Salve
ragazzi! Scusate il ritardo ma non ho avuto la linea internet (perché mi
connetto dal cellulare)!
Ringrazio
tutti per i commenti e anche chi ha aggiunto la storia tra i preferiti!!!
Capitolo
Cinque
Sono le otto meno
cinque di sera. Sono seduto in macchina da dieci
minuti abbondanti.
Nella casa alla
mia sinistra, a parte i rumori, sento i pensieri di Lauren
che si sta ancora preparando.
Non mi va di
aspettare in casa sua, andrò a suonare il campanello
quando sarò
sicuro che è pronta.
In casa c'è solo
la madre, già sta facendo domande alla figlia su dove
deve andare,
figurati se finisco nelle sue grinfie. No no, meglio
aspettare che sia
pronta... qui.
Dieci minuti
dopo, scendo dall'auto con una rosa, sono sempre un
gentiluomo, mai
presentarsi da una donna a mani vuote.
Mi avvicino alla
porta e suono il campanello.
"È
ARRIVATO!!" sento urlare i pensieri di Lauren e
mi viene da ridere,
è facile farla
felice.
Sento i suoi
tacchi sulle scale, nello stesso momento si apre la porta
rivelando la
madre di Lauren. Bionda come lei, magra e poco più
alta
di lei.
"O...per...la...miseria!"
i pensieri della madre sono totalmente
incoerenti e
furiosi.
<< Buona
sera signora, sono Edward Cullen, posso vedere Lauren?
>> le
dico come farei
con una preda e le sorrido.
Il suo cuore fa
le capriole, e annuendo si allontana per farmi entrare.
Avanzo di un
passo con un cenno del capo per ringraziarla di avermi
permesso di
entrare, ma resto lì quando mi volto verso le scale per
vedere Lauren con un po’ di affanno e un vestito...un vestito...ma
che
cazzo si è messa?
Halloween è passato da un pezzo, piccola!!
Ha un vestito
nero con una fascia bianca che lo attraversa diagonalmente dalla spalla
sinistra fino al fianco destro, le calze nere e
degli stivaletti
bianchi.
Insomma,
nell'insieme sta bene, ma cavolo, non dobbiamo andare ad un matrimonio.
"Dai, parla,
come sto? Ci ho messo un’ora, cavolo parla!" i suoi
pensieri
allarmati seguono il suo sorriso tirato.
<< Lauren, sei splendida >> mai affermazione fu più
falsa e forzata.
<< Anche tu
>> mi sorride diventando rossa.
Si avvicina a me
prendendomi il braccio, mi giro con lei per uscire dalla porta.
<< Buona
sera signora >> saluto la donna prima di varcare la soglia.
"Calma, devo
stare calma, è un ragazzo per la miseria, non posso
sbavare per un
ragazzo" pensa la donna prima di darci la buona serata
e raccomandando
alla figlia di non tornare tardi.
Apro lo sportello
a Lauren e le porgo la rosa, lei la afferra con un
grazie ed entra
in macchina, chiudo lo sportello e facendo il giro
lentamente,
altrimenti sarei arrivato in un attimo, apro il mio e
salgo in auto.
<< Grazie
Edward, sei stato molto carino >> mi guarda con gli occhi
lucidi.
Ma dai! Non mi fare quella faccia ti prego,
già mi sento in colpa che
ti sto illudendo.
<<
Figurati... >> riesco a sussurrare avviando il motore.
Il tragitto in
auto è abbastanza silenzioso per lei, per me un po’
meno, dai viaggi
mentali per un'altra serata, al bacio che vorrebbe
avere sulla soglia
della porta, al “ti amo” che le dovrei dire nel
secondo
appuntamento.
Ma si può
spegnere questo strazio?!
Sì, e c'è solo un
modo. Arrivare a quel cazzo di locale il prima possibile.
Accelero di altre
venti miglia all'ora, e arrivo cinque minuti dopo.
Parcheggio e
scendo dall'auto girandoci intorno e facendo scendere
lei.
Perché continuo a
farlo?
Semplice, sei un
idiota dell'ottocento, è una cosa innata.
Merda!
Quando insieme
varchiamo la soglia del locale, trovo il silenzio... nella mia testa solo i
miei pensieri.
Un sospiro di
liberazione mi esce senza che me ne renda conto.
<< Hai
detto qualcosa? >> mi domanda Lauren con uno
sguardo curioso.
<< No, no,
tutto okay, tutto perfetto >> si, tutto perfetto, perché
c'è quella santa
di Bella, da qualche parte. Mi volto verso la sala,
mentre il metre ci indica un tavolo della sala piena, ed eccola, mi
guarda per una
frazione di secondo che colgo all'istante prima di
vederla
chiacchierare con Mike.
<< Cosa
prendi? >> sento domandare Mike a Bella.
Nel frattempo, il
cameriere ci porta al tavolo.
<< Ehm...un
hamburger triplo >> dice Bella velocemente.
<< Io
prendo una cola >> Mike chiude velocemente il menù.
Che c'è Mike? Sei
a corto di liquidi? Mi viene da ridere e facendolo
guardo Lauren per far vedere a Bella che non è per lei che sto
sorridendo,
chissà se mi sta guardando...
Il cameriere ci
porta al tavolo vicino a quello di Bella, perfetto!
Mike, mi dispiace
ma la mia nuova missione è rovinarti la serata!!
<< Mike,
come mai mi hai invitato ad uscire? >> Domanda Bella incuriosita.
Già Mike, dille perché l'hai invitata!
<< Lauren, vogliamo ordinare? >> le domando porgendole
il menù.
Lei lo afferra
con un lieve si, e mentre lo consultiamo sento la scusa
patetica di Mike.
<< Ehm,
ecco...veramente volevo farlo già da parecchio tempo. Cioè
volevo chiederti
di uscire da molto... >> le dice insicuro.
Certo Mike, solo
quello le volevi chiedere. Ma fammi il piacere.
<< Tu cosa
prendi? >> mi domanda Lauren, riportandomi a
questo tavolo.
Guardo
velocemente il menu e scelgo una cosa qualunque.
<< Tu
invece che prendi? >> le domando sorridendo.
<< Un
tagliere misto? >> mi dice guardandomi, ma più che altro sembra
una domanda.
<< Okay,
facciamo per due allora >> le confermo chiudendo il menù.
<< Ti
piaccio? >> lo sguardo va subito all'altro tavolo dove vedo
Bella più vicina
a Mike che lo guarda maliziosa.
Anche Mike si
avvicina << sei fantastica... >> e tu sei vomitevole.
<< Anche tu
non sei male >> gli risponde Bella, per cortesia,
spero... cavolo
non le può piacere sul serio.
Mentre guardo la
scenetta patetica, vedo passare dietro di loro la
cameriera che
porta dei piatti in mano, lei mi guarda, le faccio
l'occhiolino
sperando che succeda esattamente quello che voglio,
infatti lei
rimane distratta da me e non si rende conto della sedia, i
piatti le volano
dalle mani facendo un fracasso tremendo.
<< Che è
successo? >> mi domanda Lauren con una mano al
petto.
Che c'è, ti sei spaventata? Povera! Come mi
dispiace.
Anche i
piccioncini si sono allontanati, meglio.
Ma Mike non si da
per vinto << cosa ti va di fare dopo cena? >> ecco è
questo che le
volevi chiedere da un po’ di tempo.
<< Allora Lauren, che mi racconti di bello? Non avevi un
interrogazione
oggi? >> le domando portandomi le mani con le dita
intrecciate sotto
il mento.
Forse colta di
sorpresa dal mio interesse prende fiato sorpresa e
sorride subito
dopo muovendo la testa per confermare con troppa
enfasi.
Il telefono di
Bella squilla con una suoneria che farebbe girare
tutti, quindi
anche Lauren si gira con una smorfia di fastidio.
<< Allora
come è andata? >> insisto e mentre lei mi racconta della sua
interrogazione io
guardo alle sue spalle.
Bella sorride al
cellulare prima di parlare con gioia a Mike.
<< Non
posso fare molto tardi, Mike. Avevo già preso un impegno >>
solleva lo
sguardo dal telefono e guarda Mike, il sorriso scompare
prima di
aggiungere << non volevo rifiutare il tuo invito, ma non
posso proprio
fare altrimenti >> continua con falso dispiacere, gli
sorride e lui di
rimando.
<< ...e mi
ha messo un sette perché l'ho dimenticato >> finisce Lauren
il suo racconto,
lo sapevo già che la prof le aveva messo sette.
<< Ma la
conosci quella... >> le rispondo con falso interesse << ...o le
dici il libro
parola per parola, o ti abbassa il voto >> mi avvicino
per prenderle la
mano in segno di conforto e il suo cuore fa le
capriole, mi
scappa da ridere e lei risponde al mio sorriso con un
rossore sulle
guance.
Il suo odore mi
arriva alle narici ma non mi stuzzica l'appetito come
quello di Bella,
mi sembra di sentirlo, dissetante, molto dissetante,
la gola mi
brucia, guardo Lauren che non si sarà resa conto del
mio
cambiamento, lo
sento, non è il ricordo del suo odore, è il sangue di
Bella quello che
sento!
Alzo lo sguardo
verso il suo tavolo, stringe un coltello in mano, la
lama le taglia il
palmo e un rivolo di sangue...sangue...quel sangue,
la mia
dannazione.
Se ne rende
conto, e mi guarda, non so che faccia posso avere, so solo
che sono
artigliato alla sedia per evitare di saltarle al collo.
Si tampona la
mano con un tovagliolo e scappa in bagno, la seguo con lo
sguardo, il resto
della sala è passato in secondo piano, persino
Lauren non la vedo più, vedo solo la sua figura che
scompare oltre la
porta.
<< Scusami,
vado a vedere che cosa è successo, mi sembra una cosa
grave >>
dico a Lauren in tono atono, non mi risponde, si
limita ad
annuire.
Nel momento in
cui mi alzo, e compio due passi, Lauren si alza per
informarsi come
sta Mike. Patetico!
Arrivo a passo di
marcia nel bagno delle donne, prima di aprire la
porta prendo un
grosso respiro, mai scelta è stata più sbagliata, il
suo odore
impregna l'aria.
Spalanco la porta
e la trovo con la mano sotto l'acqua.
<< Edward!
Scusami...io...io non... >> cerca di giustificarsi per
essersi fatta
male.
<< Shhh..
>> la zittisco raggiungendola.
Le afferro il
polso e con la carta cerco di tamponarle la ferita.
<< Se lo
metti sotto l'acqua il sangue non si coagula, e continua ad
uscire >>
le dico a denti stretti, questo odore mi manda in delirio il
cervello.
Edward, non cedere. Non devi cedere.
Butto i
fazzoletti e ne prendo altri.
<< Edward,
scusami, ho capito, puoi anche uscire, non sei costretto a
sopportare
>> mi dice con pietà, sa cosa mi scatena il suo sangue.
Sorrido della sua
pietà.
<< Posso
anche non farlo? >> le dico guardandola con malizia, e lei
sembra non aver
afferrato il significato delle mie parole.
Tolgo i
fazzoletti dalla mano e mi avvicino quest'ultima al
naso...estasi...pura
estasi.
<< Edward
che stai... >> le poggio un dito sulle labbra per zittirla.
Lecco la sua
ferita e la mia saliva le chiude il taglio, il sapore del
suo sangue sul
palato...
Lentamente riapro
gli occhi e la guardo, il mio dito ancora sulle sue
labbra, sposto la
mano sulla sua guancia avvicinandomi a lei, con il
pollice di quella
mano le traccio il contorno delle sue labbra rosse.
<<
Edward... >> il suo sussurro più del suo sangue mi scatena dentro
altre sensazioni,
altri desideri.
<<
Ripetilo... >> le dico avvicinandomi ancora, il mio pollice sempre
su quelle
splendide labbra.
<< Cosa?
>>
<< Il mio
nome, ripetilo >>
Sorride <<
Edward >> sussurra più sensuale di prima.
È un attimo, la
mano che avevo sul suo viso si sposta dietro la sua nuca e l'attiro a me
baciandola, le sue labbra calde si modellano sulle mie,
il polso che non
le avevo ancora lasciato me lo porto sulla spalla
prima di
lasciarlo e afferrarle il fianco avvicinandomi a lei
completamente.
Il sapore delle
sue labbra mi riportano a quella sera, quando questo
bacio era una
stupida scommessa.
Quando sento le
sue mani tra i capelli dischiudo le labbra in
sincronia con
lei, i nostri respiri si confondono e le lingue si
cercano, si
toccano, si accarezzano lentamente.
Bella indietreggia
e io con lei avanzo, quando si poggia ai lavandini
alle sue spalle
alza la gamba destra portandola dietro la mia per
avvicinarmi di
più. La mano che avevo sul suo fianco scivola sulla coscia
e poi sotto il
ginocchio restiamo così a baciarci per un tempo che mi
sembrava
infinito, finché non sento la porta del bagno che si
sta per aprire. In
un attimo entro nel primo bagno aperto, il fiato corto e il suo sapore in
bocca, mi poggio alla porta aspettando che lo persona che è entrata vada
nell'altro bagno o vada via.
<< Bella?
Tutto okay? >> sento la voce di Lauren.
Merda, tra tutte le clienti proprio lei?
<< Si...si,
tutto bene >> le risponde con il fiato corto.
<< Edward è
venuto a vedere come stavi...ma...dov'è? >> le domanda.
Mi volto
appoggiando le mani alla porta.
Bella non fare la stronza, dille che me ne
sono andato.
<< Sì, è
venuto, poi è andato nel bagno degli uomini... >>
Brava, Bella!
<< Ah!
Okay, allora torno al tavolo >>
Dopo poco sento
la porta chiudersi e il sospiro di Bella.
Apro la porta con
un mezzo sorriso mi appoggio allo stipite.
<< Per caso
mi cercava? >> la stuzzico.
<< Ha ha ha! Divertente. Usciamo di qua
prima che entri qualcun'altro
>> mi dice
avviandosi alla porta.
<< Si, Mike–mi-viene-da-vomitare-alla-vista-del-sangue, ti sta
aspettando
>> la canzono avvicinandomi con lei alla porta.
Si blocca con la
maniglia tra le mani, e fa un verso strano.
<< Ehi, ti
senti male? >> la guardo allarmato.
<< Non mi
lasciare con Mike >> mi implora con gli occhioni
da cerbiatta.
Le faccio un
mezzo sorriso.
<< Ti
prego! >> continua.
Mi avvicino le
bacio le labbra un'altra volta prima di aprire la porta
e sparire dentro il
bagno degli uomini di fronte.
Bella riesce a
vedere solo che apro la porta del bagno degli uomini, e
quando i nostri
sguardi si incontrano di nuovo lei ha la bocca
spalancata.
Le faccio segno
di chiuderla, prima di avviarmi al tavolo dove Lauren
mi aspetta.
<< Lauren, perdonami ma devo accompagnare Bella al pronto
soccorso >>
Mi volto verso
Mike << Ti dispiace accompagnarla tu? Non vorrei
rovinare la
serata ad entrambi >>
Mike annuisce e
basta, bacio la mano a Lauren prima di guardare Bella
e farle segno di
precedermi fuori dal locale.
Una volta fuori
riprendo fiato, aria pulita.
<< Grazie,
Edward >>
Mi giro verso di
lei e come prima le porto la mano dietro la nuca
sfiorando le sue
labbra una terza volta.
<< Andiamo
a casa >> le dico sulle labbra.
Annuisce e prendendola
per mano ci avviamo alla macchina.
Il tragitto è per
lo più silenzioso.
Continuo ad
accarezzarle e baciarle la mano, sono sempre stato
attratto da lei,
per il suo sangue all'inizio, ma a me Bella piace per
com'è, non solo
per il suo sangue.
Arriviamo a casa
mia dove so che Alice ci aspetta, prima di arrivare
sul pianerottolo,
infatti, ci apre la porta tutta saltellante, e darei
qualunque cosa
per sapere cosa stia pensando.
Afferra Bella
trascinandola dentro, cerco di tenere la sua mano, ma un
ordine imperativo
detto ad Emmett mi fa lasciare la sua mano mentre
i due energumeni
di turno mi portano via.
Appena la porta
di casa si chiude i pensieri tornano a investirmi il
cervello, quelli
furiosi di Emmett che non è per niente d'accordo con
Alice e quelli
rassegnati di Jazz che non sa ribellarsi a quel bel
faccino.
<< Ti piace
Alice eh!? >> gli dico mentre mi continua a trascinare per
le braccia
insieme a Emmett.
Lui si ferma
guardandomi e di conseguenza lasciandomi.
Abbassa gli
occhi, si infila le mani nelle tasche e comincia a
guardare tutto
tranne che nella mia direzione.
<< Dai
Edward, non dire cavolate, non è possibile che gli piaccia >>
Emmett che ancora
mi tiene per il braccio mi lascia guardando me che
guardo Jasper,
poi guarda Jasper che non accenna a dire niente, ma i
suoi pensieri
sono palesi.
<< Diglielo
Jazz >> insiste Emmett.
<< Jazz...
>>
<< Piantala
Emmett!! A te piace mia sorella no? Io non posso provare
qualcosa per la
tua? >> sbotta Jasper irritato guardandolo truce.
Scoppio a ridere
dopo il pensiero di Emmett.
<< Già
ragazzi! Siamo proprio fottuti, speravamo che almeno tu ti
fossi salvato
dalle grazie di nostra sorella, ma non è andata >> dico
facendoli ridere.
Prendo ad
incamminarmi di nuovo verso casa ma Emmett mi blocca per un braccio.
<< Vediamo
chi arriva prima a Goats Rocks?
>> mi propone Emmett.
<< Si dai,
dicono che c'è un branco di orsi troppo grossi >> gli fa eco Jazz.
<< Ditemi
che questa idea di portarmi a tre giorni di cammino da qui
non è di Alice!
No, non ditemelo, so che è di Alice, ma... che ha in mente il folletto?
>> so che non me lo diranno, ma i loro pensieri sono
abbastanza
chiari, Jazz non fa trapelare niente, ad Emmett gli scappa
solo una cosa.
<< Ancora
con questa storia? Non ci vado al terzo appuntamento!! Non
me ne frega
niente, mi sono rotto!! Chi è questa volta? Un’altra gallina
della scuola? Non
sono ancora finite? >> mi lamento gesticolando con le mani e girando come
un matto su me stesso.
<< Si dai,
andiamo, poi fai i conti con Alice, dai! >> Emmett mi
riprende sotto
braccio e mi trascina nel bosco, seguito da Jasper.
Sono passati sei
giorni, sei giorni che non vedo Bella, sei giorni
senza il suo
odore.
O per una cosa o
per l'altra sono riusciti a tenermi lontano da lei,
prima Emmett e
Jasper che mi portano a Goat Rocks
per la caccia agli
orsi, poi Alice
che mi tiene lontano da lei spudoratamente.
Ma che le prende?
Che ha in mente?
<< Edward?
Posso entrare? >> mi domanda Alice.
Sono in camera
mia ad ascoltare della musica, sdraiato sul mio divano di
pelle nera,
quando la maniglia si abbassa mi tiro su per sentire che
ha da dire, non
c'è bisogno che risponda, lo sa che l'avrei fatta
entrare.
<< Che c'è?
>> le domando. Non riesco a leggerle i pensieri perché
Bella e nel suo
bagno con Rosalie.
<< Il terzo
appuntamento è per domani >> mi dice seria.
Roteo gli occhi e
mi lascio cadere sul divano con uno sbuffo.
<<
Piantala! Mi sono rotto, non voglio uscire con nessuna, basta! >>
mi lamento
portandomi il braccio sugli occhi.
Sento il peso di
Alice sull’addome e la guardo cercando di farle capire
che sono
irremovibile. Lei, invece, ha un sorrisone da orecchio a
orecchio.
<< Dai! Pensa che sarà l'ultimo, no? Poi sei libero di fare
quello che vuoi,
su!! >>
Mi sollevo,
facendola scivolare, mi siedo e lei accanto a me.
<< Perché
mi tieni lontano da Bella? Sono sei giorni che non me la fai
vedere, perché?
>> le domando guardandola con le spalle curve e i
gomiti appoggiati
sulle gambe.
<< Così,
non c'è una ragione. Domani al Midnight Sun di Port Angeles
ti aspetta il tuo
terzo appuntamento >> mi informa alzandosi e andando
alla porta.
<< Ma ti
sei bevuta il cervello nell'ultima caccia? Il Midnight Sun è
troppo elegante,
penserà che ho intenzioni serie, non puoi farmi
questo!? >>
mi lamento preso dal panico. Perché illudere così una
ragazza? L'Eclipse non è così elegante, è un regolare ristorante, ma al
Midnight Sun ci
va chi vuole chiedere la mano della sua compagna, praticamente.
<< Ma no,
vedrai che sarà matura da capire le tue intenzioni, fatti
coraggio. Bella
dorme in camera con me, domani andiamo a scuola tutti
insieme, tu con i
ragazzi, noi con Rose, okay? >> finisce aprendo la
porta e sparendo
in corridoio.
Povera ragazza,
domani dovrò illudere un altra poveraccia.
Mi sdraio di
nuovo alzando il volume dello stereo con il telecomando. Che vita!
Il giorno dopo...
Ho cercato in
tutti i modi di poter vedere Bella, niente, non ci sono
riuscito, le devo
una spiegazione per quello che ho fatto in bagno la
settimana scorsa,
le devo almeno un chiarimento del perché ora mi
ritrovo a
parcheggiare nell’immenso parcheggio del Midnight Sun diretto
a quel maledetto,
ultimo, terzo appuntamento. Sono convinto che sarà
il peggiore di
tutti, anzi ne sono certo!
Scendo dall’auto
e entro nella hall del ristorante.
E già! È così rinomato che ha anche una
"hall"!
Alice mi ha detto
di dire al "conserge" del tavolo prenotato dei
Cullen e che la ragazza sarebbe stata già lì ad aspettarmi.
L'uomo mi guarda
e mi fa strada, pensando a quanto sono patetico
perché le donne
non si fanno...
Silenzio.
Nessun pensiero,
quando l'uomo ha aperto la porta della sala
principale il
silenzio ha segnato sovrano nella sua mente e in quelle
delle altre
persone.
Bella!!
La cerco per
tutto il locale in compagnia di un altro di
sicuro...eccola...sola.
E il cameriere mi sta portando da lei...è
lei?!
È lei!!
Un sorriso mi
nasce sul viso quando la vedo, splendida, con i capelli raccolti in un
elaborato chignon e un vestito di tulle
blu notte, le sta
da dio.
<< Buona serata
ragazzi >> ci lascia i menu e torna su suoi passi.
<< Abbiamo
un appuntamento? >> scherza alzandosi e avvicinandosi a me.
<< Direi di
si >> le rispondo afferrandole la mano e dandole un bacio sul palmo.
Mai appuntamento
è sembrato più gradito!
Ragazzi, sono barby (l’altra
pazza XD che contribuisce a scrivere la storia XD) per questo cap ho pensato a
questo vestito... l’ho scelto secondo la descrizione di Dado!!!
Che ne pensate???
Per il prox capitolo vi metto
quello di Eddino!!!
App mi sono prenotata XD ma se c’è qualcuno...
si faccia avanti!!!
(vestito)