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Autore: Miki loves Yuu    25/11/2009    1 recensioni
Questa storia l'ho tratta dalla serie "Gung - Palace Love Story -" e direi che i personaggi sono molto diversi caratterialmente dagli originali.
Vi lascio un piccolo spoiler del primo capitolo...
Spoiler:
< S... Sì > biascicai a stento e feci per alzarmi < scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... > ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
< Ehi! Sicura che vada tutto bene? > chiese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Siccome non ci sono recensioni probabilmente la storia non vi piace, se me lo dite eviterò di postare gli altri capitoli.
Se invece vi piace almeno un minimo potreste partecipare alla campagna "Fai felice uno scrittore con una recensione" ^__^


Capitolo 6 - Il dolore -
Cosa? Shin... Shin... il principe di Corea? No... no! Non può essere... me l’avrebbe sicuramente detto no!?
No, ragionandoci non l’avrebbe fatto... ma perché? Perché? Era tutto troppo perfetto, doveva esserci per forza qualcosa sotto che avrebbe rovinato tutto. Perché mi aveva sedotta se comunque non avremmo potuto stare insieme? Lui è il principe... io invece non sono niente... niente!
<< Ehi Chae! Ci sei ancora? >> una delle ragazze mi fece tornare alla realtà.
<< S-sì... >> biascicai.
<< Non è una cosa fantastica? Il principe nella nostra scuola... >>
<< Molto emozionante sì... >> dissi cercando di assumere il tono più entusiasta che mi riusciva in quel momento, ma non ci riuscii, c’era poco da stare allegri dal mio punto di vista.
<< Chissà perché hanno tenuto la cosa nascosta a tutti... >> Già... mi stavo chiedendo più o meno la stessa cosa, più che altro perché non l’avesse detto a me, avremmo evitato di finire in questa situazione ora.
<< Beh... >> dissi << Stando nella sua posizione è normale che abbiano tenuto la cosa in gran segreto. Oltretutto avendolo mandato in una scuola pubblica, che non fornisce di certo la stessa incolumità e protezione dell’Accademia Reale. >>
Cercavo di dare delle risposte lucide, come avrei fatto se non fossi stata coinvolta personalmente nella faccenda. Stranamente ci riuscivo ed avevano pure un senso, una logica, ma continuavo a sentirmi presa in giro da lui.
<< A questo avevamo pensato pure noi... ma perché mandarlo in una scuola pubblica e non all’accademia? In questo modo non avrebbero nemmeno dovuto tenere nascosto il suo rientro. >>
<< Effettivamente questo non è molto chiaro nemmeno a me >> dissi << non ha senso. >>
Durante le lezioni non riuscivo a concentrarmi, continuavo a pensare ad un mese fa, a quando si era dichiarato, “<< Tu mi piaci tanto, io voglio stare con te... pensaci. >>” così aveva detto... pensaci. Certo, ma allo stato attuale dei fatti mi viene da dire che aveva tralasciato un bel po’ di particolari sulla sua vita. Anzi non sapevo veramente niente di lui eppure me ne ero innamorata, purtroppo però i suoi erano particolari che non andavano tralasciati... come pretendeva di credere che potessi decidere a mente lucida se aveva tralasciato un particolare così importante. Voglio dire lui era un principe mentre io soltanto una semplice ragazza del popolo ed ora i miei sentimenti per lui non erano altro che sbagliati, erano andati troppo oltre, era troppo tardi tornare in dietro, non avrei fatto altro che soffrire per questa situazione.
Quando suonò la campanella che decretava l’inizio della pausa pranzo mi precipitai in cima alle scale, volevo che mi desse delle spiegazioni, ma lui non c’era. Provai allora a chiamarlo al cellulare ma non rispondeva, poco dopo arrivò Song Ji.
<< Ho sentito dire che oggi non è venuto a scuola. >> mi comunicò.
Rabbia e delusione avevano cominciato a farsi strada dentro di me, stranamente, questi due sentimenti, non erano nati subito alla scoperta della notizia, ma pian piano.
<< Quando ho sentito il notiziario, pensavo che tu fossi già a conoscenza di tutto >> confessò << e che ti avesse chiesto di mantenere il segreto, ma invece mi sembra di capire che non sapevi niente pure tu? >> chiese lei incredula.
<< Sì, è proprio così, io non ne sapevo niente te lo assicuro. >> dissi in tono arrabbiato << Questa mattina quando le altre me l’hanno detto sono letteralmente caduta dalle nuvole. >>
Passarono alcuni minuti di silenzio ed io sentivo che le lacrime cercavano di farsi strada prepotenti.
<< Oh Song Ji... perché!? Perché!? >> dissi lasciando liberi i singhiozzi << Perché mi sono innamorata di lui? Perché lui ha permesso che io mi innamorassi di lui? >>
Ovviamente anche lei non sapeva cosa dire e si limitò a consolarmi.
Quando arrivai a casa, alla fine delle lezioni, provai nuovamente a chiamarlo più di una volta al cellulare, ma ancora niente... non rispondeva. La stessa cosa feci anche nei quattro giorni successivi, ma il risultato fu sempre lo stesso, provai all’infinito, fino a quando non cominciò, quella sera, la messa in onda della conferenza stampa in diretta nazionale del sovrano per spiegare la situazione. Ero già seduta in soggiorno con mamma, papà e Jun, il nonno era andato da uno dei suoi amici nel pomeriggio per la solita partita a bocce e poi si fermava direttamente li a vederla, quando il sovrano cominciò a parlare.

[Buonasera nostro amato popolo; voglia questa conferenza spiegare alcune decisioni prese da noi nei mesi passati inerenti al ritorno in patria di nostro figlio...
Vedete, noi crediamo fermamente sia d'obbligo che un sovrano conosca il proprio popolo per capirlo e guidarlo durante il suo regno, è a causa di tale nostra convinzione che il principe, Shin Lee, ha trascorso alcuni mesi in una scuola pubblica assieme ai vostri figli, senza alcun privilegio od onore. Un giorno lui salirà al trono al nostro posto e sarebbe inconcepibile svolgere tale ruolo senza aver conosciuto coloro che dovrà guidare.
Causa giornalisti il fatto è reso noto ma la nostra decisione permane tale e non subirà variazione alcuna, il principe continuerà a frequentare l'istituto presso cui ora studia. Abbiamo un'ulteriore lieta novella di cui render voi partecipi: nostro figlio, il vostro amato principe ereditario, convoglierà entro un anno da ora a nozze. Ed è con immensa gioia che noi auspichiamo che tale unione possa essere felice e portare alla venuta di un erede per il nostro glorioso paese.]


Che cosa? Matrimonio? Ma... ma io non avevo mai acconsentito... che lui abbia frainteso il mio cedimento alle sue avance dell’altra settimana come ad una risposta affermativa? Come si era permesso? Era troppo presto per sposarlo, stavamo insieme solo da un mese.
Un uragano di emozioni turbinavano dentro la mia testa ed il mio cuore, sole e tempesta. Gioivo del fatto che lui mi volesse accanto per tutta la vita, tremavo all’idea di poter non essere io la futura sposa e questo mi faceva ribollire il sangue al solo pensiero di aver subito un tale inganno. Oltretutto, come poteva mai la famiglia reale aver acconsentito un’unione tra di noi; io ero una del popolo, non facevo parte di una famiglia altolocata. Non poteva essere...
Quindi forse tutte le sue moine erano state solo una tattica per sedurmi, dopodiché gettarmi via. Ma forse gli importava qualcosa di me e il suo amore per me non era solo un gioco. E il fatto poi di avermi nascosto di essere il principe ereditario... non aveva fiducia in me? O forse voleva che mi innamorassi di lui "per com’è e non per chi è"? Forse me l’avrebbe detto a breve, ma... in ogni caso... avrebbe dovuto dirmelo prima!
No, un momento, cosa stavo facendo? Io ero pronta a concedergli la mia innocenza, ma ai suoi occhi non ero ancora degna di sapere chi in realtà lui fosse? In fondo non avrebbe senso che lui abbia perso tutto questo tempo dietro a me quando, grazie al suo bel aspetto, potrebbe ottenere facilmente molte ragazze più affascinati, interessanti e facili di me in un attimo. Quindi, se un angolo del suo cuore era tutto per me, perché da giorni non mi chiamava e non rispondeva nemmeno alle mie telefonate? Forse i suoi gli avevano impedito di frequentarmi, però la conferenza stampa non avrebbe avuto senso, tutto portava a me, probabilmente a breve ci sarebbe stato l’annuncio ufficiale. Vedevo le nubi all’orizzonte scomparire e tornare l’arcobaleno, per me era di nuovo primavera.
Dopo che fu passato un tempo inesorabile mentre ero persa nei miei pensieri tornai alla realtà, dove vi era la mia famiglia che mi guardava con aria interrogativa.
<< Cosa c’è? >> chiesi secca. Vedevo dallo sguardo dei miei genitori che non sapevano cosa dire.
<< Chae... >> intervenne mia madre rompendo il silenzio << ma veramente... veramente vi sposate? >>
<< Mamma e io cosa ne so...? >> confessai << E’ la prima volta che sento questa storia proprio come voi. >>
Nessuno dei due disse niente.
<< Ci sono state un paio di occasioni in cui lui ha accennato a qualcosa, ma io non gli ho mai dato risposta... >> leggevo della preoccupazione nei loro volti << e poi è solo da... >>
Venni interrotta dal suono del campanello e mia madre andò ad aprire.
<< Bu... buonasera... >> la sentii dire in tono incerto << prego e... entri non stia sulla porta. Chae! >> mi chiamò << E’ una visita per te. >>
Una visita per me? Mia madre che aveva un tono insicuro... oddio no! Non poteva essere... che fosse veramente lui?
Mi diressi verso l’ingresso con velocità, ma al contempo con gran insicurezza; arrivata mi trovai davanti a lui, in tutto il suo splendore ma che mi guardava con un'espressione che non seppi ben definire, sembrava quasi mortificato.
Sospirò << Ciao. >> aggiunse.
<< Ciao. >>
<< Penso che ci siano un paio di cose di cui dovremmo parlare... >> disse ed io annuii.
Mia madre ruppe il silenzio ancora una volta << Chae fallo accomodare, ti pare il modo? >>
<< No signora, non si preoccupi >> intervenne prontamente Shin << se non è un problema per Chae potremmo parlare in giardino. >>
<< Sì, non c’è problema >> dissi cercando di nascondere l’insicurezza che si stava facendo strada.
Come mai invece di voler entrare in casa per parlare preferiva farlo fuori? Non lo trovavo per niente un buon segno, che volesse in realtà chiudere la nostra relazione? Pensandoci da quando c’eravamo incontrati si era comportato in maniera abbastanza fredda rispetto al suo solito... accorgendomi di ciò fui presa dal panico.
Appena fummo usciti, diversamente dalle mie aspettative, cercò di creare un contatto tra di noi prendendomi la mano per tirarmi verso di lui e appoggiando l’altra sul mio viso per accarezzarlo. Ma nonostante questi suoi gesti dolci io non riuscivo a tranquillizzarmi del tutto, perché sul suo volto continuava ad essere presente quella sua espressione amareggiata.
<< Come stai? >> mi chiese.
<< Bene >>
<< E a scuola com’è andata? >> perché diavolo mi faceva queste domande?
<< Bene, come sempre, tutto regolare a parte una certa eccitazione tra le studentesse. >>
<< Capisco... e invece per il resto cos’hai fatto in questi giorni? >>
Ma che cosa stava facendo? Era questo che intendeva quando aveva detto che dovevamo parlare? Recuperare il tempo che non eravamo stati insieme raccontandoci cosa avevamo fatto, pensava che fosse questa la cosa importante da chiarire che avevamo al momento? Sinceramente penso che dovremmo parlare di tutt’altro prima di questo e so che pure lui lo sa, non è stupido... ma allora perché la prendeva così alla larga? La cosa mi mette decisamente in ansia.
<< Niente di particolare >> dissi << sono andata a scuola, ho pensato a varie cose e poi ho cercato di chiamare una certa persona che però non ha mai risposto alle mie chiamate e nemmeno ha richiamato. >> vediamo se pure ora riesce a sviare.
<< Sì lo so mi dispiace, è che sono stato molto impegnato... sai con la mia posizione... >>
Lo interruppi, sentivo che avrebbe cercato di sviare ancora una volta ed io non volevo, avevo bisogno di chiarezza... ma partii a raffica, facendo uscire tutte le mie domande in un botto senza dargli il tempo di rispondere a nessuna concretamente. << Perché non me l’hai detto? Cos’è, non ti fidavi di me? E poi cos’è questa storia che io ti dovrei sposare entro un anno? >>
<< Chi ti ha detto questa cosa? >> chiese lui.
<< Ma come chi? >> che razza di domande faceva? << Sua altezza il Re l’ha appena detto in diretta nazionale... ha detto che ti sposerai entro l’hanno e quindi... >>
<< Frena Chae, frena... >> mi interruppe << il matrimonio di cui hai sentito parlare non è il nostro, non sei tu la mia promessa sposa! >> disse irritato ed in tono acido, io mi liberai violentemente dalla sua presa.
<< Che cosa? La tua promessa sposa? LA TUA PROMESSA SPOSA? >> incominciai ad urlare ormai raggiunto il limite << TI ODIO SHIN... TI ODIO!! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’, LASCIAMI IN PACE!! >> dissi dopo avergli tirato uno schiaffo ed entrai in casa di corsa sbattendogli la porta in faccia.


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero di non essere fucilata per quello che ho fatto accadere XD
Poi mi chiedevo... che cosa ne pensate dei protagonisti?
Che cosa credete accadrà?
Fatemi sapere, baci Stef
   
 
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