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Autore: Camille_Paul    05/12/2009    4 recensioni
Matt è un ragazzo di Washington talmente orgoglioso di se stesso e del suo club da non accorgersi di niente. Presto si accorgerà di avere avuto per circa quattordici anni un velo sugli occhi e si accorgerà dei suoi veri sentimenti per qualcuno. - Mi ami davvero? - ti amo e te lo giuro
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mathias 15 Ciao a tutte, ragazze!! Vi devo fare un annuncio prima di iniziare il capitolo: Sì, Sophie ha l'appendicite. Non so esattamente come vanno le cose, perché non ho mai avuto l'appendicite, comunque tante mie amiche sì e allora un po'. Sara, mi devo scusare con te: a volte sono così sbadata...e poi il venerdì sono sempre stanca. TheBabyCrazy: comincia ad impazzire ora. *-* Bacioni a tutte. Godetevi questo capitolo!!* Ciaoooo!!

Capitolo 15:

Sophie è in ospedale. Deve essere operata. Non posso restare in classe con tutta quell'ansia, quella tensione...basta...vado in ospedale a piedi. Non è lontano dalla scuola. I miei mi faranno un malloppo grande così, ma per lei, ormai, farei di tutto. Esco da scuola e comincio a correre. Entro. Chiedo alla signorina all'entrata. << Quand'è che sarà operata la ragazza che è stata portata qui dieci minuti fa? >> << Ah, Sophie Sinclair?I genitori sono già in sala d'attesa...sarà operata tra cinque minuti...Tu sei un parente? >> << Un amico >> << Vai pure >> << Grazie >> e seguendo le sue indicazioni raggiungo i genitori. << Buon giorno >> saluto. I due si girano verso di me. << Mathias....come mai non sei a scuola? >> mi chiede la mamma, tra le lacrime. << Per me è più importante Sophie >> << Sai per caso chi l'ha aiutata ad andare in bagno? Chi ci ha chiamato non ha specificato >> mi chiede il padre. << Io...Ci ho tenuto molto >>. La mamma mi guarda sbigottita...il padre pure. << Tu?? Sì, sei un bravo ragazzo >> << Già >>. Quant'è vera sta frase, eh? L'operazione dura più del previsto. Cominciano ad arrivare i miei compagni  di classe, compreso il professore. I miei principi, si avvicinano. << Ci devi qualche spiegazione, Matt >> mi dice Mark, sedendosi accanto a me. << Non credo....ciò che ho fatto l'ho fatto per dovere >> << Sei cambiato >> dice Andrew, sedendosi a sua volta. Sono cambiato per amore. E ciò che ho fatto l'ho fatto per il cuore. << Le persone cambiano...il mondo cambia >> << Non vogliamo che il nostro cambi >> << Per noi Mathias può cambiare, ma il Re mai e poi mai >> dice Ryan. Quello quante volte si è letto Shakespeare? Abbasso lo sguardo, ormai troppo debole e troppo triste per sopportare quello dei miei amici. << Mathias, la nostra prima regola è quella fondamentale: odiare le ragazze...tu ce l'hai insegnata, tu l'hai inventata.....adesso sarai tu a disobbedire per primo? >> mi chiede Mark. Non mi ha mai chiamato Mathias. Mai. << Voglio solo comparire come un cavaliere, un gentil'uomo >> << Tu non puoi apparire ciò...sei un Re nato...nasci così e muori così...ce l'hai detto tu il primo giorno del nostro club >> << Il nostro club non potrà finire per una scemata del genere!!* >> esclamo io. L'amore....sarebbe questa la scemata? << Dobbiamo maturare, ragazzi...non possiamo odiare le ragazze per sempre...grazie a loro, potremmo insegnare ai nostri figli il baseball....senza di loro...dove li prendiamo i figli? Non crescono sugli alberi!!* >> << Tu ci stai dicendo che le donne servono solo per insegnare il baseball ai nostri futuri figli? Già io non so giocare a baseball!!* >> mi dice George. Dentro di me, scoppio a ridere. << Ci  sei quasi >>. Che idee strambe che hanno certe persone!!* Sono passate cinque ore. Nessun medico ci da informazioni. Esce uno dalla sala operatoria. << Allora? >> chiediamo in coro, saltando tutti in piedi. << L'operazione è durata più del previsto, insomma.....ma è andato bene...dai...Non ha ancora ripreso conoscenza del tutto, ma sta bene >> e il medico se ne va. La guardiamo dormire, da fuori. Non l'ho mai vista così in vita mia. I nostri compagni se ne vanno, mentre io rimango con i genitori. << Mathias, vai a casa >> << No, domani non c'è scuola >> << Mathias, apprezziamo ciò che stai facendo per noi e per lei, ma i tuoi genitori saranno in pensiero... >> << Sono già stati avvertiti >>. Frase non vera. Li mando un messaggio. Dopo dieci minuti, sono già qui. << Mamma, papà, esco un attimo >> << Non ti allontanare >> << No >>. Vado dal fioraio qui vicino. Per lei devo prendere qualcosa di speciale, assolutamente. Speciale. Rose bianche. Di solito alle ragazze piaccioni i colori delicati e le rose vanno bene per tutti. Anche a me piacciono molto, ma non ditelo a nessuno, sia chiaro. Ci metto anche un bigliettino d'auguri. Stile "Guarisci Presto", ma non sono una persona così poco originale. Un'idea masochista mi balza in mente. Fallo, scrivi ciò che provi per lei. Sì e se non ricambia? Piccolo problema e se si mette a ridere? Tranquillo: quando lo leggerà non avrà la forza di fare neanche un passo. Spiritoso, il mio caro cuoricino. Ti voglio bene. Ahahahah....sono il tuo cuore...ti voglio bene anche io. Ci sentiamo dopo, bacioni. Ma che romanticone...mi raccomando, scrivi qualcosa di decente, non il solito "Ti voglio bene...scusami se per tutti questi anni ho fatto il bastardo...perdonami, ti pregooo!!* Davvero sei il mio cuore? Oppure è il cuore di un artista circense? Comunque, grazie per la fiducia...la scarsa fiducia che provi in me è quasi un insulto Oh, ma che poeta. Ci sentiamo, eh. Sì sì. Fine prima parte. Cosa posso scrivere ad una ragazza a cui ho fatto gli scherzi per quattordicini anni,praticamente quindici  e che adesso mi sono accorto di amare? Non lo so...

Alla fine, qualcosa mi viene in mente.

Sophie, confessarti questo e in questo modo
è da vigliacchi, già lo so, ma ho paura di
perdermi nei tuoi occhi di un colore così
indecifrabile e unico. Mi bloccherei all'
istante. E voglio approfittare dell'occasione
non granché bella, per dirtelo: mi piaci, sono
innamorato di te...so che questo non é né originale
e nè profondo....ma è ciò che provo...da poco tempo
ma abbastanza per rendermi conto di ciò che potresti
essere per me. Di ciò che sei per me e spero ciò che
diventerai. Purtroppo non so se è quello che provi anche tu,
e se non lo è...ti lascerò perdere....è una promessa...
ma non posso prometterti che non soffrirò.....
Detto da uno come me, da Mathias Lucas Carter,
è quasi impossibile da credere....ma credimi....
Prima di te, io non credevo nell'amore...e tu sei
arrivata dal cielo come un angelo caduto......
ed è scoppiato qualcosa..qualcosa di unico
qualcosa di grave...l'amore....

Mathias

Ecco. Questo è il messaggio. Il messaggio più importante di tutta la mia vita. Immaginate uno che arriva in ospedale con un mazzo di fiori più grande di lui. << Mathias >> sussurrano tutti i genitori. La mia espressione è indecifrabile, quasi. Entro nella stanza. Poggio i fiori sul comodino e osservo il suo viso debole, dolce e tranquillo. Ha un leggero sorriso sulle labbra. Non ci sono più i genitori fuori dalla porta. E' il momento di agire. Mi guardo intorno e poso le mie labbra sulle sue, delicatamente, per non farle male. Poi me ne vado chiudendo la porta e aspetto impaziente che si svegli. Sabato sera, si sveglia. << Si è svegliata, entrate pure >> ci dice il dottore. Entriamo tutti, compresi i miei genitori. Io sono quasi impazzito per notizia. << Ciao tesoro >> dicono i suoi genitori, accarezzandola. Anche loro hanno portato dei fiori e anche i miei. << Ciao Sophie >> dicono i miei. Mi guardano tutti. << Ciao Sophie >> dico, sorridendo. La gloria del primo amore e tutto il resto. << Mathias, lasciamoli da soli >> mi dice mio padre. << Certo >> e prima di uscire dò un ultimo sguardo a Sophie, con il sorriso sulle labbra. << Tesoro >> dice mio padre, guardando la mamma, << devo fare un discorsetto a Mathias, ci vediamo dopo >> << sì,  va bene >> risponde lei e si siede. Discorsetto?? Oh, my god. Facciamo un giro per l'ospedale. << Mathias, ti sei innamorato? >> mi chiede papà. Lo guardo e mi sento diventare tutto rosso. << Vale come una risposta >> mi dice. Accidenti. L'ultima cosa che volevo. Annuisco, forse in ritardo. << Io e tua madre non ti giudicheremo affatto, ma sappi che tu ci puoi dire qualsiasi cosa >> << Sì, ed è ovvio che non mi potete giudicare >> << Certo, siamo i tuoi genitori >> dice, con un sorriso. Davvero non riesce a capire? << Non è per quello >>. Mi sto forse arrabbiando? << Non capisco, allora... >> << Amare non è mai un peccato: Ama ragazzo, ama follemente e se ti dicono che è peccato amalo e sarai innocente >>. E' uscito dalla mia bocca? << Wow...non credevo mica che fossi così filosofico...e romantico >> << Bhè, papà, ci sono tante cose che non sai di me >>. Sì, tante tante. Soprattutto del mio passato. << Questo non è molto rassicurante >> dice. Sorrido. Lo abbraccio. << Figliolo, hai ragione...amare non è peccato... >> mi sussurra all'orecchio. Torniamo indietro. << Fatto il discorsetto? >> chiede la mamma. << Sì, e direi di aver scoperto tante cose >>. Guardo mio padre: mi fa l'occhiolino. Vado davanti alla stanza di Sophie. Sta leggendo il mio biglietto. Oh cazzo. All'inizio era sorridente. Adesso sembra spaventata, confusa, ma contenta. Mi guarda. Entro.  << Ciao >> dice lei. Non devo essere vigliacco, non devo essere vigliacco. << Ciao. Come stai? >> chiedo. Sembra sorpresa. << Tu come stai?!? >> << Eh? >>. Sono confuso. Un po' troppo. << Mi riferisco al biglietto >> dice. Sgamato. Ecco. << Ah già >>. Mi siedo accanto a me. Aspetto che parli. O dovrei parlare io? << Mathias, è il più bel biglietto che abbia mai letto, davvero...e non penso assolutamente  che tu sia un vigliacco >>. Questa è una bella notizia.<< Ah, grazie 1000 >>. Sorrido. Lei ricambia, debolmente. Ma è un sorriso che avrebbe spaccato mille soli. << Sophie, devo sapere una cosa.... >>. Sono davvero troppo masochista. << Se ricambio? >> mi chiede, ma ormai è certa. Abbassa lo sguardo. No, non ti amo. Lo dirà sicuramente. << Mathias... >> si decide a parlare.  o no?? << io ti amo con tutta me stessa >>. E cerca di sorridere. Ma sembra non riuscirci. Ha sempre lo sguardo a terra. << Davvero? >> le chiedo, fissandola. << Sì >>. Evita il contatto visivo. Con tutta sè stessa. Mi faccio più vicino, cercando di evitare il suo corpicino malato. Le prendo il visino malato tra le mani. << Ti amo >> le dico. Sorride. << Ti amo >> risponde lei.

Ehi ragazze, piaciuto questo capitolo??* Spero vivamente di sì, sono stata un bel po' dietro a cercare la perfezione. Commentate e ci vediamo presto!!* Bacioniii!!* Ciaooo!!* p.s= credo che sia ora di abbattere le formalità: il mio nome vero è Camilla. Bacioniii!!*

  
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