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Autore: Fuffy91    09/12/2009    3 recensioni
Quando la portiera del guidatore si spalancò e ne fuoriuscì Carlisle in persona, i capelli biondi brillanti alla luce del sole, ora oscurato da nuvole gonfie di pioggia, il viso incredulo e teso, in paradosso con l’accentuarsi del sorriso cortese del vampiro sconosciuto, che avvertii due braccia familiari e decise, scostarmi al mio fianco ed imprigionarmi protettive. Mi voltai e, se avesse potuto, il mio cuore avrebbe avuto sicuramente un tuffo... Cosa succede??? Da cosa è causato lo sgomento di Carlisle, e Bella, come mai è così tesa??? Se volete saperne di più, cliccate e vi assicuro che non ve ne pentirete!!! Baci baci, Fuffy91!!!^-*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capirolo 2

Bella.

 

Trasalii preoccupata, quando Carlisle venne avvolto dalle braccia del vampiro sorridente, stringendolo in una stretta, in apparenza sentita, che non venne ricambiata e durò il lasso di un secondo.

“ Ah, Carlisle. È davvero meraviglioso, per me, averti ritrovato dopo così tanto tempo.”

Affermò con una nota di entusiasmo nella voce modulata, il vampiro di nome Darius, trattenendo Carlisle nella presa salda delle sue mani per le spalle.

Carlisle non rispose, limitandosi ad osservarlo, ora imperturbabile. Ma il sorriso del vampiro non si spense. Anzi, quasi ridendo della sua fredda accoglienza, si voltò ad osservarci ed, involontariamente, lasciai che il mio scudo avvolgesse tutti i presenti, stringendo il fianco di Edward con maggiore forza.

Notai uno degli altri vampiri, allontanare la sua posizione, ed avvicinarsi a Darius, chinandosi per sussurrargli qualcosa all’orecchio, per poi ritornare alla propria postazione, accanto al suo compagno, quasi indifferente a ciò che succedeva intorno a lui.

Darius sembrò deliziato della notizia e, scostandosi di poco da Carlisle, mi osservò reclinando la testa di lato, gli occhi accesi di curiosità.

“ Signorina, la prego. Non è il caso di alzare il suo scudo per difendere i suoi parenti. Davvero, non ce n’è alcun motivo, mi creda.”

Mi sussurrò, portandosi la mano al cuore, in un gesto di implicita promessa. Il tono della sua voce era convincente ed ammaliatore, con una cadenza che richiamava quella di un tempo passato, ma io la sapevo lunga sul potere persuasivo dei vampiri. Nonostante l’iniziale sorpresa relativa alla sua inaspettata conoscenza del mio potere, non demorsi nel mio intento, riservandogli uno sguardo truce, che lui ricambiò con un sorriso ancora più sfavillante.

Mi costrinsi ad osservarlo attentamente. Era bello, come tutti quella della nostra specie: capelli corti e folti, di un colore castano scuro con riflessi dorati, occhi rosso rubino, alto e dal fisico asciutto. Ad occhio umano, non poteva sembrava poco più che un ventenne. Nel complesso era apprezzabile, per non parlare di quel suo charme tipico di un aristocratico del diciottesimo secolo, che avrebbe abbacinato ogni donna. Ma, nonostante il suo aspetto gradevole, mi suggeriva una certa diffidenza ed un’insana inquietudine.

“ Potrei sapere il motivo della tua visita, Darius?”

Lui distolse nuovamente lo sguardo dalla mia figura immobile, per poi osservare, ancora sorridente, un pacato Carlisle.

“ C’è bisogno di un motivo ben preciso, per giustificare il desiderio irresistibile di ritrovare un caro amico?”

Gli chiese con lo stesso tono disinvolto e vellutato.

“ No, se l’amico in questione sospetta un doppio fine nei confronti dell’altro.”

A quelle parole, il sorriso smagliante di Darius si affievolì e i suoi occhi di rubino persero un po’ della loro lucentezza.

“ Perchè tutta questa ostilità, Carlisle? Non capisco. Eppure non mi sembra di averti offeso in alcun modo.”

Disse, sinceramente risentito dal tono piatto del dottore.

“ Naturalmente no, Darius. Ma, vedi, nutro qualche dubbio sulla tua buona fede.”

Fu questa volta il turno di Carlisle di sorridere tranquillo, riaccendendo la speranza in Darius, che rise sommessamente.

“ Forse, hai ragione, Carlisle. Dopotutto, in passato, non mi sono comportato giustamente con te, e di questo me ne rammarico, credimi.”

“ Cercherò di farlo, Darius. Ma non posso prometterti nulla, mi dispiace.”

Darius abbassò lo sguardo, sospirando, amareggiato.

“ Naturalmente. Beh…”

Disse, improvvisamente, risollevando lo sguardo ed ampliando il suo sorriso.

“ Perché non mi inviti in casa tua, Carlisle? Vorrei conoscere la tua famiglia e, perché no, illuminarti finalmente sul motivo della mia visita.”

Carlisle ricambiò il suo sorriso, ora più rilassato.

“ Come desideri, Darius. Vieni, ti illustro la strada.”

Gli disse, affiancandolo mentre il nostro semicerchio si apriva in due ali, per lasciare che varcassero  per primi la soglia di casa, a cui seguirono, come due ombre, entrambi i suoi compagni, scossi dal loro apparente stato di immobilità. Una volta che fummo entrati tutti, ci accomodammo in salone, arredato subito, prima della loro “visita”,da Esme, che si sedette con un movimento fluido accanto al marito, stringendogli la mano, apprensiva.

Darius seguì quello scambio di attenzioni reciproco, sorridendo e sospirando, perdendosi in pensieri lontani.

“ Dunque, Darius?”

Lui si riscosse, sbattendo le ciglia confuso, per poi sorridergli conciliante.

“ E’davvero stupenda la tua famiglia Carlisle, e tua moglie è davvero una donna deliziosa.”

Esme ricambiò il suo sorriso, per nulla forzato.

“ Vi ringrazio, signore.”

Darius accavallò elegantemente le gambe, fasciate da un raffinato pantalone in seta nera, in preda ad un risolino leggero, alzando una mano verso di lei, in un gesto affettuoso.

“ La prego, gentile signora. Mi chiami Darius.”

Le intimò suadente, sorridendole amabile, ma per nulla allusivo.

Esme ricambiò ancora una volta il suo sorriso, abbassando gli occhi per un attimo tra le pieghe della tuta magicamente ripulita, in un gesto timido, per poi investirlo con la dolcezza del suo sguardo.

“ Allora, se proprio dobbiamo darci del tu, preferirei che mi chiamaste Esme.”

Lui rise ancora e la guardò con l’ilarità che brillava negli occhi di rubino.

“ Carlisle, tua moglie è davvero una donna piena di spirito. Mi piace. Sento, che andremo d’accordo.”

“ Questo dipenderà dalle tue azioni.”

Disse con tono calmo, ma con sguardo glaciale, Edward, accomodato sul morbido divano in pelle bianca, al lato sinistro di Carlisle, mentre io, accanto a lui, impietrita, ero ancora ancorata al suo braccio, lo scudo ancora ad avvolgerci.

Darius lo osservò attentamente e un lampo di avidità sembrò oscurare per un attimo il suo sorriso benevolo. Il suo modo di esprimersi, i suoi gesti, le sue azioni mi ricordavano vagamente qualcuno, ma la mia mente tesa ad ogni loro più piccolo spostamento, non riusciva ancora a focalizzare il volto familiare celato nei meandri della memoria.

“ Tu sei Edward, vero?”

La nota con cui pronunciò il suo nome, mi fece rabbrividire. Era così piena di…possesso, come quella di un bambino che, consumato di bramosia, desidera ardentemente un giocattolo nuovo.

“ In passato, Carlisle mi ha parlato spesso di te e delle doti di cui disponi. L’ho trovato molto interessante.”

Terminò, divaricando le gambe, disinvolto, e appoggiando sulle estremità delle ginocchia forti, i gomiti delle braccia, le cui mani dalle dita intrecciate, andavano ad oscurare la sua bocca.

“ Peccato che Carlisle non abbia mai acconsentito ad un nostro incontro.”

“ Credeva che non mi avrebbe giovato. A quel tempo, stavo attraversando un periodo di…smarrimento.”

Lo illuminò Edward, la stessa voce piatta ed indifferente. Le mani giunte di Darius non riuscirono a mascherare il suo ghigno, e le sue iridi di fuoco incontrarono quelle dorate di Carlisle.

“ Già, capisco. Immagino il perché del tuo diniego, Carlisle. Ammettilo, avevi timore che lo conducessi verso la via della perdizione.”

Ora il suo tono era palesemente ironico, e ritornando nuovamente alla posa iniziale, le gambe accavallate, un braccio steso mollemente sullo schienale del divano ad angolo, macchiando il suo bianco immacolato con il nero della giacca del suo completo, come una macchia d’inchiostro su una pagina vuota, lo stuzzicò con uno sguardo divertito.

“ Non esattamente. Piuttosto, temevo che avresti cercato in tutti i modi di destabilizzare il suo già scarso equilibro. Non puoi certo considerarti una persona affidabile, Darius.”

Lui gli sorrise a fior di labbra, accarezzando distratto i contorni del bracciolo.

“ No, certo che no. Io sono tutto, tranne che affidabile, e tu questo lo hai compreso ad un primo sguardo, vero Carlisle?”

Questa volta la sua voce ammaliatrice era intrisa da un non so che di aspro e subdolo.

“ Aro non la pensava così. Lui mi considerava il suo degno erede.”

“ Non stento a crederlo.”

Rispose calmo e sorridente Carlisle, il cui sorriso trovò eco sulla labbra sottili e rosso sangue del suo interlocutore.

Il mio cuore gelido ebbe un sussulto. Ma certo. Ecco chi mi ricordava, Darius. Colui che era stato fonte dei miei incubi per buona parte della mia vita mortale e di quella immortale. Uno dei re dei Volturi. Aro. Il ricordo dei suoi sorrisi falsamente amichevole si sovrappose a quello delle schermaglia scherzose di Darius e quello recente della brama che aveva palesemente mostrato nei riguardi di Edward, mi portò ad intensificare la stretta sul suo braccio. No, se come Aro, Darius voleva appropriarsi di Edward, di certo io non glielo avrei permesso, mai. Sarebbe dovuto passare prima sulle mie ceneri.

Edward, notando il mio turbamento, mi accarezzò la spalla scoperta, baciandomi fuggevolmente la fronte, come per rassicurarmi.

“ In effetti, mi sono sempre chiesto il perché di tutto questo interesse nei miei confronti. Alla corte dei Volturi, mi sentivo quasi soffocare. Essere un burattino nelle mani di un burattinaio abile quanto inetto, era una veste che non mi si addiceva per niente, non trovi?”

Darius non aspettò la sua risposta e continuò il suo monologo, lo sguardo incupito e lontano.

“ Si, perché essere una semplice comparsa, quando, con le mie capacità, potevo essere il protagonista indiscusso della commedia con cui si mostrava la mia eterna esistenza?”

“ E così hai abbandonato Volterra, assoggettando con il tuo potere altri vampiri, divenute tue guardie. Del resto, se permetti Darius, non ti sei comportato tanto diversamente da Aro.”

Gli disse Edward, cortese ma spietatamente diretto.

Darius rispose alla sua insinuazione, con un sorriso disarmante.

“ Si, ma vedi, mio caro ragazzo, a differenza di Aro, io non maschero la mia sete di potere e la mia avidità in false parole o vuote ipocrisie. Sono avido e a volte anche spietato, lo ammetto, ma non me ne vergogno.”

Concluse sorridendo in un modo che mi parve sinistro, e la sua sincerità invece che rassicurarmi, mi gelò i sensi e la mente sensibile ad ogni sua parola.

“ E i miei compagni…”

Continuò leggero, indicando le due statue dietro di lui. L’ uno appoggiato alla parete con le braccia incrociate e il volto assorto, e l’altro posto di spalle, i muscoli delineati della schiena ricoperta da un vestito blu scuro, messi in evidenza dalla tensione involontaria delle braccia e delle spalle, le cui mani erano puntellate ai bordi morbidi dello schienale del divano, il volto rivolto verso il suo padrone.

“ Non sono stati costretti ad unirsi a me. La loro è stata una pura scelta volontaria. In quanto al proteggermi, beh…”

Scrollò le spalle sorridendo enigmatico:

“ In tal caso, prevale la legge del più forte.”

Rise divertito, ma questa volta, nessuno lo seguì. Lo osservai attentamente, pensierosa. Quali potevano essere mai le sue doti da renderlo più temibile, agli occhi dei suoi seguaci? Rivolsi la mia attenzione ai tratti spigolosi e rigidi di Edward, dentro di me, covava il desiderio bruciante di soddisfare la mia curiosità. Ma domai il mio istinto. Non mi sembrò il momento più opportuno. Troppa era la carica di elettricità e di attesa che la tensione portava con sé, avvolgendo tutti noi in uno stato di immobilità e di trepidazione.

“ Oh, ma che maleducato!”

Esclamò improvvisamente.

“ Non ho avuto ancora il piacere di presentarveli.”

Disse, allungandosi per sfiorare il gomito del primo più vicino a lui. Fisico robusto, come quello di Emmett, ma la sua espressione seria non era certo come quella del mio fratello acquisito. I suoi capelli folti e di un rosso scuro, non certo brillante e ramato come quello di Edward, schizzavano al cielo come lingue di fuoco che rilucevano in un camino oscuro.

“ Lui è Hector, originario della Florida. L’ho trovato l’estate del 1948, abbandonato su una spiaggia ricolma di detriti. Naufragato a bordo di una nave mercantile. Era un marinaio, prossimo ad una promozione.”

Sorrise al ricordo lugubre, puntando il suo sguardo infuocato nel mare d’oro che erano le iridi di Carlisle.

“ Sono stato caritatevole, Carlisle, proprio come te. Lo salvai, strappandolo ad una morte per affogamento, donandogli la vita eterna. Me ne è stato subito riconoscente. Visto? In fondo, non sono così crudele e freddo come tu mi descrivi.”

Carlisle lo osservò impassibile, senza rispondergli. Edward sibilò irritato dalle sue parole false. Gli strinsi forte la mano, intrecciandone le dita alle mie, placando la sua irritazione.

Darius continuò le sue presentazioni, come se stesse illustrando delle bottiglie di vino, secondo lui, di ottima annata.

“ Quel baldo giovanotto in fondo, invece, è Jiulian. Il suo è un caso diverso. Era un lord vissuto nell’età vittoriana, di buona famiglia, affabile, leale, ma poco fortunato in amore.”

Disse, quasi rammaricato del suo triste destino.

“ Voleva suicidarsi, dopo la morte precoce della sua amata. La tisi era un malanno terribile e diffuso all’epoca. Dovevano sposarsi il giorno dopo.”

“ Oh, è terribile. Mi dispiace.”

Non poté impedirsi di esclamare, in preda alla pena, Esme, guardando con apprensione il giovane vampiro, con l’aspetto di un diciannovenne, ma con lo sguardo di rubino reso antico, per il ricordo doloroso della tragica fine di quello che doveva essere stato il suo unico amore.

Era alto, pochi centimetri più di Darius, e dal fisico snello, vestito con le stesse tinte scure dei suoi compagni, i cui capelli lunghi e lisci, raccolti in una ordinata coda, di uno splendente biondo grano, creavano un marcato contrasto, ricadendo sulla sua spalla.

“ Beh, è passato tanto tempo. E, ormai, lui se ne è fatta una ragione e ha ritrovato un barlume di felicità. Dico bene, amico mio?”

Lui annuì, lo sguardo ancora lontano anni luce.

Darius non insistette oltre, sorridendo pacato e lasciandolo navigare nei suoi dolorosi ricordi.

“ Ma manca qualcuno all’appello, vero?”

Disse improvvisamente Alice, seduta su di una poltrona, con accanto un eretto ed attento Jasper. Darius la osservò palesemente interessato, annuendo e sorridendo entusiasta, negli occhi una nuova luce.

“ Si, esattamente, mia acutissima fanciulla. Come tu ben sapevi fin dall’inizio, vero? Le tue doti di veggente te lo hanno subito bisbigliato alle orecchie vigili della tua brillante mente.”

Mi sorpresi ancora una volta della sua innata capacità di conoscere anche le doti di veggente di Alice. Che leggesse nella mente come Edward? Eppure, credevo che le qualità extra di ogni singolo vampiro, fossero uniche e rare in ognuno di loro.

Fu Edward stesso a dare una risposta alla mia espressione interrogativa, sussurrandomi all’orecchio, scorrevole e silenzioso.

“ E’ stato informato da Hector, quando lo hai visto avvicinarsi a lui. Riesce a comprendere immediatamente i poteri di qualsiasi vampiro, anche solo osservandolo una sola volta, fugacemente. E’ per questo che Darius lo tiene con sé, per la sua sottile sensibilità. Jiulian, invece…”

Continuò, indicandomelo con un accenno del capo:

“ E’ un segugio, molto più forte di Demetri.”

Sbarrai gli occhi, incredula. Lui annuì, una ruga di preoccupazione a segnare la sua fronte perfetta.

“ Si.”

Bisbigliò, incapace lui stesso a credere a ciò che leggeva nella sua mente.

“ Demetri riesce a sentire, l’essenza di ciascuno di noi. Lui, invece, non solo ne avverte il profumo, ma la presenza, sia fisica che immateriale. È qualcosa di inquietante.”

Terminò, stringendomi a sé ancora più protettivo, come se potesse balzare su di me da un momento ad un altro. Ricambiai, ancora più apprensiva, puntando il mio sguardo atterrito sul profilo del vampiro biondo, ancora assorto.

Improvvisamente, vidi il suo sguardo accendersi di una luce di vitalità, puntando gli occhi leggermente scuri verso un punto ben definito dell’orizzonte, al di là dei vetri sottili della finestra trasparente e degli stessi pini maestosi. Notai le sue narici allargarsi impercettibilmente, come se stesse annusando l’aria ricolmi di odori, per poi avvicinarsi con grazia verso il divano su cui era seduto il suo signore, chinandosi per bisbigliargli qualcosa all’orecchio. Mi concentrai per ascoltare, captando un indistinto e flebile:

“ E’ arrivata.”

A quella notizia, preannunciata da due semplici parole, il sorriso di Darius si accentuò ancora di più e il suo viso angelico si illuminò di una sorprendente felicità. Sembrava quasi rinato.

“ Meraviglioso. Assolutamente splendido!”

Esclamò entusiasta, alzando di qualche ottava il tono della sua voce, che risuonò nel silenzio generale come un assordante tintinnio di campane, suonate a festa.

“ Carlisle, ora ti mostrerò finalmente il reale motivo della mia visita. Non ti dispiace, vero, se lascio accomodare in casa tua una mia piacevole conoscenza?”

Gli chiese, investendolo con la forza del suo sguardo, ora addolcito ed accorato.

Carlisle, annuì, accondiscendente.

“ Certamente. Come vuoi. Se è con te…”

“ Ah, ti ringrazio.”

Sospirò, quasi rassicurato dal suo placido consenso. La mia curiosità, unita alla miscela corrosiva della mia ansia,  raggiunse il picco massimo dell’insofferenza. Chi era che stava arrivando?

Improvvisamente, la porta si aprì, trasportando con sé, l’aria gelata del pomeriggio imminente e nuvoloso.

Seguii il movimento impercettibile delle tre teste dei vampiri appena conosciuti, voltarsi per poi puntare lo sguardo verso il nuovo venuto. Imitai loro e i miei familiari, anch’essi voltatisi per scoprire il volto del nuovo arrivato.

La prima cosa che saltò al mio sguardo, fu il colore del mantello con cappuccio che ricopriva interamente, fino ai piedi, la figura posta sulla soglia dell’entrata. Un acceso blu cobalto, che metteva in risalto il colorito pallido della pelle delle mani, del collo e di metà viso, le uniche parti non celate dal tessuto.

La bocca piccola e all’apparenza, morbida, come due petali di rosa rossa, si aprì per emettere una voce con note melodiose e modulate, quasi velate, o per meglio dire, sfumate in una coltre di fantasia.

“ Scusate l’intrusione. Non ho bussato.”

Sussurrò, con tono di un altro secolo, la figura sconosciuta, rivelandosi una donna-vampiro.

Darius rise, sommessamente e calmo. Alzandosi con un movimento sinuoso dal divano, per poi avvicinarsi a piccoli passi alla ragazza immobile e ancora coperta dal mantello, fermandosi a pochi metri da lei.

“ Non importa, mia cara. Credo che Carlisle perdonerà la tua mancanza. Immagino la tua euforia.”

Le labbra si incresparono e il volto nascosto si inclino leggiadro daun lato, come in un moto di improvviso imbarazzo.

“ Si, è vero.”

Convenne la giovane, per poi slacciare con grazia la spilla diamantina che luccicava sul davanti, e lasciare che il cappuccio fluisse via dal suo capo.

Il mantello cadde ai suoi piedi con un fruscio, rivelandola finalmente agli occhi di tutti. Non potei non trasalire impressionata e sorpresa.

Dire che era bellissima, mi risultò un eufemismo. Era la vampira più bella che avessi mai visto. Un che di etereo sembrava ricoprire, come una pellicola sottile ed indelebile, la sua intera persona e la sua pelle sembrava emanare una luce proprio, scoperta da un leggero abito con maniche larghe e a tre quarti, lungo fino alle ginocchia, con una gonna che si apriva in mille tulle, gonfiandosi o smuovendosi ad ogni più piccolo movimento od alito di vento, con mille fantasie fiorite anche sul corpetto, che sottolineava la vita da vesta , e sullo scollo leggermente a cuore, che evidenziava il seno ben proporzionato. Ma ciò che mi sconvolse di più, fu il viso. Ovale, guance appena piene, taglio degli occhi a mandorla, nasino all’insù e, per finire, una cascata di capelli biondo cenere, con rilessi argentati, ondulati in onde strette e ben definite.

Mi ricordò vagamente la modella della pubblicità di un profumo di Versace, e non era da escludere che l’abito portasse la sua firma, o piuttosto un volto angelico di un amorino o di una sibilla ,di una affresco nella Cappella Sistina di Michelangelo.

Ma ciò che più di tutto, al di là della sua evidente bellezza, della sua grazia e del suo portamento, lasciò un segno indelebile nella mia mente, fu il colorito dei suoi occhi: ambrato.

 

 

 

 

Angolino dell’autrice.

 

Scusate il ritardo, ma la storia mi ha tolto un sacco di tempo in questi giorni!XD Allora, carissimi, come va??? Vi è piaciuto il nuovo cap??? Spero vivamente di si!!! Il prossimo aggiornamento si verificherà in settimana!!XD

Ora passiamo ai ringraziamenti!

Prima di tutto, ringrazio tutti colori che hanno letto il primo capitolo!! Siete in tantissimi, ve lo assicuro e da qui, dal mio pc, per via virtuale, vi bacio uno ad uno per la fedeltà e l’amore che mi dimostrate sempre, ad ogni storia che pubblico!! Spero con il cuore che il vivo interesse che mostrate nei riguardi dei miei racconti, non scemerà con il tempo!!! Mi impegnerò, affinché ciò non avvenga!!! Quindi, GRAZIE, grazie davvero di cuore a tutti i miei lettori e le miei lettrici misteriose!!!

E adesso (hehe!^^), passiamo alle mie recensitrici, devo dire tutte carine e simpatiche!XD Allooooooora, cominciamo da:

Pucciosa97: Grazie per l’originalità, Martina!!! Sei stata davvero molto cara a recensire la mia storia e sono contenta che ti piaccia!^-^ Continua a seguirmi, mi raccomando e, se hai tempo, fammi sapere cosa ne pensi!! Un bacione da Fuffy91, (o Francy, se preferisci!XD)!!!^__^

Violacciocca: Hay, ciao!!! Benvenuta nel mondo delle storie di Fuffy91!!XD Scherzo, mi fa piacere che ti sia piaciuta già dal primo cap e spero che ti appassioneranno e troverai interessante anche i prossimi a venire!!! Un bacione, Fuffy91!!^__^

Nanerottola: Eh, nanerottola cara, immaginavi benissimo!!XD Come vedi non sono i Volturi, ma non credere che siano tanto dei bravi orsacchiotti, eh?? Vedrai, vedrai, quante sorprese ti riserveranno!!! Ma dimmi un po’, ti è piaciuto anche questo cap??? Fammelo sapere, se vuoi!! Ti aspetto! Baci baci, Fuffy91!^__^

Mikkettina: Grazie mille per i tuoi complimenti, Mikkettina!!!XD Credimi se ti dico che non ne ho mai ricevuti così tanto in una sola volta!^///^ Sei stata carinissima e per nulla pallosa, anzi!!XD

Si, è vero, porto spesso a termine le mie storie!! Adoro soprattutto le one-shot,  che spero apprezzerai!!! Ne ho scritte molte su Twilight e la coppia Edward/Bella!!! Allora, ti è piaciuto il cap nuovo??? Ti prego, se puoi, fammelo sapere!!! Mi sei molto simpatica!!!XD Baci baci e a presto, Fuffy91!!^__^

Beuzz94: Prima di tutto, originale il tuo nick!! Da dove deriva, se non sono indiscreta??? Il mio dalla nome della mia cagnolina!!!XD Comunque, oltre a questa mia piccola curiosità, grazie infinite per aver recensito il mio primo cap!! Cosa dici??? Il secondo ti è piaciuto??? Ho soddisfatto la tua curiosità, anche se, suppongo che ne abbia alimentato altra, con l’entrata in scena di questa nuova vampira, vero???XD Fammi sapere tutto nella tua prossima recensione, se vuoi!!! Baci baci e grazie, Fuffy91!!^__^

Ed ora, un saluto e un ringraziamento particolare a:

Preferiti:

1 - debby 92
2 - ivi_leto
3 - pucciosa97
4 - Shinalia

E ai:

Seguiti:

1 - beuzz94
2 - mikkettina
3 - nanerottola

Grazie, grazie, grazie e alla prossima, Fuffy91!!!

Baci baci!!!

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