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Autore: Maik    03/12/2009    0 recensioni
Frequento alcuni gdr su Harry Potter. Ho creato così la storia del mio personaggio storico... La scoprirete un po' per volta! ^^
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, Harry, Potter, Mangiamorte
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il campanello di Olivander squillò alle loro spalle. Una ragazzina raggiante, con la sua nuova, prima bacchetta tra le mani. Un uomo alto, slanciato, dai capelli corvini al suo fianco. La bambina, slanciata e dagli occhi di ghiaccio, sorrideva entusiasta di quel nuovo acquisto.
Attenta. Sei una Potter e coi tempi che corrono devi essere più sveglia degli altri. Sempre pronta. Bacchetta sempre alla mano. Non esistono Maghi seri senza bacchetta. E tu diventerai una Strega seria! La voce del padre interruppe i suoi pensieri. La piccola alzò lo sguardo di cristallo in quello smeraldo del padre. Gli occhi interrogativi. Poi un suono squillante, allegro. Merope, la bambina già più alta delle sue coetanee, si voltò di scatto. Stava venendo incontro a lei e suo padre una donna. Capelli lisci e morbidi, marrone scuro e gli stessi occhi di Merope. La ragazzina sorrise, raggiante, correndole incontro.
Mamma, mamma! Si arrestò a pochi passi da lei. La mia bacchetta!
Mauritia abbracciò la figlia, osservando il marito Markus.
Ontano e piume di coda di Fenice. Sentenziò l'uomo, sorridendo. Lo stesso legno di Mauritia ed il cuore di Harry Potter.
E' vero che anche Harry ha la Fenice, mamma? E' vero? Chiese entusiasta la piccola, con la sua voce squillante, forse troppo acuta. Un sorriso di quelli dolci, di chi si aspetta di fare tante cose, forse troppe. Ma sicuramente il sorriso di chi non vede l'ora di intraprendere un viaggio. Un viaggio nuovo, del quale fatica ad intravedere la meta, ma che sa che è lì. C'è solo da incamminarsi. La madre di Merope sorrise. La figlia sarebbe stata diversa da tutti quelli della sua famiglia. Sarebbe stata la lodevole cugina di Harry Potter, comagna nella lotta al Signore Oscuro.

Mauritia Crouch, sorella di Barty J. Crouch. Una famiglia tormentata, rasa al suolo da Lord Voldemort. Un rancore segreto sempre covato dentro, da quando il fratello scappò di casa per inseguire idee frenetiche. Malsane. E lei, ex-studentessa di Corvonero, moglie di Markus Potter.
Mrkus Potter, fratello di James Potter. Una famiglia devastata dal Male. Un fratello ucciso, un nipote strappato da una vita normale. Privato dell'amore di una famiglia vera. Harry Potter non ha mai saputo nulla di suo zio, di sua cugina Merope. Fu una scelta di Silente quella di tenere il resto della famiglia Potter nascosto, perchè Voldemort non riuscisse a guingere a loro. Non riuscisse ad intercettare anche Merope, di appena un anno più piccola di Harry.
Merope Potter. Ha sempre saputo tutto del cugino, i genitori le hannos empre raccontato degli zii: James e Lily. Di come fossero stati uccisi, di come Harry si fosse salvato. Era cresciuta vedendo ogni estate Silente andare a trovare il padre, raccontargli come stava il nipote, di quanto somigliasse a lui e suo fratello. Di quanto il taglio degli occhi di Merope fosse uguale a quello di James. Lo stesso colore di capelli. E quel sorriso perfetto, identico a quello del fratello maggiore di Markus. Sì, tutti lo avevano sempre detto: Merope sembrava la versione femminile dello zio James. Tranne per il colore degli occhi. Così impenetrabile, così inumano. Di cristallo. Un colore tanto chiaro, un celeste tanto puro, da sembrare bianco alla luce del sole. Occhi incantatori, ed insieme ipnotici. E quel fascino divertente, simpatico. Con i trati ancora da bambina, che forse le sarebbero rimasti per sempre.
Ed il nono, il padre di James e Markus, la detestava per questo. Per quella odiosa somiglianza con il figlio maggiore. Per essere così perfettamente lui, così tristemente viva. Così viva da fargli sentire uno strappo al cuore ad ogni sorriso, ad ogni parola. Quando per ridere si metteva la mano davanti alle labbra. Quando, irritata o offesa,intrecciava le braccia sul petto, corrugando la fronte. Le veniva una piccola ruga, tra le sopracciglia fini, proprio come James. Una somiglianza tanto perfetta, da rendere intollerabile la presenza della bambina per il nonno paterno.


Bada a te! Gli occhi chiari di Lucius Malfoy si fissarono in quelli del figlio. Il ragazzino resse lo sguardo del padre, poi si voltò di spalle, salendo sul treno. Nella carrozza di Serpeverde. Lucius seguì i passi del figlio dall'esterno, fino ad arrivare a dove il ragazzino si era andato a sedere. Fece due passi indietro. Con fare altezzoso si guardò attorno. Vecchie facce di compagni, poi una faccia tanto nota da sembrare prepotente come un pugno nello stomaco. Gli occhi sbarrati, glaciali, si fissarono su una coppia. Lui alto, slanciato, capelli corvini ed occhi di smeraldo. Lei castana, snella, capelli castani ed occhi di cristallo. Aprì la bocca, lanciando uno sguardo al figlio per poi allontanarsi svelto. Si avvicinò alla coppia, posando il bastone per terra. Un suono secco.
Markus e Mauritia Potter. Credevo foste morti! Ridacchiò ironico, allargando le braccia in direzione dell'uomo.
Un brivido su per la schiena. Una voce troppo fredda e familiare. La sicurezza di vendetta andò sfumando insieme al vapore che iniziava ad uscire dall'Espresso per Hogwarts. I coniugi Potter si voltarono all'unisono e d'impulso Mauritia a andò a coprire completamente con il proprio corpo quello della figlia, perchè Lucius non la vedesse.
Lucius Malfoy. Credevo fossi morto. Rispose piatto Markus.
Io l'avevo sperato! Lo corresse acida Mauritia, fissando Lucius negli occhi. NOn avrebbe mai scordato quanto quell'uomo aveva aiutato il fratello nel portare avanti quelle idee malate, diverse e non giuste. Merope con uno scatto felino riuscì ad allontanarsi dalla madre e passare avanti ai genitori. Alzò lo sguardo verso l'uomo biondo che era andato loro incontro. Alzò los guardo, per scrutarlo con i suoi occhi di cristallo. Aggrottò la fronte, analizzando Lucius Malfoy.
Quale incredibile somiglianza.. Azzardò Lucius, osservando allibito la bambina. Sorrise sfiorandole appena il viso. L'espresisone della bambina era impenetrabile, come quella di un adulto. Come una statua di marmo. Poi, lentamente, l'espressione si addolcì. NOn aveva motivo di averne con quell'uomo. E poi in lui c'era qualcosa di strano, come di familiare. Un deja vù. Era come se quell'uomo lo conoscesse da una vita, come se sapesse di dovere tanto a lui ed alla sua famiglia. Arricciò le labbra, per poi sorridere. Si voltò verso madre e padre.
Devo andare. Prese la borsa da terra e se la caricò in spalla, stranamente di buon umore. Dopo aver passato due notti insonni. Sui voltò verso Lucius. E' stato un piacere, signor Malfoy. Sorrise ancora e poi scattò verso le scalette dell'Espresso. Salutò ancora con la mano i genitori e quello strano signore che aveva appena conosciuto. Improvvisamente il treno fisciò e Merope scattò verso l'interno della carrozza. Il treno partì lentamente.
Di' a tuo figlio di stare alla larga da Merope. Ringhiò Mauritia a Lucius, quando fu sicura che la figlia non la vedesse più. Lucius mise le mani avanti, ridendo. Markus afferrò la moglie per un braccio, stringendola a sè.
Io nondevo dire niente a nessuno. Solo i nostri ragazzi sano cosa accade ad Hogwarts. Io non c'entro nulla! Lucius scosse la testa, continuando a sorridere malizioso in direzione della giovane donna.
Lucius, se tuo figlio...
Se mi figlio cosa? Lascia che sia Merope a scegliere la propria strada, Mauritia. NOn fare l'errore di scegliere tu per lei! Rise ancora, per poi allontanarsi dal binario della stazione. Così come il treno, fumante di vapore.
Merope, verso Hogwarts. Verso una nuova vita, o semplicemente verso l'inizio verso della sua vita.
Un nuovo viaggio, con nulla di sicuro. Neppure la meta.

  
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