L'UOMO
Ora ho paura. Paura di tutto ciò che è al di fuori di questa stanza dove vivo. Qui ho tutto quello che mi serve. Coperte per il freddo, acqua, cibo e il bagno accanto. E allora perché devo tanto sforzarmi per uscire? Perché devo fare tutte queste cose inutili per la mia vita? Perché non posso divertirmi e basta?
La stoltezza dell’uomo e la sua violenza hanno fatto sì che ci togliessero la libertà, poiché nessuno può dirsi libero se è costretto a fare qualcosa che non vuole fare per sopravvivere. Noi siamo liberi quanto i carcerati, anzi ancora di meno, come gli ergastolani, che per una vita stanno in una fredda prigione senza vedere cosa c’è fuori.
E le convenzioni, gli obblighi, i doveri. Insieme a tutto lo schifo che c’è. E noi obbligati a lavorare.
E vengo sempre accusata di essere solo una stupida scansafatiche quando parlo in questo modo. Bah; può darsi. Per la società in cui viviamo ora è così. Ma se iniziamo a togliere tutte le istituzioni, tutte le convenzioni, se la smettiamo di fare a gara a “chi lavora di più” e in molti casi a “chi lavora di meno”… allora forse ci renderemo conto di quanto sia inutile tutto ciò. E di quanto tempo sprechiamo a sgobbare e ci perdiamo le meraviglie del mondo e i rapporti con le altre persone e tutto ciò che di bello esiste.
Ma tutto ciò non è possibile a causa della natura umana, profondamente egoista e violenta, che ha costretto l’essere umano stesso a porsi dei limiti per non causare danni alla sua stessa specie.
Ed è così che l’uomo è artefice della sua stessa disgrazia.