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Autore: Xidius    20/06/2005    2 recensioni
6° anno... (Mia prima FF quindi siate clementi e aiutatemi tramite i vostri commenti a migliorare ^.^)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Harry Potter e le Ombre Del Passato VI anno.
Tutti i personaggi che vivono in questa FF sono nati dalla mente di J.K. Rowling, e solo a lei appartengono. Non ho resistito a fantasticarci sopra anche io niente di più! RECENSITE & CONSIGLIATE.


Avevo gli occhi pesanti, non riuscivo ad aprirli… volevo ma non ci riuscivo.. dovevo ma non volevo, poi quella voce…”Svegliati…. Svegliati…. Non ce tempo da perdere… Non puoi perdere tempo… Alzati ora Harry dai tes…”… BoooOOoOom!!!!…

Un lampo cadde nelle vicinanze del numero 4 di Privet Drive, provocando un frastuono assordante, era una sera buia e tempestosa e tutte le fronde degli alberi si dislocavano in modo minaccioso sembrando sul punto di spezzarsi, molte di queste picchiettavano sui vetri delle finestre degli appartamenti in modo lugubre e inquietante.

Con un sussulto un ragazzo si svegliò, sentendo oltre al frastuono ormai sparito del fulmine, le grida del suo Massiccio e fifone cugino chiedere aiuto ai genitori, lui però non era preoccupato per tutto quel rumore improvviso ma per quel sogno, o almeno lo sarebbe diventato se non fosse stato interrotto sul nascere, l’unica cosa che ricordava era quella voce Dolce ma decisa, sicuramente di una donna, ma molto preoccupata.

Era da ricordare però che lui è Harry Potter, e che un suo sogno strano ormai era routine, tutti sapevano che Harry aveva avuto più brutti incontri nei sogni che nella vita vera, però un su sogno non passava mai inosservato, potendo significare la salvezza o la distruzione del mondo Magico e Babbano.

Harry si mise gli occhiali appoggiati sul comodino e mettendosi in piedi, comincio a pensare “…questo sogno non significa nulla, era solo, era solo” nemmeno lui sapeva come definirlo, la voce che aveva sentito era preoccupata ma non sembrava malvagia in alcun modo, però nella sua mente, ripensando a quella voce, scaturivano mille ricordi, però non appartenevano a lui, ne era sicuro, tutta quella gente che ballava, poi d’improvviso l’Ombra, e ancora tutti che ballavano ma non più con il sorriso che poco prima c’era nei loro volti…

Ma cosa significava…. “Non significa nulla” pensava “Sarà solo la mia immaginazione con questa atmosfera tetra, o forse sarà qualche sogno passato che mi è tornato in mente per non so quale motivo, adesso non disturberò nessuno per i miei strambi sogni, io posso fare qualsiasi cosa da solo..” perché era così che si sentiva ormai da molto tempo…

Solo, nell’Ombra profonda….

Il suo unico appiglio che gli faceva pensare di avere ancora una famiglia ormai non c’era più, infatti il suo padrino Sirius Black era deceduto un mese prima per mano della più fedele Mangiamorte di Lord Voldemort, Belatrix Lestanger .

Non c’era giorno nel quale Harry non pensasse alla vendetta, non c’era giorno nel quale non desiderasse che qualcuno bussasse alla porta per dirgli che avevano trovato il modo di tirare fuori la gente da quel velo, non c’era giorno nel quale non si odiasse per aver fatto morire Sirius…

” E’ colpa mia” pensava sempre “E’ colpa mia e della mia ingenuità, sono solo, e solo devo rimanere…”

Poi rinasceva un barlume di speranza quando pensava alle persone che credevano in lui

“ Hermione…Ron… Ginny…i Signori Wesley… Gorge, Fred,Charly, Bill… Silente…la Mec Grannit… e si anche lui… Piton.”

Tutti loro credevano in Harry, aiutavano Harry, riponevano tutte le loro speranze di una vita più bella nel futuro su Harry…

tutti pesi, che lui ancora non era in grado di sopportare… ma doveva… lo doveva a tutti loro, che avevano combattuto al suo fianco…

“Non mi arrenderò… ma combatterò solo… perché io sono Solo…”

Si ripeteva ogni volta… poi il morale gli scendeva nel pessimismo totale…

“ E..e..e.. e se qualcuno di loro morisse…”

questo pensiero lo tormentava, sapeva di non riuscire a sopportare un'altra perdita.. tutte le sue difese sarebbero crollate, il suo mondo sarebbe crollato…Harry Potter non sarebbe più esistito.. “

La pioggia ancora scendeva in modo violento, ed Harry assorto nei suoi pensieri non si era accorto che la povera Edvige non riuscisse a dormire e che si agitava in modo furioso, in quel momento la sua mente e il suo corpo era come se si dividessero, la mente voleva reagire, ma il corpo non ne aveva più la forza, Harry si sentiva prosciugato di tutta la sua voglia di vivere.

Ma non si sarebbe arreso…

Poco dopo si distese nuovamente sul letto e cercò di chiudere gli occhi, ma non riuscì nel suo intento di fare un sonno tranquillo…

Era sdraiato su un prato, attorno le fronde di mille alberi impedivano la vista oltre quella distesa di erba verde e fresca,un vento gentile sfiorava il suo viso, poi il suo sguardo si soffermò sull’unica creatura vivente che c’era in quel prato oltre a lui, una libellula… cominciò a corre verso di lei, ma questa si spostava molto velocemente, poi Harry inciampò e cadde…

Alzò lo sguardo e dove prima si trovava l’animale ora c’era un individuo incappucciato del quale l’unica cosa visibile erano gli occhi color smeraldo…

Harry alzandosi si avvicinò, l’individuò proferì parola “Ciao” era una voce simpatica, affatto pericolosa, ma allora perché si nascondeva “Harry, giusto?” Harry annuì “Sono contento di vederti, sei nelle mie preghiere ogni giorno..”

fu interrotto

“T-tu chi sei?” l’uomo misterioso lo guardò con quegli occhi, che in Harry provocavano mille sensazioni, Amore, Odio, Vendetta, Perdono

“Non è importante chi sono, ma cosa ti devo dire, purtroppo non ho molto tempo, e spero che al tuo risveglio ricorderai la nostra conversazione…” Il suo sguardo si fece d’improvviso più duro e serio.

“… ricorda…

…più ti avvicini alla luce…

…più grande sarà l’Ombra che dovrai sconfiggere…”

quindi il suo sguardo si raddolcì

“Harry non sei solo, ed è proprio la solitudine il primo male che devi sconfiggere, non dimenticarlo mai, credi nelle persone che ti sono vicino, e riponi in loro la tua stessa vita, come fanno loro con te… solo così potrete continuare a sperare… Harry Spera sempre ricorda” e chi gli occhi si inarcarono, come se l’individuo misterioso ridesse

“… d’altronde, la speranza è sempre l’ultima a morire, No ?.”

Harry sorrise a queste parole che infondevano in lui un calore incredibile…D’improvviso si alzo un forte vento e quando cessò l’individuo era scomparso, solo l’eco di alcune parole riecheggiavano ancora nella valle…”Credi in te stesso e in coloro che ti amano….”

Quella sera fu la prima da molto tempo nella quale un giovanotto di quasi 16 anni riesci a dormire con severità, e ciò si vedeva dal mezzo sorriso stampato sulle sue labbra, anche se dagli occhi sgorgavano piccole lacrime di rimpianto per una vita che avrebbe potuto vivere, ma che il fato gli aveva distrutto.
  
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