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Autore: purpleblow    29/11/2009    2 recensioni
Ad ogni Fan Art la sua storia: ciò significa che ogni Fan Fiction di questa raccolta è ispirata ad una Fan Art -chiaramente non mia, ma appartente al loro rispettivo autore.
Può quindi riguardare un pairing o un personaggio specifico; dipende tutto dall'immagine che ho scelto.
E i generi e gli avvertimenti variano a seconda della Fan Fiction.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, L, Matt, Mello, Near
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Falling and feeling



Camminava a passo svelto Mello, nel tentativo di raggiungere i compagni di orfanotrofio che stavano iniziando l'abituale partita di calcio pomeridiana. Quel giorno era in ritardo, era quasi convinto che non avrebbe fatto in tempo ma questo non aveva importanza, per lui c'era sempre posto in squadra.
"Insomma Matt, ti muovi o no?" gridò il biondino irritato, che nel voltarsi aveva notato quanto fosse distante il suo amico; alle volte era proprio una lumaca!
"Sei tu che cammini veloce. Non scappa nessuno!" imprecò Matt, che si era fermato un instante a riprendere fiato.
"Guarda che ti lascio qui!" insistette Mihael, troppo concentrato sull'imminente partita per accorgersi della spossatezza dell'altro. Quando si trattava di dimostrare la sua bravura, quel ragazzino non guardava in faccia nessuno; anche perché al momento il calcio era l'unica cosa in cui poteva definirsi il numero uno.
Ah, se solo Near avesse giocato di tanto in tanto... invece se ne stava sempre chiuso in orfanotrofio a comporre stupidi puzzle. A detta di Mello, aveva solo paura di sfidarlo e perdere clamorosamente, anche se non era propriamente così: al piccolo Nate non interessava mettersi in mostra, tanto più che era una grande perdita di tempo e di energie.
Matt si era appoggiato contro al tronco di un albero e visto che non accennava a muoversi, Mello si incamminò lasciandoselo alle spalle piuttosto indispettito.
"Io vado eh!" esclamò senza voltarsi e continuando per la sua strada.
Il bambino, udendo quelle parole alzò la testa di scatto e notando che l'altro era già lontano decise di raggiungerlo a corsa. Non guardava dove andava, tutto ciò che vedeva era la sua meta: Mello.
Il biondino aveva udito lo scalpiccio delle scarpe dell'amico che strusciavano contro l'erba fresca, così decise di rallentare un po' l'andatura.
"Finalmente ti sei dec-" le ultime lettere furono coperte da un tonfo, seguito da un lieve gemito di dolore.
Mihael si voltò di scatto, trovandosi davanti agli occhi la figura del piccolo Matt spalmato per terra. Gli venne spontaneo sbattersi una mano sulla fronte prima di avvicinarsi a lui per aiutarlo.
Era del tutto incredibile come Matt riuscisse ogni volta a farsi male; che fosse giocando a calcio, arrampicandosi su un albero o semplicemente camminando, ci riusciva.
Quel ragazzino aveva la sorprendente capacità di cadere anche quando questo era improbabile.
E Mello ogni volta che lo vedeva rovinare a terra clamorosamente non poteva far altro che scuotere la testa incredulo, chiedendosi quale fosse il numero di sbucciature presenti sulle sue ginocchia.
Era pur vero che era una priorità dei bambini quella di farsi male, dato che per loro era impossibile starsene fermi in un angolo -escludendo Near ovviamente- evitando così di procurarsi nuove ferite. Ma Matt aveva raggiunto un livello esagerato.
Che avesse l'equilibrio precario non era una novità, ma almeno uno sforzo nel tentativo di riprendersi poteva anche farlo, o perlomeno tendere le mani in avanti per evitare di colpire il suolo con la faccia.
"Sei sempre il solito..." disse il biondino afferrando l'altro per aiutarlo a mettersi seduto. Il volto di Matt era contratto dal dolore e Mello abbassò lo sguardo per vedere cosa si era fatto quella volta: notando lo strappo sul lato sinistro dei pantaloni, dedusse che lì doveva trovarsi la ferita, così gli arrotolò i pantaloni fino alla coscia cercando di non sfregare la stoffa contro la sbucciatura: il ginocchio era gonfio e sporco di terra, stava sanguinando. Probabilmente Mail era caduto sull'unico e insignificante sasso presente a distanza di metri.
"Un giorno dovrai spiegarmi come fai eh! Non è possibile..." da quando Mello lo conosceva, quella scena era piuttosto ricorrente, ma ancora non si spiegava come facesse a farsi male ogni volta.
"Sono inciampato, non c'è niente da spiegare." disse Matt stizzito. Dopotutto mica lo faceva apposta, mica era masochista a quel punto.
Tentò di alzarsi, ma facendo leva sulla gamba ferita, questa cedette e cadde nuovamente a sedere.
"Dai, ti aiuto io..." Mello gli prese le mani e lo tirò verso di sé "Ce la fai a camminare?" gli chiese subito dopo, ma il rossino scosse la testa in segno di diniego.
"Mi fa male!" sbottò in seguito all'occhiata che gli aveva lanciato l'amico, per fargli capire che non aveva gradito.
"E va bene, vorrà dire che mi toccherà accompagnarti in infermeria..." disse a Matt, accucciandosi per farlo salire sulla sua schiena. Il piccolo tolse la PSP dalla tasca dei pantaloni e si appoggiò al corpo di Mello che lo afferrò da sotto le ginocchia per reggerlo e, trovato l'equilibrio si alzò in piedi, pronto a dirigersi verso l'edificio.
"Grazie Mel." disse Matt, appoggiando la testa contro la spalla dell'altro e accendendo la consolle proprio davanti ai suoi occhi.
"Vuoi togliere quel coso?! Non ci vedo un accidente!" gridò improvvisamente Mello, imprecando contro la stupidità del suo amico, che non sembrava averlo ascoltato.
Era d'accordo col fatto che ognuno avesse le sue passioni e sapeva quanto Mail fosse ossessionato da quegli stupidi videogames, ma poteva almeno per una volta evitare?
"Ok, te la tolgo da davanti." il rossino rideva divertito, alle volte Mello era davvero suscettibile, nonostante quella volta non avesse tutti i torti, ma non poteva farci niente.
Gli piaceva quando si arrabbiava e ogni tanto si divertiva ad escogitare qualcosa per irritarlo.
Mihael si trattenne dal lasciare la presa, anche se a dire il vero non gli sarebbe dispiaciuto abbandonarlo lì, facendogli battere una discreta botta per terra. Ma non lo fece, non era così cattivo e poi, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare del male a Matt.
"Ti fa ancora male?" chiese poi, cercando di nascondere la preoccupazione. In fin dei conti, per quanto fosse un graffietto quello che aveva sul ginocchio, quando si trattava di lui non poteva non preoccuparsi: gli era affezionato incredibilmente.
"Un po', ma niente di serio." rispose, spegnendo poi la consolle, dato che in quelle condizioni era difficile concentrarsi e poi, gli facevano male le braccia poiché le aveva tenute tese in avanti a lungo.
Abbracciò il biondino per tenersi più saldo e non cadere, provocando un certo rossore sulle guance di Mello che non se l'aspettava. Sapeva che non c'era niente di strano visto che lo faceva solo per sorreggersi a lui ma, sentiva quella stretta leggermente diversa dal normale: percepiva uno strano calore che si stava propagando in tutto il corpo.
Cercando di non soffermarsi su questi pensieri, continuò a camminare spedito, entrando poi nell'edificio dato che era giunto a destinazione. Ancora qualche metro e avrebbe potuto rilassare la schiena che cominciava a risentirne per via del peso dell'amico. Nonostante Matt non fosse affatto pesante, reggerne il corpo per un centinaio di metri o più, era comunque faticoso.
Arrivati in infermeria, posò il ragazzo sul lettino e attese che l'infermiera facesse il suo lavoro; la donna non appena aveva visto entrare i due bambini aveva sospirato rassegnata: quella scena l'aveva vista un centinaio di volte.
Come Mello, anche lei si chiedeva come fosse possibile che quel bambino finisse sempre per farsi del male e le cose erano due: o qualcuno da lassù ce l'aveva con lui, o semplicemente era troppo sbadato.
"Ah Matt... cosa devo fare con te?" disse la signorina  Belle Winston mentre prendeva il disinfettante e il cotone dal mobiletto accanto al letto.
Il rossino fece spallucce e accese nuovamente la PSP, ignorando del tutto le parole della donna; dopotutto, che colpa ne aveva lui? Non l'aveva certamente fatto di proposito.
"Ma basta con quell'affare! Sei incorreggibile..." sbuffò Mello, sedendosi successivamente sulla sedia adiacente al lettino e osservando la consolle, domandandosi che cosa ci trovasse l'amico in quel coso.
Che soddisfazioni poteva dare premere un paio di pulsanti? Meglio una dolcissima barretta di cioccolato piuttosto!
L'infermiera, dopo aver preso l'occorrente si inginocchiò di fronte al bambino: quella volta la ferita si era rivelata più profonda del solito, anche se non era comunque grave.
Imbevette il cotone di acqua ossigenata e si preparò a ripulire il sangue dal ginocchio di Matt, ma questo con uno scatto si allontanò dal letto per niente disposto a farsi ungere da quella roba.
"No, non se ne parla! Io non lo voglio quel coso." gridò il piccolo al limite del terrore. Ogni volta che si faceva male, si ritrovava a soffrire doppiamente per colpa del disinfettante.
"Avanti Matt, non fare il bambino e siediti. Dobbiamo disinfettare quella ferita!" disse Bella cercando di mantenere la calma. Tutte le volte era la solita storia e le toccava rincorrerlo prima di riuscire a medicarlo.
"Io sono un bambino." rispose piccato, allontanandosi dalla portata della donna e facendo per uscire dalla stanza, ma Mello -che fino a quel momento era stato fermo ad osservare la scena pietosa- lo afferrò per un braccio e lo costrinse a sedersi nuovamente.
Di certo Mail non aveva la forza necessaria per scappare, avrebbe dovuto sforzare la gamba e gli faceva male, per cui era stato abbastanza semplice trascinarlo.
"Devo per caso ricordarti che per colpa tua non sono fuori a giocare?" sbottò il biondino, infastidito dall'infantilismo dell'amico, che lo guardava tra l'infastidito e il deluso. Solitamente Mello stava dalla sua parte, ma non quella volta.
"Io non ti ho chiesto niente." replicò indispettito, regalando un'occhiataccia piena d'astio al ragazzino che ricambiava lo sguardo.
"Vorrà dire che la prossima volta ti lascio lì." e detto questo si risedette sulla sedia, borbottando poi qualcosa di incomprensibile. Era mai possibile che Matt fosse tanto stupido?
"Avanti smettetela tutti e due." intervenne la donna, placando la tensione che si stava sviluppando. Cominciò poi il suo lavoro, passando delicatamente il cotone imbevuto d'acqua ossigenata sulla ferita, causando fastidio al bambino che gemette per il dolore.
Quel liquido frizzava incredibilmente, per quel motivo non aveva voluto sottoporsi a quel trattamento. Avrebbe tanto voluto vedere Mello al suo posto, visto che lo criticava tanto.
Improvvisamente sentì qualcosa stringergli la mano e abbassando lo sguardo notò la mano di Mihael che stringeva la sua. Restò esterrefatto da quel gesto e un lieve rossore cominciò a colorargli le guance per l'imbarazzo.
Gli venne spontaneo domandarsi per quale motivo lo facesse, in fondo aveva dimostrato di considerarlo uno stupido per l'eccessiva reazione di poco prima.
Rimase però in silenzio, stupendosi anche del fatto che non sentiva più il dolore provocato dal disinfettante, l'unica cosa che provava era una sensazione di piacevole calore.
Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi glaciali dell'amico, ringraziandolo mentalmente per quel semplice gesto che per lui aveva un grandissimo significato.
Finita la medicazione e dopo aver posto una fasciatura sopra la ferita, la donna si alzò e con la coda dell'occhio notò la mano di Mello sottrarsi immediatamente da quella di Matt e le venne da sorridere.
"Bene, abbiamo finito. Anche se immagino che ci rivedremo presto, vero Matt?" sogghignò Bella, sapendo benissimo che dopo due giorni al massimo quel bambino si sarebbe ritrovato nuovamente in infermeria con una nuova ferita da medicare.
Lui sbuffò sonoramente, borbottando qualcosa come "Vorrei vedere te al mio posto." e si era alzato barcollante, constatando che ancora non riusciva a camminare.
Mello gli fece capire con un'occhiata che lo avrebbe aiutato nuovamente, così Mail si arrampicò sulla sua schiena per la seconda volta in quella giornata e scomparvero al di là della porta sotto lo sguardo divertito di Bella.
I due bambini non parlarono durante il tragitto che separava l'infermeria dalla loro stanza condivisa, probabilmente perché non sapevano che cosa dire. L'unica cosa certa era che Matt stava ripensando alla mano di Mello stretta alla sua e senza rendersene conto distese le labbra in un sorriso.
Giunti a destinazione il biondino abbandonò l'altro sul letto, lasciando la presa all'improvviso e si voltò a guardare l'altro che lo stava fulminando con lo sguardo.
"Potevi anche avvertire." sbottò irritato. Non che si era fatto male, ma almeno posarlo un po' più delicatamente sarebbe stato gradito.
"Non sei un peso piuma, non ce la facevo più." rispose Mello atono, sedendosi poi sul letto, accanto all'amico, che istintivamente appoggiò la testa sulla spalla dell'altro che spalancò gli occhi, irrigidendosi per la sorpresa.
Non disse niente e si rilassò immediatamente, constatando che i capelli di Matt contro la sua pelle gli davano una sensazione piacevole, di sollievo. Improvvisamente sentì il bisogno di stringere nuovamente la mano del rossino: aveva capito che quel contatto era indispensabile per lui e a quanto pare, anche per l'altro visto che sul suo volto era presente un sorriso.
"Grazie Mel." disse a un tratto Mail, spostandosi per un instante dalla spalla del biondino e dandogli un veloce bacio sulla guancia.
Inizialmente Mello rimase di stucco e la prima cosa che gli venne in mente di fare era spingere l'amico giù dal letto, ma poi ripensandoci si rese conto che gli era piaciuto.
E in fondo, se tutte le volte doveva ringraziarlo così beh, sperava si facesse male un po' più spesso.

[Fine.]



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Note di Cami:
Ebbene, pubblichiamo questa oneshot prima che mi diriga a vedere la partita Inter-Fiorentina [Forza violaaaa!!!!] e soprattutto prima di andare a Bologna al concerto dei Placebo <3
Era da un po' di giorni che era in lavorazione e ora l'ho conclusa. Sono abbastanza soddisfatta -titolo a parte eh!
Piccola nota: il nome della cara infermiera è preso spudoratamente dal nick di _BellaBlack_, un modo carino per dedicarle questa storia e per ringraziarla (spero tu abbia apprezzato!) per tutte le emozioni che mi fa provare con le sue fanfiction che vi consiglio caldamente! <3 LEGGETELE ORDUNQUE!!
Adesso mi dileguo che devo prepararmi per partire, a presto!

   
 
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