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Autore: Lenne89    22/06/2005    0 recensioni
Salve a tutti!! Questa è la prima volta che scrivo una fanfiction! spero che vi piaccia! ^^
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
Akira sedeva nello stesso punto dell’altro giorno. I suoi quattro amici Toboe, Miwako, Yuri e Takeru invece, stavano parlando allegramente, sognando le loro avventure per i mari. Da poco era sorto il sole e Akira era certo che Yu sarebbe arrivata.
Lei infatti si stava preparando. Aveva deciso di partire, dopo essersi consultata con Soichiro che le aveva spiegato che se si aveva la possibilità di avverare il proprio sogno, non ci si doveva tirare indietro. Così aveva scritto una lettera per Soichiro che, prima di andarsene, mise su un tavolo in bella vista.
“Eccola! Eccola!” gridò il piccolo Toboe. In confronto agli altri membri del gruppo, Toboe aveva solo 9 anni. Nonostante ciò, aveva delle doti nascoste che potevano essere molto utili: un eccellente udito che percepiva ogni piccolo movimento e la vista di un falco. Infatti l’aveva sentita arrivare ancora quando era lontana.
Vedendo che la stavano osservando, Yu arrossì e li osservò a sua volta: Toboe aveva gli occhi marroni e i capelli castani, una maglia gialla più grande di lui e dei pantaloncini anch’essi marroni. Il ragazzo vicino a lui, Yuri, assomigliava tanto a Toboe che Yu dedusse che fossero fratelli. Avevano gli stessi occhi e capelli. Lui portava una t-shirt bianca e dei pantaloni blu. Mentre la ragazza, Miwako, bionda con gli occhi marroni, indossava una canottiera viola e una gonna rosa che si abbinava con la sciarpa che portava al collo e ai braccialetti. L’ultimo ragazzo, Takeru, era un po’ in disparte e osservava Yu con aria diffidente. Aveva i capelli neri e gli occhi azzurri. Portava una canottiera nera e i pantaloni verdi. Alle mani aveva dei guanti neri.
Dopo un istante di silenzio, fu Akira a rompere il ghiaccio:
“Sapevo che saresti venuta!” le disse con un grande sorriso.
Yu sorrise a sua volta.
“ Ti presento Yuri ,Toboe, Miwako e Takeru. Il nostro vascello è dietro quella collina. Non volevamo che tutti lo vedessero.”
Si incamminarono lungo la strada. La città era completamente diversa da quella che era all’epoca di Yu, tanto che pensò che se non fosse per la locanda non avrebbe mai riconosciuto quella città come sua. Al posto delle strade c’erano edifici, al posto degli edifici c’erano strade. “Infondo poi l’anno ricostruita. E’ normale che ora non assomigli alla mia città.”si disse.
Attraversato la città, si inoltrarono nel bosco che gli avrebbe portati al vascello. Ci misero parecchio ad arrivare perché la strada era piena di cespugli, radici degli alberi che sbucavano dal terreno e sassi. Finalmente però, dopo mezz’ora di cammino, poterono scorgere il loro vascello. Era un tipico vascello pirata, come Yu aveva visto nei suoi libri. Appena lo vide, nonostante la fatica della salita, corse subito al vascello, seguita da tutti gli altri. Appena a due passi dal vascello lo tocco e quasi si mise a piangere per la gioia. Sarebbe diventata un pirata! Il suo grande sogno si stava per avverare!
“ Saliamo ciurma!” ordinò Akira.
Appena saliti, Yu iniziò a correre di qua e di là, osservando tutti i più piccoli particolari del vascello. Gli altri la guardavano con aria stupita.
“ Non sei mai stata su un vascello prima d’ora Yu?” chiese Miwako.
Yu si fermò e solo in quel momento si accorse dei loro sguardi. Arrossi e fece un cenno di si con la testa.
“Eh,eh.. avrai modo di imparare tutto su un vascello nel corso della nostra avventura. Intanto, perché non vai a prepararci una buona colazione mentre noi facciamo salpare la nave?” le chiese gentilmente Akira.
“ Va bene capitano.. a proposito come ci chiamiamo? Qual è il nostro nome pirata?”
“ Noi siamo i pirati di Akira.”precisò Yuri.
“OK.”si volse e si diresse verso la cucina dove preparò una colazione con i fiocchi. Intanto sentì che la nave si stava muovendo. Appena finito di preparare chiamò i ragazzi e insieme mangiarono sul ponte. Yu e gli altri conversavano allegramente, parlando di se e dei loro sogni. Quei ragazzi si conoscevano fin da bambini e tutti avevano una sfrenata passione per i pirati. Yuri e Miwako avevano la stessa età di Yu, mentre Akira e Takeru avevano un anno in più. Anche Akira si unì alla conversazione. Solo Takeru mangiava in silenzio.
“ Ehi, Takeru! Perché non racconti qualcosa di te a Yu?”chiese Miwako.
“Si dai! Dille qualcosa!” esclamò Yuri.
Takeru, che intanto aveva finito di mangiare, si alzò da tavola e scese nella cabina senza dire una parola.
“ Ma che gli è preso? Di solita è assai socievole.”disse Miwako.
Yu era certa che fosse colpa sua e perciò ci rimase un po’ male. Aveva finalmente trovato degli amici, persone che avevano la sua stessa passione, che erano coraggiosi, un po’ come lei, e la sensazione era fantastica. Ma non riuscire a stabilire un contatto con uno di essi, la rese triste.
Akira che aveva notato il suo momento di tristezza la rassicurò: “ Vedrai che gli passerà.”
Dopo colazione si misero al lavoro e Yu diede loro una mano. Le insegnarono parecchie cose sulle vele, sulla navigazione, su come si dovesse comportare un marinaio. Le ricordarono anche che un vascello si sporca facilmente e che quindi avrebbero dovuto pulirlo. Dimenticatasi di quel piccolo particolare che nei libri non era citato tanto frequentemente, Yu fu comunque felice di dividersi il lavoro con gli altri, perché ciò significava che era entrata a far parte del loro gruppo e questo la rendeva felice. Dopo pranzo, al quale Takeru non si presentò, e dopo aver digerito, pulirono tutti insieme, tranne Takeru che era ancora nella sua cabina, il vascello. Si divertirono molto spruzzandosi acqua e giocando con la schiuma. In fondo erano ancora ragazzi e avevano tutto il diritto di divertirsi.
Di sera avviatasi nella cucina per preparare la cena, Yu vi trovò Takeru che mangiava del pane. Si girò verso di lei con il pane in bocca. La scena era così divertente che Yu scoppiò a ridere. Takeru invece trangugiò il pezzo di pane e, rosso in viso, si allontanò di corsa.
Dopo un’abbondante cena, durante la quale Yu non mancò di raccontare l’incontro con Takeru, i ragazzi le mostrarono la camera che avrebbe diviso con Miwako. C’erano tre stanze: una di Miwako e Yu, una di Takeru e Akira e una per i due fratelli. Ogni stanza era decorata secondo il gusto di chi la abitava: la cabina delle ragazze era verniciata di rosa, quella dei fratelli di verde, mentre l’ultima di blu. In ogni camera c’erano un sacco di oggetti, tanti che Yu pensò che si fossero portati dietro tutti gli oggetti della loro casa a Estid. Lei invece aveva solo lo stretto necessario: i suoi vestiti, qualche libro e un po’ di soldi. Le ragazze conversarono fino a mezzanotte parlando di pirati, della loro vita.. Yu scoprì anche che Miwako aveva un debole per Yuri e che non era riuscita ancora a dichiararsi. Per la prima volta in vita sua Yu si interessò a una ragazza innamorata.
“ E a te chi piace?” chiese poi Miwako, “ Takeru o Akira?” “ Nessuno dei due!” rispose Yu. Non aveva mai pensato ai ragazzi in quel modo.
“ Davvero? E non c’è nessuno che ti piace?” chiese meravigliato.
“ No..” disse lei tranquillamente.
Scoccata la mezzanotte, finirono di parlare e si dettero la buonanotte. Miwako si addormentò subito, ma Yu non ci riusciva. Pensava a quello che l’amica le aveva detto. Davvero non le piaceva nessuno? Non si era mai posta quella domanda, però doveva ammettere che Takeru e Akira erano carini.
Non riuscendo a dormire decise di andare sul ponte all’aria fresca. Quando vi arrivò fu leggermente sorpresa. Takeru l’aveva già preceduta.
“ Ah.. ciao!” disse lei allegramente, sentendosi un po’ in imbarazzo non sapendo perché, e si avvicinò a Takeru. “ Senti.. è tutto il giorno che mi eviti.. ho fatto qualcosa che non va?”
Dopo un snervante silenzio, rispose: “ No. Tu non hai fatto niente. E solo che io sono diffidente con le persone che ancora non conosco. Scusami.”
“ Ah.. be ma per conoscerci meglio perché non mi racconti qualcosa di te?” gli propose.
Lui la guardò e sorrise.
“ Va bene. Allora.. che ti posso dire.. io e Akira siamo amici sin da quando eravamo bambini. Siamo cresciuti insieme e avevamo entrambi la passione per i pirati e molte volte ci divertivamo a giocarci. Dopo un po’ si unirono a noi anche gli altri e legammo subito, avendo le stesse passioni. Una volta non ero tanto diffidente delle persone, ma poi un giorno un uomo, che poi scoprii che era della marina, venne a casa mia e portò via mio padre. Da quel giorno non vidi più mio padre. Mia madre pianse molto. Sentendola piangere promisi a me stesso che quando sarei diventato un po’ più grande sarei andato dalla marina per cercare mio padre e ora sono finalmente pronto..”
“ Scusa.. ma vorresti dire che andrai da solo ad affrontare la marina?” chiese un po’ dubbiosa.
“ No! Sarebbe un suicidio!... nessuno ti ha detto che ci andiamo tutti insieme?”
“ No.. e la prima volta che ne sento parlare. Pensavo che i pirati dovessero solo vagare per i mari in cerca di bottini preziosi.. non di assalire la marina!”
“ Hm.. be sai anche Akira a un conto in sospeso con la marina. Ma credo che questo debba essere lui a dirtelo. E adesso perché non mi racconti qualcosa di te?”
“ Ecco.. vediamo..” iniziò Yu, ma fu interrotta da uno scossone che fece oscillare la nave.
“ Cos’è stato?” chiese preoccupata.
In risposta un orribile mostro marino emerse dall’acqua che ruggì infuriato.
  
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