Note dell’autrice:
Quanto può essere inaspettata e
inappropriata la vita? Un momento di coraggio, una porta che si apre e…
XOXO Poetessa;)
~ Negli occhi e nel cuore ~
E’ un bel ragazzo. Castano, occhi
chiari. Tirato, affascinante. Ti sussurra qualcosa nell’orecchio scostandoti
delicatamente i capelli. Arrossisci impercettibilmente, poi le sue labbra si
avvicinano alle tue. Senti il suo profumo, il suo desiderio che diventa tuo e
così, libera, ti lasci andare.
Non hai sentito l’ascensore aprirsi
alle tue spalle, non immagini il mio sguardo fisso sulla tua schiena. Sei sola,
ma io sono qui. E senza saperlo lo baci. Le tue labbra dolci e sensuali
macchiano le sue di rossetto, le sue mani scivolano sui tuoi fianchi e ti
trascinano indietro verso il muro. Il capelli ti cadono sul viso, la sottoveste
di seta ti scende stropicciata sul corpo, le scarpe con il tacco inciampano nel
tappeto. E la collana luccica tra le tue scapole, compare e scompare tra le
vostre braccia. Un dettaglio dietro l’altro, un istante che sembra un secolo.
Non riesco a respirare. Non riesco a
muovermi. Ti fisso e i pensieri vorticano, rapidi, frenetici, confusi.
Toglile le mani di dosso, lei è mia.
Non puoi toccarla, non così.
Lasciala andare.
Smettila.
Smettila!!!
Lei è mia. Lei…
lei…
Lei si solleva la sottoveste e resta in
reggiseno e mutandine davanti a lui e io non posso resistere. Vorrei stringerla
tra le mie braccia, vorrei trascinarla via, vorrei salvarla o forse
imprigionarla. Io sono il diavolo e tu l’angelo. Io sono all’inferno e tu in
paradiso. Così vicini e così lontani. Ti odio.
Lui ti massaggia i fianchi con foga.
Blair…
Io…
Io…
Non posso. Sarebbe sbagliato, sarebbe
crudele, sarebbe indiscreto. Non posso. Questa è la tua vita, la tua serata, la
tua scelta. Ed io non sono nessuno. Chiudo gli occhi e premo il pulsante per
tornare nell’atrio del palazzo. E quando riapro gli occhi, prima che si
chiudano le porte, uno scherzo del destino mi fa incontrare i tuoi. Un secondo,
forse meno, non so quanto è passato, so solo che il tuo stupore mi accompagna
per tutta la discesa.
Fermami. Blair, inseguimi
e fermami.
Mi blocco nell’atrio e lasciandomi la
cabina alle spalle mi aspetto che si richiuda e ti venga a prendere. Aspetto.
Vorrei solo averti qui, vorrei prendere coraggio e dirti quello che provo. Ma
l’ascensore resta aperto e le mie speranze si dissolvono.
Mi conosci abbastanza da sapere che non
sarei rimasto ad aspettarti. Ti sbagli. Blair, per te posso cambiare, per te
sono cambiato. Ma tu non lo saprai mai, perché tu non uscirai da
quell’ascensore, non oggi e non per me.
Mi avvio verso l’uscita. In strada l’aria
fredda mi raggela. Ma può un cuore gelato diventare più freddo o può solo spezzarsi?
Non lo so, so solo che a me sta succedendo.