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Autore: Louve Vanessa Wolfe    05/12/2009    0 recensioni
Cosa accadrebbe se nel triangolo amoroso Jake-Bella-Edward si intromettesse un'altra ragazza? Cosa accadrebbe se l'imprinting non esistesse? Cosa accadrebbe se Emmett Cullen non avesse mai incontrato Rosalie Hale? Cosa accadrebbe se Alice Cullen prendesse a vivere con se sua nipote?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Emmett Cullen, Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Imboccai il vialetto di casa Cullen con il sorriso sulle labbra, un sorriso amaro ma pur sempre un sorriso. Tutto grazie a Seth, che in quel momento mi fissava dubbioso.
"Ti riaccompagno io a casa, dopo la lezione di biologia" dissi scendendo tranquillamente dall'auto, Emmett uscì di casa con la stessa espressione di Seth sul volto.
"Em" dissi con un sorriso, stavolta gioioso. Mi sentii riscaldare, come sempre quando ero in sua presenza.
"Lily, amore" disse lui venendomi incontro, mi baciò incurante della presenza del mio amico.
Mi staccai da lui con dolcezza e voltai verso Seth.
"Scendi, dobbiamo studiare..." urlai. Quel ragazzino stava diventando un vero lavativo.
"Ciao Emmett" disse quello.
"Ciao Seth!" sorrise Emmett "Hai fatto a pugni con la mia ragazza?" chiese notando il livido.
"No, ma la tua ragazza ha fatto a pugni con un mio compagno di scuola" ammise Seth.
Lo fulminai con lo sguardo.
"Cosa sentono le mie orecchie?" chiese Emmett voltandosi verso di me sorridente.
"Te lo racconto dopo!" dissi io e presi Seth per mano. Lo portai nuovamente in sala da pranzo.
"Cosa ti offro?" gli chiesi.
"Niente" disse lui con risolutezza. Ma non me la dava a bere, aveva fame in continuazione, forse era quella la causa della sua crescita improvvisa.
"Bugiardo..." dissi io ponendomi le mani sui fianchi. Emmett entrò sorridente e si sedette.
"Posso rimanere, vero?" chiese a me e Seth "le partite sono finite e quindi.. posso darvi una mano, sono bravo!" propose con un sorriso. Sembrava più bambino di Seth certe volte. Sorrisi.
"Certo, vero Seth?" chiesi io.
Seth annuì e poi il suo stomaco brontolò sonoramente.
"Ecco, visto che hai fame?" lo rimproverai.
Lui arrossì e poi ammise: "non è che avresti quei dolci che ho mangiato oggi?".
Presi il vassoio con i plum-cakes e glielo porsi, poi mi andai a sedere accanto ad Emmett. La lezione iniziò.

Dopo due ore volsi lo sguardo all'orologio e dissi "Seth, basta. Sono le sei, devo riportarti a casa" e mi alzai per riordinare un po'.
"Emmett, scusa posso chiederti una cosa?" chiese Seth intimorito. Effettivamente la stazza di Emmett poteva incutere un po' di timore.
"Certo spara ragazzo" disse lui sempre sorridente. Riposi i libri in borsa.
"Che partita guardavi?" chiese con una strana luce negli occhi.
"Lakers contro Tigers" disse Emmett.
"Io sono dei Lakers" disse Seth eccitandosi.
Emmett saltò su dalla sedia.
"Anche io, tu sei un grande ragazzino! Qua la mano" disse e prese la mano di Seth con relativa delicatezza, dato che se gliel'avesse presa con forza gliel'avrebbe frantumata.
"Quindi hai la TV via cavo?" chiese Seth emozionato.
"Certo! 90 canali di sport 24 ore su 24" disse Emmett orgoglioso come se stesse promuovendo i suoi personali canali televisivi.
"Fico" disse quello.
"Tu no?" chiese Emmett.
Seth scosse la testa dispiaciuto.
"I miei non se la possono permettere" disse. Sembrava sul punto di piangere per il dispiacere.
"E che problema c'è?" aggiunse Emmett gioioso, forse il suo cervello era davvero bloccato a 18 anni "vieni qui quando vuoi!".
"Certo" aggiunsi io, avere Seth in casa poteva solo farmi piacere e agli altri non sarebbe dispiaciuto certamente. Alice ed Esme non facevano altro che ripetermi di invitare amici, se ne avevo voglia.
"Dite davvero?" chiese quello emozionato almeno quanto Emmett.
"Sì, ovvio!" aggiunse Emmett "facciamo domani alle cinque? C'è Lakers contro Yankees!"
"Oddio! Certo, certo" disse Seth. Si spostarono in salotto discutendo di mosse e regole sportive a me ignote. Il telefono squillò ed io scivolai artisticamente sul linoleum per rispondere.
"Pronto?" risposi allegra.
"Sono Sam Uley, vorrei parlare con la signorina Elisabeth Brandon" disse la voce di Uley.
"Sono io" dissi con tono funereo. Cosa voleva?
"Per questa volta lascerò correre, ma la prossima volta avviserò i signori Clearwater ed il preside del suo operato. Non può prendere un sui compagno di scuola ed allontanarlo dalle lezioni"
Risi.
"Vuole minacciarmi? E cosa dirà al preside quando io gli mostrerò i due permessi firmati da lei? Mi creda signor Uley, non mi minacci, so fare di peggi" dissi e riattaccai. Sembrava di vivere in un romanzo.
"Qualcosa non va?" chiese Emmett preoccupato. Seth lo seguiva, il suo sguardo attento.
"Tutto perfetto " dissi io "andiamo Seth". Presi la felpa e le chiavi dell'auto e mi diressi verso la porta.
Seth ed Emmett si salutarono dandosi appuntamento per l'indomani. Seth entrò in auto ed io rimasi accanto ad Emmett, mi misi in punta di piedi raggiungendo a malapena il suo orecchio e sussurrai "Vai a caccia, ho intenzione di mantenere la mia promessa".


Angolino x me!
Scusate per il terribile ritardo! =) Spero che nonostante i ritardi che tenterò di eliminare la storia vi piaccia ancora!
Vorrei specificare che l'intromissione di Lily nel triangolo amoroso non implica necessariamente un suo coninvolgimento sentimentale... =)
  
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