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Autore: Youki    22/06/2005    2 recensioni
Vento di battaglie per Inuyasha e i suoi amici. La guerra per i frammenti della Shikon no Tama continua, ma le vicende del passato tornano ad intrecciarsi con il presente e la tela di Naraku, ordita 50 anni prima, ancora una volta allunga le sue maglie sul futuro dei nostri amici. Ma non saranno soli a combattere...qualcuno sta tornando dal passato solo per combattere al fianco di Inuyasha. COMPLETA, posterò il più regolarmente possibile!
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 6

Un aiuto inaspettato: il mistero svelato

di Youki

(htpp://www.youki-laportadellalba.splinder.com)


Sayouki fu messa in allarme da una delle sue visioni un secondo prima che la Falce calasse, cioè pressapoco due secondi prima che entrasse in azione la Scure traditrice e Sango gridasse il suo avvertimento.
...La Scure insanguinata veniva lanciata dalle braccia possenti del suo Portatore e volava incredibilmente in alto, fino a conficcarsi nelle mura...creando una crepa che si propagava e si propagava finchè parte della cinta crollava su se stessa in un gran polverone...Naraku era libero di fuggire portando con sè le Armi sacre...
Gli occhi della veggente, fissi sulla sua visione, non videro ciò che accadde in quegli attimi terribili, ma quando tornarono a focalizzarsi sul presente, capì immediatamente cosa fosse successo.
Naraku aveva architettato bene il piano, come sempre, e prima di farsi catturare si era assicurato un potente alleato che gli permettesse di entrare in città conservando i propri poteri per resistere alla Catena.
La battaglia si stava delineando in quel momento, mentre i Comandanti gridavano ordini a destra e a manca e le guardie si schieravano in difesa del Primo Portatore e circondavano Naraku e il traditore.
Un sordo boato improvviso sopraffece per qualche attimo il clamore della battaglia mentre la folla urlante fuggiva terrorizzata, spintonandosi ciecamente e calpestandosi a vicenda.
Sayouki cercò disperatamente con lo sguardo i suoi compagni, ma non riuscì ad individuarli in tutto quel trambusto. Vide diversi drappelli di guardie accorrere da ogni parte, dal perimetro della piazza, dalla strada principale, dall’interno della Fortezza, e accorrere tutte verso il palco in aiuto del vecchio Miyaura.
Ma qualcosa non andava...Alcune di quelle guardie stavano attaccando i loro stessi compagni!
Ikeda non era solo! Aveva dalla sua parte due, no!, tre o addirittura quattro Pattuglie di caccia, nonchè Naraku e...
Dal portone della Fortezza, rimasto spalancato, si riversò nella piazza un’orda di demoni, forse più di una cinquantina, affamati e assetati di sangue.
-I prigionieri sono stati liberati!!- Sentì gridare qualcuno.
Ma chi poteva aver fatto una cosa simile?
Sayouki si maledisse per non essersi procurata arco e frecce, nè alcun altro tipo di arma, perchè in quel momento la sua fiducia nei suoi antichi poteri di miko ebbe un crollo.
Ma ormai era fatta e senza perdere più altro tempo la giovane donna si lanciò nella mischia verso la macchia rossa che le era parso di intravedere sul palco.

****

-Kagome!! Stai bene?-
Tra le braccia di Inuyasha, la ragazza si ritrovò in un angolo del soppalco, relativamente al sicuro.
-Sì, sì, tutto a posto. Ma cos’è stato?-
Il giovane le si parò davanti sguainando Tessaiga e la informò in un ringhio teso e preoccupato:
-La Scure ha spezzato la Catena e ora Naraku è libero e impugna la Falce!-
Kagome guardò terrorizzata la lama dell’Arma emanare un’intensa e maligna luce rossastra; le gambe minacciarono di cederle.
-Inuyasha...guarda!- con una mano tremante indicò l’orda di demoni che si riversava nella piazza -Se la Catena è stata spezzata e la sua Portatrice è stata uccisa...-
-...Tutti i demoni rinchiusi nelle segrete sono fuori controllo!!- terminò Inuyasha allarmato.
-Attento!- l’avvertimento di Kagome giunse giusto in tempo: uno youkai era riuscito a giungere fino a loro attraverso il trambusto e Inuyasha lo affrontò con Tessaiga, riuscendo tuttavia solo a ferirlo.
‘Dannazione! In condizioni normali sarei riuscito ad annientarlo con un solo fendente!!’ fu il suo stizzito pensiero, mentre menava un secondo fendente che andò a rimbalzare sull’avversario. Il corpo squamoso del demone serpente che si trovava dinnanzi a lui era troppo coriaceo e resistente per le sue limitate risorse di uomo. Tornò all’assalto, gridando di rabbia e frustrazione, ma fu preceduto da una freccia di Kagome, che colpì il bersaglio e lo disintegrò. La ragazza gli sorrise, fiera, dalla postazione rialzata su cui si era arrampicata per avere una visuale migliore. Da lì scagliava i suoi dardi sui nemici con una precisione che non mancò di stupire Inuyasha.
‘Sta davvero diventando brava!’ realizzò.
Dal canto suo, in realtà, Kagome aveva una paura folle di sbagliare mira e colpire qualcuno dei ‘buoni’. Si era resa conto anch’ella che ad aver tradito non era uno solo, ma come distinguere tra due uomini vestiti uguali e tutti di nero? Aveva quindi deciso di mirare solo ai demoni. Individuò Sango in mezzo alla piazza che faceva altrettanto con la sua katana, usando Hiraikotsu come scudo. E Miroku...dov’era?
Lo cercò e infine lo vide affiancare un isolato gruppetto di guardie alle prese con un più numeroso drappello di traditori.
-Inuyasha! Miroku è in difficoltà! Là, guarda!- gli indicò.
Il giovane fece per lanciarsi in soccorso dell’amico, ma esitò, non volendo lasciare sola Kagome. In quel momento Miroku fu colpito e scomparve alla vista.
-Inuyasha, presto! VAI!!-
Balzò giù dal palco per correre da Miroku, ma la strada gli fu sbarrata dal corpo enorme di un uomo.
Non di uno qualunque, ma del colossale Portatore della Scure, Ikeda.
-Bene, bene.- ghignò l’uomo –Tu devi essere Inuyasha, se non sbaglio. Naraku mi ha gentilmente pregato di farti fuori...ma non mi sarei mai aspettato di trovarmi davanti un semplice umano! E io che non vedevo l’ora di giudicarti con la mia Scure, mezzodemone!-
Il giovane, sorpreso, rimase impietrito davanti a quel colosso, ma fortunatamente la sua indole combattiva ebbe in breve il sopravvento e Inuyasha reagì alla provocazione.
-Quello che ha bisogno di un giudizio sei tu, dannato!- gridò, scagliandoglisi contro.

****

-Mirokuuuu!- chiamò Sango non vedendo più il monaco. Un attimo prima l’aveva visto alla sua sinistra assieme ad un drappello di guardie, un attimo dopo era scomparso.
-Miroookuuuu!!-
La giovane youkaitaijiya si guardò attorno con apprensione e individuò Kagome, arrampicata su un’impalcatura, che teneva costantemente sotto tiro qualcosa sotto di lei. La ragazza sollevò lo sguardo dalla ressa, vide l’amica e cominciò a gesticolare freneticamente indicando un punto poco più avanti di lei, poi uno alla sinistra di Sango, gridando parole che si persero nella confusione generale.
Infine Sango vide, e capì ciò che Kagome le indicava: Inuyasha stava combattendo contro l’immenso Ikeda e sembrava riuscire a tenergli faticosamente testa con Tessaiga, almeno per il momento....mentre Miroku...
‘Eccolo!!’
L’houshi era caduto a terra, ma non sembrava seriamente ferito: si stava rialzando facendo leva sul proprio bastone.
-Miroku! Stai bene?-
Sango accorse al suo fianco, sostenendolo e fermò con un calcio ben assestato l’assalto di una guardia in nero. Non osò colpire con la katana nel timore di uccidere un innocente. Nella confusione non si riusciva a capire chi fosse il nemico, a parte i demoni, Naraku e Ikeda, e la confusione generale portava allo scontro anche chi stava dalla stessa parte.
-Sìi, mia cara Sango, non preoccuparti...Mi hanno colpito di piatto alle spalle, ma non sono ferito...- Miroku si portò una mano alla nuca, massaggiandosi, e continuò, allarmato: -Dove sono Kagome e Inuyasha?-
La giovane gli indicò il punto in cui li aveva visti l’ultima volta e spiegò quale fosse la situazione.
-Si mette male...E Naraku?-
Un terribile presentimento fece sbiancare entrambi, quando non riuscirono ad individuarlo.
-Dov’è? DOV’E’??-
Il panico li stava attanagliando. Dov’era il loro nemico? Dov’era la letale Falce? Poi per un attimo la ressa si aprì e poterono vederlo.
-Là! E ancora sul palco!-

***

Naraku si era goduto in pieno la riuscita del suo piano ed era rimasto silenzioso in disparte ad osservare l’operato i suoi uomini, gli uomini che Ikeda aveva convertito alla propria causa in quegli ultimi mesi, dietro suo velato consiglio, con l’obiettivo di divenire il signore indiscusso della Fortezza.
Sotto il cappuccio i suoi occhi rossi scintillarono perfidi e le labbra si piegarono in una smorfia di sorriso.
‘Stupidi umani...’ li canzonò tra sè ‘Si stanno uccidendo tra loro, senza più sapere chi è amico o nemico!’
Rise compiaciuto e poi il suo sguardo volò sulla battaglia in cerca dei suoi speciali ospiti.
La ragazzina umana stava appollaiata in alto a scagliare le sue dannate frecce contro i demoni, i quali scorrazzavano tra i combattenti mietendo indistintamente vittime da ambo le parti. Kagome mirava solo ed esclusivamente agli youkai, timorosa di uccidere degli innocenti.
-Tu...- Chiamò il Capitano della seconda Pattuglia di Ikeda, quello che l’aveva catturato e portato in città seguendo precisi ordini. -Prendi alcuni dei tuoi uomini e portatemi quella mocciosa lassù!- indicò.
L’uomo annuì e si mosse immediatamente, mentre Naraku tornava ad esplorare il mare di corpi scuri che combattevano alla luce delle fiamme. Una macchia rossa nella mischia portò la sua attenzione sul combattimento tra Ikeda e Inuyasha. Osservò attentamente: non si era sbagliato. Poco prima, accedendo incatenato a quello che avrebbe dovuto essere il suo patibolo, Naraku aveva incontrato per una frazione di secondo lo sguardo di Inuyasha. Di un Inuyasha umano...Aveva creduto di essersi sbagliato...tutta la sua attenzione era concentrata nell’opporre resistenza al potere della Catena...Ma ora ne era certo: quella notte Inuyasha aveva perso i suoi poteri! Rise soddisfatto e continuò la sua ricerca: dov’erano l’houshi e la sterminatrice? Li individuò circondati da nemici. Il sorriso sulle sue labbra si allargò, divenendo un ghigno ancor più soddisfatto.
‘Ora pensiamo alle cose importanti.’ decise, e si rivolse ad affrontare l’ultimo vero baluardo di resistenza che si frapponeva tra lui e la completa vittoria.

***

-Presto Miroku!! Naraku vuole attaccare il Primo Portatore!!-
Sango aveva ragione: Miroku vide il loro acerrimo nemico avanzare verso il drappello di guardie che difendeva il vecchio. Teneva la Falce davanti a sè e mieteva letteralmente qualunque ostacolo gli si presentasse davanti, uomo o demone che fosse, amico o nemico. Naraku non aveva mai considerato amici i propri alleati, ma solo pedine, inutili una volta terminato il gioco...E il gioco sarebbe terminato, se Naraku avesse raggiunto Miyaura!
Attorno a l vecchio sacerdote si erano radunati i superstiti tra i Comandanti e le guardie ancora fedeli che erano riusciti a radunarsi prima che scoppiasse l’inferno: combattevano strenuamente, facendo cerchio intorno al loro capo e affrontando con rabbia i traditori che li incalzavano...ma il loro coraggio vacillò quando videro la Falce insanguinata avvicinarsi, minacciosa e letale.
Gli uomini di Naraku gli fecero largo e la lama saettò ancora e ancora, mietendo la sua messe di sangue tra i difensori del giudice. Tre uomini caddero sotto un sol colpo, ma subito il vuoto che avevano lasciato, fu riempito dai loro compagni, nell’estremo tentativo di fare da scudo al vecchio Miyaura.
-FERMATI, MALEDETTO!-
Sango balzò sul palco brandendo Hiraikotsu e si scagliò contro Naraku, affiancata da Miroku.
-Eccovi, finalmente!- fu il soddisfatto commento del nemico. -Vi stavo giusto aspettando per mettere in scena l’ultimo atto del dramma della Fortezza!-

****

Kagome dall’alto della sua postazione concentrò tutta la sua attenzione su Inuyasha e il suo avversario e finalmente trovò quello che stava cercando:
-Inuyasha!!- chiamò, ma il giovane era troppo impegnato a parare i feroci assalti di Ikeda per sentirla. -Inuyasha!!!-
Niente da fare: doveva avvicinarglisi! Mise l’arco sulle spalle e scese dal suo trespolo, usando poi l’arco stesso per menar colpi a destra e a sinistra e aprirsi la strada fino al giovane.

Inuyasha parò l’ennesimo attacco della Scure e le lame si scontrarono con un metallico stridìo, sprigionando scintille. Ikeda era un uomo dalla muscolatura formidabile e i suoi fendenti con quell’altrettanto formidabile arma avrebbero reciso di netto anche il tronco di una quercia secolare con un sol colpo. Eppure sembrava che se la stesse prendendo con calma, quasi volesse giocare con il suo avversario, aumentando di colpo in colpo la forza dei suoi attacchi per scoprire fin dove Inuyasha, privo dei suoi poteri, avrebbe resistito. E già il giovane si trovava in notevole difficoltà, perchè la forza del suo corpo umano non era neppure paragonabile a quella dell’avversario: parare quei colpi portentosi gli costava uno sforzo sempre maggiore.
-Inuyasha!- la voce di Kagome era vicinissima.
Disimpegnandosi dalla lama avversaria il giovane balzò indietro e se la ritrovò accanto.
-MA SEI STUPIDA!!?? Non vedi chi è quello!? Mettiti in salvo, vai al sicuro, presto!!- la scansò violentemente.
Ma Kagome resistette e lo afferrò per un braccio prima che si lanciasse di nuovo all’attacco, ansimando.
-Ascoltami Inuyasha! Quell’uomo ha un frammento della Sfera nella mano destra!!-
Lo stupore di Inuyasha si trasformò in disperazione quando si rese conto che quel colosso non stava usando che la metà della sua forza e che in quelle condizioni non avrebbe mai potuto pensare di spuntarla. ‘Potenziato con un frammento della Sfera...’ fu il suo unico ossessionante pensiero, prima di ritrovarsi di nuovo a combattere per salvare la propria vita e quella di Kagome.
-Aaaahhh! Lasciatemi!!-
Il grido di Kagome lo distrasse: alcune guardie in nero avevano catturato la ragazza e Ikeda ne approfittò per sferrare l’ennesimo potente fendente.
-Tutta qui la tua forza, miserabile? Non distrarti, mezzosangue, sono IO il tuo avversario!- ringhiò -E non temere, rivedrai presto la tua amichetta...ALL’INFERNO!!!-

Kagome era stata colta di sorpresa da quegli uomini che ora la stavano portando da Naraku. Gridò loro che stavano facendo un grosso errore a fidarsi di quell’essere malvagio e che qualunque promessa avesse fatto loro, non l’avrebbe mai mantenuta, che avevano tradito i loro compagni senza pensare alle conseguenze, ma venne zittita malamente.
-Ed ecco anche la piccola Kagome che viene a fare compagnia ai suoi amici...- l’accolse Naraku, allargando le braccia in un sarcastico benvenuto, indicando Sango e Miroku, anch’essi prigionieri.
Miroku era accasciato a terra, semicosciente, mentre la ragazza si divincolava nella presa di una delle guardie, il sangue che le colava da una ferita sul braccio e da una sulla coscia.
-Amici!- chiamò Kagome con le lacrime agli occhi.
La battaglia era giunta ormai al termine e anche Miyaura era stato fatto prigioniero, le sue guardie morte, gravemente ferite o a loro volta catturate. La piazza era coperta di corpi...vivi, morti, agonizzanti...i demoni superstiti si aggiravano famelici in quello che per loro era un paradiso; il sangue pareva imbrattare qualsiasi cosa, perfino i muri delle case circostanti. Sembrava uno stralcio di Apocalisse. Qua e là alcuni piccoli gruppi resistevano ancora: tra loro vi erano anche semplici cittadini che si erano coraggiosamente armati in difesa della propria città.
Naraku si rivolse ai propri prigionieri:
-Come potete constatare la vittoria è mia, questa volta. Anche il vostro Inuyasha è in grave difficoltà a quanto pare! Quale inaspettata fortuna che proprio stanotte sia il momento in cui l’hanyou perde i suoi poteri!- compiaciuto, indicò il giovane che era caduto a terra e contrastava la Scure a mani nude, Tessaiga caduta poco lontano, la lama avversaria che si faceva sempre più vicina al suo volto. I tre amici non poterono far altro che guardare con un groppo in gola.
-Ora, vecchio,- Naraku si rivolse di nuovo a Miyaura, -consegnami il Bastone e forse risparmierò i tuoi uomini.-
-Non fatelo, Maestro!- implorarono quelli.
-Non credetegli!- fecero loro eco Miroku e le due ragazze. -Ci ucciderà tutti comunque!-
Ma il vecchio respirò a fondo, annuendo risoluto, quindi strattonò il traditore che lo teneva fermo e con sorprendente fermezza avanzò verso Naraku, porgendogli il Bastone sacro con entrambe le mani.
-Vedo che dopotutto sei un uomo ragionevole, vecchio...- Dentro di lui derideva quello stolto e la sua debolezza di umano. Pensava davvero che li avrebbe risparmiati?
Tese la mano per afferrare il Bastone, ma appena questa si chiuse sul legno nero e lui, una luce bianca ed accecante esplose dalla sommità dell’Arma sacra, scaraventando all’indietro lo youkai.
-Maledetto!- inveì, ritrovando l’equilibrio -Tu sia dannato, vecchio! Vorrà dire che lo prenderò con la forza!!-
Naraku, furioso, levò minaccioso la Falce e balzò all’attacco con lo scopo di eliminare quel fastidioso ostacolo. Miroku gemette impotente, Sango e Kagome urlarono e si dibatterono selvaggiamente, gli altri prigionieri si ribellarono senza tuttavia riuscire a sopraffare i nemici. A due passi da loro, Miyaura era solo davanti a Naraku

-E’ la fine, mezzosangue! Arrenditi!-
Ikeda aveva infine fatto sfoggio di tutta la sua forza e Inuyasha, con i palmi sanguinanti per aver stretto la lama a mani nude nell’estremo tentativo di allontanare da sè la Scure, digrignò i denti per lo sforzo, dandosi ormai per spacciato.
-MAI!- gridò tuttavia in risposta.
-Come vuoi, raggiungerai comunque presto i tuoi amici...- ribattè subdolamente l’uomo. Ikeda gli lasciò il tempo sufficiente per voltarsi e vedere che Sango, Kagome e Miroku erano stati fatti progionieri, assieme a Miyaura e poche guardie. Naraku, di fronte a loro, si apprestava a colpirli con la Falce. I suoi amici ...Kagome...la Falce...non poteva sapere chi fosse il bersaglio...un grido inarticolato gli uscì dalla gola mentre la Falce saettava, rilucendo dell’ultimo bagliore dei fuochi.
-NOOOOOOOOOOOOOO!-

****

Naraku stava già assaporando la vittoria mentre con impeto balzava in avanti per colpire. Quando anche il Bastone fosse stato in suo potere, nessuno avrebbe più potuto fermarlo: sarebbe divenuto lui il Giudice. Doveva solo abbattere quel vecchio. Ecco...il sangue! Un violento colpo, del tutto inatteso, fece sbilanciare lo youkai, facendogli sbagliare il bersaglio. Miyaura barcollò all’indietro, sorpreso, ferito, ma vivo, e la Falce andò a conficcarsi nell’assito del palco, sfondandolo per la violenza del colpo.

Stupiti, tutti, Naraku compreso, guardarono a bocca aperta la piccola figura bluvestita che aveva fatto la sua entrata in modo così plateale. Una cascata di capelli neri ricadeva scomposta su un viso pallido imperlato di sudore. Il buio pareva avvolgere, protettivo, quella spettrale figura.
-Sayouki!- gridarono increduli e sollevati Sango, Miroku e Kagome.

-Naraku.-
-Sayouki...- constatò gelidamente l’interpellato, mascherando il proprio disappunto. -Che entrata poco ortodossa...Intervenire con una spallata!- rise -A quanto ricordo dovresti esser capace di ben altro, Dama dei sogni!-
Stava temporeggiando. Sapeva che la Sayouki si era unita al gruppo di Inuyasha qualche tempo prima, ma nei suoi piani la barriera costituita dalla cinta muraria avrebbe dovuto tenerla fuori dai piedi, almeno finchè ce ne fosse stato bisogno. Avrebbe dovuto tener fuori lei...e Inuyasha...
Un vento improvviso vorticò nella piazza e attizzò le ultime torce rimaste ad illuminare il massacro. Sollevando il volto alla luce, Sayouki fissò i suoi scuri occhi umani in quelli dell’odiato nemico.
-UNA HANYOU!!- Naraku scoppiò in una roboante risata, esprimendo a voce alta anche il pensiero degli stessi compagni di Sayouki. -Che fossi una hanyou mi era noto...ma che fosse proprio questo il momento in cui perdessi i tuoi poteri... Tu e Inuyasha! Entrambi! CHE FORTUNA DEL TUTTO INATTESA!! -
Queste parole, temute, veritiere, ma comunque scioccanti, fecero gelare il sangue a tutti i presenti. Kagome e gli altri, che avevano esultato per l’insperato intervento della loro formidabile alleata, rabbrividirono quando realizzarono il motivo per cui ella si era voluta tenere in disparte quella notte.
-E’ umana! Proprio come Inuyasha!- esclamò Sango.
Naraku risollevò la Falce, ancora ridendo, e Sayouki si preparò ad evocare il proprio potere. Non quello demoniaco che l’aveva sostenuta negli ultimi anni, fino a poche ore prima, ma quello spirituale, l’eredità ricevuta dal proprio padre umano. Chiamando a raccolta tutto il proprio coraggio si affidò ai vecchi insegnamenti ricevuti dai saggi maestri che l’avevano cresciuta. Attorno a lei si diffuse una leggera luminescenza, mentre raccoglieva la propria energia per scagliarla contro il nemico.
‘Se valessi anche solo la metà di Kikyo...’ sospirò tra sè.
-Sono proprio curioso di vedere l’esito di questo scontro...tu no?- fu la sfida di Naraku. Le azioni non tardarono a seguire i fatti. Sibilando la Falce saettò inequivocabilmente verso la testa della giovane donna e...si fermò. Il Bastone sacro l’aveva intercettata.
Il vecchio Miyaura era intervenuto bloccando la Falce a mezz’aria e ora le due Armi sacre pulsavano all’unisono, l’una sanguigna, l’altra bianca e accecante.
Sayouki fissò attonita la schiena del vecchio che si era parato in sua difesa e fu stupita del gesto. L’aveva riconosciuto al primo sguardo, il braccio destro del monaco pazzo, il suo scudiero e allievo... Una piccola parte di lei si era ferocemente ribellata all’idea di salvarlo: era uno degli spietati seguaci di Hirofumi! Alla fine, però Sayouki era intervenuta, spinta da quello stesso istinto che le aveva fatto tante volte rischiare la vita in difesa dei più deboli.
Naraku rise di quel gesto e gli bastò una lieve spinta per far sbilanciare il vecchio all’indietro. Sayouki lo sorresse e le sue mani si lordarono di sangue: usciva copioso falla ferita ricevuta alla spalla, facendogli velocemente perdere le forze. Con un debole sorriso di ringraziamento Miyaura si rimise in piedi, barcollando, ma ignorando il dolore.
-Ti ringrazio, figliola...Ora fatti da parte, non voglio coinvolgerti oltre...-
Sayouki si sentì a disagio. Pensava che il vecchio l’avesse riconosciuta, che si ricordasse di lei e dell’ultima battaglia sostenuta al seguito del suo maestro e invece...Molto probabilmente la vecchiaia aveva intaccato non solo la fermezza delle sue mani, ma anche la sua memoria. Forse sarebbe stato diverso se l’avesse vista nella sua reale forma di hanyou...perchè nessuno dimenticava gli occhi della Dama...
Senza più degnarla di attenzione, il vecchio strinse convulsamente il Bastone sacro e cominciò a mormorare sommessamente tra sè. Era una litania monotona e ripetitiva che gradualmete cresceva di tono; al pari, la luce dell’Arma sacra via via si intensificò, finchè le parole non furono chiaramente distinguibili e il Bastone risplendette fulgido.
-Il Nemureikon!- riconobbe speranzoso Miroku, cercando faticosamente di alzarsi da terra: se quel vecchio aveva davvero la facoltà di controllare quel tantra, allora c’era ancora una speranza di vittoria.
-Il Sonno dell’anima, il tantra del monaco Hirofumi?- Kagome si era fatta raccontare tutto quello che c’era da sapere sul leggendario monaco, dopo aver visto in che modo aveva reagito Inuyasha al solo sentir parlare di lui. “Il tantra che annulla la volontà dei demoni...Si dice che grazie ad esso il monaco guerriero abbia sterminato da solo centinaia e centinaia di youkai.”, le aveva spiegato Miroku. Kagome, dopo aver saputo che anche Inuyasha ne era rimasto vittima, aveva capito quale fosse il suo punto di vista...e si era trovata d’accordo: chiunque dovrebbe poter avere la possibilità di difendere la propria vita con tutte le sue forze...uccidere l’avversario dopo averlo immobilizzato privandolo della volontà era un atto imperdonabile...era pura codardia...

Nel frattempo, anche Naraku aveva riconosciuto il tantra e, sia pur sorpreso da quel risvolto inaspettato, non ebbe alcuna difficoltà ad opporvisi, perchè il monaco era ormai così debole che il suo potere era appena un barlume nel buio, nonostante l’intenso brillio del Bastone potesse far pensare diversamente.
-Sei inutile, ormai, vecchio! Il tuo potere spirituale è in declino e così pure il tuo corpo. Non sei nulla in confronto al tuo maestro. Lui...me lo ricordo bene...un uomo possente, un ottimo combattente, nessun dubbio...ma troppo confidente nelle sue possibilità...- sorrise con fare nostalgico ad un ricordo che non volle condividere e mosse un passo avanti, dimostrando con quale facilità riuscisse ad opporsi all’incantesimo. -Lo sai, vecchio, qual’è il rischio per chi non ha la forza per dominare il Nemureikon?- fece un altro passo, indisturbato -E’ quello di esserne dominati...e perdere la propria, di anima!-
Miyaura stava per cedere e solo allora Sayouki capì quale fosse la loro unica speranza, anche se qualcosa dentro di lei si ribellò convulsamente all’idea...Solo lei, solo ora, poteva farlo...Pose una mano sulla spalla del vecchio e si unì al suo canto, la voce di soprano forte e limpida, le parole impresse a fuoco nella sua memoria e nella sua carne. Il Potere della Parola...il potere dei monaci, dei sacerdoti, della fede...il potere che le ricordava la sua vita passata, una vita vissuta da umana, in un mondo che non l’aveva mai accettata come tale. Il tantra riprese forza e vigore e l’avanzata dello youkai si arrestò.
Sayouki era ben cosciente che non sarebbe bastato così poco pe fermare quel formidabile avversario e non fu sorpresa nel vedere che, seppur con più difficoltà, Naraku riprendeva a muoversi. Fu allora che, con un gesto deciso, Miyaura le afferrò la mano spostandola dalla propria spalla e portandola sul Bastone sacro. Il brillare dell’Arma si fece più fulgido quando l’energia spirituale di Sayouki, pura e fresca, si riversò direttamente attraverso di esso e fluì a rafforzare l’incantesimo. Ora Naraku non riuscì più a muoversi ed i suoi uomini cominciarono ad agitarsi, perdendo la loro baldanza. Alcuni di loro si defilarono in silenzio dal campo di battaglia, mentre coloro che erano rimasti fedeli al vecchio Miyaura ripresero coraggio. Sango si dibattè furiosamente e riuscì a liberarsi a suon di gomitate e gli altri prigionieri, seguendo il suo esempio, colsero alla sprovvista gli avversari e li sopraffecero. Anche Kagome fu libera e, subito affiancata da Sango, volò a soccorrere Miroku.
-Non preoccupatevi di me! Presto!- le incitò invece questi, forse l’unico ad aver veramente capito cosa stesse accadendo. -Divina Kagome, dobbiamo aiutare Sayouki e Miyaura-sama!-
-Ma come?- Kagome obiettò che non conosceva quel tantra e che non avrebbe saputo cosa fare. Il bonzo la interruppe assicurando che sarebbe bastato mettere a disposizione la propria energia spirituale.
-Dobbiamo solo toccare il bastone, come sta facendo Sayouki, e lasciare che la nostra energia vi fluisca!-
I tre aggirarono con prudenza Naraku, ora impossibilitato a muoversi, e raggiunsero la meta. Gli occhi dello youkai mandavano lampi d’ira che avrebbero incenerito un Oni, se l’invisibile catena del tantra non lo avesse tenuto così strettamente legato.
Sayouki accolse i compagni con un sorriso di trionfo e guidò per prima la mano di Kagome sul Bastone, mentre Miroku si affiancava al vecchio e aggiungeva il suo contributo.
In un’accecante esplosione di luce, Naraku si lasciò sfuggire un grido disarticolato in cui concentrò tutto il proprio odio, la propria rabbia per quell’evento imprevisto che stava per costargli la vita.
Sango recuperò Hiraikotsu e accorse in aiuto di Inuyasha, in grave difficoltà sotto il rinnovato attacco del Portatore della Scure. Gli ultimi colpi di scena avevano distratto per pochi attimi l’uomo e Inuyasha era riuscito a disimpegnarsi dalla pericolosa lama avversaria, ma subito dopo Ikeda era tornato allìattacco, completamente indifferente alla sorte del suo alleato. ‘Quest’uomo‘, il pensiero balenò nella mente di Inuyasha, tra una parata e uno scarto. ‘si è giocato il tutto per tutto...Ha tradito il proprio maestro, la propria città...e ora non gli rimane che combattere. O morire...’. Sango era giunta a breve distanza da loro e aveva sollevato Hiraikotsu, pronta a lanciarlo, quando Naraku giocò la sua ultima carta: -IKEDA!!-

Inuyasha si trovò improvvisamente libero. Un attimo prima era schiacciato sotto il peso del colossale nemico, impegnato a procrastinare per l’ennesima volta il momento della propria morte e ora...Ikeda era balzato via, all’imperioso richiamo di Naraku. Sollevandosi freneticamente da terra, l’hanyou lo vide scontrarsi con Sango: la ragazza parò il fendente con il suo boomerang d’osso e dovette gettarsi di lato per non venire travolta, mentre Ikeda proseguiva la sua corsa, intenzionato a cogliere alle spalle i loro amici.
-Hiraikotsu!- Sango lanciò prontamente la sua arma e riuscì a colpire il Portatore della Scure, ma quello, pur gravemente ferito, riuscì a portare a compimento l’attacco. Il vecchio Miyaura e due guardie vennero colpiti a morte, mentre Sayouki, nel tentativo di proteggere gli altri, rimase ferita. Il tantra si interruppe e Naraku fu libero.
-Sciocchi!- tuonò -Mi vendicherò per tutto questo!- Nonostante l’ira che gli ribolliva dentro, sentì di essersi troppo indebolito a seguito di quell’attacco. Scelse quindi di rinunciare al Bastone sacro e diede un altro secco ordine ad Ikeda.
-Adesso!!-
Sotto gli occhi stupiti di tutti, l’enorme Portatore, si erse in tutta la sua statura e sollevò la Scure sulla spalla destra, caricando per il lancio. Dal fianco sinistro, dall’orribile squarcio aperto da Hiraikotsu, fiottò una rossa cascata di sangue, ma l’uomo non parve nemmeno accorgersene. Tese i muscoli fino allo spasimo e lanciò con tutte le sue forze. L’Arma sacra volò altissima, roteando impazzita.
-Il frammento!- si udì gridare Kagome –Si è trasferito nell’impugnatura della Scure!-
L’Arma sacra volò sempre più in alto, più lontano, come dotata di una volontà propria che sfidasse le comuni regole della fisica, finchè raggiunse il culmine della parabola e cominciò la sua discesa. Veloce, sempre più veloce.
-Le mura!- esclamò allora Sayouki, ricordando solo in quel momento la propria visione.
Ma ormai era troppo tardi e non poterono che assistere impotenti al momento in cui la lama, con un terribile stridìo, si conficcò nella pietra della cinta. Si udì come il rumore di mille vetri infranti, mentre da quel punto si diramavano piccole crepe che ben presto fecero crollare il muro su se stesso, con un grande boato. La barriera era infranta: la Scure aveva spezzato il suo potere, proprio come aveva fatto con il Nemureikon. Una nuvola di polvere si levò ad incipriare il volto scuro della notte, mentre Naraku afferrava si alzava in volo: in una mano la Falce, nell’altra i resti di Catena.
-Me la pagherete, è una promessa.- furono le sue ultime parole, mentre scompariva alla vista.
Sicuramente si sarebbe premurato di recuperare anche la Scure, di questo tutti furono certi...

****

Non rimaneva che stimare i danni.

Gli ultimi focolari di battaglia si erano ormai sedati, anche grazie al Nemureikon evocato da Sayouki e Miyaura, che, pur non sufficiente a distruggere Naraku, aveva annientato tutti gli altri demoni, che ora giacevano come gusci vuoti, cadaveri tra i cadaveri che ricoprivano tutta la piazza. Molti erano i morti, pochi i superstiti e nessuno era più in grado di dire chi tra loro fosse stato complice di Naraku e chi no. Il bilancio era catastrofico, sia per quanto riguardava le vittime che per la perdita di tre Armi sacre su quattro.
Inuyasha, Sayouki, Kagome e molti altri erano radunati attorno alle spoglie del vecchio Miyaura. Il suo aggressore giaceva esanime in una pozza di sangue, a pochi passi da loro, dov’era crollato quando il frammento della Sfera aveva abbandonato la sua mano per trasferirsi nell’Arma sacra.
Ora due figure emersero dal buio della notte e si avvicinarono, suscitando un brusio deferente negli uomini: il più anziano era un uomo alto, segaligno, mentre chi lo accompagnava era un giovane robusto, dall’aria seria. Entrambi, come tutti, erano vestiti di nero, gli abiti a brandelli, e avevano le mani e il viso imbrattati di sangue solo in parte rappreso.
-Comandante!- esclamarono con gioia e sollievo le guardie. Per quanto coraggiosi e abili combattenti, quegli uomini erano solo dei soldati e si erano sentiti persi e disperati, senza più una guida.
-Comandante supremo!- fecero altri, attorniando i nuovi venuti.
Ferito ad una gamba, l’uomo procedeva lentamente, con passo claudicante, ma eretto e deciso. Benchè nulla in ciò che rimaneva del suo abito lo distinguesse dagli altri, sarebbe stato comunque chiaro per chiunque che non si trattava di una persona qualsiasi.
Gli uomini lo informarono subito della grave perdita, Miyaura-baba era morto. Non solo. La stima era molto peggiore: Ikeda traditore in fin di vita, gli altri Portatori morti prima ancora che la battaglia avesse inizio; solo due dei capitani e un terzo dei Cacciatori sopravvissuti, le Armi perdute, Naraku libero, le mura distrutte. La Fortezza non esisteva più. Ora erano solo mura e cadaveri e terrore. Questo senza contare un numero inquantificabile di cittadini che avevano perso la loro vita nello scontro. Improvvisamente schiacciato dal peso di quel bilancio catastrofico, il Comandante cadde in ginocchio accanto al corpo esanime del vecchio maestro.
-Miyaura-baba, mio signore, riposate in pace e possiate perdonare la mia cecità.- mormorò. -Non avrebbe dovuto accadere una cosa simile...il tradimento di tre intere Squadre di caccia! E io...il comandante supremo...sono stato cieco...- sospirò.
-Mio signore...- la voce incerta del giovane interruppe il silenzio che seguì quelle parole di sconforto. L’uomo non parve aver udito e per alcuni istanti rimase con lo guardo fisso in quello spento del proprio maestro. Infine si mosse e si guardò intorno, percependo su di sè il tocco di molti sguardi carichi di aspettativa. -Io...non sono stato un degno comandante. Mi dispiace.- Si scusò, incurvando le spalle in segno di rassegnazione. Ma gli uomini continuarono ad attendere, in silenzio. -Siete voi ora il nostro capo supremo.- sentenziò il ragazzo solennemente. E quando il suo superiore provò a negare, si rivolse agli uomini attorno a lui, esortandoli ad esprimere il proprio parere in proposito. -Tutti noi siamo colpevoli quanto voi per non esserci accorti di cosa bolliva in pentola, mio signore.- terminò – Quindi, vi prego, assumete il ruolo che vi compete e guidateci fuori da questo incubo...- Lo sguardo che l’uomo sollevò dal cadavere esprimeva chiaramente ogni suo singolo dubbio, conflitto, turbamento. Non aveva mai aspirato a quella carica che ora, ligio al dovere e alla responsabilità, avrebbe accettato per non abbandonare i propri uomini. Non poteva sottrarsi al suo dovere: lui era l’ultimo rimasto ad avere completato la propria preparazione di monaco guerriero. Era l’ultimo maestro rimasto.
-Non sento di meritare questo onore. Ma accetterò di lavorare con tutti voi per ricostruire ciò che è andato perduto...- sospirò, suscitando il generale sollievo.

-Non so chi siate nè perchè lo abbiate fatto, ma vi ringrazio di aver combattuto al nostro fianco.- esordì il nuovo reggente della Fortezza, rivolgendosi al gruppo di Inuyasha.
-Non ringraziateci- sbottò Inuyasha, amareggiato -il vecchio saggio è morto, Naraku è fuggito con le Armi e la vostra gente è stata massacrata. Il nostro aiuto non è servito a nulla.- Per l’ennesima volta Naraku l’aveva fatta franca e molti innocenti ne avevano pagato le conseguenze.
-Invece voi avete fatto molto più di quanto crediate.- il tono dell’uomo era teso, serio, solo la profonda ruga in mezzo alla fronte esprimeva tutto il suo cordoglio. -Se anche il Bastone sacro fosse finito nelle mani di quel demone, egli avrebbe acquisito un potere illimitato. Grazie al vostro intervento, invece, il Bastone è ancora in mano nostra e la Fortezza può ancora avere un nuovo Giudice.-
Fu Kagome ad intervenire prima che Inuyasha potesse dire qualsiasi cosa. La ricostruzione della Fortezza e dei suoi macabri rituali non sarebbe stata certo tra le sue priorità.
-Signore, da tempo ormai noi diamo la caccia a Naraku e sappiamo bene quanto possa essere pericoloso e non potevamo permettergli di portare a compimento i propri piani, qualsiasi essi fossero. Ora sappiamo che mirava ad impossessarsi delle Armi...e purtroppo è riuscito in parte del suo intento. Dovete al più presto ricostruire la barriera, trovare un modo per difendervi! Cosa farete se dovesse tornare per impossessarsi del Bastone?-
L’uomo scosse la testa:
-La Barriera non può essere ricostruita senza tutte le Armi sacre e i loro Portatori. Potremo ricostruire la cinta, ma servirebbe a poco. Ora la nostra unica speranza è recuperare le Armi sottratte. Ora, so di chiedervi molto e di non averne il diritto, ma...sareste disposti ad aiutarci a combattere contro questo Naraku?-
-Non sarà certo semplice, ma se potrà servire, noi vi aiuteremo.- accettò per tutti Miroku.
-Certo, i nostri obiettivi sono comuni.- concordò Kagome.
Sango annuì, imitata da Sayouki.
-Eppure non servirà a nulla stare qui ad aspettare che quel maledetto ci piombi addosso. Io propongo di andare a cercarlo!- Inuyasha, come sempre,espresse burberamente la sua idea. L’atteesa non faceva per lui: quella del mattino da poco trascorso gli era già ampiamente bastata.
L’uomo parve riflettere per qualche istante, ma poi prese una decisione:
-Avete perfettamente ragione. Allora, in qualità di nuovo Giudice, Portatore del Bastone, io vi affido lo Shakujo.- si rivolse direttamente a Sayouki che teneva ancora stretto tra le mani il legno nero. -E’ l’unica difesa che possiamo offrirvi contro le altre Armi. Ed è anche l’unico modo che avrete per rintracciare Naraku: le Armi sono collegate tra loro da un filo invisibile di Potere...Io ho visto come avete combattuto...non esiste più nessuno qui, che possa utilizzare il Bastone sacro in quel modo...nemmeno io. Quindi lo affido a voi...-
Sayouki esitò. Con ‘in quel modo’, intendeva forse per evocare il Nemureikon? Ma Miroku intervenne prontamente ad accettare l’offerta.
-Faremo del nostro meglio, mio signore.-
L’uomo annuì in segno di approvazione ed espresse di nuovo la propria gratitudine, suggerendo poi loro di fermarsi a riposare e a Sayouki di farsi medicare la ferita inflittale dalla Scure.
-Non preoccupatevi, è solo un graffio. Inoltre dobbiamo metterci subito all’inseguimento se non vogliamo perdere le tracce del nemico.- ribattè lei, lanciando di sfuggita un’occhiata preoccupata al cielo. Stava avvicinandosi l’alba.
Inuyasha scattò in piedi allarmato.
Capendo al volo la situazione, Miroku concordò:
-Vero, dobbiamo affrettarci, mio signore, non possiamo restare qui oltre!- Velate dalla polvere che ancora si librava sulla città, le ultime stelle stavano scomparendo nel buio che precede il nuovo giorno e non sarebbe stata una buona idea farsi trovare con due hanyou in mezzo a quei Cacciatori di youkai...uomini disperati per aver appena subito il più grande smacco della loro vita. Sayouki, con un gesto delicato, chiuse gli occhi al vecchio saggio defunto e si rialzò. Era davvero ora di andare.

****

I cinque furono scortati dal Comandante e dal giovane subordinato fino all’ingesso della città. Le porte erano ancora in piedi, ma tutta l’ala est delle mura era crollata. Come avevano sospettato, non v’era traccia della Scure: Naraku l’aveva certamente recuperata. Lui, o i Saimiyosho.
Si congedarono sulla soglia, con la promessa di fare presto ritorno.

Si erano ormai allontanati di un centinaio di passi quando il sole fece capolino ad est: i suoi raggi posarono il loro bacio consolatorio sulle le rovine della cinta e illuminarono i cinque stranieri che si allontanavano dalla Fortezza caduta. In coda al gruppo stava la giovane donna vestita di blu che reggeva il Bastone del giudizio.
I due rimasti sulla soglia dovettero ripararsi gli occhi con la mano per proteggersi dal riverbero del sole: esso produceva inquietanti giochi di luce sulle macerie...e non solo. Per una frazione di secondo Il Bastone parve riflettere una luce rosata, mentre la donna lo passava al bonzo.
-Comandante! Avete visto?-
L’uomo annuì:
-E’ stata solo la luce.-
-Ma i capelli del giovane vestito di rosso...Quello non è uno scherzo della luce...Lo vedete? Non sono più neri! E quelle non sono...orecchie canine??- insistè allarmato il giovane.
L’uomo corrugò la fronte al ricordo improvviso di un racconto che il maestro gli aveva spesso ripetuto, finchè il morbo non l’aveva cancellato dai suoi ricordi...la storia parlava di una giovane donna vestita di azzurro, pallida yasha dagli occhi di ghiaccio e di un inu-youkai dai capelli d’argento. Gli altri personaggi erano una bambina di nome Kaede, una sacerdotessa chiamata Kikyo, un giovane lanciere di nome Yuji Miyaura e il suo maestro, Hirofumi...
“Solo allora capii che il maestro non era più in sè, che era tutto sbagliato...Eppure gli obbedii e mi allontanai con la piccola Kaede tra le braccia, pur sapendo che li avrebbe barbaramente uccisi, anche se erano stati loro a salvare la bambina dai demoni...” gli parve di udire la voce di Miyaura.
‘Il maestro Hirofumi quel giorno scomparve e quei demoni, invece, sopravvissero. Ma forse non erano demoni...’ pensò tra sè ‘...erano hanyou...’ Poteva anche sbagliarsi, ma il suo istinto gli disse che aveva fatto bene a fidarsi di quei giovani, chiunque fossero. Si rivolse di nuovo al suo giovane coraggioso subordinato e amico, il Capitano che era sempre stato al suo fianco in ogni battaglia. -Sì, Jiro, ho visto. Hai ragione, non è stata la luce.-



Piccolo dizionario di giapponese (senza pretese ^_^ ):
miko: sacerdotessa.
youkaitaijiya: sterminatrice di demoni.
houshi: monaco.
Nemureikon: Sonno dell’Anima.
shakujo: bastone sacro.
Shikon no Tama: Sfera dei Quattro Spiriti.
-baba, -sama: forme di rispetto equivalenti a “onorevole”, “saggio”.




Bene bene, miei cari amici e lettori! Finalmente sono riuscita a mettere online anche questo capitolo...erano settimane che ci lavoravo su per revisionarlo, ma non mi convinceva mai e chi mi conosce, sa bene a quale livello di pignoleria io possa arrivare! Ebbene, avete dovuto attendere un po’, ma eccolo qui. Che ne pensate?
Questo è l’ultimo capitolo della prima parte di Yume no Mai.
Ora, pazientate, ma dovrò fare una sorta di pausa estiva, come nelle migliori serie TV...Venerdì 24 parto, vado per lavoro in Inghilterra e non avrò modo di revisionare o postare i nuovi capitoli fino al mio ritorno (12 agosto). Quindi nel frattempo godetevi le vacanze e il sole...io, da bravo alter-ego di Sayouki (da qui proprio il mio nick), me ne starò pallida e spettrale nell’ombra (spero condizionata) di un bel laboratorio oxfordiano!!
Non posso promettere nulla per agosto, ma certamente troverete i nuovi capitoli a settembre!
Come sempre, vi invito a contattarmi sul mio blog, là qualche occhiata la darò sempre e comunque, quindi passate pure a salutarmi (e a vedere se sono ancora viva..niente Youki, niente capitoli nuovi...^_^)
Un caldo saluto a tutti e a presto!!
Youki
  
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