Estate
L’asfalto caldo che aspetta solo di sciogliersi sotto i passi assonnati di qualche assonnato passante di turno, nel turbine estivo
Estate
L’aria tersa e pesante, il caldo che si potrebbe tagliare con il coltello, un atmosfera surreale e inquietante, tutti sono alienati, tutti si guardano intorno in cerca del proprio salvatore, tutti vorrebbero essere salvati, e aspettano.
Estate
tutti si salutano per l’ultima volta, tutti si chiedono cosa succederà ora, cosa sta finendo, cosa incomincerà, e perché, perché…lacrime e fango, siamo tutti bambole di lacrime e fango.
Estate
La sensazione di vuoto, di incompletezza si fa presente, i movimenti impacciati di un troppo atteso addio, gli ultimi saluti che si ripetono, e nessuno vorrebbe tornare a casa, la casa è vuoto, ed il riflesso stanco degli ultimi e dei primi è incessante, ti segue, è sempre con te, parole non dette, sogni spezzati, fanno parte di una fiaba troppe volte raccontata
Estate
E quando non c’è nulla da fare, se non ricordare, ricordare e guardarsi indietro, perché almeno ciò che è finito per sempre possa non scomparire, non sciogliersi sull’asfalto d’estate. Risuonano i versi delle canzoni, risuonano le promesse e le dichiarazioni, tutto fa parte di un imponente sinfonia, diretta da un pubblico di marionette
Estate
Dilaga dalle finestre semichiuse, dai pomeriggi solari, dalle mattine accaldate, dai momenti di solitudine e sconforto, con un cielo azzurro che ti conforta e si fa beffa di te.
Estate
Nei nostri pensieri, istanti inestimabili scorrono senza che si possa far nulla, grandi rivelazioni dell’ultimo minuto, ore passate a contare la noia e quel cielo azzurro, sempre davanti a te
Estate
È qualcosa che non tornerà
Addio, cielo azzurro, addio…