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Autore: Lily Felix    09/12/2009    2 recensioni
Diana Lunastorta, Andrea Ramoso, Asia Felpato e Vanessa Codaliscia son 4 studenti dell'istituto delle scenze sociali Flick. Ragazze normali con problemi di tutti i giorni... o così era almeno finchè non arrivò il professore Saverio McRaven come suplente per tutto l'anno di Storia e Italiano. Ma chi è realmente? Che cosa nasconde? 4 ragazze fra amore e magia scopriranno un mondo che nemmeno si immaginavano...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1- Heavy Cross
... Heavy Cross...

Prologo

Salve. Mi chiamo Diana Lunastorta, frequento l' Istituto Delle Scienze Sociali  Flick e questa è la mia storia...
Ok, forse ho iniziato il racconto in modo melodrammatico e che... quello che sto per scrivere non è facide da raccontare... gia sarà un miracolo se crederete alle mie parole perchè, insomma, chi crederebbe alla "fandonie" inventate da una "ragazzina di 17 anni" e dalle sue compagne di classe?
Be... non son io ad obbligarvri a credermi ma intanto vi racconterò cio che mi successe. Cosa "ci " successe.
E non datemi della folle squinternata che crede ancora a fate e streghe perchè, dopo quello che avrete letto vi rimangerete ogni- singola-parola...

 Capitolo 1
-  NON E' GIUSTO! -
Disse Andrea furibonda sbattendo il libro di psicologia sul banco
- Dai calmati ciccia! Arrabbiarti non serve a nulla -
- Diana a ragione !-
Le disse Vanessa. Cercavamo di calmarla invano. Come poteva? Era l'unica che aveva l'insufficenza in quella materia.
- MI CALMO UN CAZZO!! QUI CI SONLE LECCACULO! STUDIO E PRENDO 5 1/2! NON STUDIO E PRENDO 2!! MA V*******O! -
Non aveva tutti i torti. Mi ricordavo che il giorno della sua interrogazione aveva ripetuto a me e alla Vane tutto alla perfezione
- Andrè dai , tanto non serve a nulla... -
- E CERTO!! PERCHE' CHI FA LA "LECCA CULO" CAMPA CENT'ANNI ED IO UNICA C******A CHE INVECE HA LE PALLE DI RISPONDERE... AAA MA VEDRETE CHE CASINO SUCCEDE QUANDO TORNA LA ASIA ! -
Già... aveva ragione. Quando Asia sarebbe tornata ci sarebbe stata una strage.
Suonò la campanella. Fiùuu!.Sapevo già che l'ora successiva si sarebbe calmata. Mi sbagliai.

Eravamo uscite alle macchinette situate  nel corridoio della scuola in attesa che arrivasse la professoressa di Italiano.
* Un buon caffè è quel che mi ci vuole... *
pensai osservando il bollente liquindo marrone scender dolcemente nel bicchierino trasparente.
- C***O LA PORTA E' CHIUSA! -
Gridò Vanessa
_ C***O ! -
Esclamammo in coro. Presi velocemente il caffè scottandomi pure un dito.
Entrammo in classe spalancando la porta.
- CI SCUSI PROFESSORESSA PULCINI! -
Dissi col fiatone con ancora il bollente liquido in mano.
Avendo la testa china non vidi chi me lo stava levando dalle mani.
- Vedo che vi mancan le buone maniere in questa scuola -
Disse una voce fredda, profonda, con accento straniero tipicamente inglese.
Sollevai il capo e lo vidi per la prima volta:
Aveva uno sguardo freddo, duro, marcato da lineamenti rigidi e dalla "canappia"  che gli spuntava fra i neri occhi privi di spessore espressivo.
Le labbra sottili sembravan in attesa di una giustificazione soddisfacente.
I capelli a caschetto neri e ribelli marcavano la bianca pelle del volto.
Era completamente vestito di nero:  pantaloni, scarpe in cuoio lucido, giacca e dolcevita.
Lo osservai incantata come una bambina che fa una nuova scoperta.
- Voi siete... -
Andò a controllare la mappa dei banchi e quando lesse i nostri cognomi sgranò lievemente in una frazione  impercettibile di millisecondi i suoi occhi e sulle sue labbra si formò un ghigno schifato.
- Miss Lunastorta...Miss Codaliscia e Miss...Ramoso... -
Mi fissò negli occhi impercettibile odio. Abbassai il capo non sapendo nemmeno il perchè. Andrea intervenì.
_ Si siamo  noi. E lei chi è? -
Chiese ridacchiando dirigendosi al posto.
- Quello che vi ha messo una nota di demerito a 3 gallinelle che son andate a far la pausa caffè-
Affermò sedendosi alla cattedra e facendo cenno a me ed alla Vane di andare a sederci con la nostra compagna. Mi sentìi morire.
- COME UNA NOTA PROF ?!? MA ABBIAM CHIESTO ALLA PROF. DI PRIMA DI... -
- Che infatti ora non è di ruolo  in questa lezione, indi ragion per cui il suo "lascia passare" scade non appena il sottoscritto entra in quest'aula per sostituirla -
- MA CHE RAGIONAMENTO E' MI SCUSI ?!? -
- Andre non mi sembra il caso di contraddirlo... -
sussurrò Vanessa.
- MA STE' PALLE C'è ?!? CON QUALE DIRITTO...? -
- ... Ti metto la nota e convoco i tuoi genitori ?-
Affermò, mettend davanti alla cattedra e tagliando corto con Andry, raggelando con il suo tono di voce l'intera classe.
- Con il diritto che possiede il vostro professore di Italiano. -
Osservò ad una ad una le ragazze della classe. Quando giunse a me io non riuscìi a sostenere il suo sguardo. Lo abbassai. Lui ghignò soddisfatto.
- Io sono il Professor Saverio McRaven e fino alla fine dell'anno sarò il vostro professore di Lettere e Storia. -
Elisa, una delle nostre due rappresentanti di classe , sollevò la mano. Con un cenno del capo l'uomo gli concesse la parola.
- Mi scusi prof. ma che è successo alla professoressa Pulcini ed alla professoressa Spranga? -
- Non Sono affari vostri conoscere la situazione privata dei vostri docenti e non sarò io, di certo, a dirvelo -
Tornò a sedersi passandosi una mano fra i capelli.
- A che punto siete con il programma? -
Giuseppina alzò la mano
- Dica Miss...Benedettibue. -
- Si, ecco prof. siam arrivate ad Ugo Foscolo-
- Foscolo? tsk! Allora il professor Zuffa aveva ragione quando mi ha riferito che siete un branco di "bertucce in calore"... -
Affermò fra sé e sé con gli occhi al cielo fregandosene altamente che lo sentissimo o meno. Tornò ad osservarci.
- Bene, Iniziamo quindo col Leopardi... qualcuno sa dirmi qualcosa o Leopardi, "questo sconosciuto" , è per voi un mistero  inrisolvibile" -
Rimanemmo tutte in silenzio.
- Nessuna? nemmeno una? -
Il suo sguardo si fermò su di me come se mi stesse leggendo dentro. Non sò perchè ne quale forza mi indusse a compiere quel gesto ma la mia mano sinistra si alzò tremante, come se posseduta di vita propria.
Sollevò teatralmente un sopracciglio.
- Si Missi? Mi dica, lei sa qualcosa o ha semplicemente sollevato la mano per asciugare lo smalto?-
Arrossìi violentemente
- S si sò qualcosa -
- Bene. Avanti, ci illumini Miss Lunastorta. -
Presi un respirone e, imbarazzatissima, cominciai a parlare.
- Be... ecco... Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati. Viene educato in casa insieme ai suoi fratelli da un precettore eclesiastico il quale, ben presto, non ha più nulla da insegnargli. Allora decide di continuare a studiare da solo utilizzando l'immensa bibblioteca del padre.
Quindi nei seguenti 7 anni li passò in una spece di "sette anni di studio matto e disperatissimo" che gli han causato gravi ripercussioni sulla salute gia flebile... -
Mi ascoltava fissandomi negli occhi. Mi sentivo incredibilmente stanca; come un guscio vuoto  incapace di reagire. Non riuscivo nemmeno più ad abbassare lo sguardo. Le mie parole uscivano senza che io lo volessi.
-... 1819 si aggrava la sua malatia agli occhi e questo lo getta in un ulteriore disperazione non potendo leggere per molti mesi. Ma con ciò non blocca la sua vena artistica, infatti compone gli "Idilli". Nel 1822... -
Fece cenno di fermarmi ed in quel istante preciso la mia bocca si chiuse. Sospirò lievemente per poi guardarmi con un ghigno. Mi si fermò il fiato.
- Ho interrotto questa scadente spiegazione adatta a dei bambini delle elementari... -
Sgranai gli occhi. Ma come si permetteva ?!? Ero l'unica che aveva parlato!
-... ma almeno è "disgraziatamente" stata l'unica che ha "spiccicato parola" -
Iniziò a scrivere sul registro.
- Ad eccezione di Miss Diana riceverete tutti un meno. -
Sentìi il freddo salirmi per la spina dorsale. Sapevo gia che quest'affermazione mi avrebbe  causato un sacco di guai.
Si rialzò per poi scrivere alla lavagna.
- Bene. Vedrò di riempire le vostre teste bacate con qualche "nozione decente"...-

Suonò la campanella.
Nessuna lezione in 4 anni di presenza era mai stata così silenziosa.
- Bene. A Martedì. -
Concluse sistemando le sue cose nella nera 24ore.
Fuori dalla sede scolastica Andrea esplose.
- V********O GIORNATA DI M***A! -
Imprecò lei. Non aveva tutti i torti.
- Minchia come mi sta sul culo quello! -
- Be magari oggi aveva la lunastorta. Aspettiamo a giudicarlo -
- Parla lei che è  stata l'unica a non beccarsi il meno ed una convocazione dai genitori! -
Stetti zitta. Effettivamente aveva ragione. Mi vergognai di mestessa anche se io non avevo fatto nulla. Aveva fatto tutto lui!
- La vedo dura con sto' qui... -
Sussurrai fra me e me.
- C***o, si! -
Disse la mia amica. Ci scambiammo per un attimo uno sguardo serio che si tramutò in un sorriso per poi scoppiare in una risata idiota....





   
 
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