05/12/2009
2 recensioni*Morire di Dolore*
Leah
era nella sua stanza. Per la prima volta da quando si era trasformata,
da sola. Senza persone che ti frugavano nella testa per capire come ti
sentivi a stare nello stesso branco del tuo ex fidanzato, che, per di
più stava con tua cugina, nonché tua migliore amica.
Certo, non dava la colpa a loro dell'imprinting che aveva colpito Sam. Ma non faceva a meno di pensare che l'unica a stare male per quella storia era lei. Ecco. Di questo incolpava i suo ex migliori amici. Di insensibilità.
Ora era divantata un mostro. Un ibrido, incapace di riprdursi, e tutto per colpa di chi? Dei Vampiri. C'erano sempre loro di mezzo. Per colpa loro aveva perso il suo ragazzo, la sua migliore amica e il suo essere femmina. Già, perchè ora tutto il suo corpo era bloccato all'età di 18 anni. Bhè, era il sogno di tutte le donne, una volta lo aveva sognato lei. Ma per ogni cosa al mondo c'è un prezzo da pagare e lei avrebbe preferito non avere l'immortalità temporanea.
Ed ora, rinchiusa nella sua camera piena di aggeggi inutili Quileutes, voleva finirla. Avrebbe preferito essere morsa da un vampiro, e perciò morire, piuttosto di ricevere quella lettera.
Un matrimonio. Sam e Emily. Non poteva credere che le avessero spedito l'invito. Sicuramente era un'idea di Sam, sua cugina la capiva e non le avrebbe mai mandato una cosa del genere. Sapeva che piuttosto Leah si sarebbe suicidata. Ed è proprio quello che intendeva fare.
Basta. Non poteva farcela ancora molto. Non avrebbe potuto sopportare la visione della notte di nozze. Non avrebbe potuto sopportare un solo bacio degli "amici" davanti a lei. Non avrebbe potuto sopportare di sentire il sapore delle labbra della cugina nella mente di Sam. Magari quando pensa che lei non sia in ascolto. Gia ora era impossibile andare aventi. Basta. Perchè continuare a vivere se bisogna guardare il proprio amato sposare la cugina?
Si alzò barcollando. Le lacrime le avevano offuscato la vista. Non si era accorta che stava piangendo. Aprì il cassetto e tirò fuori l'anello di fidanzamento che Sam le aveva dato 2 mesi prima che lui si trasformasse e incontrasse Emily. Lo calzò, le stava ancora bene, sebbene lei fosse dimagrita in modo assurdo. Cercò qualcosa di tagliente e non trovandolo trinse la mano a pugno e colpì lo specchio grande quanto lei. Mille e più pezzi caddero a terra. Sarebbe toccato alla madre e a Seth ripulire tutto. Prese il pezzo di specchio più grosso che trovò e si tagliò la prima vena. Il sangue colava a fiotti e il dolore era attutito. Le orecchie cominciarono a ronzarle. La ferita si stava rimarginando troppo in fretta, perciò fu costretta a ripassare con maggiore forza e decisione sul braccio e questa volta la rimarginazione era molto lenta, non l'avrebbe salvata. Le forze le mancavano. Il pezzo di specchio le cadde di mano. Il suo peso era troppo e cadde a terra , in ginocchio. Era in una pozza di sangue. La vista le si annebbiava. Le orecchie le ronzavano. E cadde a terra. Il dolore troppo grande per lei. Sul letto una lettera:
Certo, non dava la colpa a loro dell'imprinting che aveva colpito Sam. Ma non faceva a meno di pensare che l'unica a stare male per quella storia era lei. Ecco. Di questo incolpava i suo ex migliori amici. Di insensibilità.
Ora era divantata un mostro. Un ibrido, incapace di riprdursi, e tutto per colpa di chi? Dei Vampiri. C'erano sempre loro di mezzo. Per colpa loro aveva perso il suo ragazzo, la sua migliore amica e il suo essere femmina. Già, perchè ora tutto il suo corpo era bloccato all'età di 18 anni. Bhè, era il sogno di tutte le donne, una volta lo aveva sognato lei. Ma per ogni cosa al mondo c'è un prezzo da pagare e lei avrebbe preferito non avere l'immortalità temporanea.
Ed ora, rinchiusa nella sua camera piena di aggeggi inutili Quileutes, voleva finirla. Avrebbe preferito essere morsa da un vampiro, e perciò morire, piuttosto di ricevere quella lettera.
Un matrimonio. Sam e Emily. Non poteva credere che le avessero spedito l'invito. Sicuramente era un'idea di Sam, sua cugina la capiva e non le avrebbe mai mandato una cosa del genere. Sapeva che piuttosto Leah si sarebbe suicidata. Ed è proprio quello che intendeva fare.
Basta. Non poteva farcela ancora molto. Non avrebbe potuto sopportare la visione della notte di nozze. Non avrebbe potuto sopportare un solo bacio degli "amici" davanti a lei. Non avrebbe potuto sopportare di sentire il sapore delle labbra della cugina nella mente di Sam. Magari quando pensa che lei non sia in ascolto. Gia ora era impossibile andare aventi. Basta. Perchè continuare a vivere se bisogna guardare il proprio amato sposare la cugina?
Si alzò barcollando. Le lacrime le avevano offuscato la vista. Non si era accorta che stava piangendo. Aprì il cassetto e tirò fuori l'anello di fidanzamento che Sam le aveva dato 2 mesi prima che lui si trasformasse e incontrasse Emily. Lo calzò, le stava ancora bene, sebbene lei fosse dimagrita in modo assurdo. Cercò qualcosa di tagliente e non trovandolo trinse la mano a pugno e colpì lo specchio grande quanto lei. Mille e più pezzi caddero a terra. Sarebbe toccato alla madre e a Seth ripulire tutto. Prese il pezzo di specchio più grosso che trovò e si tagliò la prima vena. Il sangue colava a fiotti e il dolore era attutito. Le orecchie cominciarono a ronzarle. La ferita si stava rimarginando troppo in fretta, perciò fu costretta a ripassare con maggiore forza e decisione sul braccio e questa volta la rimarginazione era molto lenta, non l'avrebbe salvata. Le forze le mancavano. Il pezzo di specchio le cadde di mano. Il suo peso era troppo e cadde a terra , in ginocchio. Era in una pozza di sangue. La vista le si annebbiava. Le orecchie le ronzavano. E cadde a terra. Il dolore troppo grande per lei. Sul letto una lettera:
Sei invitata al Matrimonio di
Sam Uley e Emily Clearwater
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Sam Uley e Emily Clearwater
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