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Autore: VulnerableGirl_____xX    04/12/2009    2 recensioni
Una bugia. Una bugia dovuta alla paura di essere respinti, una paura dovuta ad un'insicurezza interiore. Una bugia, detta a fin di bene... E questa bugia, potrebbe rendere felici le persone che più si amano, ci avete mai pensato?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Listen To The Rain


Sono passati cinque mesi e, ad essere sincero, la vita da palcoscenico, mi manca parecchio. A questo c'è rimedio, David ci ha già programmato il Tour, che riprenderà dopodomani, il problema, tanto, non c'è, le melodie dell'album, sono tutte mie, mi resta solo ripeterle, poi dopo sarà un gioco da ragazzi, ritornare alla vita di sempre; l'unico cambiamento, è Iris, ma sono felice, di poterla portare in giro con me, almeno da grande, potrà dire d'aver viaggiato!

Oddio, ora che ci penso, se io porterò Iris in Tour, Bill porterà Jude... Cazzo! Oh che bello! È un botto che non la vedo, mi manca da morire! Beh, è anche normale, è la mia migliore amica... Sarebbe il colmo, se non mi mancasse. Mi è sempre stata vicina, ed è riuscita a tirarmi su in moltissime occasioni, dopo la morte di Hope. È una grande donna, quella squilibrata, eh già!

Adesso che mi viene in mente, il secondo compleanno di Iris, sarà nel bel mezzo del Tour, ma, fortunatamente, non in un giorno nel quale abbiamo un concerto, ma nel periodo di pausa, fra una data e l'altra. Sono davvero felice di poter trascorrere quel giorno, con i miei migliori amici, e con la bambina più tenera di questo mondo! A quanto pare, le cose si stanno aggiustando giorno per giorno, e questo, non può altro che rendermi felice.


[…]


-Sì, pensavi ad alta voce. Ma a cosa pensavi?- E quella sua domanda, non dico che mi lasciò spiazzato, ma quasi. Avevo paura di sgarrare, ma di certo non sarei potuto rimaner zitto, imbambolato a guardarla. -Allora?-

-Dicevo che, a parer mio, non mi resisti.-

Mi lanciò un'occhiata, inarcando il sopracciglio sinistro, come a voler smentire ciò che era stato appena detto.

-E..- Si guardò intorno per un attimo, poi riprese a parlare -E se fossi tu, a non resistere a me?-

-Mi stai sfidando? Ancora?-

-Beh, considerando che la prima sfida, è stata vinta dalla sottoscritta, posso dire.. Sì, ti sto sfidando. Ancora.-

E la doccia, poteva anche andare a farsi fottere, in quel momento, dato che sarebbe stato un pretesto per rinunciare alla scommessa. Non avrei perso, non stavolta. Ero seduto sul letto, lei era di fronte a me. La vidi avvicinarsi lentamente alle mie gambe, iniziai a guardarla con aria interrogativa. Cosa diavolo stava facendo? In poco tempo, era a cavalcioni su di me e iniziò a baciarmi piano il collo, facendo dei piccoli cerchietti con la lingua. Improvvisamente, iniziai a sentire un leggero formicolio all'interno dei boxer. Dio santo, e se avesse avuto ragione? E se davvero io non avessi potuto resisterle? Che situazione di merda! Mi eccitavo sempre di più, ma non avrei dovuto cedere in nessun modo, o avrebbe vinto lei. Iniziò ad accarezzarmi lentamente e con dolcezza le spalle, muovendo leggermente il bacino avanti e indietro. Avrei tanto voluto portarla sotto di me, per poi renderla mia a tutti gli effetti, ma non potevo, diamine! I suoi baci lenti, iniziarono ad aumentare di velocità, provocando al signorino lì infondo, una certa eccitazione. Lei sembrò accorgersene, infatti, sentii nascere sulle sue labbra, un sorrisino divertito.

-Okay, basta!-

La spinsi, togliendomela di dosso, non ce l'avevo fatta, avevo perso di nuovo. Fu decisamente umiliante, essere battuto da una ragazza. Ma come cazzo faceva ad essere così sexy e provocante?

-Due a zero, Tom.-

Un sorriso soddisfatto, nacque sul suo suo visino così apparentemente angelico. Ebbene sì, mi aveva battuto per la seconda volta, ma non per questo, mi sarei arreso. Tom Kaulitz, non si arrende, anzi continua ad impegnarsi per riuscire nel suo intento.

-Ho vinto io, quindi ho il diritto di portarti in un luogo, nel quale io ho trascorso i migliori giorni della mia vita.-

E quando era stata decisa, questa cosa? Quand'è che io avevo, accettato una condizione alla mia perdita?


[…]


-Tom, muoviti! Dobbiamo andare, alzati!-

Cazzo, ma che ore sono...? Merda! È tardissimo, devo sbrigarmi o David mi fa il culo in quattro parti! Iris è già in piedi, a quanto pare, ci ha pensato Bill, a svegliarla. Ma, io mi chiedo, perché solo quando sono io, a cercare di buttarla giù dal letto fa storie? Evidentemente, mio fratello, avrà un dono speciale, che ne so... Sarà perché, nonostante stia con Jude, è una checca isterica, e quindi ha istinti materni... Bah, ma cosa mi metto a pensare?! Ora devo solo pensare ad alzare il culo dal letto e muovermi. Credo che non avrò il tempo nemmeno per scegliere i vestiti, ciò sta a significare, che dovrò prendere le prime cose che mi capitano sottomano, già. Sono in crisi!

Apro l'armadio il più velocemente possibile, per poi tirarvi fuori una maglia a caso e un jeans qualunque; tanto sono tutti uguali!

Mi infilo i vestiti ad una velocità impressionante, potrei stabilire un record, credo.

-Muoviti, porco cazzo, muoviti!-

-Bill, ricordati che c'è sempre Iris accanto a te!-

Si mette una mano davanti la bocca. Quello è proprio un cretino con i fiocchi! Adesso se Iris, inizia ad essere sboccata, non potranno di certo dare la colpa a me, diamine. Poi ora che cazzo ha da urlare? Non lo vede che sono pronto? Mi guardo per un secondo allo specchio, e deduco di essere totalmente indecente e... Senza scarpe. Ma dove sono? Dove, dove?! Porca puttana, ora ci mancava anche che non trovassi le scarpe!

-Tom, sono affianco al letto. Rinco... Cretino!-

Ecco, Bill, zitto. Che figura di merda, direi. Ma come cacchio ho fatto a non vedere le scarpe che erano davanti i miei occhi? Sono proprio un rincoglionito, Bill ha ragione; per una volta.


Siamo all'interno di una grande macchina, la quale ci scorterà fino all'aereo, che prenderemo per iniziare il Tour. Stranamente, stavolta partiremo da Parigi; odio la Francia. Si mangia una merda, primo, secondo, le persone sono tutte troppo chic e altezzose... Mi ricordano mio fratello, in un certo senso. Poi no, odio soprattutto le ragazze francesi, cazzo. Ma è mai possibile che siano tutte delle troie dichiarate?! Si potrebbe pensare, che questo lato delle ragazze, possa interessarmi parecchio, ma ora come ora, mi danno solo sui nervi. Beh, è vero, prima me le sarei scopate tutte, dalla prima all'ultima, ma adesso, con una figlia e con un rimpianto alle spalle, ad essere sinceri, non me la sento proprio.

Iris, è di fianco a me e mi guarda con aria interrogativa, ma allo stesso tempo incuriosita. Si starà di certo chiedendo dove siamo diretti, e perché. È una bambina splendida, ha sempre il sorriso stampato sulle labbra.

Inizia a giocherellare con un fiocchetto azzurro, che porta sempre con sé... Lo avvolge prima all'indice della mano destra, poi con l'altra mano lo scioglie, poi fa lo stesso in maniera inversa. Sorrido istintivamente, assistendo a quella scena così tenera. Vorrei poter tornare all'età infantile, molto spesso, eh sì.

-Siamo arrivati!- La voce scura di Georg, mi fa sobbalzare lievemente, anche perché ero totalmente assorto nei miei pensieri, ed ero occupato a contemplare Iris.

Apro lo sportello della macchina ed esco, seguito poi da Iris, che mi prende la mano.

-Cos'è quello?-

-Si chiama aereo.-

-A che serve, papà?-

-Serve a volare. Dobbiamo andare in un posto molto lontano, dove vedrai papà suonare, sei contenta?-

Mi guarda sorridendo, ed annuisce contenta della notizia che le ho appena dato. I suoi occhi azzurri, mi ricordano tantissimo gli occhi della madre, i quali mi provocano i brividi, e un senso di malinconia, ma sempre con un leggero sollievo.

Entriamo nell'aereo, naturalmente in Classe Business, e iniziamo a guardarci intorno. Mi mancava tutto questo, decisamente! Era troppo tempo che non viaggiavo in questo tipo di lusso, e sono felice di ritornare alla mia vita di sempre, devo ammettere. Mi giro verso Bill, per poi notare, come sempre, il fatto che debba lamentarsi sempre e comunque di qualcosa; non si accontenta mai.

-Volevo delle poltrone più grandi!-

-Bill, ma hai sempre da ridire, cazzo?!-

La voce di Jude, ci raggiunge, provocando in noi un sorriso spontaneo e contento. Le corro incontro, prendendola imbraccio e facendole fare una piroetta. Mi guarda con i suoi occhi color cioccolato, contornati da un verde smeraldo e mi rende davvero felice. Mi mancava, sentire la sua presenza, mi mancava aver accanto la mia migliore amica, colei che è sempre riuscita a capirmi, senza mai giudicarmi.

Bill ci guarda con aria minacciosa, tipo per farci capire di tenere le distanze fra noi, perché è pervaso dalla gelosia. Ma chi se ne importa, dico io?!

-Dio, Bill, non la vedo da secoli!- Alza gli occhi al cielo e si gira, con le braccia incrociate, come per far finta di non aver visto nulla, e lasciar passare. Ma quanto è coglione quel ragazzo, non lo so! -Allora, come stai, tesoro?-

Si gira nuovamente dalla nostra parte, e stavolta sembra essere incazzato a morte con me, probabilmente per la mia precedente frase.

-Eh no, tesoro proprio no!- Io e Jude, ci guardiamo spaesati, ma divertiti allo stesso tempo. -Ora stai esagerando, Tom! È la mia ragazza, okay?!-

-Bill, è la mia migliore amica, l'hai conosciuta grazie a me, diamine!-

Fa per parlare, ma alla fine si rende conto che è meglio che stia zitto, per evitare di sparare qualche altra cazzata. Jude inizia a ridere come una matta, dopo il “botta e risposta” mio e di Bill. Amo la sua risata, riesce sempre a mettermi di buon umore, anche perché è contagiosa! Infatti, dopo poco, la seguo a ruota, e inizio a ridere come un cretino come lei. Mio fratello riuscirà a farci impazzire, prima o poi!

-Ma come hai fatto, ad innamorarti di lui?!-

-Ma che ne so!-

Continuiamo a ridere come degli ubriaconi, dopo essersi anche fumati tre o quattro canne di fila. Quanto mi mancava ridere in questo modo, cavolo!

-La finite di parlare male di me?!-

-Bill, ma chi ti sta pensando?!-

E Jude, riesce a lasciarlo nuovamente senza parole. Quella ragazza mi sorprende sempre di più, devo dire.

-Tom, mi sei mancato.- La guardo. Le brillano gli occhi, come la prima volta che le ho detto di volerle bene. Mi viene istintivo sorridere a questa sua affermazione. L'abbraccio forte, per farle capire che per me è, ed è stato lo stesso.

-Ti voglio bene, cretino.-

  
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