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Autore: Rota    07/12/2009    2 recensioni
Il tuo tentennare di fronte ai ricordi che l’immagine di lui ti rimanda – inequivocabilmente, quasi con un certo sadismo – non è certo degno di un buon Aburame. Così come non è proprio del tuo Clan cedere ad un istinto, di qualsiasi natura esso sia.
Perché, ne sei consapevole, quello che ti ha sconfitto è stato propriamente l’istinto. Dal momento che tu mai hai saggiato cosa volesse dire provare un’emozione più forte della grigia indifferenza, sei rimasto travolto dai tuoi stessi sentimenti.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiba Inuzuka, Shino Aburame
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stupido, stupido idiota.


Quante volte ti sei ripetuto questa frase, tra te e te, completamente – o quasi – immerso nei tuoi pensieri?
Parecchie volte, non ti ricordi neanche quante in effetti. Hai perso il conto tempo addietro.
La tua morale cieca più volte ha tentato di imporsi su di te, frenando i tuoi gesti, deviando le tue intenzioni. E tu, come un perfetto pirla, le hai sempre dato tutta la ragione possibile e immaginabile.
Perché la passione non conosce istinto, ma pura e semplice razionalità.
Su questa concezione sei stato cresciuto, certo non sei disposto a cambiare tutte le fondamenta del tuo essere intrinseco così facilmente.


Stupido, stupido idiota.


Ma allora, Shino, onde viene questa tua irritazione malcelata?
Cerchi di reprimere ogni cosa sotto il tuo impermeabile verde sporco – dietro quegli occhialetti scuri che nulla fanno permeare – così neppure la minima traccia di luce possa scappare al tuo controllo.
Perfezionista, hai avuto sempre terrore dell’errore.
Proprio per questo, quando vi sei caduto, per la primissima volta dall’inizio della tua breve vita, non sei riuscito a capacitarti del fatto, cadendo rovinosamente a terra senza più riuscire ad alzarti.
Rotolato nel fango, hai sentito tutta l’umiliazione soffocarti i polmoni.


Stupido, stupido idiota.


Non ti è sempre stato insegnato ad avere prima di ogni cosa un contegno impeccabile?
Il tuo tentennare di fronte ai ricordi che l’immagine di lui ti rimanda – inequivocabilmente, quasi con un certo sadismo – non è certo degno di un buon Aburame. Così come non è proprio del tuo Clan cedere ad un istinto, di qualsiasi natura esso sia.
Perché, ne sei consapevole, quello che ti ha sconfitto è stato propriamente l’istinto. Dal momento che tu mai hai saggiato cosa volesse dire provare un’emozione più forte della grigia indifferenza, sei rimasto travolto dai tuoi stessi sentimenti.
Come un ammalato a cui non hanno fatto il vaccino.


Stupido, stupido idiota.


Che colpa hai tu se quando hai staccato le tue labbra da quelle di Kiba la tentazione – impellente – di tornare a baciarlo ti ha sopraffatto a tal punto?
Erano rosse, erano morbide, avevano un buon sapore. Ti sei chiesto, per un solo attimo, perché mai non le avessi baciate prima, e perché mai non avresti potuto baciarle ancora.
Le volevi, inutile nasconderlo, inutile celarlo.
Non mentire a te stesso, Shino. E’ solo vile e vigliacco, un comportamento da degno infame.
Oh, quando Kiba ti ha sorriso, con quel ghigno animalesco vittorioso e un poco arrogante, avresti voluto zittirlo, cancellare la sua espressione in qualcosa di ben più piacevole.
-Ti è piaciuto questo, Shino? Non sembri più il pezzo di ghiaccio di sempre…-


Stupido, stupido idiota.


Com’è che da un semplice bacio vi siete trovati a stringervi l’uno tra le braccia dell’altro?
Non te ne sei neanche reso conto, Shino, ma le sue labbra – le labbra bollenti di Kiba – hanno preso a baciare non solo la tua bocca. Sono scese sul collo, scoperto da quelle mani impavide e impudiche, ivi si sono posate facendo tremare tutta la pelle sensibile che mai, proprio mai, aveva ricevuto attenzioni.
Un abbraccio ti ha stretto il petto, così che il mondo intero sembrava essersi fatto più piccolo. Tutto improvvisamente.
E’ stato bello, devi ammetterlo, poter avere qualcosa di morbido tra le proprie mani.
Non potevi certo immaginare che il giovane Inuzuka fosse così caldo, così gradevole da toccare.
L’inesperienza è sempre stato un ottimo deterrente, mai hai avuto veramente il coraggio di buttarti alla cieca nelle imprese; la tua tendenza a programmare anche i più insignificanti dettagli ha sempre fatto di te una persona estremamente insicura.
In quel momento, però, non hai potuto far altro che sospirare e chiudere gli occhi al mondo, completamente vinto.


Stupido, stupido idiota.


E’ stato, forse quando le sue mani ti hanno abbandonato che tu hai cominciato a dubitare?
Lontano dall’unico appiglio che ti era stato disponibile in quel momento di completo sconcerto, ti sei sentito così spaesato da sentire il bisogno di recuperare il meraviglioso contegno di cui vai sempre orgoglioso.
E’ questo lo stile di ogni Aburame, mostrare solo ciò che è possibile mostrare. Mai di più.
Senti quant’è crudele una scelta simile, senti quanto possa far male.
L’hai visto negli occhi di Kiba, nelle sue parole piene di astio.
-Perché ora fai quella faccia?-
Non puoi certo dirgli la verità. Con quale coraggio diresti che hai semplicemente paura d’essere toccato di nuovo da lui?
La prima volta si può peccare, è umano anche farlo – ma indegno del tuo stesso nome, Shino.
Perseverare, però, è assolutamente proibito.


Stupido, stupido idiota.


E ora, che farai Shino?
Ora che ti sei reso conto, effettivamente – ti ci è voluto un attimo soltanto – di quanto hai davvero commesso, non ti è possibile tornare indietro.
Puoi solo andare avanti.
Le strade sono due ora. O baci di nuovo Kiba, così da rassicurarlo, così da dirgli che la tua espressione corrucciata vuole esprimere solo meraviglia e null’altro. Oppure lo liquidi freddamente e te ne vai via, come farebbe un qualsivoglia membro del tuo Clan.
Il tuo orgoglio o il tuo piacere – la tua voglia infame –: ad una di queste due cose devi rinunciare.
No, non ci possono essere compromessi, non questa volta. Non proprio ora che ne avresti bisogno.


Kiba torna a sorridere, comprendendo il tuo dubbio atroce.
Non pensavi potesse essere così intuitivo; è evidente che a volte il cuore precede la mente.
Ti prende il viso tra le proprie mani, perché tu lo possa fissare in volto.
Sussurra, perché non vuole che ti vergogni del suo tono acuto, fin troppo vivace – è quasi gentile, inaspettatamente.
-Sii schietto con me, Shino, ancora una volta… ciò che vuoi è ciò che voglio…-

Basterebbe solamente piegarsi un poco in avanti per trovare pronte ad accoglierti le labbra di quel Cane maledetto. Sono lì, schiuse, rosse e carnose.
Per te, solo per te.



Oh, Shino.

Reggerai per una volta il peso di una tua scelta?










Finale aperto ^^
Perchè ognuno di voi possa immaginarsi ciò che più desideri ^^
Spero vi sia piaciuta :3
Grazie a chiunque abbia letto ^^
Me lo lasciate un commentino? **
   
 
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