Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: kishal    19/06/2005    23 recensioni
Una lite fra Draco ed Hermione fu l'inizio di tanti altri battibecchi. Il problema è che dopo i primi periodi dove l'intento era appunto offendersi, poi è soppraggiunto il divertimento... Dove si arriverà???? Boh....!!!!! Oneshot senza pretese, spero solo che qualcuno abbia voglia di commentare!!! L'ho scritta così, su due piedi, spero che vi diverta!!!! Ah, per quanto riguarda l'ambientazione... boh, fate vi! Sesto o settimo anno per me non fa differenza!!!! E' una storia... senza tempo!!!!!!Ciaooooooooo!!!! ;P
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“E’ tutta colpa tua

Tutto per colpa sua!

 

              

 

 

“E’ tutta colpa tua.” Mugugnò Hermione, stizzita, incrociando le braccia al petto e guardando torvamente il peggiore fra i suoi nemici, tranquillamente seduto davanti a lei.

Già, tranquillamente seduto…

Tranquillamente….

Tranquilla…mente

Tranquillo.

Quello stronzo era tranquillo.

Sì, era tranquillo.

Erano in punizione a causa SUA, e Malfoy era TRANQUILLO.

Non solo. Non aveva fatto cenno alcuno, né d’assenso né di diniego, alle sue parole. Certo, la sua frase non era una domanda, quindi non richiedeva una risposta. Però, diamine! Erano nemici e lei lo aveva provocato. E lui cosa faceva invece di rispondere agli attacchi? Rimaneva tranquillo. Sì, proprio T-R-A-N-Q-U-I-L-L-O.

E questo la irritava parecchio. Perché lui doveva essere nervoso almeno quanto lei. Non doveva essere la sola a rodersi il fegato, caspita! La reciprocità è una legge, lo assentiva anche Saffo! E chi non la segue, commette un’ingiustizia!

Che va pagata cara, naturalmente…

 

“Allora, quando ti decidi a chiedermi scusa?” Disse Hermione, acida. E visto che Malfoy pareva non avesse sentito nemmeno quelle sue ultime parole, aggiunse: “La professoressa McGranitt ha detto che se non ci chiediamo scusa vicendevolmente, toglierà noi per tutto l’anno ciò che più ci è caro in questa scuola.”

 

Niente. Completamente silenzio. A quanto pare Malfoy era più tonto del previsto. Non aveva nemmeno appreso la minaccia celata sotto quelle semplici parole.

Per fortuna c’era qui lei, ad aiutarlo…

“Ciò significa che io non potrò più avere accesso alla Biblioteca scolastica. Mentre tu… Tu, MALFOY, verrai espulso dalla squadra di Quidditch ! »

 

Improvvisamente il Serpeverde si voltò a guardarla, fissandola con i suoi penetranti occhi di ghiaccio.

“Allora chiedimi scusa.” Sibilò.

 

“Dopo di te, Malfoy.”

“Dopo di me un corno! Chiedimi scusa! E’ stata tutta colpa tua!”

“Cosa?! E’ stata colpa tua invece! Io stavo tranquillamente leggendomi un libro sulle rive del lago, quando tu sei venuto ad insultarmi senza alcun palese motivo!”

“Il fatto che tu sia una sporca mezzosangue con i denti da castoro mi sembra un motivo anche piuttosto palese, Granger…” Rispose cattivo lui, fissandola con un ghigno di scherno.

Hermione ridusse gli occhi a due fessure. “Dunque ammetti di aver incominciato tu.”

Draco fece un’alzata di spalle. “Tu mi hai provocato.”

“E con cosa?!”

“Con la tua semplice esistenza, mi pare ovvio.”

“Bene, allora mi puoi spiegare come mai tuo padre è il più grande servitore di Voldemort?! Se davvero fosse così ostile verso quelli come me, non spenderebbe tutta la sua vita a leccare il culo ad un Mezzosangue… e tu con lui.”

 

A quelle parole Malfoy si alzò di scatto dal luogo in cui era seduto, avventandosi contro la sua preda.

Ma invano: infatti, appena arrivato a metà stanza, fu bloccato da una sorta di muro invisibile: a quanto pare la McGranitt aveva previsto che il loro chiarimento sarebbe potuto essere piuttosto movimentato.

 

“Che c’è Malfoy, la verità fa male?”

“Appena esco da qui ti taglio la gola, Granger!” Commentò Malfoy, tornando a sedersi.

“Non penso che tu sia in grado di fare davvero un incantesimo di taglio: da quanto ho potuto vedere, con la bacchetta sei piuttosto scarso.” Commentò con un sorrisetto sapiente la ragazza. Quanto le piaceva avere il coltello dalla parte del manico! Non si era mai divertita così tanto a schernire qualcuno!

 

“Pfiu, sei stata solo fortunata…” Commentò Malfoy. Certo che era stata solo fortunata: altrimenti come si poteva spiegare il fatto che La Granger fosse stata anche fin troppo veloce a disarmarlo con un Expelliarmus durante il loro piccolo scontro? Un Malfoy non poteva essere sconfitto da nessuno. Tanto meno da una Mezzosangue.

Dunque, la sua era stata solo fortuna.

Nemmeno un Dio poteva competere con il Caso… pertanto non poteva provare vergogna per l’accaduto.

 

“Ti sei consolato così Malfoy?! Dicendoti che fosse stata solo fortuna?! Mi fai davvero pena, non c’è che dire…”  

“Non mi sono consolato così: questa è la pura e semplice verità. Com’è una verità anche il fatto che tu, avendomi provocato, debba per forza sentirti in dovere di chiedermi scusa per prima.” Commentò poco dopo Malfoy, fissandola con uno sguardo da Avada Kedavra

 

“Non ho nessuna colpa delle idee che girano per la tua mente malata. Se tu non odiassi i Mezzosangue, la mia presenza non ti avrebbe irritato e così non saremo arrivati a questo punto. Quindi la colpa è tua perché sei un idiota.”

“Non sono io quello ad avere idee stupide… Chi è che in uno dei pochi sabati soleggiati d’ottobre preferirebbe un libro grosso quanto un dizionario ad una gita ad Hogsmead?

Se tu non fossi stata così idiota da voler continuare a fare la sapientona anche nel week-end, Granger, io non ti avrei incontrato per la via e così ora non ci troveremo qui.

Quindi, l’idiota sei tu e la colpa è tua!”

 

“Ti stai solo arrampicando sugli specchi…”

“Anche tu.”

“E la mezz’ora sta per scadere.”

“Allora muoviti a chiedermi scusa per prima.”

“Non ci penso nemmeno. Io non ci perdo niente. Sei tu quello che rimarrà a secco per tutto l’anno.”

“A no? E tu riusciresti a resistere per otto lunghi mesi senza entrare a sfogliare uno dei giganteschi vecchi tomi di cui la biblioteca è pregna?!” Disse Malfoy, scandendo bene le parole per fare venire l’acquolina in bocca alla sua avversaria. Magari, prendendola per la gola, sarebbe riuscito a convincerla…

“Beh, posso sempre andare il sabato al Ghirigoro e comprarmi là tutto ciò di cui necessito. O, al massimo, posso chiedere a Ron e Harry di prendermi i libri che mi servono.

Tu, invece, non potrai più svolazzare sul campo da Quidditch, e per te non ci sono attenuanti!”

 

Malfoy ghignò… era dura, la mezzosangue. Più dura del previsto. Più divertente del previsto. E purtroppo, doveva ammetterlo, qua non aveva modo di metterla alle strette. Era lei a dirigere il gioco.

“Scusa.” Disse dunque.

 

Hermione lo guardò con tanto d’occhi. Non è possibile… si era già arreso?! Gliela aveva data vinta?!

Un momento… cosa aveva in mente? Cos’era quello sguardo poco raccomandabile in quegli occhi già di per se oltremodo intimidatori?!

 

“Beh, Granger, che c’è? Hai perso la lingua? O ti devo ricordare che, per uscire, anche tu mi devi chiedere scusa?” Disse Draco, alzandosi in piedi e guardandola dall’alto con fare borioso.

Scusa Malfoy.” Mugugnò lei, rialzandosi.

 

Subito il muro che li divideva scomparve, e la porta della piccola stanza in cui erano stati rinchiusi si aprì.

Appena usciti, i due ragazzi trovarono ad attenderli una spazientita McGranitt, che, porgendo loro le bacchette, disse con la sua voce scostante e autoritaria:

“Oh, finalmente! Pensavo aveste intenzione di fare notte! Spero che una cosa del genere non si ripeta mai più! Ed ora, cercatevi qualcosa da fare possibilmente l’uno lontano dall’altra: per oggi Hogsmead è preclusa per voi.” E, dopo aver finito di dettare legge, l’anziana insegnante se ne andò, lasciando i due ragazzi soli.

 

 

 

Accio bacchetta Hermionis!” Disse Draco appena i passi della professoressa non si udirono più rimbombare per i vuoti corridoi della scuola. In un lampo, la bacchetta della ragazza, colta alla sprovvista da quella mossa, volò nelle mani del ragazzo platinato, che sorrise beffardo alla sua espressione incredula.

 

“Te l’avevo detto che era stata solo fortuna la tua, prima.”

“E questa è stata invece una mossa degna di te, Malfoy: non saresti mai riuscito a battermi se non pugnalandomi alle spalle.

In fondo, la codardia è sempre stata una delle caratteristiche della tua Casa.” Rispose la ragazza, furiosa, riducendo gli occhi a due fessure.

 

Draco sorrise, ignorando l’offesa, e iniziò ad avvicinarsi a lei lentamente, cercando di intimidirla, ma invano. “Ed è sempre stata una caratteristica di voi Grifondoro il coraggio, non è vero?! Come la stupidità, del resto.

Scioccamente coraggiosi: così vi si dovrebbe definire.

Chi provocherebbe il nemico, pur sapendo di non potersi difendere poi dai suoi certi attacchi?!

Solo uno sciocco.”

 

“Cosa hai intenzione di farmi?!” Chiese Hermione, corrugando la fronte.

“Oh, vedo che finalmente stai iniziando a preoccuparti…”

“Non mi preoccupo affatto! Tanto prima o poi te la farò pagare!”

“Mi vuoi proprio mettere nella condizione di fare in modo che tu non possa poi vendicarti del mio piccolo scherzo, Granger?” Chiese Malfoy, facendo ancora un passo avanti

“Quale piccolo scherzo?!” Sbottò Hermione, indietreggiando di riflesso.

“Questo!”

 

 

 

 

Tre mesi dopo

 

Hermione si guardò allo specchio, finendo di spazzolarsi i capelli, che a malapena le arrivavano fino al mento.

Quasi ringraziava Malfoy per quello ‘scherzo’ che le aveva fatto quel giorno! Ora che i capelli erano visibilmente più corti, era molto più facile tenerli a bada e poteva usare ogni mattina, mentre si preparava prima di andare a lezione, una pozione lisciante.

Quel taglietto corto le stava davvero bene, ed erano stati in molti a dirglielo. Metteva in risalto i suoi lineamenti delicati; senza contare che, da lisci, i capelli le davano un’aria più simpatica e sbarazzina.

Finalmente pronta, scese in sala comune e si avviò verso la Sala Grande da sola: si era svegliata oltre l’orario consueto, e probabilmente i suoi amici erano già scesi, dato che avevano paura di fare ritardo per la prima ora di lezione, soliti com’erano a trattenersi ore a mangiare la colazione. Ma in fondo li capiva: ritardare ad una lezione di Piton poteva avere conseguenze poco piacevoli…

Scendendo le scale che l’avrebbero condotto alla Sala, però, incontrò Draco Malfoy, stranamente solo. Chissà, probabilmente anche i suoi scimmioni si erano catapultati a fare colazione per paura di arrivare tardi alla lezione del professore di pozioni.

 

Appena la vide, le dedicò uno dei suoi soliti sorrisi ghignanti, che si allargò ancora più quando si mise a fissare la sua chioma.

 

Dopo quell’episodio di tre mesi prima, i rapporti fra lei e Malfoy erano cambiati parecchio. Battibeccavano fra loro sempre più, ogni qual volta che s’incontravano, perfino a lezione, ma… solo per il gusto di divertirsi. Sì, certo, all’inizio lo facevano proprio per offendersi a vicenda: ma poi avevano capito che, in fondo, ci provavano anche gusto in quelle litigate. Già, era divertente scambiarsi battute piccanti, dare libero sfogo alla propria immaginazione per insultare una persona che, tanto sapevi, non se la sarebbe presa, perché anche lei stava al gioco. E, ancora più divertente, naturalmente, era aspettare la risposta a cui poi si doveva ribattere.

Molto spesso le loro cosiddette ‘litigate’ andavano a finire fra le risate di entrambi, che procuravano sempre lo stupore delle persone che vi avevano assistito.

 

“Buongiorno Granger. Hai dormito male per caso? Oggi sei più brutta del solito.”

“Che ci posso fare, non ho fatto altro che vedermi la tua brutta faccia tutta la notte in sogno, è normale che non abbia dormito bene!” Rispose Hermione, scendendo le scale e dirigendosi verso la sua meta.

“Non dirmi che fai sogni erotici su di me, Granger! Che schifo!”

“Puoi ben dirlo, che schifo! Nemmeno per puro caso potrebbe accadere una cosa del genere, per carità!”

“Era un insulto?!”

“Tu che dici?!” Domandò lei, provocante, proprio nell’attimo in cui lo sorpassava.

“Beh, allora non ti è bastata la lezione che ti ho dato l’ultima volta…” Fu la semplice risposta che le diede il ragazzo, un attimo prima di afferrarla per la vita e tirarla verso di se.

 

“Malfoy, ma che fai! Stai toccando una lurida Mezzosangue!” Gli gridò lei, guardandolo severamente in faccia e trattenendo a stento una risata.

“Sei tu che mi hai provocato, Granger!” Rispose Draco, avvicinandosi al suo viso.

“Ah sì, e come?” Chiese lei, guardandolo, sempre molto divertita.

“Con la tua sola presenza…” Furono le ultime parole del ragazzo, un attimo prima di poggiare le sue labbra su quelle di lei.

Rimasero così, uno appiccicato all’altra, per almeno cinque minuti buoni, alternando baci leggeri a fior di labbra ad altri ben più profondi e passionali, fino a che, con uno strappo che di delicato non aveva proprio nulla, Hermione si allontanò da lui, continuando a guardarlo intensamente.

 

“Baci come un cane, Malfoy!” Gli disse poi acida, voltandogli le spalle e dirigendosi verso la Sala Grande, senza però poter fare a meno di toccarsi le labbra con una mano e ricordare il suo fresco sapore.

 

“Allora dovremmo fare più allenamento, che dici?!” Le chiese lui. Lei si fermò un attimo, senza voltarsi, per poi riprendere a camminare subito dopo.

Arrivata però all’altezza della porta, si volse a guardarlo e, con un sorriso divertito, gli disse:

“Credo proprio di sì!”

 

 

 

 

 

 

 

 

Oh, ok, questa è la mia prima oneshot su una coppia dei personaggi della Rowling!!!!! Oddio, che ne pensate??????????

Vi preeeeeeeego, commentate!!!!!!!!!!!!!! Ciauuuuuuuuu!!!!!! ;P

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 23 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kishal