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Autore: Nerida R Black    03/12/2009    6 recensioni
ho scritto questa storia di getto, nonostante l'idea mi ronzasse in testa da un po'. parla di un finale un po' diverso da quello della rowling - e decisamente più tragico. nessuno è come appare: nè Harry, nè Voldemort, nessuno. se vi ho incuriositi/e leggete e recensite numerosi/e!!!!!!
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, i personaggi – tranne Nerida – appartengono alla Rowling.

BUONA LETTURA!!!


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  • AVADA KEDAVRA!

  • EXPELLIARMUS!


Mi materializzai nell'esatto istante in cui furono pronunciate quelle parole fatali. Ferma e impotente vidi la Sua bacchetta volare sempre più in alto e, tracciando un arco perfetto, ricadere nelle mani del Bambino Sopravvissuto.

Vidi il raggio di luce verde rivolgersi contro il suo creatore e investirlo il pieno petto.

Inarrestabile.

Letale.

Proprio come Lui.

E per un attimo rimasi lì, ferma, incredula, scioccata.

Non è possibile...

Ma la realtà mi colpì come una doccia d'acqua gelata.

Mentre la sala grande esplodeva in un urlo di gioia io, incurante delle conseguenze, mi lanciai sul cadavere del Signore Oscuro.

Morto.

Freddo.

Gli occhi rossi non più fiammeggianti, ma gelati nell'incredulità della morte. Chi lo conosceva come me sapeva che solo i codardi lo dipingevano come un mostro senza cuore. Ma io quante volte avevo visto i suoi occhi illuminarsi di gioia, entusiasmo, amore?

Con il viso bagnato da mille lacrime urlai. Urlai tutta la mia rabbia, il mio dolore, la mia disperazione.

Il mio urlo sovrastò il baccano della folla. In un batter di ciglia mi ritrovai al centro di un cerchio.

Harry Potter, a pochi metri di distanza, mi guardava a metà tra il soddisfatto e il preoccupato.

Mi si avvicinò.


  • Nerida...

  • L'hai ucciso.


Sussurro questa volta.

Ferita.

Delusa.


  • Dovevi immaginare che l'avrei fatto.

  • Mi avevi promesso che non gli avresti fatto del male.

  • Ma cosa ti aspettavi?! Che mi lasciassi uccidere???


Stava urlando, ora.

Urlai anch'io:


  • Mi hai hai mentito! Per anni ti ho passato informazioni su Lord Voldemort, su mio padre! Per te ho mentito, ho fatto il doppio gioco per permetterti di salvare quel culo babbano!!!!!!!!!

  • Ho dovuto!!!

  • Mi hai detto che potevi salvarlo.

  • Ci ho provato!


Risi. Ma non fu la solita risata calda e spensierata, bensì una risata fredda, sarcastica, crudele come ne avevo solo sentito da mio padre.


  • E come? Chiedendogli cortesemente di pentirsi? Umiliandolo davanti all'intera comunità magica?

  • Ti prego, ascoltami Nee!

  • Osi chiamarmi Nee? Dopo questo osi chiamarmi come hai fatto ogni volta che mi sussurravi all'orecchio “ti amo”?


Sulla destra vidi una ragazzina con i capelli rossi sgranare gli occhi e iniziare a piangere.

Sibilai malvagia.


  • Vedo Potter. Vedo solo ora la perfezione del tuo piano. “Resta qui, Nee. Sarai al sicuro”. Cosa mi sarebbe successo se fossi rimasta al rifugio che mi hai indicato? Chi era il sicario che mi avrebbe uccisa? Una volta morta non avrei potuto dire a nessuno dei tuoi crimini e intanto saresti tornato tra le braccia della dolce Ginny, osannato come un eroe!!!!


Un brusio si levò dalla folla. All'improvviso una voce si levò sulle altre:


  • Non è vero! Stai mentendo! Harry non è così! Harry non avrebbe mai...

  • Mai cosa? Tradito Ginny? Certo, Weasley, perché è questo che a te importa!!! non il fatto che sia stato lui a far uccidere Fred! Povero ragazzo, mi stava simpatico. Ma lui aveva scoperto qualcosa, vero? Harry non poteva permettere che parlasse.


La folla si era improvvisamente zittita. Pendevano tutti dalle mie labbra, ma non ne provavo alcuna soddisfazione.

Solo in quell'attimo compresi ciò che mio padre diceva sempre sull'amore:


Ricordati, Nerida. L'amore è la cosa più bella e terribile di tutte. Una letale arma a doppio taglio, che però raramente ferisce l'oggetto dei tuoi pensieri. Perché se l'amore non è corrisposto sarà di certo usato contro di te. E contro i tuoi cari”.


Come era successo con mia madre.


Voldemort l'aveva amata, con tutto sé stesso. Ma lei l'aveva tradito. Voleva solo portare in grembo il seme del più potente Stregone Oscuro del mondo. E l'aveva fatto. Ma una volta nata mi ha abbandonato, rivelando chi era il mio padre a Silente.


E lui mi ha presa e rinchiusa in un orfanotrofio, dimenticata da maghi e babbani.


Non sono mai andata a Hogwarts.

Non ho mai ricevuto nessuna lettera, nessun gufo.


Ma è mio padre chi ha sofferto di più.


Lei l'ha lasciato per sposarsi con un vecchio amico della scuola.

Hanno anche avuto un figlio.


Che Tom ha cercato di uccidere.


Mi ha fatto vedere i suoi ricordi una volta. Senza pensatoio, ho usato la legilimanzia.


Ha ucciso prima il padre. Sciocco. Non aveva neppure la bacchetta con sé il Grifone.

Poi è salito al piano di sopra, dove ha trovato lei con il figlioletto.

Non era necessaria la sua morte. Voleva solo che il frutto del suo tradimento fosse cancellato.

Ma lei, povera stupida, si è messa in mezzo. Per salvare quell'esserino.


Lily Evans.

Ecco il nome di mia madre.


Ho scoperto questa storia solo pochi giorni fa, quando mio padre ha compreso di chi fossi innamorata. Sia lodato il cielo che almeno non l'abbiamo ancora fatto...


Ma nonostante tutto non potevo non amare Harry. I suoi occhi mi avevano stregata, ammaliata, avvinta in un labirinto di specchi.


Del quale sono ancora prigioniera.


Ma non importa, non importa.

Ormai è tutto finito.

Hai ragione, Padre.

L'amore rende deboli e indifesi anche i più forti.

E in questo caso ci hai rimesso tu.


Dico solo che ho sempre creduto di aiutarti. Credevo che una volta riuniti gli horcruxes nel tuo corpo avresti smesso di tormentarti.

Ma questo perché non mi hai mai detto le vere ragioni del tuo gesto.


Dimmi, papà.


La ami ancora, la Evans?


Sei felice ora, morto e ricongiunto a lei?


O lei sta ancora con James?


Poco importa, lo ripeto.


Presto ti raggiungerò anch'io. Ma non prima di...


  • Bene Harry. Hai vinto. Hai ucciso mio padre... eppure qualcosa è andato storto...

  • C-cosa intendi?


Non avevo più voglia di giocare. Il dolore per la morte di papà era ancora troppo forte. Sorrisi amareggiata.


  • Se c'è ancora qualcosa di umano in te Harry, prova almeno un po' di rimorso.


Mi guardò incredulo.


  • AVADA KEDAVRA.


E il lampo di luce verde se lo portò via.


Ci sono solo io ora.


E non ho più ragione di essere.


Tutti mi guardano stupiti, incapaci di reagire.

Amen.


Mi punto la bacchetta alla tempia.

Non ho bisogno di parlare.


13 pollici, legno di platano picchiatore, nucleo di iride e pupilla di basilisco.

Ma ha sempre servita bene, la mia bacchetta.

Lo fa anche ora.


Una luce verde mi investe. Curioso. E' calda. Ho sempre creduto che fosse freddo morire...


fine.



Abbiate pietà!!! è la prima volta che provo a scrivere qualcosa del genere, e ho il terrore di non avercela fatta a esprimere ciò che volevo...

quest'idea mi ronza in testa da quando ho letto per la prima volta HP7 in inglese, ma non ho mai provato a svilupparla fino a oggi.

Vi prego lasciatemi una recensione, ci terrei a sentire il vostro parere (anche se negativo).



   
 
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