"Io non ho perso!" esclamò infuriato Draco Malfoy. "Beh mi dispiace per te amico,ma credo proprio di sì" affermò con voce divertita il suo migliore amico, Blaise Zabini. Sedevano comodamente sulle poltroncine verde scuro della sala comune dei Serpeverde. Il camino era acceso da molte ore ormai, ma scoppiettava ancora grazie a un incantesimo lanciato da un arrabbiatissimo Draco. Non poteva essere vero- pensava Draco- Un Malfoy non perde mai...
Eppure quella volta aveva fallito. Certo, era solo una stupida scommessa,ma dentro di sè era come se fosse stato sconfitto in un duello con Potter.Eppure, era convinto di avere ragione anche questa volta. Eppure non voleva ancora crederci, e si ostinava a pensare di aver vinto. "Draco,Draco..Non mi dire che stai pensando di aver vinto anche se sappiamo entrambi chi ha ragione?" disse sorridendo falsamente Blaise. Uffa. Aveva indovinato i suoi pensieri, come sempre del resto. Blaise e Draco erano diventati amici fin dal primo giorno di scuola, e si capivano alla perfezione, anche quando non parlavano. Per Draco era sempre stato molto difficile aprirsi con le persone, e Blaise secondo lui era il suo solo, vero migliore amico. Il resto delle persone che conosceva, si potevano definire suoi ammiratori: Tiger e Goyle, per esempio, erano solo i suoi servitori personali, per così dire. "Ok Zabini, hai vinto tu. Cosa dovrò mai fare per farti stare zitto?"ghignò Draco.
 Quello era il suo modo più semplice di chiedere quale sarebbe stata la sua punizione. Blaise scoppiò a ridere e dovette sforzarsi di non cadere dalla sedia. Draco non resistette e si lasciò scappare una risata. Il suo amico era l'unico ad averlo visto ridere o sorridere. Perchè un Malfoy non lascia mai a nudo i suoi sentimenti. "Vediamo un po' come fare per ridicolizzare il nostro amato Draco..." disse Blaise dopo essersi ripreso da quell'attacco di risate.
Gli occhi di Blaise vagarono per la stanza fino a quando non si posarono sull'arazzo vicino alle scale che portavano ai dormitori. Raffigurava i fondatori di Hogwars: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazar Serpeverde. Un ghigno beffardo si dipinse sul volto di Blaise, e Draco pregò che non stesse pensando ai Grifondoro. " Ecco ho trovato... dovrai provare a sedurre una Grifondoro"esclamò Blaise" in fin dei conti, non è poi tanto male..." Draco strinse gli occhi fino a farli lacrimare e si morse il labbro per non rischiare di uccidere il suo migliore amico con un Avada Kedavra. Contò fino a 10, poi riprese fiato e non ancora soddisfatto contò fino a 20. Quando parlò il suo tono era calmo: " Blaise,caro amico mio, come potrei mai riuscire anche solo ad avvicinarmi a una Grifondoro? Punto primo: loro odiano me. Punto secondo: io odio loro. Per esempio, dovrei avvicinarmi alla Grager e chiederle..." Non riuscì a terminare la frase perchè notò che gli occhi di Blaise si erano illuminati al nome della Granger. " Ti prego Blaise...no...!!" supplicò Draco disperato.
Non solo doveva supplicare, ma avrebbe dovuto conquistare una delle persone che odiava di più...


 Il suono della sveglia fece sobbalzare Hermione. La ragazza, assonnata,si stiracchiò lentamente nel letto a baldacchino, mentre la sveglia diventava sempre più assordante. Con un colpo di bacchetta, Hermione la spense e guardò pensierosa fuori dalla finestra. Era la giornata ideale per una passeggiata al parco: il sole splendeva e gli uccelli cinguettavano. Il lago nero era insolitamente calmo e un venticello leggero faceva muovere le foglie del vecchio Platano Picchiatore. Peccato alle nove aveva lezione nel sotterraneo buio dell'aula di Pozioni, e per completare il tutto i Grifondoro avrebbero condiviso quest'ora con i Serpeverde. Hermione sbuffò: avrebbe dovuto sopportare Piton, i Serpeverde in generale e il ragazzo che odiava di più,Draco Malfoy. L'avrebbe sicuramente presa in giro per tutta l'ora, lanciando nel suo calderone ingredienti sbagliati e bisbigliandole di continuo "Mezzosangue".
Quello che Malfoy non sapeva, era che Hermione era fiera di essere Babbana di nascita. Ricordava ancora quando la professoressa McGranitt aveva bussato alla sua porta 6 anni fa, e lei, timorosa, le aveva aperto la porta. All'inizio, le aveva fatto paura quella strana signora, vestita di un mantello leggero e un cappello a punta. Si era trattenuta a dire:" Guardi che ha sbagliato data, oggi non è Halloween", mentre le aveva chiesto cortesemente se voleva vedere i suoi genitori.
La signora le aveva sorriso, e le aveva detto:" Sì, ho bisogno di vederli, ma sono venuta soprattutto per te" e le aveva iniziato a parlare di questa scuola speciale, chiedendole se le era successo qualcosa in particolare. In effetti, qualche settimana prima aveva lanciato la palla sull'albero di fronte casa e li con un balzo era riuscita a prenderla, anche se era a tre metri di altezza. E così aveva scoperto il Mondo dei maghi.
 Da ragazza intelligente, quale era, aveva chiesto alla professoressa McGranitt se c'erano anche altri ragazzi che, come lei, non sapevano ancora di essere dei maghi.
 La professoressa l'aveva guardata compassionevole, e le aveva sussurrato: " Ci saranno sempre ragazzi che si credono superiori, ma tu non arrenderti mai, e sii fiera di conoscere un Mondo che gli altri non si immaginano neanche." Detto questo, aveva salutato i genitori e lasciando la ragazzina molto confusa.
Appena era entrata a scuola, aveva capito subito di cosa parlava la professoressa McGranitt: alcuni ragazzi, specialmente di Serpeverde, se le chiedevano da dove vieni e lei rispondeva dal Mondo babbano, quelli arricciavano il naso e la guardavano schifata, e il peggiore di tutti era Malfoy. Con il tempo era diventata molto coraggiosa, grazie alle avventure con Harry Potter e Ron Wesley, e così ora riusciva a rispondere a tono alle cattiverie del suo acerrimo nemico. Perchè Hermione conosceva un Mondo di cui lui non sapeva neanche l'esistenza. Presa da questi pensieri, non si accorse di essere in ritardo: si fece una doccia in fretta e furia, si pettinò i capelli che stranamente quella mattina erano definiti in morbidi boccoli- merito della pozione di Ginny. Prese la borsa e si fiondò fuori dal ritratto, e mentre si allontanava sentì la voce della Signora Grassa che diceva:      " Non correre cara, finirai per cadere!" Attraversò il corridoio del 3° piano e raggiunse le scale, ma si rese conto di aver perso un libro per strada perchè dalla fretta non era riuscita a chiudere lo zaino.
Corse indietro e si trovò davanti a un ragazzo biondo, con gli occhi di ghiaccio, che la fissava con aria di sfida. In mano aveva un libro. Il suo libro. " Malfoy, non ho tempo da perdere, ridammelo." Disse Hermione molto irritata. Draco la guardò per pochi secondi, e poi le rispose con il suo solito ghigno:" Se lo rivuoi,Granger, devi darmi un bacio." Hermione rimase sorpresa da quelle parole, e rimase a fissare il vuoto con un aria imbambolata. Il ghigno di Malfoy si fece ancora più grande,e le disse:" Che cosa sarà mai, Granger, un inutile bacio in cambio di un inutile lib..." Non fece in tempo a finire che sentì il libro scivolargli da mano e finire nella borsa di Hermione, che gli sorrise: " Incantesimo di Appello. Arrivederci Malfoy, ci vediamo a lezione." Malfoy la fissò stordito mentre lei se ne andava. Furioso, tirò un calcio a una vecchia armatura, che andò in frantumi. "Che misero fallimento" si ritrovò a pensare mentre zoppicava verso il sotterraneo