Anime & Manga > Witch Hunter Robin
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Autore: Arwen88    01/12/2009    0 recensioni
[Witch Hunter Robin] Flash-fic introspettiva ambientata nelle prime puntate della serie. Come sente Robin il rapporto con Amon all'inizio della serie, una probabile spiegazione del perché lei continuasse a chiedere di lui.
-Dov'è Amon?-
-È già uscito.-
Robin si volse sorpresa verso l'uscita, le labbra che si schiudevano.
Tutto della sua espressione sembrava dire "Ma io lo stavo aspettando...".
Quante volte era successo?
In quante altre occasioni sarebbe ancora capitato?
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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è già uscito E dopo aver scovato questa magnifica serie che è "Witch Hunter Robin" eccomi a scrivere una fan fiction su di essa (e forse sarà solo la prima). Lo trovo un bel modo per inaugurare Dicembre! Spero che vi possa piacere, bye!



"È già uscito."


-Dov'è Amon?-
-È già uscito.-
Robin si volse sorpresa verso l'uscita, le labbra che si schiudevano.
Tutto della sua espressione sembrava dire "Ma io lo stavo aspettando...".
Quante volte era successo?
In quante altre occasioni sarebbe ancora capitato?

La sera, camminando lentamente per strada, ritornando a casa, era a questo che Robin pensava.
Le piccole ciocche di capelli che sfuggivano agli elastici oscillavano avanti e indietro sulle sue spalle. Come al solito una ciocca le era scivolata sul naso eppure lei non ci faceva caso, lo sguardo fisso a terra.
Aveva sentito parlare di Amon da molto tempo prima di arrivare alla STNJ. Niente pettegolezzi, solo aveva sentito fare spesso il suo nome. Probabilmente perché era il comandante della squadra.
Ma era stato quel ripetersi del suo nome che aveva finito per convincerla che si dovesse trattare di un uomo straordinario.
Qualcuno che sarebbe stato interessante conoscere. Qualcuno a cui poter dimostrare le proprie capacità.
Quando era arrivata in Giappone si era resa conto che il suo era in effetti l'unico nome che conoscesse.
Per questo aveva continuato a chiedere di lui.
A ben ripensarci sarebbe stato più semplice chiedere solo della sede della STNJ... Ma forse inconsciamente l'aveva fatto perché voleva che fosse lui il suo primo incontro.
Nell'ufficio era stata così contenta quando aveva sentito dire che sarebbe stata la sua partner... Ma quella risposta...
"È già uscito."
La prima volta aveva pensato che avesse qualcosa di più urgente da fare. Poi c'era stata una seconda volta, una terza... Ormai non teneva più il conto.
Tutto era andato a rotoli: sin dalla prima volta non aveva saputo dimostrargli il suo valore, anzi, lui l'aveva quasi rimproverata.
Quel ricordo cocente era ancora impresso nella sua mente. Ci era rimasta così male...
Rimproverata proprio da lui.
E ora?
Ora non importava più dimostrare qualcosa, essere ritenuta "valente".
Bastava che lui la considerasse almeno la sua partner.
Che la trattasse come la sua compagna di lavoro.
La sorpresa, lo smarrimento, nell'udire quelle tre semplici parole, si erano trasformati col tempo in rassegnazione, tristezza.
Ora si sentiva tradita.
Aveva abbandonato il convento, aveva riposto in lui le sue speranze per la nuova vita, e in cambio ne aveva avuto solo indifferenza.
-Amon...-
Con un sommesso sussurro Robin sollevò il capo, riconoscendo finalmente il portone dell'appartamento in cui stava.
Un breve sorriso amaro tirò le sue labbra sottili mentre scuoteva il capo.
Forse aveva avuto troppe speranze.
Ma col tempo, prima o poi, sarebbe riuscita a farsi considerare la sua partner. Bastava un po' di perseveranza.
E prima o poi lui le avrebbe chiesto di uscire insieme per andare in missione.




Ringrazio tutti coloro che leggeranno e coloro che magari decideranno di commentare. Bye!
  
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