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Autore: HikariKanna    04/12/2009    4 recensioni
Due panchine,due storie parallele e diversissime. Da una parte Yamato,il bello,il famoso,il finto duro,alle prese con i problemi di una dichiarazione sofferta;dall'altra Daisuke,l'irruento,l'estroverso,il semplice,ad affrontare puntualmente una delusione prevista e a riscoprire il valore dell'amicizia...Ogni dialogo dipanerà le loro strade e,chissà,troverà un lieto fine in un inverno speciale...DARKSELENE,questa è per i tuoi diciott'anni...AUGURI,TESO!^^
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daisuke Motomiya/Davis, Yamato Ishida/Matt
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Panchine

Yamato e Daisuke

24 dicembre.

Mai come quest'anno il Natale è stato così dolce.

Un ragazzo biondo si lascia andare su una panchina che è stata preziosa testimone del vero motivo della dolcezza di quest'evento.

Perché è, decisamente, un evento che questo Natale Yamato l'abbia passato sorridendo.

E, con lui, suo fratello.

Ma, per ogni cosa, non c'è forse il rovescio della medaglia? Per ogni amore che nasce, per ogni bacio sognato, per ogni parola tanto attesa, non c'è un cuore che soffre?

A questa logica non si sfugge.

Yamato si bea del gelo che gli sfrega il corpo e del sole che gli inonda il viso.

"E' un po' presto per disperarsi per i regali, non trovi? Hai ancora qualche ora a tua disposizione!"

Yamato apre un occhio, disturbato da quest'interferenza.

"Non mi sto disperando per i regali, ho già fatto tutto a suo tempo, Daisuke." replica serafico lui, richiudendo gli occhi.

"Io, invece, non sono granchè soddisfatto del regalo che ho comprato per mia sorella. Cioè, è una trousse, me l'ha consigliata mia madre, ma..."
"Le hai comprato dei trucchi?"

Yamato sembra riscuotersi, al pensiero di Daisuke intrappolato in profumeria, unico esemplare con cromosomi diversi da quello X nel raggio di un intero negozio.

"Diciamo che avevo un budget limitato. Mi sono affidato a mia madre, bè, che c'è di male??Tu hai un unico fratello, maschio,e non puoi capire il dramma! Chissà Taichi come fa!"
"Oh, Hikari è molto più facile da accontentare. E poi, non è che Taichi sia un asso nel fare i regali; una volta, le regalò un portatovaglioli solo perché era rosa ed economico!"

"Sembro un fratello quasi premuroso, ma è che mi ha fatto il conto alla rovescia per ricordarmi del regalo da Halloween!"
Yamato ridacchia.

"Sì, decisamente più bello avere un fratello maschio. Per quanto riguarda Takeru, infatti, oltre al regalo materiale, è servito, più che altro, il mio counseling psicologico per il regalo a Hikari...Ops, scusa."

Daisuke fa spallucce.

"Fino alla fine, dovrò mettere un annuncio: "Posso sentire il nome "Takeru" senza avere uno scompenso"."

"Sì, bè, tutti ti useranno questa cortesia per un po', non credi?"
"Non sono un malato terminale; non devono nascondersi per me. Io...suppongo che riuscirò a cavarmela. Credo di aver combattuto chimere ben peggiori."

Yamato sospira.

"Il tuo peggior nemico resterà sempre te stesso. Fidati, te lo dico per esperienza personale."
"Sempre un po' cupo, eh?"
Yamato sorride debolmente.

Troppo simile a suo fratello, in questo momento, e per quanto Daisuke si sforzi di non pensare che quegli occhi azzurri non sono i responsabili del tumulto nel suo cuore, non è possibile.

Yamato è sempre stato, fondamentalmente, il fratello del suo rivale.

Troppo grande, quei tre anni moltiplicati per altri tre. La distanza sembra incolmabile.

"Avresti dovuto conoscermi qualche anno fa. Ero...Molto peggio di così."

"Non ti offendere, ma mi è difficile immaginarti. Cioè...! Non che tu sia un misantropo, ma, ecco, eri davvero più chiuso di come sei ora?"
Daisuke si dimena su quella panchina.

"Avevo più o meno la tua età, ero cresciuto da solo. Non ci si poteva aspettare granchè, noi?"

"No, forse no."

"E avevo un fratellino cui badare. Dovevo dimostrarmi indifferente. Dovevo dimostrare di essere in gamba, di sapermela cavare da solo. Senza nessuno dei miei genitori."

"Eri un bambino triste?"

"Solo. E scoprire che potevo avere amici anche io, è stato un forte trauma. Non è stato sempre facile il rapporto tra di noi...Io e Taichi ci siamo picchiati, ero sempre litigioso con tutti. Sono entrato in crisi con la digipietra dell'amicizia."

"Poi l'ho ereditata io."

Yamato ha un'espressione indecifrabile.

"Ma tu somigli tanto a Taichi. Per questo, non vedo sbagliato quest'accostamento. Daresti la vita per un amico."

"Tu no?"

Yamato sembra pensarci.

"Certo. Ora, però. Ma non ero così bravo con le relazioni sociali, allora."

"Solo che...Io e te non abbiamo nulla in comune, Yamato. Come mai io ho preso la digipietra da te?"

"Chi ti dice che non abbiamo punti di contatto?"

"Questa, poi! Cos'avremmo di uguale io e te?!"

Yamato lo fissa con espressione divertita.

"Innanzitutto, siamo entrambi digiprescelti. Ti pare poco?"
"E mia sorella ti ama. Anzi, se vuoi venire a casa mia e presentarti come il suo regalo di Natale..."
"Daisuke!"

"Ci stavo solo provando!"

Yamato straluna gli occhi. Proprio come parlare ad un Taichi con qualche anno in meno.

"E inoltre" aggiunge con foga Daisuke "siamo entrambi seduti su questa panchina!"

"Oh, e abbiamo un naso, due occhi e due orecchie!"sghignazza Yamato.

"Intendevo...cosa ci fai su questa panchina, Yamato?"

"La sento un po' mia."
"Anche io. Qui ho parlato con un po' di persone che mi hanno fatto vedere il mondo diversamente. In primis con Hikari."

"E io qui mi sono dichiarato a Sora."
"Ehm, peccato che non abbiano avuto lo stesso esito."

"Ogni cosa a suo tempo, Daisuke. Comunque...Gli altri aspetti che condividiamo magari li scopriremo più avanti."


"
I hope the day will be a lighter highway
For friends are found on every road
Can you ever think of any better way
For the lost and weary travellers to go"


"SE ne condividiamo altri."

"Non tutti i rapporti di amicizia sono uguali, Daisuke."

"Sai, a volte vorrei essere entrato nel primo gruppo di digiprescelti."
"Non ti piace il tuo gruppo?"

"Certo che sì!"

Daisuke si divincola, a disagio.

"Non so come descriverti questa sensazione...è che quando vi vedo, d'estate, riunirvi ogni anno...vi invidio! Ma era più forte quando mi piaceva Hikari. Mi sembrava di essere entrato clandestinamente in un gruppo già compattato."

Yamato sospira.

"Ti ho detto, non sempre è stato facile."
"Però siete arrivati fin qui. E tu ti sei fidanzato."
Yamato gongola.

"Nemmeno tu riesci a trattenere troppo la felicità. Sorridi come un ebete."

"Brutto single invidioso!"

"Se lo sono, è per tuo fratello!"

Yamato si zittisce.

E' un momento, i due si guardano, su quella panchina scaldata dal sole di fine anno, in mezzo a gente indaffarata per le ultime corse, ridono di cuore.

"Ti ho sentito poche volte ridere, sai?" afferma Daisuke, asciugandosi gli occhi.

"Dai, è Natale domani. E sono spudoratamente felice."


"Making friends for the world to see
Let the people know you got what you need
With a friend at hand you will see the light
If your friends are there then everything's all right"

"Magari l'anno prossimo sarà così anche per me!"

"Ti auguro anche prima dell'anno prossimo. La felicità ha un'inaspettata tendenza a venir fuori quando meno te l'aspetti. Io...sai, non credevo di essere adatto a innamorarmi. Non credevo di saper amare. E...Sora...La vedevo solo con Taichi. O, se non con lui, non con me. Comunque, non con me."

Daisuke sorride, contento della confidenza che Yamato gli sta offrendo.  

"E poi?"

"E poi...lei mi ha fatto vedere il mondo con occhi diversi, Daisuke. Non so come abbia fatto...E una settimana fa mi ha reso una persona felice. Felice come non credevo di poter mai diventare."
"Credi che capiterà anche a me?"

Yamato gli batte un colpo sulla spalla.

"Ne sono sicuro. Te l'ho detto, no? La felicità è uno spirito che viene quando siamo inconsciamente pronti ad accoglierla."

Daisuke sorride.

E' la vigilia di Natale e parla con Yamato. Assurdo.

"Sai...Credo che siamo come del pulviscolo."
"Pulviscolo?"

"Sì. Hai presente quando, d'improvviso, se guardi la luce vedi delle piccole particelle di polvere? A parte l'effetto del light scattering, io la vedo più filosoficamente. Come dire...Quelle particelle nell'aria attorno a te ci sono sempre. Ma tu non te ne accorgi perchè non ti fermi mai a vedere se esistono o meno. Un giorno, invece, quando sei nella disposizione d'animo giusta...Ti rendi conto che al mondo c'è luce. Vedi le particelle. Miracolosamente, iniziano a esistere anche per te."

Daisuke è affascinato da questa spiegazione. Yamato dovrebbe fare lo scienziato, o qualcosa del genere.

"Credo sia così anche per le persone. Ti roteano attorno, danzando tra le loro faccende e i loro sentimenti. Ci sono giorni in cui per te non esistono. Sei in metro, in treno, per strada? Magari ti urtano pure, ma non importa. Esistete tu e il tuo mondo. E...un bel dì...ma non perchè tu faccia qualcosa di eclatante! La luce ti colpisce...Vedi le persone. Ne incontri una speciale. Il tuo mondo si allarga e quella particella diventa il tuo centro di gravità."

Silenzio.

Il vento lieve annuncia che il cenone si sta avvicinando.

"Non l'avevo mai vista così poeticamente."
"Naturalmente, la luce era una metafora. Non pensare a Hikari."

Daisuke alza un sopracciglio.

"Ti sembrerà strano, ma no."

"Stai uscendo dal buio."

"Forse. Come festeggi, stasera?"

"Oh, bè, io, papà e lo champagne. E, dopo, non c'è la cena annuale da Ken?"

"Giusto!!Devo prepararmi!Magari Ken ha invitato una sua cugina carina!"

"Daisuke, non  è che devi cercare la luce a tutti i costi!"
"Dici che rischio di abbagliarmi con un neon?"

"Tanto per rimanere in metafora? Sì, ho paura che tu faccia come le lucciole d'estate. Non avere fretta. Non bruciarti."

Daisuke si alza, stiracchiandosi.

"Peccato non sapere quando avverrà l'urto tra i due corpi."
"Attento, Daisuke...L'urto potrebbe essere elastico. I due corpi potrebbero rimbalzare. Potrebbe essere luce artificiale."

"E quando arriverà il momento?"
Yamato sorride enigmatico.

"E chi può saperlo? Quando l'urto sarà anelastico."

"Non capisco la metafora, ma non fa nulla. Grazie mille per il tempo che mi hai dedicato, Yama."

Anche il biondo si alza.

"Oggi è una settimana che sto con Sora."

"Ammazza, una vita!"

"Non prendere in giro, Daisuke! Ci sarai, stasera?"

"Ovvio!Porto Jun?"

"Cos'è, un cane?"

"Ma magari!"

Ancora una risata.

Una crescita che nessuno dei due pensava di poter condividere con l'altro.

Due particelle così diverse incontratesi in un volteggio esistenziale, grazie a un altro mondo, alla perenne ricerca della luce.

"It seems to me a crime that we should age
These fragile times should never slip us by
A time you never can or shall erase
As friends together watch their childhood fly"

Ahem.

*HikariKanna si schiarisce la voce*

Ave fan di Panchine ^^

La vostra autrice preferita(ahahah volano parole grosse!)è tornata!!!Naturalmente bisognava aspettare che passassero un paio di esoneri xD Comunque, giusto in atmosfera prenatalizia, eccovi un capitolo nuovo di zecca! Ragazziiiii vi rendete conto che tra poco Panchine finirà?Ebbene sì, il prossimo aggiornamento sarà l'ULTIMO!Con vostra immensa gioia xD Credo di postarlo proprio come regalo di Natale, tanto è un semplice epilogo :) Bè, oggi non mi voglio dilungare in chiacchiere xD Ma sono feliceeeee :) Spero davvero che questo incontro tra Daisuke e Yamato-c'è voluto un intero pomeriggio di sofferenze, anche per cercare la canzone-Friends, di Elton John- vi sia piaciuto!Recensiteeeee ;)

Yours HikariKanna

   
 
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