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Autore: VidelB    19/06/2005    9 recensioni
Quando dormiamo, senza rendercene conto, possiamo esprimere le nostre idee più profonde, in molti modi... Strani sogni potrebbero quindi servire ad avvicinare Akane e Ranma? Bhe, è tutto da vedere visti i soggetti! O.o
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5°Cap. - Io vorrei... -

Quando il ragazzo alzò il viso Akane lo stava guardando, ma la giovane non aveva una delle sue solite espressioni: appariva... triste. Quei bellissimi occhi castani, sempre pieni di vita, ora apparivano semplicemente spenti e comunicavano una sola cosa: una calma tristezza. Ranma a quella vista si bloccò di nuovo, fermando la voce nella gola... quello sguardo era così intenso da farlo sentire quasi in colpa, senza bisogno di parole:

-.......- il sedicenne, che ora si sentiva indeciso e confuso come non mai sul da farsi, ovviamente non osava parlare per primo, così fu lei a cominciare.

-... Ranma...- lo chiamò sottovoce ad un certo punto, mentre posava lentamente il proprio palmo caldo sulla sua mano destra, facendolo sobbalzare.

-... C-che c'è?- rispose egli sempre più agitato, rimanendo immobile: da come la ragazza agiva, sembrava volergli dire qualcosa di importante... il ragazzo deglutì a fatica... che intenzioni aveva?!

-... Prima che tu lo faccia, ti dico subito che non c'è bisogno di farmi arrabbiare.- disse seria, ma con gli occhi lucidi, turbandolo ancor di più 'Come... aveva previsto che io...' pensò lui sorpreso, ma cercò di non rendere esplicite le sue riflessioni:

- E perchè mai dovrei farlo proprio ora?- replicò quindi con voce il più naturale possibile; la fidanzata dal canto suo fece un sorrisetto saggio:

- So che non vuoi fare questa stupida 'prova' e una delle tue maniere migliori per risolvere la questione potrebbe essere quella di farmi arrabbiare... ormai ti conosco fin troppo bene.- aggiunse gravemente, facendosi sfuggire una nota di rimpianto-... Comunque, non voglio più costringerti a fare una cosa del genere contro la tua volontà; ho pensato e capisco che dare un bacio ad una persona che odi e per di più "racchia" come me deve essere molto antipatico; tra l'altro anch'io non voglio baciare qualcuno solo perchè questo mi deve dare una "dimostrazione del suo coraggio".- continuò, scandendo le parole, mentre la mano del giovane tremava leggermente sotto la sua per l'emozione '... Allora è questo... anche se sono il suo fidanzato non vuole baciarmi per principio...' riflettè lui, mentre iniziava cautamente a sfilare via la mano coperta, portandola quindi su quella di lei; sperava di trovare al più presto il modo giusto per risponderle... possibilmente senza interrompere quella situazione per loro così insolita, ora che, quasi come in un'altra dimensione, riuscivano a comprendersi e a parlarsi tranquillamente. Era troppo bello per far finire tutto in male come sempre... questa poteva essere l'occasione giusta per non replicare con un'offesa...

- Akane, io non ho mai detto di odiarti!- esclamò il ragazzo con decisione, cogliendola di sorpresa e stringendole forte la mano- Ti voglio bene... come se tu fossi una sorella...- aggiunse dopo degli attimi di profondo silenzio e attesa, sentendo come il corpo della sedicenne si rilassasse nuovamente subito dopo aver udito la seconda parte della frase.

- Capisco...- disse lei, con un sorriso amaro sulle labbra, ritirando con noncuranza il braccio sinistro e riposando la mano sulle gambe, mentre volgeva nuovamente lo sguardo in basso- ... ne sono felice, ma come saprai anche tu questa forma di amore non basta per baciare seriamente qualcuno... quindi per il resto sarai d'accordo con me...- disse ancora, sforzandosi di continuare ad arginare le lacrime che le colmavano e facevano bruciare gli occhi; quindi alzò il viso voltandosi dal lato opposto a quello dove si trovava lui- Ora scusami, ma devo tornare a casa.- aggiunse con il poco di autocontrollo rimastole, mentre si avvicinava al tubo verticale della grondaia- Ci vediamo più tardi.- completò senza guardarlo, prima di cominciare a calarsi e sparire sotto la linea del tetto.

- Ok.- assentì l'altro senza espressività, seguendola con gli occhi finchè potè vederla 'Perchè... non abbiamo fatto nessuno dei nostri battibecchi, ma la situazione mi sembra più complicata delle altre volte... forse ho sbagliato ancora, non dovevo dirle quelle cose, o forse non così... ho cercato di non fare l'antipatico, ma lei, alla fine come all'inizio del discorso, no... non era nemmeno arrabbiata... ma quasi depressa.... Deve essere qualcosa di cui non sono a conoscenza ad averle fatto questo strano effetto e io devo scoprirlo!' meditò tra sè e sè, sentendo crescere con il passare dei secondi il desiderio di riparlarle. 'Finchè non mi sarò tolto quest'idea non ci sarò con la testa per altro... devo ritrovarla!' si disse con determinazione... nemmeno la sua odiosa timidezza lo avrebbe fermato stavolta... o almeno lo sperava.

Akane nel frattempo, dopo aver corso a perdifiato per le stradine del quartiere sperando di non incontrare nessuno, era arrivata a casa rifugiandosi velocemente nella propria camera: ora finalmente le lacrime potevano traboccare liberamente dagli occhi, scenderle lungo le guance e bagnarle il viso; il volto poteva affondare sul cuscino e le mani strette a pugni stringerlo, ricavandone un magro ma pur sempre piccolo conforto, mentre singhiozzi sempre più violenti le scuotevano la schiena: si era illusa senza motivo e questi erano i risultati. Lo sguardo di lui quella mattina, quando si trovavano in palestra, aveva fatto il resto... da lì credeva di aver capito di piacergli almeno un po' fisicamente... cosa che lui aveva sempre negato, come tra l'altro di volerle bene. La ragazza quindi aveva associato queste due cose, finendo per credere l'impossibile... ma dopo il loro discorso aveva compreso che tutto ciò non andava molto in là... almeno non tanto quanto lei avrebbe voluto. E ora si sentiva una stupida... stupida per averci creduto, stupida per stare lì buttata a disperarsi per illusioni che si era creata da sola... la colpa era solo propria... e comunque in quel momento non riusciva proprio a smettere di piangere... nonostante la volontà di ferro che si ritrovava, allora gli sforzi di fermarsi risultavano tutti vani: si sentiva un po' come una bambina piccola e capricciosa, che per ottenere quello che desidera avrebbe potuto spargere tutte le sue lacrime... anche se sapeva che per far innamorare un ragazzo di sè stesse tutto ciò era perfettamente inutile... ma a lei non importava più niente, la situazione era quella e tanto valeva sfogarsi ormai... Per quanto tempo era stata indecisa e confusa sulla situazione di loro due, prima di tutto dei propri sentimenti, e quando finalmente li aveva compresi pienamente, non riusciva ancora a decifrare bene i suoi.

Quando Ranma arrivò in sala da pranzo col fiatone, Kasumi stava parlando con Genma e suo padre riguardo ad Akane:

- Sì papà, non ho fatto in tempo a salutarla che lei già aveva salito le scale e... sembrava piangesse.- concluse preoccupata. Tutti la guardarono increduli, prima che il giovane chiedesse concitato:

- S-sei sicura?!

- Bè, è stato un attimo, ma mi ha dato quell'impressione... e poi è entrata così di fretta senza dire niente... era molto strana.- rispose ancora lei pensierosa, posandosi un dito sul mento; i due uomini intanto si girarono verso il sedicenne guardandolo storto:

- Ranma, non avrete litigato ancora, vero?- domandò Genma con sguardo inquisitore, facendo agitare il figlio:

- Ma no, abbiamo solo parlato tranquillamente prima... non è successo niente di particolare...- replicò lui sudando un po'-... E poi figuriamoci se una con la sensibilità di un pezzo di ghiaccio come lei piange dopo una nostra litigata, non ci credo proprio!- esclamò con ironia.

- In ogni caso sei il suo fidanzato e l'obbligo morale di starle accanto quando ne ha bisogno non te lo toglie nessuno, quindi ora... marsh!- gli intimò minaccioso Soun... quando parlava per la figlia era saggio non contraddirlo! Così...:

- E va bene... mò vado a vedere cos'ha...- concluse il giovane un po' intimorito ma con apparente calma, uscendo dalla sala.

- Che dici, riusciranno a fare pace?- chiese Genma all'amico;

- Ma sì, vedrai che sarà uno dei loro soliti litigi... si sa, "l'amore non è bello se non è litigarello".- rispose l'altro cacciando fuori la scacchiera-... Ora però facciamoci una partitina!

Il ragazzo intanto era arrivato davanti alla porta della fidanzata e stava per bussare, quando gli parve di sentire un singhiozzo, questo lo fece bloccare; così poggiò un orecchio sul legno mettendosi in ascolto: ancora un suono simile, poi un altro e un altro ancora... forse la fidanzata stava veramente... piangendo. Quell'idea lo fece cadere nel panico: non poteva essere vero, una forte come lei non poteva essere anche debole... no, probabilmente era un normale singhiozzo che non c'entrava niente con quanto credeva! Fu così che il giovane si decise a bussare, ma l'unica risposta che ebbe fu un'improvviso silenzio dall'interno della stanza, così riprovò ancora chiamandola:

- Ehi Akane, lo so che sei qui dentro, posso entrare?- insistì, ma continuava a non sentire la sua voce, così si decise:

- Se non dici niente entro lo stesso, mi devi spiegare che cosa hai fatto, tua sorella ti ha visto rientrare correndo come una matta...

- Non sono cose che ti interessano, lasciami in pace.- replicò la voce ovattata della giovane da oltre la barriera.

- No, se non mi spieghi io non me ne vado!- esclamò lui senza desistere, in fondo se Soun non gliel'avesse ordinato sarebbe venuto lo stesso a cercare di parlarle... e non si sarebbe arreso tanto presto.

-... Vattene!- gli urlò lei con rinnovata rabbia, lanciando con un tonfo sordo una ciabatta contro la porta.

'Bene, le energie almeno non sembrano mancarle!' pensò il fidanzato un po' sollevato da quel gesto:

- Non ci penso nemmeno! Abbiamo bisogno di parlare noi due!- rispose quindi con tono autoritario... per poi sentire dall'interno della camera l'avvicinarsi di alcuni passi... stava venendo ad aprirgli?...Tlack!... No, aveva semplicemente chiuso la serratura... a quel punto il sedicenne cominciò ad alterarsi:

- Una volta che mi preoccupo per te è questo il ringraziamento? Bene, per quanto me ne importa puoi startene rinchiusa lì per quanto ti pare, io...- lasciò la frase sospesa in quel modo, perchè mentre ancora parlava la ragazza aveva rigirato la chiave e si era affacciata sull'uscio: aveva gli occhi ancora rossi di pianto e stava finendo di asciugarsi il viso rigato di lacrime con una mano, ma il suo sguardo tra l'indolente e il sorpreso ebbe di nuovo il potere di bloccarlo:

- Cosa hai detto?!- richiese quindi, fissandolo negli occhi... gli stava mettendo quasi paura per quella reazione improvvisa.

-... C-che potevi benissimo rimanere chiusa lì dentro.- rispose lui balbettando un poco;

- No, prima di questo... hai detto che ti preoccupi per me o sbaglio?- domandò indagatrice.

- Ah... ho... detto questo?- domandò, facendo finta di non ricordare.

- Mah, mi era sembrato... perciò mi hai fatta alzare solo per dirmi di rimanere dentro? Che dirti, grazie del disturbo, ma adesso non avevo bisogno anche dei tuoi insulti e simili per stare male... ora se non ti dispiace vorrei rimanere da sola! Quindi non rompere!!- strillò, facendo per sbattere la porta... ma all'ultimo momento una forza opposta glielo impedì: Ranma, con un braccio contro il legno, aveva fermato il movimento e con uno scatto, dopo aver richiuso la porta dietro di sè, era arrivato di fronte alla giovane, fissandola a sua volta serio negli occhi lucidi che lo riflettevano, ora quasi impauriti.

- Che cosa stai facendo, sei impazzito?- disse ella sconvolta... il ragazzo le aveva anche impugnato i polsi e non dava l'impressione "di tornare normale".

- Voglio che tu mi stia ad ascoltare una volta tanto.- replicò convinto.

- E perchè, per farmi insultare con comodo da te?- continuò lei con voce incrinata, cercando di divincolarsi ma senza risultati: quella presa era troppo salda per sfuggire.

-... Mi dispiace...- esordì lui con tono grave, facendola rimanere di stucco, poi riprese- Suppongo sia per colpa mia che prima tu stessi piangendo e, anche se non so bene come ti ho potuto offendere anche stavolta, mi voglio scusare.- completò, inclinando il capo in un'espressione mortificata.

-... Ranma...- sussurrò la ragazza stupita, tirando su col naso- Mi dispiace che ti sia preoccupato, ma non è stata esattamente colpa tua...- finì, risollevandogli il viso con una mano tremante: nonostante tutto, l'impulso di piangere non smetteva di tormentarla, anche se lei non avrebbe voluto farsi vedere così depressa da lui.

- Cosa vuoi dire?- le domandò incuriosito, mentre la liberava completamente dalla stretta e lei ritirava il palmo dal suo mento, cercando di evitare quegli occhi blu che la guardavano con interesse:

- La verità è che...-cominciò a parlare lei, mentre si sentiva di nuovo il viso caldo e gli occhi umidi-... la colpa è soltanto mia.- riuscì a terminare, prima di voltarsi e rincominciare a piangere nel modo più silenzioso possibile... ma il fidanzato si accorse subito dei singhiozzi che la scuotevano, così riandò a piazzarlesi davanti, stavolta prendendola delicatamente per le spalle e abbassandosi un po', in modo da guardarla meglio. Quella situazione lo stava sconvolgendo... per la prima volta si rese conto che Akane in realtà non era semplicemente la giovane dal carattere violento, forte e impenetrabile che voleva sembrare... era molto di più... e anche una persona che in alcuni casi avrebbe dovuto proteggere con tutte le sue forze.

- Ehi ehi... su maschiaccio, una come te non dovrebbe fare così, sai?- le bisbigliò con tutta la dolcezza di cui era capace, ora che lei si era coperta il volto con le mani; così si risollevò bene in piedi e gliele tolse lentamente fissandola negli occhi in profondità, prima di cingerla improvvisamente con le braccia intorno al busto... la strinse forte, non tanto da farle male, ma abbastanza per dimostrarle di volerla sostenere; quindi piegò un po' un braccio, il necessario per tenere la mano dietro la sua testa e fargliela posare con delicatezza sul proprio torace. Lei ricambiò debolmente l'abbraccio, nascondendo il viso sul suo petto tiepido e rassicurante, bagnandolo delle proprie lacrime calde e salate, stringendo nei pugni lembi della sua camicia, trasmettendo a quell'altro corpo tutti i propri sussulti... finchè finalmente, dopo alcuni di minuti, pian piano si calmò. Così, quando quell'attacco di sconforto terminò, la ragazza potè rilassarsi: ridistese le dita sul suo torso e girò di lato la testa, in modo da poter parlare:

-... Ora sono io a dovermi scusare- esordì con voce quasi scherzosa, mentre ascoltava il battito veloce del fidanzato-... Mi ti sono appicicata per piangerti addosso!- esclamò staccandosi da lui e accennando un sorriso... Ranma aveva ancora una espressione piuttosto preoccupata-... e ti ho pure bagnato... guarda qui!- continuò un po' imbarazzata, indicando il punto in cui aveva posato il viso-... aspetta un attimo, vado a prenderti un asciugamano...- e fece per voltarsi quando il giovane la richiamò, sfiorandole una mano con la sua:

- Aspetta, sei sicura che adesso è tutto a posto?

- Bè, sicuramente molto meglio di prima... grazie a te.- rispose lei con voce suadente, ammutolendolo e rendendolo rosso, dopodichè andò ad aprire frettolosamente l'armadio del corridoio per trarne fuori un piccolo asciugamano bianco e tornò trafilata in camera per consegnarglielo, ma lui, ancora sotto shock per il comportamento inconsueto della giovane, non si mosse, non accorgendosi neppure del suo movimento e della sua espressione confusa:

- Ehi, ci sei?- gli disse sventolandogli il piccolo telo davanti agli occhi e "risvegliandolo":

- Uh? Cos..?- reagì lui sbattendo le palpebre e guardandola disorientato.

-... Non mi dire che ti devo asciugare... sì, sono stata io a bagnarti ma...- balbettò la ragazza portandosi l'asciugamano sotto il petto.

-... E quando ti avrei detto di fare una cosa simile?! Mica sono un'invalido, sono capacissimo di asciugarmi da solo, non credi?- urlò al colmo dell'imbarazzo e afferrando il panno dalle sue mani, poi si calmò un po':

- In ogni caso devi ancora spiegarmi perchè piagnucolavi tanto poco fa, e bada che finchè non me lo dirai non me ne andrò di qui.- continuò, mentre con noncuranza si sfilava la casacca strappata rimanendo a petto nudo, senza far caso alla fidanzata che cercava in tutti i modi di nascondergli il porpora delle proprie guance e di parlare normalmente 'Oddio, si sta spogliando in camera mia... riflettendoci ha proprio un bel fisico!' pensava emozionata sbirciandolo:

- E' inutile che ti dica il motivo, tanto non capiresti.- affermò sicura di sè, andandosi a sedere sul letto e incrociando le braccia.

- Come fai ad esserne tanto sicura? Voglio dire, non ci hai nemmeno provato a spiegarmi!- esclamò lui di rimando, mentre si passava l'asciugamano sui pettorali 'Non.. non devo vedere...' rifletteva nel frattempo la giovane imponendosi di acquietarsi:

- Ma io... mi vergogno.- borbottò lei- Insomma, sono cose personali, mica posso dirle al primo che passa!

- Ah, è così che mi consideri? Guarda che sono il tuo fidanzato e ho il diritto di conoscere tutti i tuoi problemi... anche per aiutarti a risolverli.- rispose l'altro, poggiando il telo sulla scrivania e sedendosi per terra davanti alla giovane, che ormai era turbata e confusa sul da farsi: non poteva mica dirgli che si era fatta delle illusioni riguardo i suoi sentimenti nei propri confronti!

- Uhm... e proprio adesso vuoi cominciare a fare il fidanzato? Per tutto questo tempo non te ne è mai fregato niente dei miei sentimenti, dei miei dispiaceri, anzi ne hai contribuito generosamente... e ora perchè dovrei dirti i fatti miei?!- disse forte, sperando che così desistesse, ma il risultato fu opposto: il ragazzo si interstadì ancora di più.

- No, tu mi devi spiegare e basta. Questa volta non mi caccerai così facilmente, te l'ho detto.- replicò, scuotendo la testa e mettendosi anche lui a braccia conserte.

- Senti, se non te ne vai da solo sarò costretta a spingerti fuori a forza.- lo minacciò alzandosi in piedi.

-... Provaci.- mugugnò il fidanzato con un ghigno beffardo sulle labbra- Non puoi prendermi alla sprovvista questa volta, e di conseguenza non ci riuscirai.

- Grrr... vediamo se schivi questo per cominciare!- gli urlò innervosita, ma dando un calcio a vuoto, perchè il giovane era saltato come un fulmine all'indietro e ora, poggiato alla parete, la guardava con sufficienza, stuzzicando le sue reazioni violente: la ragazza gli andò incontro con furia, cambiando direzione appena in tempo per non sbattere contro al muro quando lui si spostò di nuovo; poi cercò di colpirlo con un pugno, ma mentre gli si avvicinava il compagno le fece uno sgambetto, riprendendola però subito dopo tra le proprie braccia per evitare che cadesse di faccia sul pavimento:

- Ti sei sfogata abbastanza ora?- le chiese, scostandola nuovamente da se dopo qualche istante e osservandole il viso offeso e ancora un po' umido per il recente pianto- Sai, anche tu dovresti asciugarti bene, hai ancora la faccia bagnata!- esclamò, mentre stendeva un braccio verso il tavolo-...Tieni.- terminò, porgendole premurosamente l'asciugamano e vedendola farsi leggermente più serena:

- Grazie.- borbottò lei, prendendolo e cominciando a passarselo sul viso... poteva sentire il profumo del suo bagnoschiuma fondersi con le proprie lacrime, facendola commuovere dentro di sè 'Oggi si è mostrato molto più gentile del solito con me... è riuscito anche a consolarmi. Oh, se fosse sempre così...' pensò con la testa ormai tra le nuvole, per poi rianimarsi e mettersi ad ammirare il suo volto: adesso le stava sorridendo con simpatia... la giovane non resistette un secondo di più: senza curarsi delle conseguenze, appoggiandosi con i palmi sulle sue spalle robuste e sollevandosi un po' sulle punte, posò velocemente la propria bocca sulla sua guancia dandogli un bacetto e facendola diventare incandescente, per poi ritirarsi:

- E grazie per avermi consolato.- aggiunse per finire, mentre prendeva piano le sue mani tra le proprie. Il fidanzato era rimasto di nuovo paralizzato da quanto successo e rispose con un'espressione estremamente confusa... a lei pareva il viso di un angioletto spaventato e avrebbe voluto rassicurarlo ma non sapeva come, così portò le sue mani sotto al seno, in modo simile a come aveva tenuto prima il panno e riniziò a parlare, cercando di farlo reagire:

-... Hai ragione, avresti tutto il diritto di venire a conoscenza dei miei problemi per aiutarmi, ma per ora mi accontento del tuo abbraccio. Promettimi che non ti preoccuperai più così tanto per me, non ce n'è bisogno, capito?... E poi, forse un giorno ti spiegherò il motivo di quello che mi è successo oggi e ci rideremo anche sopra, tutti insieme.- concluse, mentre lui la guardava con attenzione, pronto a cogliere ogni minima sfumatura della sua voce.

- E come potrei non preoccuparmi di una ragazza imbranata come te?- rispose fingendosi sorpreso, ma dandogli un tenero buffetto sulla gota colorita-... Ma se per adesso vuoi lasciarmi col fiato sospeso sei libera di farlo dopotutto, la scelta è tua... io posso solo cercare di convincerti.- terminò, sfiorandole la fronte con le labbra.

'No Ranma, questo non avresti dovuto farlo' meditò lei al sentire quel contatto leggero e rabbrividendo:

-... Che credi, di potermi persuadere con così poco?- gli domandò, con negli occhi castani un'espressione maliziosa che lo fece sobbalzare, prendendogli le braccia per farle intrecciare dietro la propria vita, per poi riposarsi contro di lui e stringerlo un po' come un pupazzo di peluche.

- Perchè, c-cosa dovrei fare?- farfugliò l'altro, ormai col viso sul bordeaux, ma non ebbe subito risposta. 'Pochissime volte siamo stati così vicini ed oggi è la seconda... cosa ci sta prendendo? Il mio autocontrollo sembra crollato improvvisamente e lei pare non vergognarsi più delle sue azioni... che buon odore hanno i suoi capelli...' continuava a pensare, sviato da tutte le sensazioni che stava provando: sentirla fare pressione con tutto il corpo contro di lui, soprattutto vestita in top e pantaloncini che laciavano scoperti gambe, pancia, decoltè e braccia, lo faceva sentire strano: il suo piccolo busto contro il proprio, il suo viso contro la spalla, il respiro caldo che lo solleticava... quella sua pelle morbida e liscia contro la propria... tutto ciò gli stava infondendo una profonda dolcezza. Voleva... baciarla, ora.

Akane dopo dei secondi di silenzio, fatto un lieve sospiro, ricominciò a parlare:

- Sai, mi sento tanto bene quando stiamo così... è una cosa semplice ma bella starti vicino.- affermò felice, dandogli piccole carezze simili al solletico all'altezza dello stomaco; si bloccò quando si accorse di come lui si fosse irrigidito... in effetti tutte quelle coccole le erano venute naturali, ma erano state perfettamente estranee al loro rapporto di fidanzati-amici fino ad allora. La giovane stava ormai prendendo in considerazione l'ipotesi di essere stata troppo impulsiva e avventata e iniziava a preoccuparsi di cercare una soluzione per uscire da quella spinosa situazione, quando sentì un palmo del giovane spostarsi dietro alla propria nuca: questo la indusse ad alzare lo sguardo, incontrando quel volto appassionato che la osservava e chiedeva silenziosamente un suo consenso; Akane sgranò gli occhi incredula vedendolo accostare a poco a poco ma pericolosamente il suo viso al proprio finchè, una volta che fu arrivato così vicino da poterne sentire il soffio regolare sulla pelle, egli tentennò:

- Posso?- le domandò, cercando di restare tranquillo: la fidanzata non aveva ancora proferito parola nè esplicitato a gesti la sua opinione, così lui si sentiva particolarmente insicuro dopo quei momenti di coraggio improvviso; sentita quella domanda la compagna dal canto suo annuì timidamente, intrecciò le proprie braccia intorno al suo collo e, abbassando le palpebre, con uno slancio fece unire le loro labbra inesperte 'E me lo chiedi?' pensò dentro di sè lei, col cuore che sembrava stesse quasi per scoppiarle da come batteva veloce. Dapprima, anche se lo sentiva fremere d'impazienza, semplicemente sfiorò più volte la sua bocca, per metterci più passione quando dalla stretta del ragazzo avvertì che quello non poteva più bastare: si mise ad assaggiarlo, a muoversi sulle sue labbra, ad assaporarlo, mentre l'altro cercava di ricambiare come poteva, travolto dall'impeto di lei, che ora gli aveva anche fatto poggiare le spalle al muro; i due si staccarono dopo un po' per riprendere fiato e Ranma istintivamente ne approfittò per scenderle con le mani sui fianchi e tirarli con delicatezza verso di sè, facendo toccare inconsapevolmente i loro bacini e sentendola sussultare; ma dopo un istante si stavano baciando di nuovo, con rinnovata energia: la fidanzata nel frattempo aveva iniziato ad accarezzargli la schiena e lui le anche, quando ella riscostò un po' il viso:

- Mmh... Ranma?- lo chiamò 'E' troppo bello per essere vero... sembra uno dei miei sogni, ma adesso è tutto così reale! I nostri cuori che palpitano di emozione, la sua voce calda, il suo buon odore, il suo sapore e le emozioni che stiamo vivendo... tutto ciò non può assolutamente essere una semplice illusione!' pensò rassicurandosi. Il ragazzo di rimando le diede un bacio fra il collo e la spalla, per poi risponderle:

-... Che c'è?- disse guardandola con dolcezza infinita e facendole mancare un battito;

-... Non è che tutto ciò ha il solo scopo di farmi parlare?- domandò con aria indagatrice, sorprendendolo;

- Ma cosa vai pensare! Mi hai mai visto baciare in questo modo qualcuno solo per farmi dire un segreto?- replicò scostandole la frangia dagli occhi.

- No ma... allora significa che... mi ami?- proferì l'altra speranzosa in un soffio, mentre arrossiva visibilmente;

- Ti era rimasto ancora qualche dubbio maschiaccio?- ribattè, ma senza darle il tempo di rispondere ancora, perchè aveva già ricoperto con delicatezza la sua bocca con la propria, per lasciarla libera poco dopo:- Certo che ti amo... Akane.- le bisbigliò, pronunciando il suo nome con gentilezza e facendo scivolare le loro mani una contro l'altra per farle intrecciare. La ragazza allora, senza strecciarla e quindi ancora unita a quella di lui, portò impulsivamente la mano destra al proprio cuore:

-... Anch'io Ranma.- aggiunse nuovamente serena- ... Ed è per questo che vorrei sposarti e avere... ehm, niente.- finì per concludere frettolosamente, agitandosi, ma lo sguardo incuriosito di lui la incatenò:

- Per favore... riprendi da dove hai interrotto. Cosa vorresti avere?- chiese- Se tu volessi qualsiasi cosa te la porterei, fosse in capo al mondo!

- M-ma... non è un qualcosa da trovare.- rispose lei imbarazzata.

- Allora sarà da comprare!

- No. #^ ^#

- Uhmm... cambiamo domande: è qualcosa da mangiare?

- No. #- -#

- Da indossare o da esporre?

- No noXD queste cose si comprano, mentre ciò che dicevo io possiamo averlo... come dire, solo noi 2. ###^ ^###(fumo dalle orecchie.. ovviamente non per la rabbia^ -!N.D.VidelB).

- @_@... Ah, sentimenti forse?- buttò giù l'altro ormai spaesato, per poi vedere la sua ennesima negazione e perdere l'entusiasmo:

- Ma che cavolo può essere?? Mi arrendo, dimmi tu.- disse grattandosi la testa irrequieto, per poi seguire con lo sguardo la mano sinistra della fidanzata che andò lentamente a posarsi sul grembo, prima che questa ricominciasse a parlare:

- Una volta sposati vorrei... ecco...- farfugliò col viso rosso, stringendo la stoffa del pantaloncino quando la mano del giovane coprì la propria:

- E dai... cosa significa?- insistì lui premendo con il palmo aperto su quella zona- ... Vuoi qualcosa per il mal di pancia? Sai che non devi abbuffarti, ma sono disposto a darti la mia confezione di medicine anche adesso, mica c'è bisogno di aspettare, eh?- concluse sicuro di sè, prima di vedere la compagna che, come lui ebbe terminato di parlare, cadde con un tonfo a terra; il fidanzato si preoccupò molto a quella scena: immediatamente le si accucciò vicino cercando si rianimarla, ma vedendo come i suoi tentativi fossero inutili, decise di correre sotto ad avvisare gli altri e poi di andare direttamente dal dottor Tofu.

Passati 5 minuti il ragazzo era già tornato a casa trascinandosi letteralmente dietro il povero dottore, e quando i due salirono gli altri erano ovviamente tutti di sopra a vegliare su Akane svenuta.

- Dottore, salvi la mia bambina!- gridò Soun vedendolo e aggrampandoglisi con fare disperato.

- Non si preoccupi signor Tendo...- rispose l'altro con voce rassicurante, mentre Nabiki gentilmente lo liberava dal padre- Vediamo un po'...- mormorò quindi lui, inginocchiandosi accanto alla ragazza e iniziando ad esaminare le sue condizioni: prima di tutto controllò la temperatura sulla fronte, dopodichè le posò due dita sul collo per saggiare la frequenza dei battiti e dei respiri, sotto gli sguardi ansiosi dei presenti; infine si fermò, rimanendo concentrato e silenzioso per qualche attimo... ma l'attesa per la famiglia era snervante e così:

- Per favore, ci dica cos'ha.- disse a quel punto Kasumi con voce preoccupata, la quale intanto avanzò da dietro Tofu andando al suo fianco e piegandosi un po' sulle gambe; lui, ancora pensieroso, replicò senza guardarla:

- Le condizioni generali sembrano a posto... ma dovreste spiegarmi cos'è successo prima che svenisse.- completò, alzando il volto e trovandosi inaspettatamente davanti agli occhi la maggiore delle sorelle Tendo, sotto gli sguardi atterriti degli altri che, prima che potessero intervenire, videro l'espressione intelligente di Tofu mutare improvvisamente in una faccia sbalordita e confusa 'Oh no, ce ne saremmo dovuti ricordare!' pensò sconsolata Nabiki, battendosi un palmo sulla fronte:

- K-Kasumi...@__@ !!- esclamò lui.

- Uhm? Dottore, qualcosa non va?- chiese la diciottenne accorgendosi anche lei del cambiamento repentino.

- N-non ti preoccupare, tua sorella è solo rimasta scioccata da qualcosa, ma basterà che risubisca un piccolo trauma con un martello di plastica come questo e...- disse impugnando il martello e preparandosi a darlo sulla testa di Akane, senza capire l'espressione turbata della sua interlocutrice:

- M-ma...- balbettò l'altra incredula e incapace di agire.

- Quel martello è vero dottore!!- esclamò Ranma stupito e terrorizzato dopo aver guardato meglio, lanciandosi addosso alla giovane per proteggerla.

-... tornerà come prima!- terminò in quel momento l'altro, prima che il fidanzato avesse il tempo di ripararsi, cossicchè con un colpo sordo fu steso esanime sul corpo di lei.

- Oh Kami! Poverino!- si avvicinò agitata Kasumi, ma venne bloccata prontamente da Nabiki:

- Lascia stare, ci pensiamo noi. Per favore, vai a prendere qualcosa da bere?

-...V-Va bene.- rispose l'altra alzandosi e continuando a lanciare occhiate nervose sui due svenuti, finchè non uscì dalla stanza e il dottore riprese cognizione di sè.

- Che ci faccio con questo in mano?- si chiese sconcertato dopo qualche istante, guardando il martello nella sinistra- E come mai ora sta male anche Ranma?- continuò sempre più spaeseato, vedendo un bernoccolo sulla sua testa (No! Bastaç__ç! Abbiate pietà della sua capoccia°__°! N.D.VidelB).

- Voleva far risvegliare Akane con un colpo di martello finto, ma invece ne ha usato uno vero sulla testa di mio figlio.- spiegò semplicemente Genma, senza alcun segno di irritazione, ma Tofu nel sentirlo impallidì:

- Oh, non era assolutamente mia intenzione... non so cosa mi sia preso per fare uno sbaglio tanto stupido!- esclamò sconvolto.

'Eh, noi invece lo sappiamo benissimo...' riflettè maliziosamente Nabiki con un mezzo sorriso sulle labbra.

- Adesso la cosa migliore è metterli a letto per farli riposare, una volta svegli dovrebbero stare nuovamente bene.- aggiunse il medico-... E scusatemi ancora!- esclamò pentito come non mai, chinando la testa.

- Sù, non si preoccupi più del necessario, i nostri figli sono forti! Giusto amico mio?- chiese conferma Genma rivolgendosi a Soun, il quale aveva gli occhi lucidi e annuì debolmente, prima che l'altro concludesse cordialmente- Ma adesso dottore torni dai suoi pazienti, l'abbiamo interrotta bruscamente durante il suo lavoro allo studio e ce ne scusiamo, dopotutto era una sciocchezza.- poi, continuando a parlare per distrarlo da Kasumi che si trovava ancora in cucina, lo accompagnò fino all'uscio di casa- Se avremo ancora bisogno dei suoi consigli le faremo di certo sapere, grazie di tutto!- lo salutò sorridendo, poi finalmente potè richiudere la porta 'Uff! Ce l'ho fatta! Chissà che altro sarebbe potuto accadere se fosse rimasto qui con Kasumi che gli girava intorno... non oso immaginare°_°! Dopotutto quella ragazza non sa nemmeno di fargli quell'effetto, dovremmo dirglielo.' meditò tra sè, mentre risaliva le scale.

***La giovane vagava da tempo in una foresta oscura come in ricerca di qualcosa, ma nemmeno lei sapeva con precisione cosa fosse. Provava solo un grande senso di incompletezza e solitudine... e dentro di sè sapeva che per colmarlo doveva cercare e cercare in quel posto, finchè non avrebbe trovato la soluzione.

... Ad un certo punto, nel bel mezzo del silenzio surreale che regnava lì, udì un lieve stormire di fronde, poi un altro breve fruscio lontano... così rimase immobile: il rumore si stava fecendo, mano a mano che i secondi passavano, sempre più vicino, finchè lo scricchiolio di foglie e rametti calpestati appena dietro di sè la fece voltare di scatto, mentre si metteva in posizione di combattimento... anche perchè non avrebbe mai immaginato che in quel posto tanto strano potesse incontrare proprio lui:

- Ranma!- esordì sbalordita andandogli subito incontro e stringendolo mentre chiudeva gli occhi; quale sicurezza le infondeva il solo fatto che lui le fosse accanto in quel luogo sconosciuto!- Ma cosa ci fai anche tu qui? Che bosco è questo?- il fidanzato la scostò gentilmente da sè:

- Bosco??? Ma cosa dici, se siamo in una casa!- affermò facendola voltare- Non vedi?.- Sì, in effetti era vero, ora che osservava di nuovo attorno si rendeva conto di come il paesaggio fosse cambiato sostanzialmente da quando erano abbracciati: degli alberi, del buio e del silenzio della foresta non c'era più traccia, al loro posto li circondava una sala da pranzo, con la porta-finestra aperta che permetteva all'aria tiepida di primavera di entrare e in sottofondo il rumore ripetitivo di una lavatrice.

- Ma come... come ci siamo finiti?- ripetè lei stordita, osservandolo in viso in cerca di risposta.***

- Ecco... e adesso speriamo che si riprendano presto!- sussurrò Kasumi, la quale, mentre qualche volontario aveva portato un futon per Ranma e ce lo stava adagiando sopra, aveva appena finito di occuparsi della sorella minore, coprendola con una copertina leggera. Quindi, lasciando accostata la finestra della camera, uscirono di lì, chiudendo silenziosamente la porta.

***... Ma il giovane non sapeva cosa dirle: era sorpreso, non tanto di non trovarsi in un "bosco", quanto di essere in quella casa così simile eppure anche così diversa da quella che conosceva 'Uhm... non può essere lei: è arredata con un gusto diverso, i mobili non assomigliano e... quella targa sul portone non è la nostra.' pensò lui, scorgendo un cartello, ma era troppo lontano per leggerlo:

- Non lo so proprio.- rispose quindi serio, predendole la mano- Ma questa casa è stranamente somigliante alla tua, stammi vicina.- l'avvisò lui, vedendo come, dopo un attimo di osservazione, la ragazza annuisse; così s'incamminarono fuori, in giardino, dove si sentivano i gridolini eccitati di un paio bambini che giocavano. Akane stava giusto chiedendosi chi fossero, poichè non li aveva mai visti nel quartiere, quando uno di loro, vestito con una salopet, le venne incontro correndo e piangendo disperato: il bimbo (avrà avuto circa 4 anni secondo l'impressione che ne aveva avuto la ragazza) con ancora gli occhi coperti da un braccino, si aggrappò con l'altro alla gamba della giovane facendola sobbalzare. Lei, dopo aver incrociato lo sguardo interrogativo del compagno e lasciata la presa, abbassò il viso a guardare la testolina scura del piccolo e, staccandoselo delicatamente dal ginocchio, gli si accucciò davanti nel tentativo di calmarlo:

- Ehi piccino, perchè piangi?- gli domandò dolcemente, inducendolo ad alzare gli occhi, ma rimanendo quasi pietrificata quando lo vide meglio.

- ... Rin... Rin vuole giocare solo lei con la palla! Non è giusto!- rispose concitato asciugandosi le lacrime e tirandole un mano.

- R-Rin?- replicò lei confusa, senza smettere di fissare quegli occhi così familiari... erano così... simili a quelli che conosceva.

- Sì è colpa sua!- ripetè lui, indicando la bambina mora, dall'aspetto di 5-6 anni, che si stava avvicinando anche lei di corsa, tenendo una palla rossa in mano:

- No, non è vero! Akira fa sempre tante storie, ma non sa giocare!- strillò quest'ultima, protestando furiosa contro il fratellino e quasi senza guardare la giovane per come era concetrata su di lui, ma andando alla fine ad attaccarsi alla sua mano e tirandola per richiamare l'attenzione su di sè:

- Alla fine gli date sempre ragione solo perchè è più piccolo, ma anche lui fa i capricci!- protestò ma, non ricevendo altra risposta da Akane se non una faccia sconvolta, si voltò verso Ranma che invece la osservava con interesse e, attaccandosi alla tela dei suoi pantaloni, gli diede dei leggeri strattoni mentre parlava:

- E dai papà, stavolta non è colpa mia!!

'Cosa??! P-papà???!! ò_ò' riflettè paralizzato e stava per riparlare, quando la mano della fidanzata sulla bocca glielo impedì:

- Stai al gioco. Evidentemente siamo in un'epoca futura e questi bambini sono tuoi figli...-gli bisbigliò, mentre gli occhi di lui si allargavano di sopresa, ricollegando mentalmente tutti gli elementi.- Quella che vorrei tanto conoscere però è tua moglie... - stava aggiungendo tristemente 'Figuriamoci, con tutte le pretendenti che ha, le possibilità che sia io sono minime...' meditò, quando improvvisamente si sentì la voce di Ukyo:

- Ranmaaaa!- chiamò allegramente- Sono qui!

'Ah, ecco...' pensò Akane di nuovo depressa e velocemente prese a braccetto il compagno:

- Vi prego, non dite a nessuno di averci visto... neanche agli altri mamma e papà.- sussurrò ai bambini, prima di sparire con l'amico dietro l'edificio:

- V-va bene.- risposero in coro i due pargoli senza ben capire.

Qualche secondo dopo un Ranma giovane, ma a prima vista più maturo di quello che la ragazza conosceva, comparve sulla soglia agitando la mano alla nuova venuta:

- Ehi, ciao Ucchan!- la salutò sorridendo e andandole incontro- Sei venuta a fare visita alla tua amica?- le domandò, facendole l'occhiolino e accompagnandola all'interno.

'Ha detto una visita alla sua amica? Quindi Ukyo non ha sposato Ranma! Devo scoprire chi è quest'altra, evidentemente sarà proprio lei...' riflettè, ansimando ancora per lo scatto che aveva fatto per andarsi a nascondere:

- Vorrei tanto vedere di chi stanno parlando, ma non possiamo passare dall'entrata normale: verremmo scoperti facilmente. Non è che potresti...- disse al giovane al suo canto.

- Va bè, ho capito. Vuoi sbirciare quello che succede dalle finestre che stanno sopra, vero?- rispose il compagno e, vedendo Akane annuire, proseguì- Anch'io sono curioso... anche se il futuro si può sempre cambiare, vorrei proprio sapere chi avrei sposato in questa strana dimensione...- concluse, tradendo una nota di agitazione nella voce- Quindi salta sù, ti porto io!- esclamò pronto a prenderla sulla schiena.

- Eccomi!- replicò lei, assicurandosi con le braccia al suo collo, mentre lui le fermava le gambe all'altezza dei propri fianchi.

- Andiamo!.- disse allora il ragazzo, prima di saltare su qualche ramo per giungere all'altezza dei vetri del secondo piano, così cominciarono a osservare l'interno:

- Uhmm... guarda Ranma, questa stanza sembra sia arredata per due bambini, sicuramente sarà di quelli che abbiamo incontrato prima!- esordì lei, guardando con interesse oltre la testa del fidanzato e approfittandone per adagiarsi col mento sulla sua spalla.

- Sì sì, ma io voglio sapere chi... oh! E-ecco!- quasi urlò emozionato, una volta che, saltando in avanti, riconobbe una spaziosa camera da letto: il suo "alter ego" e Ucchan si trovavano in piedi vicini al letto dove, dalla mano che il suo "doppione" aveva preso, capì ci dovesse essere un'altra donna, probabilmente... sua moglie. 'Ma io... perchè mai mi dovrebbe interessare? Dopotutto, anche se fosse vero che qui siamo nel futuro, io lo posso benissimo cambiare. Non me ne dovrebbe fregare niente di quello lì!' rimuginò.

- ... Ma quello sei tu.- affermò la giovane stretta a lui, quasi potesse leggergli nel pensiero... in realtà aveva solo visto l'uomo affascinante che c'era dentro casa- Sai...- continuò- ... crescendo forse diventerai ancora più interessante di adesso!- finì candidamente, strofinando la propria guancia sulla sua e facendolo arrossire 'Però non voglio che qualcuno me lo porti via, giuro che nonostante quello che vedrò il mio comportamento rimarrà invariato, come spero anche il suo.'- Un'ultima cosa prima di guardare Ranma...- gli bisbigliò, aumentando la presa alle spalle.

- Cosa?- domandò irrequieto, voltandosi leggermente verso di lei.

- Quello che vedremo ti condizionerà nelle scelte prossime? Voglio dire, hai detto di amarmi, ma se tu adesso non vedessi me ma un'altra, che succederebbe?

- Vuoi sapere se abbandonerei subito l'idea di stare con te?

- S-sì.- asserì la sua interlocutrice senza riuscire a nascondere l'uragano di incertezze che la devastavano dentro.

- Non capisco come ti possano venire certe idee. Se ti dico una cosa è solo perchè ne sono profondamente convinto, e vedere da questa finestra non cambierà certo i miei sentimenti.- rispose convinto, mentre il petto morbido della compagna gli risuonava nella schiena come un secondo cuore.

- ... Ho capito, se sei così sicuro allora spostiamoci ancora un po' di lato così da osservare meglio...- disse lei tremante di emozione... purtroppo dovettero scendere di un ramo e aspettare sotto il davanzale il momento giusto per affacciarsi, affinchè non li vedessero, ma nel frattempo, stando in silenzio, potevano sentire le voci oltre il vetro:

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- ... sembra strano a dirsi ma ti vedo in forma anche adesso sai?- si complimentò Ukyo ad alta voce.

- Veramente?- rispose allegra l'altra- Ma se la prima volta che mi hai vista così mi chiamavi balenottera!- continuò scherzosa.

- Bè, a quell'epoca devi sapere che nutrivo ancora un certo interesse per Ranma, nonostante vi foste ormai sposati, ed è per questo che ti presi in giro.- spiegò- Ma guarda quanti anni sono passati da allora! Già cinque! E ora anch'io posso dire di essere veramente felice...

- E anch'io sono felice per te Ukyo, da quando abbiamo messo da parte la nostra rivalità sei diventata la mia migliore amica! Sei tanto cara a venirmi a trovare così spesso!

- Figurati, viviamo vicine ed è il minimo che possa fare, anche perchè aspettare un bimbo è una cosa bella ma anche complicata... e sono felice di starti vicina in questi momenti.

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- Ehi Ranma, sembra che tu abbia rifatto il danno per la terza volta! Pare sia proprio una bella donna tua moglie!- esclamò innocentemente la fidanzata, rendendolo più rosso di quello che già era diventato sentendo quei discorsi: il ragazzo rivolse impacciato lo sguardo in basso senza dire niente, così si rimisero in ascolto.

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- Grazie.

- Sono sicura che anche questo maschietto diventerà forte come il suo papà!- augurò Ukyo.

- Ehm, s-sì...- balbettò la voce imbarazzata di Ranma-adulto.

- Certo... con un padre così...- aggiunse maliziosamente la moglie.

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'Gggrrr...' ringhiava dentro di sè Akane, ora che la gelosia (finalmente sapeva come definire quello strano stato d'animo) la rodeva in una delle sue forme peggiori.

- Mi sono stufata di aspettare!- sbottò ad un certo punto 'Voglio vederla in faccia quella t*****!' e sollevò bruscamente il capo di qualche centimetro, rimanendo poi immobile per qualche secondo, letteralmente "fulminata" dalla singolare vista che le si era appena parata davanti. Quando, essendo riuscita a riprendersi quel tanto per muoversi di nuovo, ricalò dove si trovava il compagno, aveva un'espressione più che impressionata: letteralmente sconvolta.

- Cosa... chi hai visto?- domandò preoccupato il ragazzo, vedendola sbiancata, e battendole piano una mano sulla guancia per risvegliarla; lei a quel contatto si ritrasse improvvisamente col viso infuocato, sbirciandolo intimorita negli occhi dal colore freddo ma incredibilmente luminosi, poi deglutì e si decise:

- Quella donna... sono io.- balbettò, incredula di sè stessa, mentre osservava Ranma divenire di tutte le tinte immaginabili, prima che questi con uno scatto arrivasse a guardare attraverso il vetro...

Dopo quasi un minuto di profondo silenzio, il giovane ritrovò il coraggio di parlare:

- Hai un pancione davvero enorme! Sfido che Ucchan sia dovuta venire a trovarti in camera da letto!- esclamò sbalordito.

- E cosa pretendi? ll bambino dove dovrebbe stare secondo te?!- reagì l'altra ancora rossa, ora che si era affacciata anche lei e fissava se stessa.

- Certo certo, dopotutto sono stato io a... a lasciarla incinta.- aggiunse d'un fiato, senza guardarla e riandandosi a sedere sul ramo poco più sotto, ma lei lo raggiunse.

-... Ranma, ricordi...- aggiunse la compagna con voce mite, contro ogni sua aspettativa- ... ricordi prima, quando ti dissi che dopo essermi sposata avrei voluto qualcosa?

- ... Sì, e ancora non sono riuscito ad indovinare.- ammise schiettamente il giovane.

- Bè, ecco, mi riferivo proprio a questo.- replicò lei, prendendogli la mano e imitando il gesto della volta precedente, posandogliela sul proprio ventre- Tu cosa ne pensi?- concluse, esaurendo gran parte del coraggio rimastole. Lui, ancora più confuso, provò a rispondere:

- ... Io... anch'io... insomma, mi piacerebbe...- farfugliò.

- Veramente? Non parli giustò così?- si assicurò la sua interlocutrice credendolo incerto, ma lui alzò lo sguardo, ora evidentemente determinato.

-... Da nessun'altra, se non da te.- completò, prima di far ricongiungere le loro labbra in un dolcissimo bacio tranquillizzante, e lasciarla subito dopo adagiare contro di sè. Lei sospirò felice, mentre le palpebre piano piano appesantite, cominciavano a chiudersi da sole; lui pure lentamente chiuse gli occhi, trasportato da una strana ma conosciuta tranquillità: quella del sonno. Fu così che finirono per addormentarsi in quella posizione: ognuno debolmente stretto all'altro, due fonti di calore vicine, due giovani fonti di speranze.***

**********************************************Nella realtà, un'oretta da quando l'abbiamo lasciata:******************************************

'I due fidanzatini dormiranno ancora della grossa, ma Kasumi ha detto che la cena è quasi pronta...' pensava Nabiki mentre apriva la porta della camera di Akane... e si sorprese non poco quando vide che Ranma e la sorella dormivano placidamente abbracciati sullo stesso futon. 'Uao! Ma questo merita un servizo fotografico vero e proprio!' riflettè entusiata 'Però... dannato Ranma, mi ero quasi dimenticata che prima mi ha rubato la macchinetta... beh, per stavolta li lascerò stare... dopotutto posso sempre rivendere l'informazione ai conoscenti... ahahah!! XDD... Soldi, soldi *____* !!!' rimuginò allegramente, uscendo per il corridoio e dirigendosi quasi saltellante al piano inferiore. ... La coppia nel frattempo continuava a riposare, ognuno tra le braccia dell'altro... ignari del pandemonio che si sarebbe scatenato di lì a poco.... @_@!!&%££&%^'?!"##*-_-§°o°!!!OoO** (tutti questi simboli apparentemente senza significato vorrebbero essere un modo per simboleggiare il gruppone di gente che giungerà al + presto ^^''!N.D.VidelB).... ^__-Y!

THE End!!!

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Eh eh! Rieccoci qui^__^! Che faticaccia leggere quest'ultimo cap. vero? Credo mi sia uscito così lungo perchè avevo quasi paura di mettere la parola "fine" a questa ff: non sono molto brava a inventare dei bei finali e ho paura che questo vi abbia deluso°o°. E' volutamente caotico, per spezzare un po' tutta quell'atmosfera super-romantica e forse anche troppo sdolcinata che si era venuta a creare @_@... voi cosa ne pensate? Mi sono lasciata troppo andare in quanto a dichiarazioni e coccole? In realtà volevo leggermente evitarle cose del genere, ma poi non ho saputo resistere... eh, come corre la mia fantasia da romanticona *__*...

Per finire che dirvi? ^^Bè, personalmente mi è piaciuto molto scrivere questa storia, come immaginerete^^, e potrei soprannominarla in definitiva il ''lavoro'' della mia estate2003. E poi spero tanto che abbiate passato dei minuti piacevoli leggendola-_-, senza annoiarvi eccessivamente^^''! Bene, credo di aver finito^^, ora voglio solo tanti tanti commenti, positivi o negativi che siano non importa: scrivetemi e fatemi sapere!!!

VidelB^_-!!

Post Scriptum (01/08/’05): Ed ecco la ff bella completa! Mi raccomando, COMMENTATE , voglio sapere come la pensate!

THE END

  
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