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Autore: Yuna Shinoda    29/11/2009    1 recensioni
E' ambientata dopo la puntata 1x13.
Blair e Nate sono di nuovo insieme e Chuck provoca Blair come sempre, solo che non ha idea del periodo che sta attraversando lei.
B pensa di essere incinta, e ce l'ha a morte con Chuck perchè se così fosse, il figlio sarebbe suo, visto che nella mia storia Nate e B stanno insieme ma non hanno mai consumato... Beh, vedremo cosa accadrà u_U
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione, Seconda stagione
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bho

7 Novembre.

Quella mattina la mia sveglia non suonò perchè era sabato e c'era festa a scuola.

Quella non era l'unica festa che ci sarebbe stata oggi, dato che oggi era anche il giorno in cui avrei compiuto diciotto anni. Era passato da poco il giorno in cui, un anno prima, io e Chuck avevamo concepito mia figlia Evelyn. Che ricordi.


Scossi la testa perchè stavo uscendo pazza.

Ogni cosa mi ricordava Chuck quando invece dovevo pensare al mio caro e bellissimo Nate che stasera ero sicura mi avrebbe fatto una bellissima sorpresa al mio party.


Evelyn iniziò a piangere, e notai che erano le nove passate.

Sarei dovuta andare in gioielleria a dare la lista al gioielliere come avevo fatto l'anno scorso, in cui quasi tutte le mie richieste erano state esaudite – per favore non pensare a chi ti ha regalato la Erickson Beamon! - e anche quest'anno speravo che venissero soddisfatte.

Sperai che Nate mi regalasse qualcosa di indimenticabile, così quando andai a prepararmi al solo pensiero restai tutto il tempo con uno sciocco sorriso stampato in faccia.


Prima di uscire allattai Eve, ma dopo averla riposta nella sua culla mi venne in mente una cosa.

Dorota, vestiti” ordinai alla mia cameriera.

Miss Blair, usciamo?”

Sì, Dorota. Portiamo Eve a fare una passeggiata”

Cosa, Miss Blair?” chiese lei sorpresa, ed in effetti non seppi da dove mi uscii quell'idea.


Hai capito bene, Dorota... Io e mia cugina Eve oggi usciamo”

Dorota non era ancora sicura. “E' sicura Miss Blair?”

Sicurissima” concordai “Ti aspetto giù, mi raccomando vestila pesante che fa freddo”




******************************




E così la piccola Evelyn Waldorf (Bass) uscì per la prima volta alla luce del sole.

Dorota spingeva il passeggino all'uscita di casa, mentre io camminavo seria accanto a lei.

Era strano essere lì fuori con mia figlia, quasi come se chiunque potesse capire chi fosse.

Avevo inventato bene la scusa della cugina, speravo solo che nel caso che qualcuno ci vedesse avrebbe funzionato per il meglio.


Per fortuna arrivammo fino al negozio indenni, sembrava quasi che quella mattina il mondo si fosse scordato di Blair Waldorf. In un giorno qualunque me la sarei presa, ma in quel giorno, il primo in cui - dopo quello dell'arrivo a New York – mia figlia usciva allo scoperto, ma non del tutto. Consegnai la lista al gioielliere che fu molto felice di vedermi, dato che ero una delle sue migliori clienti, e io e Dorota uscimmo da lì.






Chuck's POV



Okay, non ero stato invitato.

Avrei dovuto aspettarmelo, ma questo non mi avrebbe fermato dall'andare alla festa di Blair con uno dei migliori gioielli di New York, per farle capire che mi piaceva stare in sua compagnia, anche senza fare niente di troppo eccessivo... Ehm.

C'era qualcosa che non capivo dentro di me che mi spingeva da lei, anche se mi ero ripromesso di allontanarmi così avrei fatto in modo che la cosa si potesse sbollire, ma con timore dovevo ammettere che non credo sia più possibile, ormai...


Ero uscito alla buon ora per recarmi alla famosa gioielleria dove ero sicuro che anche quest'anno Blair avrebbe dato la lista dei suoi desideri.

Non ero sicuro che ci fosse già andata, e per evitare di incontrarla aspettai nella mia limo il suo arrivo. Non dovetti aspettare molto per vederla arrivare in tutta la sua fierezza insieme a Dorota e ad un... passeggino rosa?


Mi avvicinai al finestrino scuro per osservare meglio.

Da quello che mi ricordo anche quando era tornata a New York Blair era in compagnia di un neonato in un port-enfant, come dimostravano le foto postate da Gossip Girl.

Effettivamente, anche quando ero andato a casa sua per raccontarle il mio piano avevo sentito un pianto di neonato che Blair aveva detto essere Dorota.

C'erano troppe cose che stava nascondendo, ed ero certo che non era tutta roba di poco conto.


Attesi che le due assieme al carrozzino uscissero dal negozio, per seguirle con la limo.

Nemmeno il tempo di poter dire ad Arthur di partire, che vedi un'altra limousine fermarsi al marciapiede opposto, e Blair rallentare vedendo che qualcuno dal veicolo la chiamava.

Mi aspettavo che uscisse chiunque da lì dentro, magari Nate, avendo letto su Gossip Girl che erano tornati insieme, ma...


Mio padre era di spalle e le stava dicendo qualcosa che non potevo e riuscivo ad ascoltare così lontano. Dorota sembrava allarmata e non capii perchè, mentre Blair sembrava neutra come al solito.


Dovevo andare in fondo a questa faccenda, la curiosità mi attanagliava e stava arrivando ad un punto insostenibile. Improvvisamente mi tornarono le immagini di quest'estate a Parigi quando ero andato in vacanza a cercarla... Avevo visto una ragazza che le somigliava troppo, però quando ero andato a casa di suo padre... Nessuna traccia di lei.

Di sicuro stava nascondendo la cosa, anche perchè era la prima volta in due mesi dopo che era tornata che usciva di nuovo con quella carrozzina... Sospirai.


Era certo. Dovevo scoprire chi era quel neonato. Dovevo saperlo, e la curiosità si ingigantì a tal punto quando vidi Bart allungare una mano nel carrozzino e mi chiesi come mai, dato che non credo sia un tipo molto incline ai neonati e bambini... Bisognava vedere come si comportava ancora con me per capirlo. Eppure, quando riuscii a vederlo di profilo, sembrava quasi che stesse sorridendo. Attesi che la limo di Bart se ne andasse, e poi uscii dalla mia.

Una ragione in più per andare al party di Blair senza essere invitato.




7 Novembre, ore 21.14.

Uscii dalla mia limo fiero come al solito.

Ero in ritardo, ma cosa importava quando non eri nemmeno invitato?

Avevo una mano nella tasca e l'altra teneva una piccola busta di colore rosso fuoco con il regalo per Blair. L'anno prima le avevo regalato una Erickson Beamon di poco prezzo, quest'anno avevo fatto di più. Non solo le avevo preso il collier di diamanti che aveva chiesto, ma anche gli orecchini e il bracciale abbinati che non erano nella lista.


Avevo speso una cifra esorbitante, ma non importava nulla.

Questi sarebbero stati sia i regali del 'perdono' sia i regali per farla confessare.

Ero sicuro che con un po' di gioielli si sarebbe convinta a raccontarmi la verità, o almeno parte di essa. Questa era la via più facile prima che decisi di intraprendere prima di chiamare il mio detective privato. Semmai, in questo modo non sarei sembrato subito viscido.


Entrai a casa di Blair con un grosso sorriso stampato in faccia.

C'era tanta gente della nostra scuola, e in lontananza vidi Serena, Humprey e le ochette amiche di Blair che non avevano esitato a riammetterla tra loro solo grazie alla mia intercessione con Serena. Questo ovviamente lei non lo sapeva...

Nascosi il regalo nel mio cappotto scuro per fuorviarla.


Da lontano vidi Blair.

Aveva una mini gonna nera ed un top color panna con tutti i risvolti davanti.

Era più bella e sexy del solito, e aveva un'aria ancora più matura con quel rossetto rosso fuoco.

Devo dire che la sua visione mi arrapava ancora di più e nello stesso tempo mi faceva anche sentire quel vuoto nello stomaco per cui avevo deciso nelle ultime settimane di allontanarmi da lei... Avevo pensato che se le fossi stato lontano, di sicuro sarebbe andato via, e invece...

Invece va ancora peggio, quindi visto che avevo voglia di vederla e provocarla tanto vale...


Quando mi notò, la sua espressione da serena diventò furiosa.

Chuck, cosa ci fai qui? Mi sembra di non averti invitato... Pensavo di essere stata chiara quando ci siamo... Lasciati” disse acida.

Forse il tuo postino ha smarrito il mio invito... Sei bellissima stasera” commentai evitando di dire qualcos'altro sulla nostra finta relazione di qualche settimana fa.


Blair fece un ghigno, e sentii che voleva sorridere invece.

Sospirò. “Hai portato almeno un regalo?” mi chiese, e pensai nuovamente che la cosa materiale fosse solo una scusa per parlare d'altro.

Sono io il tuo regalo” provocai facendo un sorriso compiaciuto e complimentandomi con me stesso per aver pensato bene di nascondere il regalo.


Mi fai pena, Chuck. Credo proprio che tu debba andar via, peccato che non ci siano buttafuori a casa mia altrimenti già ti avrei fatto cacciare fuori a calci”

Sogghignai. “Ohh. Adoro quando mi minacci” risposi allontanandomi verso il bancone dei drink.

Chuck!” sentii chiamare e mi voltai a stento. Blair mi indicava la porta con un dito.

Non ti rovinerò la festa, se è questo che credi... Sono venuto solo per bere” mentii, e avanzai il passo senza nemmeno sentire la sua risposta.




******************************




Quasi due ore e mezza dopo, quasi alla mezzanotte, notai che Nate non era ancora arrivato.

Anche l'anno scorso era successa la stessa cosa e alla fine Gossip Girl aveva postato una foto sua e della piccola Humprey, ma quest'anno lui e Blair erano appena tornati insieme e che io sapessi non avevano litigato...


Dorota portò la torta di Blair nel soggiorno, e tutte le sue amiche e amici – se così potevano chiamarsi – si radunarono lì attorno e attesero che lei arrivasse.

Come l'anno prima, Blair sembrava triste perchè Nate non c'era, e quando entrò in stanza e si diresse verso la torta il sorriso che aveva si vedeva da lontano che era di circostanza.

Qualcuno intonò buon compleanno ma non mi sprecai nemmeno di cantare, e Blair spense le diciotto candeline...


Pensai che fosse il mio momento.

Nate non si vedeva, e dovevo consolarla...

Vidi Blair quasi persa nella folla, come se stesse pensando a qualcosa o a qualcuno e poi prese il suo blackberry dalla tasca per vedere chissà cosa.

Fu una cosa breve, poi, come avevo pensato, si diresse nell'altro soggiorno della casa, in fondo al corridoio .


Non pensai che gli invitati lo notarono, così decisi di farmi largo e seguirla.

Come avevo già pensato, lo scenario sembrava molto simile a quello dell'anno scorso... Sperai che anche il dopo sarebbe stato come l'anno scorso.


Aprii lentamente la porta, e la trovai accanto alla finestra.

Si voltò appena sentii il rumore della porta chiudersi alle mie spalle, e come sospettavo la sua espressione non fu molto diversa da quella di prima.

Sbuffò. “Chuck. Perchè mi hai seguita? Pensavo di essere stata chiara”

Sono io che non ho sentito...” provocai.

Vattene, ora. Voglio stare sola” disse voltandosi di nuovo.


Nate non è venuto... E' per questo che sei giù” dissi con tono noncurante.

Ecco che si voltò di nuovo. “Non sai nemmeno di quello che stai parlando”

A quel punto decisi che era meglio passare all'azione. Da dietro la schiena dove lo nascondevo, presi il suo regalo e glielo porsi con il mio solito sorriso compiaciuto.


Blair sembrò sorpresa anche perchè prima le avevo detto di non averle portato nulla, ma io sono Chuck Bass, ovvio che non do soddisfazione alle persone, soprattutto lei...

Senza aggiungere altro scartò il regalo con un'espressione ancora più sorpresa della precedente. “Chuck... ma è... sono bellissimi... Ma non sei perdonato” concluse acida.

Sospirai e lei si allontanò tornando alla finestra. La raggiunsi e le presi la custodia dalle mani, e come l'anno prima presi il collier di diamanti e glielo misi senza il suo consenso.


Eravamo troppo vicini adesso per allontanarci, la mia mano rimase sul suo collo, e la sua la raggiunse in fretta, anche se lei restò girata verso la finestra.

Sai, speravo che Nate sarebbe venuto” ammise “ed invece...”

Invece è come l'anno scorso”

Già... Non pensavo potesse ricapitare”


Io lo sapevo, dissi nella mia testa. “Blair. Non pensi sia un...”

Caso?” disse voltandosi di scatto “Nate verrà, ne sono sicura” disse cercando di convincersi.

Scossi appena la testa e mi inumidì le labbra.

Lei fissava il pavimento quasi come se fosse assente o se facesse finta di essere distratta.


Senza aggiungere altro, mi sporsi in avanti approfittando del momento che si era creato per baciarla. Se il destino era dalla mia parte, questo compleanno sarebbe potuto finire come quello dell'anno scorso, ma...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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