29/11/2009
0 recensioniSalve a tutti. Sono
contenta di essere riuscita a scrivere questa storia.
Questa è la mia prima storia di Naruto, quindi chiedo clemenza.
Alcune informazioni non sono veramente presenti nella storia originale.
Dedico questa storia alla mia sorellina, che , oltre a questo bellissimo fumetto, mi ha fatto conoscere Shikamaru 'svengo'
Vi auguro buona lettura ^_^
Capitolo I
Questa è la mia prima storia di Naruto, quindi chiedo clemenza.
Alcune informazioni non sono veramente presenti nella storia originale.
Dedico questa storia alla mia sorellina, che , oltre a questo bellissimo fumetto, mi ha fatto conoscere Shikamaru 'svengo'
Vi auguro buona lettura ^_^
Capitolo I
“Sei mesi. Cazzo come passa il tempo” si ritrovo a pensare un certo Inuzuka di nostra conoscenza, con un sorriso sul viso.
Quella mattina si era svegliato presto e si era messo a girare per il villaggio mentre ad un tratto si era messo a pensare. Si era messo a pensare a lui, e a chi sennò.
“Se me lo avessero detto mica ci avrei creduto” rise, come al solito.
Si ritrovò davanti a casa sua. Bussò alla porta e, neanche il tempo di levare la mano, questa si stava già aprendo.
< Sei pronto? > disse alla figura sulla porta.
< Che seccatura … > disse Shikamaru (*svenimento* Nd me) sbuffando < Proprio oggi vuoi uscire? >
< Perché? Che cosa succede oggi? > rispose Kiba facendo il finto tonto.
< Avanti che lo sai meglio di me. Scommetto che ci hai pensato tutto il tempo venendo qui > disse con un ghigno avvicinandosi.
“Ma come fa?” pensò Kiba. Shikamaru riusciva a capire tutto ciò che lui faceva o pensava.
< Vuoto di memoria > disse l’Inuzuka attirandoselo a se < Rinfrescamela un po’ >
< Maniaco > gli disse, mentre gli circondava con le braccia il collo e posava le sue labbra su quelle del compagno.
Kiba rispose a quel lieve bacio con altrettanta dolcezza. Quel giorno erano sei mesi esatti che stavano insieme e lui e aveva capito che, nonostante provasse un puro menefreghismo verso tutto, a Shikamaru piacevano le cose romantiche. Meno impegnative le definiva.
Quando finalmente smisero di baciarsi, Shikamaru, sempre stretto da Kiba, parve perplesso.
< Dov’è Akamaru? > chiese, cercando il cane con lo sguardo, dietro a Kiba, sbalordito della sua mancanza. Era abituato a vederlo spuntare in ogni situazione, anche nei momenti intimi con Kiba. Lo odiava quasi, ma dato che per Kiba era molto importante, non glielo aveva mai fatto notare.
< L’ho lasciato a casa > disse appoggiando la testa nell’incavo del collo del Nara.
< Cosa hai fatto? > chiese sempre più scioccato. Kiba non lasciava mai Akamaru da solo in casa, solo in rarissime occasioni. Per rarissime, ovviamente, intendo MAI!
< Volevo stare un po’ da solo con te > disse senza muoversi dal suo posto
Il Nara non era più scioccato, ma bensì colpito. La cosa più importante per Kiba era il suo cane, quindi se lo aveva lasciato a casa per stare con lui, voleva dire che gli voleva addirittura più bene di Akamaru.
“Ha fatto questo per me?”
< G..grazie > gli disse abbassando la testa imbarazzato mentre Kiba alzava il viso. Nessuno oltre a lui aveva il privilegio di vedere Shikamaru imbarazzato.
< Questo e altro > gli rispose dandogli un bacio leggero sulla fronte.
< Vieni dentro > disse il Nara < Oggi i miei non torneranno prima dell’ora di pranzo >
Kiba era oramai arrivato all’ufficio del quinto Hokage. Era stato chiamato con urgenza. Gli dispiaceva lasciare Shikamaru ora che le cose si facevano interessanti, ma era proprio lui che lo aveva spedito via, dicendogli che si sarebbero visti dopo.
Ancora afflitto per il rifiuto subito, sbuffo ed entrò nell’ufficio, chiedendosi cosa ci fosse di così importante.
“Che seccatura, ma dove può essere?” pensò Shikamaru camminando, cercando di rifarsi il codino “Gli ho detto ‘ci vediamo dopo ’ non tra altri sei mesi”
Erano passate già tre ore da quando Kiba era andato dalla quinta Hokage e non si era ancora fatto vedere. Nonostante si fosse messo a cercarlo non era ancora riuscito a trovarlo.
“Che sia dalle porte della città?” ci si diresse. Arrivato alle porte vide un gruppo familiare di persone. Notò che c’era anche Kiba.
< Ecco dove eri finito, ti stavo cercando > disse avvicinandosi. Vide che c’erano anche Choji, Shino e Neji. Era tornato anche Akamaru.
Kiba si voltò sorpreso
< E’ successo qualcosa? > chiese. Nonostante nessuno se ne accorgesse, era sicuro che Kiba avesse percepito la preoccupazione nel suo tono di voce, sempre indifferente.
< Una missione > disse Kiba continuando a massaggiarsi le tempie
< Questo lo avevo intuito > rispose sarcastico.
Kiba sembrava sconvolto.
< Stai bene? > gli chiese Shikamaru accarezzandogli una guancia.
Kiba girò la testa per depositarvi un piccolo bacio.
Choji e Shino erano i loro migliori amici, sapevano della loro storia e non provavano fastidio, anzi loro stessi erano i beniamini della loro relazione.
Era da tempo che quei due si piacevano senza che l’altro lo sapesse. Shikamaru ne parlava Choji e Kiba a Shino. Fatto sta che sei mesi prima, quei due santi, erano riusciti a farli mettere insieme, contribuendo alla felicità di tutti, dato che Choji e Shino non li tolleravano più.
Neji invece se ne fregava altamente.
< In questi due giorni … > Incominciò a spiegare Kiba < ci sono stati degli omicidi. L’assassino è scappato portandosi via un bel po’ di roba. Mi è stato ordinato di formare una squadra e partire il prima possibile per recuperare il bottino >
< Capisco > disse Shikamaru.
Kiba si staccò da Shikamaru per tornare dagli altri, che si erano messi a parlare più avanti.
< Voglio venire anche io > disse Shikamaru
Kiba si fermò a metà strada, catturando l'attenzione di tutti.
< No > rispose secco girandosi verso il compagno. Non stava sorridendo, anzi era serio. Shikamaru non ne fu felice.
< Cosa? E perché > rispose il Nara con un tono di voce un po’ troppo alto. Tutto potevano dirgli, ma che lui non potesse andare in missione ... NO! Era sfogliato, nullafacente e menefreghista. Ok, ma era anche uno dei migliori ninja che il Villaggio della foglia potesse avere.
Per di più si stava proponendo volontariamente. Mitico evento.
Choji parve impallidire. Conosceva bene l'amico e ne rimase spaventato. Shikamaru era, senza darlo molto a vedere, orgoglioso delle sue capacità, per di più non si arrabbiava mai. Se succedeva, conveniva darsela a gambe.
< Perché sono io che dirigo la squadra e quindi è a me che spettano le decisioni > anche l' Inuzuka incominciava a scaldarsi.
< Allora, da Capogruppo, spiegami perché io non dovrei partecipare alla missione > Shikamaru stava urlando, mentre si avvicinava in modo preoccupante a Kiba.
Se non lo avesse conosciuto, Choji avrebbe pensato che stesse per mettere su rissa.
< Ti ho detto di no, dannazione. Per una volta mi vuoi stare ad ascoltare? > gli urlo contro Kiba sbracciandosi come un dannato.
< Ma perché, cazzo, non posso venire? > era al limite, stava per esplodere.
< Perché è troppo pericoloso > urlo < e non voglio nemmeno pensare che per una mia decisione, tu ne venga fuori ferito o magari anche peggio > disse infine Kiba prendendo tra le mani la testa dell’amante.
< Che cazzo Kiba. Lasciami venire > disse Shikamaru abbassando lentamente la voce fino a ad avere quasi un mancamento
< Shikamaru > esclamò l'Inuzuka afferrando il compagno. Anche gli altri, che avevano assistito alla scena, intervennero.
< Che succede? > chiese Choji preoccupato all'amico.
< Credo... > disse piano, quasi imbarazzato < Credo di aver urlato troppo >
Kiba e Choji iniziarono a ridere come due matti, Shino abbozzo un sorriso mentre Neji non reagì minimamente (trovo che sia una deformazione professionale, non accennare al mio immenso odio nei confronti di questo personaggio Nd Me)
< Che seccatura.. .> disse Shikamaru oramai demoralizzato.