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Autore: roxiee    29/11/2009    6 recensioni
Damien gioca a basket mentre Aliam suona il piano, il primo si innamorerà del secondo e dovrà penare per far si che quest'ultimo s'innamori a sua volta di lui e quando finalmente ci sarà riuscito il suo passato torna a galla per rovinare tutto. P.S. Spero che la trama sia chiara e che la storia vi piaccia. Mi raccomando se potete lasciatemi un commentino, che aiuta sempre.
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter     06:   Rabbia.

Erano passate due settimane, senza che nulla cambiasse, ma Aliam continuava ingenuamente a tenersi a distanza da Damien, che da parte sua cercava, ugualmente, di scambiare con lui due parole o anche semplicemente di stargli vicino.
Altra cosa che si era perpetuata, nel corso di queste due settimane, era la continua assenza di Aliam e Lisa dagli allenamenti, che, senza dare spiegazioni, sgattaiolavano via poco prima dell`inizio degli allenamenti e che come per miracolo ricomparivano giusto due minuti prima che i ragazzi uscissero dagli spogliatoi.
E anche quel giorno, come i precedenti, Lisa e Aliam, appena iniziati gli allenamenti, presero le loro borse, uscirono dalla palestra, attraversarono l`intero spiazzo della scuola e corsero dal custode Strenfild, che, in cambio di qualche prodotto gratis per la nipote, conservava nel proprio gabbiotto tutto il necessario per la bancarella della giovane Trustand.
Una volta preso il tutto i due andarono dietro allo stabile della palestra di basket, e dopo aver montato il tavolino e aver messo in esposizione la merce, iniziarono a servire le ragazze e i ragazzi, che nel frattempo avevano formato una bella fila.
- Mi dispiace, ma di questo modello sono finite, dovrete aspettare domani per averle.- ripeteva ormai da dieci minuti, ma le ragazze continuavano a chiedere sempre la stessa cosa, creando così un tale fracasso che alla fine se ne resero conto anche i ragazzi della squadra di basket, che, credendo si trattasse di una rissa, erano andati a calmare gli animi, rimanendo invece basiti nel trovare una folla di ragazzine che si accalcavano intorno ad un tavolino pieghevole.
Grazie al capitano, che infuriato per l`interruzione dell`allenamento, aveva cominciato subito a sbraitare a tutti di andarsene e di non disturbarli mai più, i ragazzi della squadra poterono dopo pochi secondi avvicinarsi alla bancarella, per guardarne il contenuto, curiosi di capire cosa avesse acceso il putiferio di poco prima, ma, arrivati davanti al tavolino, scoppiarono tutti a ridere fragorosamente.
- Amico, io non lo sapevo mica che tu vendessi le tue foto a scuola. A saperlo prima ne avrei comprate un paio per mia madre. Quando si arrabbia è tremenda, ma scommetto che con una di queste si calmerebbe subito. - esclamò Michael, sventolando una delle foto presenti sul tavolino, la quale ritraeva Damien in costume, mentre gli altri continuavano a ridere divertiti.
- Idiota. - rispose solamente il ragazzo prima di girare su se stesso e tornarsene agli allenamenti.
- Ehi tu, non sfottere mio fratello. - s’intromise Lisa, indispettita che quel ragazzone enorme dagli occhi castani prendesse in giro il fratello.
- Fratello? Ma chi? Damien? - chiese sbalordito Michael, non riuscendo a credere alle proprie orecchie.
- Già. - rispose concisamente la rossa. - E tanto perché tu lo sappia
bestione, Damien non ne sapeva nulla delle foto. - concluse mentre richiudeva il tavolino e, con Aliam, lo riportava nel gabbiotto del custode, ripromettendosi mentalmente di stampare più foto per il giorno dopo.
Erano passati diversi giorni dall`incidente della bancarella, ma Damien, ogni volta che ci pensava, non riusciva a trattenere un sorriso, quell’uragano della sorella se ne inventava sempre una nuova e, dopo che gli aveva chiesto scusa con quel faccino dispiaciuto, come poteva lui fingere di essere ancora arrabbiato?

Quella mattina, come pure le precedenti, anche sapendo che stava iniziando a far tardi e che se non si fosse sbrigato, avrebbe trovato i cancelli chiusi, Damien stava camminando lentamente verso scuola, chiedendosi se ci fosse ancora qualcosa di intentato per attirare l'attenzione del ragazzino su di sé.
Gli mancavano pochi metri per raggiungere l'ingresso della scuola, quando, superando uno dei tanti vicoli, che caratterizzavano quella stradina di periferia, ne vide all'interno tre ragazzi che si accanivano su qualcuno steso a terra. In un primo momento, Damien, stava per andarsene, poiché il cancello della scuola stava ormai per chiudersi, ma, sentendo un gemito provenire dalla vittima di quel pestaggio, decise di intervenire.
Solo una volta che fu abbastanza vicino ai tre bulli si rese conto che la vittima dell'aggressione non era altro che il ragazzino che in quel periodo non aveva abbandonato per un attimo i suoi pensieri e, non riuscendo a controllare la rabbia, iniziò a colpire i tre bulli con pugni e calci e, solo quando li vide tutti e tre a terra, si riscosse dallo stato violento in cui era caduto, ricordandosi del suo piccolo pulcino dolorante sdraiato a terra, che cercava, con scarsi risultati, di rialzarsi.     
Damien si avvicinò velocemente al ragazzo e, abbassandoglisi di fronte, cercò di spostargli dalla fronte un ciuffo di capelli incrostati di fango, riabbassandola però velocemente, quando Aliam, spaventato, si scansò, cercando di allontanarsi il più possibile da lui.
- Stai bene Aliam? Hai qualcosa di rotto? - chiese il brunetto infine, non sapendo bene come agire in quella situazione. 
Damien attese per alcuni secondi una risposta, ma non arrivandone alcuna, si rialzò e, avvicinandoglisi con fare sicuro, lo prese in braccio, non lasciandolo neanche quando il ragazzino iniziò a dibattersi per essere rimesso a terra.
- Calmati, io non ti faccio niente. Ora ti porto a scuola e facciamo chiamare tuo fratello. - spiegò dolcemente Damien, cercando di calmare quel pulcino spaventato, che tremava tra le sue braccia.
Alle parole del ragazzo, Aliam s’immobilizzò e, alzando per la prima volta il suo sguardo su di lui, iniziò a negare forsennatamente con la testa. Damien, colpito dallo sguardo verde e dorato del ragazzo tra le sue braccia, in un primo momento non rispose.
- Vuoi che ti porti direttamente a casa? - chiese poi dolcemente, recuperando il controllo che lo sguardo del pulcino aveva facilmente distrutto.
Il biondino, alla domanda del bruno, negò ancora con la testa, cominciando a fissare intensamente il ragazzo negli occhi.
- Non voglio che la mamma mi veda così e se mi vedesse Kei, si sentirebbe in colpa. - spiegò il ragazzo con voce appena udibile, abbassando subito dopo lo sguardo.
L'ala piccola dell'Antareas, non sapendo cos`altro fare, girò su se stesso, uscì dal vicolo e, ripercorrendo la strada che solo un attimo prima aveva seguito, si diresse verso la casa da cui pochi minuti prima era uscito.
- Si può sapere dove cavolo si è cacciato quell'idiota di tuo fratello? - chiese il brunetto mentre camminava verso casa, non sopportando il pesante silenzio che si era creato tra lui e Aliam.
- Kei va ad allenarsi ogni mattina al campetto e, da lì, va direttamente a scuola. - spiegò il biondino con la sua voce bassa e delicata.
Per tutto il tragitto, Damien, continuò a porre, al ragazzino tra le sue braccia, le domande più disparate che gli venivano in mente, e pian piano, il pulcino, dimenticandosi della vergogna per il ragazzo più grande, iniziò a parlargli serenamente, non sentendosi più troppo a disagio vicino a lui.
Una volta arrivati a casa, Damien portò Aliam nella propria stanza al piano superiore e, dopo averlo adagiato sul proprio letto, iniziò a cercare nell'armadio dei vestiti che fossero adatti al pulcino, estraendone poi alcuni, che pose sul letto di fianco al ragazzo.
- Riesci a lavarti da solo? - chiese Damien premuroso, che, vedendo il pulcino arrossire di una gradazione di rosso non ancora inventata e annuire forsennatamente con la testa tenendo però lo sguardo basso, gli sorrise dolcemente e, dopo avergli dato i vestiti e l'asciugamano e averlo accompagnato alla porta del bagno, lo lasciò solo, scendendo al piano di sotto, sperando che in quel modo il ragazzino si sentisse più a sua agio a lavarsi.
Dopo circa una ventina di minuti, nella quale Damien, non sapendo bene come comportarsi col ragazzino, aveva chiamato la sorella chiedendole di raggiungere lui e il pulcino a casa, Aliam, scese lentamente dal piano superiore, cercando il ragazzo che lo aveva aiutato e trovandolo infine sul divano che lo aspettava.
Damien, alla vista del pulcino, scoppiò a ridere e, solo quando si rese conto dello sguardo stupito del ragazzino che aveva davanti, cercò di trattenersi.
- Scusa, non volevo prenderti in giro, ma... ma con quei vestiti addosso sei ridicolo. - cercò di spiegare Damien, mentre guardava il suo adorabile pulcino che imbarazzato indossava i suoi vestiti.
Aliam, alle parole dell'ala piccola dell'Antareas, arrossì, restando impalato sotto l'arco della porta che dava sul salotto.
- Ti andrebbe di bere qualcosa? - chiese Damien, con quel tono dolce e carezzevole cui non era avvezzo, ma che con quel ragazzino gli veniva così naturale.
- Cosa ti andrebbe? - chiese ancora il brunetto, dopo aver ricevuto un cenno d'assenso dal biondino, che lentamente aveva iniziato ad avanzare nella stanza.
Non ricevendo alcuna risposta dal ragazzo, Damien, passò a rassegna tutto ciò che aveva in casa, chiedendogli poi se volesse una cosa piuttosto che un'altra, ricevendo però un cenno positivo solo quando nominò la cioccolata calda.
- E sia la cioccolata allora. - concluse sorridendo al pulcino, che ormai non aveva occhi che per la cioccolata. - Avanti, vieni a darmi una mano. Io verso nel pentolino e tu giri, ok? - gli chiese infine e, notando che Aliam si avvicinava ai fornelli su cui era poggiato il pentolino, iniziò a versarvi il latte all`interno, non riuscendo a capacitarsi che finalmente il pulcino avesse deciso di aprirsi con lui.
- E ora il cacao. - pensò ad alta voce Damien, avvicinandosi allo sportello dell'armadietto in cui si trovava, non accorgendosi però, che in quel modo si era avvicinato di conseguenza anche al pulcino di fianco a sé, che, nell`avvertire il corpo del ragazzo avvicinarsi sempre più al suo, si mosse imbarazzato.
Damien, sentendo il movimento del ragazzo, incuriosito abbassò lo sguardo sul pulcino e, non prestando più attenzione a ciò che toccava nel mobile, finì per spingere una busta di farina, che teatralmente cadde sulle loro teste, facendo si che entrambi si ritrovassero con i capelli completamente bianchi.
A guardarsi l`un l`altro in quello stato, sia il biondino sia il brunetto, scoppiarono a ridere, dimenticandosi completamente del latte, del cacao e di tutto quello che li circondava.
- Ma che state combinando? - chiese all'improvviso una voce alle spalle dei due ragazzi, che, smettendo subito di ridere, si voltarono di scatto verso la fonte.
- Nulla. - scandì Damien, infastidito per l'interruzione, guardando la sorella che gli si poneva di fronte e che, senza volere, aveva rovinato l'atmosfera che si era creata tra lui e il suo dolce pulcino, che fino a un attimo prima rideva divertito, mettendo in mostra il suo dolce sorriso, e che ora, invece, aveva abbassato il capo, nascondendo a tutti i presenti il suo sguardo.
- Nulla? Se la mamma vede questo casino è capace di farsi scoppiare le coronarie da sola. - sentenziò divertita la rossa, sollevata che entrambi i ragazzi stessero bene. E lei che aveva pure corso fino a casa, spaventata da quello che il fratello le aveva detto durante la sua fulminea chiamata, pensò sconsolata prima di cacciare fuori dalla cucina i due ragazzi, ordinando a entrambi di andarsi a lavare i capelli, e mettersi a ripulire lo scempio che il fratello e l`amico avevano appena realizzato.

Ringraziamenti:

cry_chan grazie per la recensione e si, anche a me piace un sacco il personaggio di Aliam, e Lisa e la madre sono uno spasso da scrivere. Un bacio.

Shasha5 sono contenta che ti sia piaciuto anche questo chap, spero che sia uguale anche per questo. Alla prossima,ciao ciao.

RiflessoCondizionato sono contenta che ti piaccia sia la storia che il mio modo di scrivere, su quest’ultimo ho qualche piccolo dubbio, ma la storia era così ben delineata nella mia testa che non ce l’ho fatta a non scriverla. Per quanto riguarda la recensione sono stata felicissima di riceverla come anche quelle di cry_chan e shasha5, che ormai adoro poiché continuano a recensirmi e a dirmi che la storia è bella, se non fosse stato per loro, mi sarei fermata ai primi chap probabilmente. Spero che continui a leggere la mia storia, ciao.

  
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