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Autore: _Starlight_    06/12/2009    3 recensioni
Nessie ormai adulta, non completamente decisa a seguire un futuro che sembra già scritto dalla sua nascita.
Jacob sottomesso alla forza dell’imprinting, forse a suo malgrado.
Seth al suo ritorno a Forks, dopo anni di assenza.
Sullo sfondo della ben nota cittadina uggiosa nello stato di Washington, 6 anni dalla fine di Breaking Dawn i protagonisti tornano a muoversi sulla scena.
Nuovi sentimenti, nuove emozioni, sempre con uno sguardo al passato.
-Il futuro può riservarci moltissime sorprese, se solo sappiamo non arrenderci a vivere seguendo la strada più spianata solo perché sembra quella predestinata a noi.-
Estratto: Non ero mai soddisfatta di quello che avevo: sempre di più, sempre meglio. Nulla bastava mai.
E in questo modo finii per ferire le persone che più amavo.
Lo rividi lì, per la prima volta dopo così tanto tempo, appoggiato alla colonna del porticato del nostro cottage. La luce aranciata del crepuscolo faceva esaltare la sua pelle bronzea a contrasto con la felpa chiara e la neve candida ai suoi piedi. Teneva le mani dentro le tasche dei jeans consunti e aveva un paio di scarpe da tennis ai piedi. Il stringeva le labbra, come se fosse a disagio, emettendo ritmicamente nuvolette di fiato caldo, e spostava alternativamente il peso sulle gambe. I lineamenti erano sicuramente più adulti, ma non ebbi dubbi a riconoscere quella figura ripescata direttamente dai miei ricordi più vecchi. Gli occhi grandi, vispi e curiosi, di un insolito nocciola tendente al verde brillante, che si guardavano attentamente attorno. I ricci capelli corvini erano più lunghi di quando ricordassi, e incorniciavano in modo ribelle il suo viso, mossi dall'aria fredda.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA


“Ce ne stiamo per andare, Jake.”
Era una delle prime giornate primaverili dopo il lungo inverno di quell’anno. I raggi di un Sole non troppo convinto rischiaravano l’aria inevitabilmente carica di umidità e colpivano il piccolo spiazzo erboso davanti casa Cullen. I maestosi alberi lì intorno proiettavano la loro ombra sul terreno, mossi da una lieve brezza spirante dal mare, che agitava le loro fronde verde cupo.
Una bambina correva avanti e indietro per la spianata, con addosso un vestitino azzurro di fattura elegante, abbinato a un sottile cerchietto dello stesso colore che scansava i ribelli ricci ramati dal suo visino. La tipica gioia apparentemente immotivata dei bambini era evidente dalla sua espressione estasiata. Ogni tanto si chinava sulla terra umidiccia per osservare qualche timido bocciolo appena dischiuso in seguito al richiamo della primavera; i brillanti grandi occhi color cioccolato, circondati la lunge ciglia scure, esaltavano sulla sua carnagione di porcellana. Gli orli del vestitino e i piedi scalzi erano già sporchi di fango seppur fosse già mattina, segno tangibile della sua vivace curiosità esploratrice.
La bambina giocava sotto gli occhi di un ragazzo seduto poco distante, sugli scalini della maestosa dimora. Indossava una t-shirt scura e un paio di shorts in denim, appoggiava la guancia destra sugli avambracci, incrociati sulle ginocchia. La pelle bronzea, le iridi scurissime e i ritti capelli neri, segni evidenti delle sue origini indigene, erano gli elementi che risaltavano maggiormente sul suo viso, rivolto in quel momento al giovane ragazzo seduto alla sua sinistra.
“Lontano, non sappiamo dove… Ci arrangeremo, trasformati. Almeno fino alla fine di quest’estate, voglio dire. Non dovrebbe andare molto più avanti la cosa…” teneva lo sguardo basso, e le mani stringevano ai lati la testa, volendo nel contempo come frenare tutti i pensieri e espellerli dalla propria mente. “Cioè, ehi, è solidarietà tra fratelli! Non posso mica lasciare andare Leah da sola, no?”
Seth cercava disperatamente nel suo Alfa il permesso per lasciarsi Forks alle spalle.
La morte della madre, a così breve distanza da quella di Harry, aveva lasciato sconvolta tutta La Push. Casa Clearwater era stata invasa da tutti gli abitanti della piccola riserva, nel tentativo di dare conforto ai giovani orfani; il Capo della Polizia dell’uggiosa cittadina, Charlie Swan, si era preso carico di tutto, probabilmente per tener occupata la mente, per non fermarsi a pensare al suo cuore andata in frantumi con la morte della donna a cui era legato.
Jacob non disse nulla. Aveva lo sguardo rivolto alla bambina che stava giocando davanti ai suoi occhi attenti.
“Beh, sì, ecco… Sai com’è, è un po’ una merda ultimamente, cioè diciamocelo, dobbiamo davvero staccare…” l’impaziente ragazzo muoveva convulsamente le gambe.
“Quando esattamente?” si limitò a rispondere Jacob, senza guardarlo in faccia. Renesmee si stava avvicinando ai due licantropi girando su se stessa, mentre ripeteva un’infantile cantilena.
“La bella lavanderina, che lava i fazzoletti…”
“Stasera, se tutto è a posto…cioè, se non ti serviamo, eh… Ma non mi sembra che ci siano stati dei gran pericoli ultimamente, no?”
“…della città! Fai un salto…” i piedi della bambina si sollevarono da Terra, per poi ricadervi con grandissima grazia. Jacob le sorrise, e lei ricambiò, ormai davanti ai due ragazzi.
“Va bene.”
“…fanne un altro! Fai la giravolta…”
“Grazie.” Il tono di voce di Seth tradiva la presenza delle lacrime che a breve sarebbero scivolate sulle sue guance. Deglutì un paio di volte, stampandosi un forzato sorriso sulle labbra. “Ehi, dici che riconoscerò ancora Nessie al mio ritorno? Verso settembre, eh… non me lo perdo il tuo compleanno, mostriciattolo!”
“Guarda in su…” continuando a muoversi la bambina mostrò la lingua al ragazzino.
“Farai meglio a esserci, sta cominciando a diventare permalosetta, la ragazza. Potrebbe non rivolgerti mai più la parola, sai?”
“…guarda in giù…”
“Lo terrò a mente, capo.” Seth si alzò, pronto ad andarsene.
“A che ora è il funerale?”
A quelle parole i lineamenti del quindicenne si contrassero in una leggere smorfia di dolore represso, prima di rispondere in un sussurro: “Alle tre. Ci vediamo là.”
Il silenzio più totale regnò per una ventina di secondi. Entrambi i ragazzi guardarono turbati la bambina davanti a loro, che, con sguardo indispettito e le mani sui fianchi, tendeva il naso verso l’alto, cercando di fissare Seth negli occhi.
“Beh, Nessie?” le disse Jacob, incuriosito.
La piccola corrugò più evidentemente le sopracciglia, e, imbronciata, rispose con aria di superiorità: “Non ho ancora finito!”
Entrambi i ragazzi risero. Seth sospirò e, divertito, si risedette di fianco all’amico.
La bimba, finalmente soddisfatta, riprese.
“Guarda in giù…” Un sorriso birichino già le spuntava sulle labbra. “…dai un bacio a chi vuoi tu!”
Jacob già tendeva una guancia verso la piccola, ma, inaspettatamente, restò insoddisfatto.
Le labbra di Renesmee schioccarono sul viso del licantropo più giovane, che immediatamente scoppiò a ridere all’espressione attonita dell’amico.
“Piccola peste!” disse, scompigliandole i ricci ramati. “Guarda che prima o poi mi sgozza il TUO Jacob!”
“Hey, ti sgozza anche se non ci sei per il mio compleanno, vero Jackie?” Pronunciando le ultime parole, la bambina cinse il collo del ragazzo e gli tempestò di bacetti la guancia. “Lo sai che sei il mio lupo preferito vero?”
“Ma guardala, la smorfiosetta!” sghignazzò Jacob, facendole il solletico.
Seth si alzò, distogliendo lo sguardo da quell’attimo di spensieratezza e felicità, sentimenti che ormai non gli erano concessi da qualche tempo.
“A dopo, Jake.” Rispose con tono malinconico.
Anche l’altro scatto in piedi. I due amici si guardarono per qualche istante negli occhi prima di cingersi in un abbraccio fraterno.
“Sta attento, bebè, prenditi cura di te e di tua sorella, va bene?”
“Sì…Ovvio…Beh, tu prenditi cura del mostriciattolo qui, ok?” rispose indicando la bambina che stava abbracciando il suo ginocchio. Quella sollevò lo sguardo, lucido. Seth si chinò al suo livello e le baciò una guancia paffuta, sorridendo. Si rialzò e mosse qualche passo verso gli alberi, prima di voltarsi nuovamente. Jacob non poté far a meno di notare che ormai il ragazzino lo stava raggiungendo in altezza.
“Beh, sì, ecco… A dopo, no?”
“A dopo, bebè.”
Entrambi sapevano che non si sarebbero rivisti né più tardi, né per un bel po’ di tempo.





[ANGOLO DELL'AUTRICE -->Ecco, ho deciso di cimentarmi nella mia prima long-fic, che, a dirla tutta, sinceramente non so se, quando e come finirò xD
Lo so, è un po’ lento come capitolo, ma è l’introduzione per capire un po’ i fatti precedenti a quelli che inizierò a narrare dal prossimo, che sarà narrato in prima persona da uno dei personaggi ;)
Ovviamente, se avete qualche dubbio, chidete, potrei aver omesso qualche particolare importante per sbaglio ^^''
Howevaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, vorrei innanzitutto ringraziare tutte le persone che hanno preferito e commentato le mie One-shot:
-GiusyVenom
-Deb
-eia
-Caty_Mony
-Fissie
-Meskina
-fogliolina
-CullenWoman
-Daisy Black
-lechatnoir
-twinings
-mary96twilight
-hermione_ron
Sono le recensioni che ti spronano a scrivere =) Grazie

E inoltre un grazie SPECIALE a:
-xxsakura94xx per i nostri scambi equo-solidali xD
-Monella94 perché sopporta le mie bozze via posta FB xD Beh, e sopporta pure me 6 ore al giorno minimo xD
-xGuendalinaBlaBlax perché mi ama ù.ù
-Frigida per le sue meravigliose recensioni che mi fanno arrossire ;)

Se vi interessa continuate a seguire, ovviamente i commenti sono graditi =) ]


PS: Pubblicità occulta nananananananana xD
Sul genere, la ditta offre Am I the right one?Addiction Sempre Nessie POV
Sul genere: ammazza quante pare mentali mi faccio, a voi Choice, Tonna Swan POV
Ultimo, se siete in vena d'ammmmore e non avete voglia di smadonnare contro Bella che infila una minchiata dietro l'altra, ecco Bella&Neuroni in Damn Phone!
Enjoy ;)
  
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