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Autore: Alchimista    09/12/2009    3 recensioni
Un breve pensiero della piccola vampira Jane a contatto per la prima volta con una nuova e diversa natura di vampiro...
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Carlisle Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lacrime… invisibili

 

 

C’è silenzio nei corridoi… un silenzio che adoro in modo particolare. Mi rilassa e in un certo senso mostra tutta la mia forza: nessuno osa contraddirmi tra i Volturi se non vuole incappare in qualcosa di spiacevole ed anche l’ambiente sembra rispettare questa regola.

«Ma forse si potrebbe risolvere in qualche modo…»

Una voce mi blocca e fa comparire una smorfia di disgusto sul mio viso bianco: conosco quella voce… Carlisle!

Mi avvicino alla porta della stanza dalla quale giungono le voci giunto in tempo per sentire un ringhio sommesso di Caius.

«Le regole sono così da secoli, mio caro amico» spiega Aro fulminando con uno sguardo il fratello «Non si possono cambiare»

«Si… questo lo so… ma quel vampiro, in fondo, non l’ha fatto a posta. E poi è stata solo una donna a vederlo e vi ha assicurati che non costituirà un problema» prova ancora il vampiro vegetariano ed una seconda smorfia di disgusto allarga la prima: che diavolo gli passa per la testa? Perché mai tenta di difendere uno che ha disubbidito alla legge?

«E non ti ripugna il fatto che per una sua distrazione ora quella donna debba pagare?» chiede Aro «Perché non so se hai compreso a fondo, amico mio, ma l’unico modo in cui quella donna non potrà essere un pericolo e da morta»

Sul volto di Carlisle compare un’espressione che non so definire: conflitto forse tra la volontà di salvare il vampiro e quella di protegge la donna, ignara di tutto. I tre fratelli comprendono i suoi sentimenti e non dubito del fatto che quelle parole fossero state studiate con accuratezza da Aro per ottenere proprio quell’effetto.

«Che tenero…» commenta annoiato Marcus.

«Mi dispiace, mio caro amico… ma non possiamo esaudire la tua richiesta…» conclude Aro e Carlisle non emette un fiato, sconfitto.

Sorrido: quella “vittoria” in un qualche strano modo mi rende felice. Chi crede di essere quell’eretico per presentarsi qui e dettare legge? Mi chiedo perché Aro provi così tanto interesse per lui… anziché ucciderlo una volta per tutte.

I miei pensieri sono bloccati dallo spalancarsi di una grossa porta e dall’entrare di due vampiri del corpo di guardia e un terzo tenuto saldamente e con qualche sforzo dai primi due: incompetenti.

Aro si volta verso il colpevole e punta i suoi occhi scarlatti in quelli di lui. Dietro vedo Carlisle con uno sguardo preoccupato e sofferente: ancora una volta non lo capisco. Cosa ha da soffrire tanto? È un semplice vampiro… gli facciamo anche un favore, in un certo senso: almeno non intralcerà una sua futura caccia.

Già dimenticavo: lui non caccia.

Aro si avvicina lentamente, quasi con solennità al vampiro che intanto i due del corpo di guardia costringono a mettersi in ginocchio; le sue mani cingono il capo del colpevole prima quasi con grazia, poi con maggiore forza ed in seguito con un netto movimento la staccano mentre coordinati anche gli altri due vampiri tirano le sue braccia fino a staccarle con violenza. In quell’istante Carlisle volta la testa di lato abbassandola drammaticamente e chiudendo gli occhi con dolore.

In pochi istanti di fronte ai tre fratelli brucia un rogo, simbolo dell’espiazione di quella colpa che avrebbe potuto mettere a rischio il nostro segreto.

Riprendo il mio cammino alquanto soddisfatta: forse oggi non torturerò nessuno.

***

La luna piena osserva maestosa e silenziosa Volterra.

Dall’alto campanile della piazza Jane guarda le silenziose e deserte strade beandosi di quella tranquillità.

Oggi, dopo più di un decennio di soggiorno nella cittadina, Carlisle, quello strano vampiro dagli occhi dorati, è partito per cercare la sua strada. A nulla sono valsi i tentativi di Aro di farlo rimanere con loro… lui non vuole uccidere…

Finalmente sottolinea la piccola vampira Ora tutto tornerà come sarebbe sempre dovuto essere… l’eretico non intralcerà più i nostri piani futuri.

E mentre pensa questo le ritorna in mente la scena dell’uccisione del vampiro a cui aveva assistito lo stesso Carlisle. Il suo volto sofferente, dispiaciuto,  di chi quasi si sente in colpa, riaffiora con prepotenza e per un attimo Jane ha l’impressione di scorgere delle lacrime sulle guance bianche del vampiro.

Scuote la testa eliminando quella visione: impossibile, semplicemente impossibile che Carlisle stesse piangendo.

I vampiri non piangono… non possono.

Scende dalla torre con un unico, semplice salto posandosi leggiadra sul terreno e torna veloce nei sotterranei di Volterra, ormai la sua casa, ignara di quanto sia vero ciò che in un ricordo ha colto il suo cuore freddo ed immobile: erano lacrime quelle sul volto di Carlisle e forse una parte di lei ne ha anche consapevolezza… lacrime di dolore… lacrime invisibili…

 

 

 

 

Lo spazio dell’autrice

 

Salve!! Eccomi di nuovo a voi… Ogni tanto torno a rompervi le scatole con le mie orribili Shot… Ma che volete farci: quando arriva l’idea non la si può fermare (o almeno io non sono capace di farlo XD)

Che ve ne pare di questa mia prima storiella sulla cara Jane?? Beh… non è un granché me ne rendo conto… ma era giusto per dire la mia su una vampira che sto seriamente rivalutando in positivo!

Beh ringrazio tutti i lettori e gli eventuali recensori… mi farebbe piacere conoscere il vostro commento, bello o brutto che sia! Un bacio e alla prossima.

 

La vostra Alchimista!

 

   
 
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