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Autore: sakura2480    03/12/2009    4 recensioni
Ma povero, povero Cancer...ecco giunto per lui il momento di pagare per tutte le cattiverie commesse in passato! E cosa c'è di meglio di un allievo che ti rivoluziona la vita?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cancer DeathMask, Gemini Saga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Dunque...dove eravamo rimasti? alla fine il tempo per scrivere qualcosina l'ho trovato! E arriviamo a rispondere alle vostre domande, e cara sagitta72 di certo vedere Milo nella parte di Drag Queen mi avrebbe fatto scompisciare dalle risate, e hai ragione su una cosa, cosa avrebbe detto il ghiacciolo vedendo il suo migliore amico ridotto a quel modo? E dai Tsuku...non essere cattiva nei confronti dei Cancri, dopotutto anche Manigoldo aveva un quoziente intellettivo elevato, solo che la generazione si è interrotta lì, purtroppo. Però, come dici tu, sembra che Amos sia discendente di Hakurei e Sage, che l'Armatura del Cancro abbia trovato un nuovo, intelligente padrone? Hime, anche tu colpita dalla donna Milo al lavoro, però il granchio l'ha pensata bene, magari un pò di organizzazione mancava, fortunatamente tutte le castagne dal fuoco sono state tolte dalla bella Lithya, che è una ragazza seria da come ha reagito, non credi. E poi mi unisco al tuo grido di battaglia W AMOS CHE HA CAPITO TUTTA DELLA VITA! Non voglio ucciderti alle 8 e 45 del mattino, mio dolcetto scherzetto, so che può far male il pensiero di Death in boxer, ha fatto stare male anche a me facendomi colare la bava come una bavosa. Però dai...l'ovatta può essere usata anche per quello, no?
Bene, questo qua sotto è un capitolo di transito, vediamo che ne pensate, aggiungo solo...povero Amos!

Death Mask dormì come un pargolo, e non si era minimamente accorto del casto bacino di Lithya, aprì un occhio...poi quell'altro...provò a stiracchiare gambe e braccia...non ci riuscì.
Con terrore crescente si guardò e si accorse di essere legato come un salame.
<< Avanti, questo non è un buongiorno ottimale, direi! Forza, slegatemi immediatamente, ve lo ordino! >>
Aveva preso ad agitarsi così tanto che persino il divano prese a zompettare assieme a lui, ma dopo tante giravolte a arzigogoli strani, dovette cedere.
Anche perchè il divano sembrava che pesasse una tonnellata!
<< Basta...uff...mi sta pigliando un infarto! >>
Mentre riprendeva fiato, cercava di pensare quale razza di colpa aveva stavolta, per essere legato come un capretto condotto al macello.
Amos passò accanto al divano che ancora dormiva, aveva i capelli sconvolti e gli occhi ancora gonfi, la cosa peggiore è che non degnò nemmeno di uno sguardo il suo maestro, anzi, lo ignorò completamente.
Death Mask lo guardò allibito e incredulo.
<< Ehi, Amos! Ma mi vedi o no? Slegami, forza! >>
Amos si girò lentamente verso di lui con una faccia da spacciatore col cervello pieno di anfetamina.
<< Si...ti vedo, ti vedo! >>
<< Si può sapere che aspetti? >>
<< Mica sono matto! Se ti slego rischio di fare una fine peggiore della tua! No, no! >> e se ne andò per la sua strada che lo portava, strascicando i piedi, nel bagno.
<< Che tu sia maledetto! Arriveranno i diavoli e ti porteranno via un giorno...forse! >>
C'era solo un modo per rompere quelle maledette corde e liberarsi, cioè usare il suo Cosmo, e per quella robaccia ne sarebbe bastato pochissimo.
<< Nemmeno sentirò la stanchezza dopo! Cara Lithya...guarda bene quel so fare! >>
Stava quasi per arderlo quel Cosmo potente, ma non vi riuscì perchè un piede delicato e soprattutto gelato, gli si piantò in mezzo al petto.
Death Mask si ritrovò a guardare negli occhi azzurri e vendicativi di Lithya.
<< Mi hai fatto andare di traverso anche un caffè, e per di più...mi mandi come ciambella di salvataggio quell'altro malato come te vestito come una prostituta! Adesso te la faccio pagare! >>
<< Fermati o te ne penti! Lithya, te lo ripeto...non fare niente di cui potresti pentirti...eh nooooooo....fermati! >>
Il solletico sotto le ascelle era qualcosa di impensabile per lui, gli faceva esplodere i neuroni del cervello e lo mandava in blocco cardiorespiratorio, ma a Lithya non fregava assolutamente niente, gli si era messa a cavallo, cosa che a Death Mask non dispiaceva per niente, e gli infilava le dita nei punti deboli.
Il Cavaliere si sbellicava dalle risate in maniera così indegna che persino Amos uscì dal bagno con lo spazzolino da denti ancora in bocca.
<< Ma che succede? >>
Lithya riuscì  a fare due cose contemporaneamente, il solletico a Cancer, che ormai era scosso da convulsioni mortali, e tirare una scarpa ad Amos che, prontamente, chiuse la porta e poi la riaprì solo per far vedere alla sorella il dito medio.
Ma lei era occupata a torturare il povero Death e nemmeno lo guardò.
Amos continuava nelle sue abluzioni e intanto pensava che Lithya non aveva scelto una punizione esemplare, e questo era strano, se la conosceva la vedeva bene a spaccargli sulla testa una mazzetta da cinque chili e invece...il solletico...che poteva fargli di male, a parte farlo schiattare dalle risate?
E comunque anche uno scemo si sarebbe accorto che sua sorella si era presa una bella cotta!
Intanto, sul divano, la guerra continuava, ormai il granchio era fuori di sè, ma si fece subito serio quando vide che Lithya si era fermata di colpo, lo stava impalando alacramente sotto le ascelle e ad un certo punto...niente.
Si era praticamente immobilizzata.
Lui la guardava incuriosito e un pò imbarazzato, perchè durante il combattimento a senso unico, i due si erano divincolati e strusciati, fino a che, quel qualcosa che dormiva placidamente si svegliò all'improvviso, gonfiando i pantaloni di Death in una maniera che non passava inosservata.
Le guance di Lithya si erano leggermente arrossate quando sentì quella presenza che prima non c'era, e anche Death Mask cercava di guardare da un'altra parte.
Era cambiato, e parecchio anche!
Non avrebbe mai pensato di imbarazzarsi in una situazione del genere, ma lei...era...non lo sapeva nemmeno lui.
Amos si stava preoccupando, si era rintanato come un sorcio nel bagno, finchè sentiva le urla isteriche di Death Mask stava tranquillo, ma ora c'era solo silenzio.
Aprì la porta con cautela, l'ombra della scarpa che gli sfracellava la faccia pendeva su di lui come una spada di Damocle.
<< Allora...quello è il divano...quella è mia sorella...ma guarda, mia sorella sta a cavalcioni sul Cancro...ehhhhhhh? Che cosa? Oh cacchio! >>
Un pizzico di perversione normale per la sua età, prese il sopravvento e, quatto quatto, scattava di colonna in colonna con esperienza ninja nel tentativo di avvicinarsi.
Alla fine, sgattaiolando di qua e di là, riuscì a trovare la posizione più congeniale.
Galleria, prima fila, poltrona vip!
<< Speriamo che anche l'audio non sia male! >> pensava il malefico.
Intanto i due avevano trovato il coraggio di guardarsi e, inaspettatamente, lei lo slegò e gli fece il sorriso più dolce che Death Mask avesse mai visto, si chinò su di lui fino a sdraiarsi e gli passò la mano fra quei capelli che le piacevano tanto.
<< Sai...non avrei mai pensato di dirlo ma...>>
Lui capì subito quello che voleva dire, e anche lui le sorrise e le scostò con dolcezza una ciocca di biondi capelli dalla fronte.
<< Sei meravigliosa! >> le disse quasi in un sussurro.
Il Cavaliere le prese il volto tra le mani e l'attirò a sè, Lithya si lasciò guidare senza pensarci due volte, e si baciarono dolcemente.
A questo punto il fratello guardone fu praticamente scartavetrato a terra, quasi gli cascò la mascella  a quella scena.
Vedere la sorella che faceva lingua a lingua con Death Mask lo aveva devastato nel profondo, però se la voleva godere tutta.
<< Ho come l'impressione che...>> si girò di scatto e si ritrovò a due centimetri dalla faccia di Saga che, naturalmente, era incredula.
<< Che ci fai qui? Mi hai fatto venire un colpo! >>
<< Ero passato per dire una cosa a quel folle ma...ma che succede? >>
<< Data la mia giovane età, dovrei essere io a chiedertelo, peccato che lo so meglio di te! >>
Gemini continuava a guardare la scena che diventava sempre più bollente.
<< Vieni via! >> disse ad Amos cercando di tappargli gli occhi.
<< E lasciami, stupido! >> esclamò il ragazzino ad alta voce, interrompendo i due che si tirarono su di scatto.
<< Cazzo! >> disse Death Mask guardandoli entrambi.
<< Visto niente noi, eh? Aiutavo Amos a cercare un ago...caduto, naturalmente...sapete com'è...l'ago cade e...cioè...l'ago è piccolo...bisogna cercarlo bene, ecco, eh si! >>
Amos guardava Saga come se avesse a che fare con un matto.
<< Perchè, dovete sapere, che l'ago...>>
<< E basta! >> lo interruppe brusco Death Mask
<< Quello che avete visto non ha bisogno di giustificazioni, quindi potete tirare la vostre conclusioni! >> disse Cancer con calma.
I due si guardarono mentre Lithya, accanto a Death Mask, appoggiò la testa sul suo petto, e lui la strinse a sè.
<< Amos, voglio dirti solo una cosa! Grazie per avermi invitata qui! >> gli disse la sorella.
E pensare che quando si erano incontrati, tre anni prima, Lithya per difendere il fratello a Death Mask lo aveva quasi evirato, e ora...se ne stava innamorando.
Amos sorrise all'adorata parente, si sentiva stranamente felice.
Anche Saga fece un sorriso buono.
La questione venne chiusa lì, dopotutto se i due si piacevano, che male c'era?
Il resto della giornata passò senza altre scioccanti scoperte, i problemi arrivarono quando fu il momento di andare a dormire, infatti Amos non ne voleva più sapere di dormire assieme alla sorella.
<< Non ci penso proprio! Durante la notte mi potresti scambiare per il folle collezionista di reliquie! >>
<< Ma smettila! >> diceva lei orripilata.
<< Bravo, Amos, bravo! Sbivacca sul divano! Forza! >>
Alla fine i posti furono assegnati, con un cambiamento che fin dall'inizio era palese!
Amos sul divano, per la quale Death Mask aveva intenzione di riscuotere il pizzo, e Death e Lithya...inutile anche dirlo, ma il ragazzino pregava che omologati al divano ci fossero anche i tappi per le orecche perchè sapeva...eccome se sapeva!
Alla fine si distesero tutti e tre, l'eremita Amos teneva le orecchie appizzate per captare ogni minimo rumore come una parabola, ma non successe nulla, nemmeno un suono, fino alle fatidiche parole che sentì arrivare dalla camera da letto.
<< E dai, smettila! >> sentiva dire alla sorella mentre rideva.
<< Eh no...e dai lo dico io! Tanto non scappi! >>
<< Guarda che io non voglio scappare! >>
Altri cinque minuti di silenzio.
Amos si girava e rigirava sul povero divano, era nervoso, geloso per la sorella e anche imbarazzato.
Dopotutto era ancora un bambino!
Anche se quei due di là cercavano di parlare piano, si sentiva anche lo starnuto di una mosca.
<< Tanto lo so che adesso...brrrr! >> e sospirava rassegnato.
Poi di nuovo la voce della sorella, ma stavolta...un tantino diversa!
<< Oh mio Dio...oh mio Dio...>> e dopo quella frase gridata in un momento in cui veniva sottoposta a piacevolissima tortura, ecco che cominciarono anche i rumori classici delle notti d'amore.
Gemiti, gridolini, il letto che cigolava...e il povero Amos che si doveva sorbire il tutto senza potersi difendere.
Nemmeno il cuscino schiacciato sulla testa riusciva a filtrare i sospiri di piacere dei due.
<< Spero che consumiate per bene perchè, grazie a voi due, sto passando una notte di merda! Però vi state facendo una mega trombata! >>
Più che altro cercava di addormentarsi per non ascoltare anche il finale che si preannunciava moooooolto rumoroso, ma il dio Morfeo lo accontentò prendendolo tra le sue braccia, peccato solo che ogni tanto si svegliava di soprassalto perchè i due decidevano di ripassare quello che avevano studiato fino a quel momento.
Fortunatamente per lui giunse la tanto agognata mattina, aveva un mal di testa indicibile provocato dal sonno intermittente, tutto quello che fece fu guardare esterrefatto i due che erano freschi come una rosa.
<< Ma come fanno? >>
Lithya si avvicinò ad Amos e si sedette sul divano assieme a lui.
<< Vado a preparare la colazione, che vuoi mangiare? >>
<< Un caffellatte, grazie sorella! >> gli disse il piccoletto  mentre Lithya le accarezzava la testa con affetto.
<< Ok! >>
Mentre lei si dirigeva in cucina, Death Mask uscì dal bagno dopo una doccia ristoratrice e teneva ancora l'asciugamano intorno al collo.
Passò davanti a lui con passo calmo.
<< Uff...per colpa vostra ho passato la notte in bianco! >> disse sottovoce.
<< Ah si? Bhè...cose che succedono! >> tagliava corto in tutti i modi.
Lithya ritornò con la tazza di caffellatte per Amos.
<< A me non prepari niente? >>
<< Fattelo da te! >>
Amos non ci credeva, durante la notte si erano scatenati, durante il giorno si bistrattavano ancora, ma le coccole se le scambiavano lo stesso!
Il ragazzino guardava esasperato quei bacini e quelle carezze che si scambiavano dopo la puntuale litigata.
Aphrodite entrò come al solito cantando e recitando lui solo sapeva che razza di sermone.
<< Deathy, dove sei? >>
Niente...
Il granchio si era praticamente nascosto dietro una colonna, ma fu costretto ad uscire per forza quando vide il pesciolo saltare addosso alla sua compagna con fare lussurioso, se l'abbracciava e la sbaciucchiava sulla guancia.
Death Mask si mise in mezzo dividendo l'oggetto del suo amore dal collega pervertito.
<< Scusa, eh? >> gli disse infilando la mano in mezzo.
<< Guarda che la stavo salutando! >>
Aphrodite rimase un pò male, ma solo perchè non sapeva che i due avevano dato il via alla tresca!
Amos colse la palla al balzò.
<< Aphrodite...devo chiederti una cosa! >>
<< Dimmi! >>
<< Posso...dormire da te stanotte? >>
Aphro lo guardava strano, perchè la moffetta voleva dormire nella sua Casa? Poi fece due conti, le occhiaie di Amos + le facce soddisfatte di Lithya e Death Mask...eh si, i conti tornavano.
<< Va bene, Amos, puoi venire da me stasera, adesso scusate ma avrei un impegno urgente da...>>
Aveva capito che i due erano finiti a letto insieme e quello che adesso agognava di fare, era quello di spiattellare a tutti quel succoso pettegolezzo.
Ma Death aveva capito tutto.
<< Eh no, da qui non te ne vai! >> gli disse mentre lo afferrava per il mantello.
<< Dov'è che vorresti andare? >> gli chiese anche Lithya con uno sguardo terribile.
<< Ma da nessuna parte...ve lo giuro! >>
Death Mask si allontanò un attimo e tornò poco dopo con una lunga corda che cominciò ad attorcigliare attorno alla colonna bloccandoci il pesciolo che lo guardava in maniera tetra.
<< Ti denuncio per sequestro di persona! >> diceva.
<< Guarda che non voglio mica rapirti, ma non ti lascio finchè non mi giuri che non trasformerai la tua bocca in un megafono! >> e intanto puntava pericolosamente l'indice verso Aphro che, spaventato, si schiacciava ancora di più verso la colonna.
Ma le rotture non erano finite.
Fischiettando e saltellando, illuminato da chissà quale speranza di accoppiamento, Shura fece irruzzione anche lui, la cosa che fece imbestialire Death Mask fu il mazzo di fiori che teneva in mano.
<< Dov'è la mia bella? >> canticchiava.
<< Non c'è! >> rispose l'altro, poi si fiondò sui fiori.
<< Ma che gentil pensiero! Sono per me, vero? >>
Li strappò dalle mani del Capricorno e vi affondò la faccia in mezzo, inspirando talmente tanto di quel polline che si otturò i dotti nasali in due secondi, se c'era una vespa avrebbe buttato su per il naso anche quella.
Sbarellando pericolosamente continuò a ringraziare Shura che non credeva ai suoi occhi.
<< Perchè l'hai legato? >> chiese vedendo Aphrodite trattato come un ostaggio.
<< On niente...stavamo giocando ai rapitori.
<< Ma perchè non la smettete? >> proruppe Amos.
<< Perchè vi comportate in maniera così infantile? Se dite che state insieme mica succede niente! >>
Shura e Aphrodite si guardarono.
<< Io lo sapevo già, ecco perchè mi ha legato! >>
Shura era, invece, devastato.
<< Voi due...state...>>
<< Bhè...si! >> disse Lithya abbracciandosi al suo ragazzo.
<< Spero che non ti eri fatto un'illusione con me! >> disse lei un pò dispiaciuta.
<< No, no! >> disse Shura camminando all'indietro, per poi girarsi di scatto e uscire dalla Casa.
<< Poverino...>> esclamò Lithya.
<< Lithya per favore...va bene? >> gli rispose Death Mask.
Aphrodite venne liberato, ma tanto lo sapeva che non sarebbe riuscito a stare zitto, comunque alla fine la cosa sarebbe stata di pubblico dominio.
Amos era fuggito con Aphro, con lo zainetto tintinnante sulle spalle.
<< Mi spiace darti questo disturbo! >>
<< Non temere, anche perchè quando due persone si lasciano andare per i primi mesi non c'è pace! Lo so, per questo ti capisco! >>
Amos sorrideva, ma il sorriso svanì non appena mise piede nella Dodicesima Casa, quando fu colpito in pieno dalle fragranze dolciastre di almeno duecento profumi diversi.
Quasi cascò all'indietro per la zaffata che ricevette, faceva male e appestava l'ambiente.
<< Ma come fai a vivere qui? Fai passare un pò d'aria, e che cavolo! >>
<< Hmmm? >>
Amos lo guardava allibito, ormai il naso di Aphrodite era tumefatto dal profumo e non lo sentiva più, lui invece si sentiva male, ma sapeva che avrebbe dovuto sopportare se non voleva tornare ad avere lezioni di sesso in prima linea!
Dopo giramenti di testa, conati di vomito, svenimenti vari, anche Amos si abituò alla nube tossica che invadeva il Tempio dei Pesci, e riuscì a cenare quasi normalmente e a dormire anche con tranquillità.
Intanto nella Casa del Cancro, la bella si strusciava languidamente addosso al suo lui sotto le lenzuola.
<< Stavo pensando una cosa! >>
<< Che cosa? >> le chiese Death accarezzandole la guancia.
Con la testa appoggiata sul petto nudo Lithya lo guardava, era bello davvero!
<< A come saresti come papà! >>
Death Mask sgranò gli occhi e li girò lentamente verso di lei senza muovere la testa.
Aveva una faccia da funerale doveva si vedeva chiaramente scritto " AIUTO ", se poteva avrebbe esiliato sulla luna, ma lui poteva solo muoversi alla velocità della luce, non andare a passeggiare lassù.
Lithya lo continuava a guardare sorridendo e a lui si prese un colpo.
<< Piuttosto me lo taglio, mia cara! Ti voglio un bene che nemmeno immagini...ma non pensare questo, ti prego! >>
Pensava disperato il povero.
Il giorno dopo avrebbe dovuto farle un discorsetto importante.
 
  
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