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Autore: Marli    03/12/2009    0 recensioni
" Era la solita giornata stancante. Era tardi ed ero appena tornata a casa da lavoro. Mi distesi sul letto. La stanza era buia, la luce della luna filtrava da quelle poche tapparelle aperte. Stavo per crollare, me lo sentivo. Desideravo arduamente che Morfeo mi cullasse tra le sue braccia. D'un tratto quella melodia. Le sue dolci note mi trascinarono via dalla realtà, l'inizio di una nuova vita. Caddi in un sonno profondo. "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti...è la mia prima ff...spero vi piaccia fatemi sapere...bacioni =)

" Era la solita giornata stancante. Era tardi ed ero appena tornata a casa da lavoro. Mi distesi sul letto. La stanza era buia, la luce della luna filtrava da quelle poche tapparelle aperte. Stavo per crollare, me lo sentivo. Desideravo arduamente che Morfeo mi cullasse tra le sue braccia. D'un tratto quella melodia. Le sue dolci note mi trascinarono via dalla realtà, l'inizio di una nuova vita. Caddi in un sonno profondo. "

1° Capitolo

*****'s POV

Mi trovo tra le strade della città. Seattle era proprio una bella città. Ringrazio quei buoni a nulla dei miei amici per avermi convinta a venire qui, per studio, dicevano loro, per una vacanza, pensavo io. Mi sono diplomata una settimana fa e come regalo avevo ricevuto dai miei una vacanza in una cittadina qualsiasi di Washington. Vacanza-studio la chiamano. Non me lo feci ripetere due volte. < < SEATTLE!!! > > urlai. Era la città che preferivo più di tutte. Lo sempre definita "divina" per i suoi altissimi grattacieli, quel magico gioco di luci che si scatena all'imbrunire. Solo al pensiero "WOW!" Nel pensare non mi sono accorta di essermi catapultata di scatto in periferia. Fa freddo. Non ho nulla con me di pesante, infondo era luglio inoltrato, anche se sapevo che da queste parti fa parecchio freddo. Mi guardo attorno. Vedo distese di campagne alla mia destra, sembrano un tuttuno col cielo, anche se riesco a percepire l'orizzonte che li separa, mentre alla mia sinistra un bosco fitto da una folte nebbia. D'un tratto in quella nube mi accorgo di un riflesso ramato che mi attira, è come ipnotizzante e d'istinto mi inoltro nel bosco, in quella foschia cosi foltra da vedere il nulla. Sono da sempre stata una ragazza cocciuta, testarda e molto curiosa. Per tutta la mia famiglia ero il maschiaccio di casa. Per i miei amici invece, quella da stuzzicare per farsi quattro risate quando non c'era nulla da fare, facendo in modo da farmi alterare e scatenarmi in tutta la mia furia e nella mia goffaggine, perchè...beh...devo ammetterlo sono molto goffa.

Cammino sempre dritto, scansando gli alberi che mi vengono davanti. L'ho perso! Ho perso quel riflesso cosi abbagliante e misterioso."Dannazione!" Sarà meglio tornare indietro prima che mi perdi del tutto. Poi, d'un tratto ecco che lo rivedo alla mia destra, mi giro, è dietro di me, poi davanti, poi dietro, lo vedo ovunque. Poi il dolore, il braccio che sanguina e il nulla. Solo il cielo che sopra di me inizia ad annuvolarsi, una goccia mi bagna il viso. Amo la pioggia.

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

  
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