli ottagoni e quadrati dai bordi smussati in legni diversi e pietre dure[...] (Cit. La scacchiera nera M.Monticelli)
Ho preferito iniziare con una citazione dal libro originale per la presentazione così che divenisse più semplice la lettura. Questa FF è pensata appunto come un seguito del libro "La Scacchiera Nera" edito da Piemme Freeway al quale mi sono parecchio affezionata per la trama e il modo di scrivere dell'autrice.
I protagonisti del primo libro verranno richiamti all'interno del Tavoliere per giocare un'altra partita, affiancati questa volta dalle pedine che non hanno ancora avuto modo di conoscere né nelle file alleate che in quelle nemniche. Una nuova guerra e nuovi personaggi. Spero ci darete un occhio anche solo per curiosità. Hope u enjoy it! ;)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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yu yu

Fan Fiction: La Scacchiera Nera.

 

La Tristezza dell’ingannatore.

 

Prima Parte. Memorie ed Ombre: Il nuovo richiamo della Scacchiera.

 

Stati Uniti.

Dicembre 2010

 

Se ne stava seduto sul solito muretto a fissare il cielo.

Gli capitava spesso di farlo.

Da due anni si soffermava spesso a guardare ciò che lo circondava.

Era cambiato. Era diverso. E finalmente dimostrava la maturità dei suoi diciannove anni.

Gli occhi passarono dalla volta celeste fino agli alberi che si trovavano nel parco dove si era fermato. Era lontano dal centro della città. Un posto tranquillo, distante sommariamente anche da casa. Non erano cambiati troppo i rapporti con i suoi. Sua madre gli era diventata meno insopportabile con tutte le sue paranoie e il suo compagno gli era diventato indifferente.

Oppure era lui ad essersi abituato ad avercelo attorno e a non calcolarlo più di tanto.

 

Scrollò debolmente le spalle, Ryan, mentre balzava giù e si rimetteva a camminare. La bici sotto braccio per non rischiare di investire qualche passante come lui. Lo sguardo vacuo e perso, come quasi sempre gli capitava quando ripensava a quel esperienza che l’aveva mutato tanto profondamente. Certo, non aveva perso il suo sarcasmo e quella punta di cinismo e diffidenza che l’avevano sempre caratterizzato, ma almeno adesso era riuscito ad aprire gli occhi.

Gli capitava spesso di ricordare le esperienze passate all’interno della Scacchiera che suo nonno gli aveva affidato, ed allora ripensava anche a loro: Morten e Camilla. O meglio Milla, come gli aveva imposto lei di chiamarlo. Erano così lontani. Eppure lui li sentiva così vicini. Ne sentiva incredibilmente la mancanza. E adesso non perché immerso nelle memorie della sua Pedina, ma perché quello che si era stretto tra loro era un legame inspiegabile ed indissolubile.

Un senso di nostalgia lo sommerse in poco tempo e saltò sulla bici, cominciando a percorrere la strada veloce come un razzo.

 

Giunto alla sua abitazione, un piccolo bilocale non troppo distante da casa dei suoi, si diresse velocemente al Pc per controllare le E-mails.

 

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Jenny.

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Facebook.

 

E dopo queste, che cancellò senza pensarci su, cominciava la lista di quelle ricevute in precedenza.

Ebbene sì, aveva cancellato anche l’E-mail ricevuta da quella che fino a qualche tempo prima, non pensando che fosse fidanzata o altro, definiva la sua Jenny.

Ora la vedeva come una normale ragazzina con molto meno coraggio di altre che aveva conosciuto. Ora era solo un “dolce ricordo dell’adolescenza”, come l’aveva definita Milla quando gliene aveva parlato. Ed aveva ragione. Come sempre. Quella ragazzetta arrogante.

 

Mort.

Milla.

Milla.

Milla.

Mort.

 

E poi il nome di quella ragazzina arrogante, petulante ed insopportabile si ripeteva ininterrottamente per diverse pagine della sua casella di posta elettronica. Un vago sorriso gli si dipinse in volto.

L’ultima E-Mail ricevuta da Mort conteneva poche e semplici parole che lo avevano inquietato non poco. Guidò quindi la freccetta del mouse ad aprire la casellina che aveva la forma di una busta aperta e questa liberò il suo contenuto.

 

Ci vedremo presto.

Ho un brutto presentimento.

 

Mort

 

La prima volta che aveva letto quelle sei parole era rabbrividito.

Quel “Ci vedremo presto” era forse più inquietante del fatto che il suo amico avesse un brutto presentimento.

Sospirò stancamente ed uscì, illuminandosi quando vide in cima alla fila un nuovo messaggio di Milla. Si affrettò ad aprirlo. Sapeva già come sarebbe iniziato. Con una delle solite frasi della ragazzina. “Buon giorno, Guerriero”. Quando era di buon umore. Oppure “Ciao, Eroe dei Miei stivali”. Giornata pessima. Solitamente quando le mail cominciavano così, attendeva un paio di giorni per risponderle. Alcune volte, per occasioni particolarmente tristi o difficili l’aveva addirittura chiamata a casa subito.

Ma l’incipit questa volta fu differente.

 

Ryan, ti prego, vieni qui immediatamente:

Ho bisogno di te!

 

Camilla.

 

Si irrigidì dopo aver letto e cominciò a mordersi nervosamente il labbro inferiore.

Quella che aveva scritto quel messaggio non era la Sua Milla.

Lasciando da parte il possessivo che lui aveva formulato pensando alla ragazza e che era diventato un obbligo da qualche tempo...

Lei non si firmava mai con il suo nome intero.

Lei non chiedeva mai aiuto.

Per come l’aveva conosciuta l’aveva sempre esortato a darle fiducia e non perdeva occasione di prenderlo in giro per le sue azioni avventate.

Senza pensarci due volte afferrò la cornetta del telefono e compose quel numero che oramai sapeva a memoria.

Magari era stato uno scherzo.

No. Lei non faceva quegli scherzi e poi... Milla non mentiva mai.

Non lo aveva fatto quando erano nemici.

Non l’avrebbe fatto nemmeno ora.

Il telefono suonò a vuoto per qualche istante, prima che una voce di donna rispondesse.

 

Una veloce occhiata andò alla scacchiera sopra al tavolino del salotto, accanto a lui.

Un brivido freddo gli corse lungo la schiena.

Maledetti i suoi brutti presentimenti!

 

 

 

 

 

 

Angolino autrice: Non me ne voglia chi sta seguendo le altre mie fanfic, ma questa sentivo il bisogno di pubblicarla *_* Ho appena finito di leggere il libro dal quale ho tratto ispirazione per questa FF, quindi dovevo subito scrivere qualcosa *_* Ho cercato di mantenere la caratterizzazione dei Pg, ma credo che cambieranno un po' durante il racconto... matureranno, ecco U.U E ovviamente ho aggiunto di mio.

Disclaimer: I personaggi citati nel racconto, ad eccezione fatta per quelli da me inventati, appartengono a Miki Monticelli, l'autrice di questo libro carinissimo. Sto scrivendo questo raccoto per puro piacere e non a scopo di lucro.

Detto ciò ringrazio chi ci darà un'occhiata e magari recensitrà.

Kizzez

Kya

  
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