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Autore: Manu_Hikari    22/06/2005    4 recensioni
Un grande amore al quale qualcuno ha messo la parole fine senza un valido motivo. Eppure lui non avrebbe saputo immaginare la sua vita senza di lei...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I wouldn’t have imagined my life without you…

 

 

 

Ciao raga eccomi qui con una nuova fic! Questa volta è ispirata a Holly e Benji e vorrei precisare che è la prima che scrivo su questo anime quindi non so come sarà e il titolo non so precisamente cosa c’entri con tutto il resto ma a me sembrava così carino…

Cmq protagonista è Benji  e la storia è ambientata durante il primo campionato mondiale, quello in Francia. Volevo anche dirvi che, per motivi di copione, le età dei nostri beniamini varieranno lievemente da quelli nell’anime (Anche perché io non ho mai capito molto bene quanti anni hanno…) e che gli spoiler saranno veramente pochini perché io non ci so fare molto…^__^’’

Poi…ah, si. I personaggi di questa storia sono tutti del loro papi Yoichi Takahashi e solo Mie è inventata da me.

Penso che sia tutto, un bacione e buona lettura!

 

 

 

CHAPTER TWELVE

 

 

 

 

 

VENERDì POMERIGGIO

 

 

 

 

 

Non si era mai visto tanto chiasso nei corridoi di quel’hotel, calciatori della Grunvald e della nazionale giapponese che andavano su e giù per le scale, gli allenatori che, gridando, cercavano di ristabilire l’ordine e gli altri ospiti che si lamentavano per tutta quella disorganizzazione. Tutto derivava dalla crescente agitazione per la nomina dei giocatori nipponici che avrebbero posato al fianco di Mie per le foto pubblicitarie.

«A che ora arriva il pullman? » Chiese Patty osservando, sulla porta della stanza, con aria di superiorità tutto quel trambusto mentre la sua amica preparava il suo borsone.

«A me hanno detto alle 5. ma si sa che in queste cose c’è sempre un bel ritardo… » rispose Mie guardando l’orologio un po’ abbattuta.

«Bene, fra mezz’ora quelli sono qui e non si è ancora saputo niente circa i giocatori che devono posare…» Disse Patty agitata.

«Patty, se non ti calmi rischi di farti venire una crisi di nervi!  »Esclamò Mie caricandosi il borsone, ormai pronto, sulle spalle. «A parte il fatto che questi tempi sono normalissimi, non sarà che ti stai agitando perché vuoi sapere, in realtà, se mio fratello sarà nella rosa? »

La sua migliore amica arrossì, allora Mie seppe di avere ragione. «Sei impossibile. »Le disse ridendo.

 Pochi minuti dopo, il manager della società pubblicitaria fece il suo ingresso in hotel tutto trafelato, annunciando che non c’era tempo da perdere e chiese che tutti giocatori giapponesi fossero riuniti in sala conferenza.

«Bene, ragazzi;» Cominciò l’uomo «Come sapete l’adidas vuole una cosa che faccia colpo, che attragga l’attenzione degli acquirenti e noi della società Aganima gliela daremo, per cui non ci sarà da prendersela da parte di coloro che non saranno scelti per posare al fianco di Mie Atton, per il catalogo,  intesi? » Premise. «E comunque non dimenticate la sessione fotografica di domani con tutta la squadra che serviranno per le riviste sportive! »

Nella sala si levò un mormorio d’assenso.

«Dunque, » Riprese l’agente pubblicitario «i ragazzi che ora elencherò si tengano pronti, non ci sarà bisogno di alcun effetto personale, ogni cosa utile sarà fornita dall’ agenzia; poserete indossando, ovviamente, capi originali adidas. Dunque, ovviamente ci sarà Mie Atton, ragazza immagine per l’Adidas, e poi, in seguito ad attente selezioni, i seguenti atleti; » L’attenzione dei ragazzi si moltiplicò improvvisamente. « Oliver Atton, » Mie sentì Patty al suo fianco saltellare di gioia « Mark Lenders, Ed Warner, Philip Callagan, Julian Ross e Benjamin Price. »

Mie sentì il terreno mancarle sotto i piedi, non ascoltò una sola altra parola dell’uomo; detestava ammetterlo, ma dubitava che la sua solarità trasparisse dalle foto se Benji era nei paragi.

 

Il pullman che i ragazzi avevano utilizzato per spostarsi, si fermò nei pressi di una imponente struttura sulla cui facciata era scritto “Studi fotografici Graendelrg” . Mie sobbalzò sul sedile alla vista di quella scritta.

«Cosa c’è signorina Atton…le viene per caso in mente qualcosa? » Chiese sarcastico l’agente pubblicitario dell’Anagima.

«Lei mi chie…è lui, Albert Graendelrg?  » Disse eccitata. « Uno dei più grandi fotografi del mondo! Fotograferà me?! Oh, mio dio, non ci credo! »

«Ci creda, ci creda…» Affermò l’uomo ridendo di gusto. «Forza ragazzi, in ordine e soprattutto, professionalità! » Disse poi rivolto ai sei giapponesi.

Entrati negli imponenti studi fotografici, Mie fu accompagnata da una deliziosa ragazza nel suo camerino, i sei giocatori in quelli riservati a loro.

Benji si sentiva lievemente a disagio, era la prima volta che doveva posare davanti ad una macchina fotografica, il solo pensiero che la sua immagine avrebbe fatto il giro del mondo, gli faceva venire i brividi; certo, era già successo, ma era apparso sul giornale, fotografato mentre giocava a calcio, non in foto pubblicitarie! In fondo questi erano un po’ i sentimenti di tutti e sei i ragazzi; ma lui aveva una ragione in più per essere agitato, sarebbe stata la prima volta in cui avrebbe visto Mie al lavoro.

 In breve tempo i ragazzi indossarono il primo capo e uscirono dai camerini, inconsapevolmente diretti in sala trucco, dove li aspettava Mie, già nelle sapienti mani del suo make up artist. Benji la osservò, incantato dalla sua professionalità, il modo in cui chiudeva gli occhi o voltava il capo rispondevano esattamente al tocco delicato delle abili mani truccatrici; stava diventando sempre più brava.

«No, scusate, noi dovremmo lasciarci mettere quella robaccia sul viso? » Fu l’obiezione shockata di Mark quando un ragazzo lo fece accomodare e preparò una base di fondotinta coprente. Ci volle non poco per convincere lui e gli altri a farsi “ritoccare” e correggere il colorito del viso, ma la pazienza e la virtù degli audaci e in un paio d’ore la questione giunse al termine.

Gli occhi di Benji corsero a scrutare Mie; era davvero bellissima. la truccatrice aveva fatto in modo che il risultato fosse naturale, ma che i suoi bellissimi occhi risaltassero, così la sue morbidissime labbra, i capelli erano lievemente mossi, raccolti su un lato del capo,e la linea femminile della nuova collezione primaverile dell’adidas, sembrava disegnata appositamente per lei, sul suo corpo.

«Oh…tu devi essere Mie Atton, vero? » Un uomo sulla trentina, con un simpatico pizzetto, si avvicinò a Mie stringendole la mano. «Io sono Albert Graendelrg, è un vero piacere fare la tua conoscenza: »

«Il piacere è tutto mio signor Graendelrg… » Rispose Mie agitata e rossa in viso.

«Andiamo! » Fece quello. «Così mi fai sentire vecchio, chiamami Albert! »

Il fotografo e i ragazzi si spostarono nella stanza adibita a studio fotografico, già attrezzata con luci, teli, scenografie varie e quant’altro poteva servire.

I sei ragazzi sembravano un po’ impacciati, mentre Graendelrg li disponeva a suo piacimento sulla scena, in modo diverso di volta in volta. Mie invece sembrava fosse a casa sua, talmente a suo agio che sembrava non recitare affatto, nei panni del maschiaccio, come Albert le aveva chiesto, e come richiedeva la piccola recita che si stava tenendo sul set.

Mie aveva abbandonato ogni paura, la presenza di Benji non le dava alcun fastidio, anzi, la spronava a dare il meglio di se; per quanto riguardava Ed, sembrava che fra loro non fosse successo assolutamente niente, regnava una complicità assolutamente unica. Anche il fotografo, già di suo abituato a fotografare l’anima delle persone, se ne era accorto. Ma aveva notato qualcos’altro, molto, molto più profondo.

«Bene, ragazzi! » Disse dopo circa tre ore. I ragazzi erano un po’ stanchi, ma si erano divertiti un mondo a interpretare i vari ruoli «Abbiamo finito, complimenti! » Aggiunse battendo le mani ai suoi modelli. «Ah, Mie, Price, voi due no, ho ancora un paio di foto per voi. » Fermò i due ragazzi mentre si stavano dirigendo verso la porta.

«Che cosa vuole fare? » Chiese il giovane assistente fotografo in un sussurro, leggermente divertito; sapeva che il suo datore di lavoro amava cambiare tutte le regole.

«Lo vedrai stasera…» Rispose l’altro misterioso. «Useremo il cambio facoltativo fornito dall’agenzia. »

         «Bene  » Sospirò Graendelrg quando Mie e Benji si furono cambiati. Lei indossava dei pantaloncini corti di jeans, con una maglietta azzurra che le lasciava scoperto l’ombelico, ai piedi delle bellissime scarpe bianche. Lui aveva una tuta sportiva piuttosto bella, senza maniche, metteva in mostra le belle spalle muscolose. «Mie, tu mettiti qui, » Disse Albert mostrandole il centro della scena. «Benji, tu abbracciala da dietro, » Il ragazzo obbedì imbarazzato «Forse è meglio se incrociate le dita…bravi così.  » Fece qualche passo indietro per osservare il complesso. «Perfetto! E ora, sorridete! »

 

Ancora tremante, Mie si sedette sul letto della stanza N° 62, quella di Patty; erano circa le dieci, la giovane modella era tornata da pochissimo dallo studio fotografico, il tempo di una rapidissima doccia ed era corsa dalla sua migliore amica.

«Che hai? » Le Chiese questa, impegnata con un’altissima montagna di vestiti gettati a casaccio sul letto «Questo ti piace? » Le mostrò un abitino color glicine che,probabilmente, aveva intenzione di indossare domenica, alla festa .

«In che senso…che ho? » Ripeté lei annuendo.

«Sei corsa qui come un lampo, tutta trafelata, sospiri da quando hai varcato quella soglia e mi chiedi in che senso?  »

In effetti Patty aveva ragione, aveva qualcosa. Le raccontò con minuzia di particolari  la lunga sessione fotografica, della sua eccitazione alla sola vista dell’insegna degli studi fotografici, la quale recava la scritta “Albert Graendelrg”; di come la sua amicizia con Ed sembrava non aver subito alcun danno, di come la loro complicità si era mostrata durante tutto il pomeriggio, mentre dominavano la scena e, soprattutto del megagalattico divertimento.

«Avrei tanto voluto essere con voi! » Aveva commentato sospirando Patty.

Poi era  giunto il momento di spiegare ciò che Mie “aveva”; le parlò dell’idea di Albert, delle foto supplementari.

«Hai posato da sola, con Benji!? » Esclamò Patty eccitata. «E allora? »

«Non c’è niente da essere allegri, Patty… » Ribatté Mie con occhi languidi, che esprimevano un profondo tormento interiore. «È stato così bello tornare fra le sue braccia…ho sentito di nuovo il suo profumo e mi stringeva così forte…mi è mancato il fiato, Patty…ma ero costretta a sorridere…» Aggiunse mentre delle lacrime birichine correvano sul suo viso. Patty corse ad abbracciare la sua migliore amica, la vedeva soffrire così da tre lunghi anni, ormai, dibattuta tra quella che era la sua volontà, ovvero quella del signor Marshall, e il suo struggente desiderio di stare con Benji, ma tutto questo doveva finire. Assolutamente! Non le importava più di quello che pensava Olly, a costo di sbagliare, a costo di perdere la sua migliore amica, lei avrebbe aiutato Mie.

 

«Allora, che te ne pare Rob?  »Chiese Graedelrg al suo giovane assistente mentre, con delle sottili pinze tirava fuori dall’acido e fissando con una mollettina le ultime foto che aveva scattato quel giorno che, alla debole luce della camera oscura si intravedevano appena.

Lui, un ragazzo sui vent’anni, dai capelli biondi e grandissimi occhi castani, si chinò, guardando molto da vicino la foto che gli veniva mostrata.

«Sono bellissime, Albert, ma…perché? » Chiese semplicemente il ragazzo fissando una foto che ritraeva la signorina Atton con Benjamin Price.

«Non noti nulla di particolare in quei due? » Odiava rispondere ad una domanda con una domanda, ma quella sorta di indovinello lo divertiva.

«Non saprei…si tengono per mano e si guardano… si guardano negli occhi…probabilmente perché lei oggi ha chiesto loro di fingersi innamorati… » Disse Rob.

«Ottima deduzione ragazzo…solo che, vedi, se li guardi più attentamente, » ed indicò una foto in cui, invece, i due erano abbracciati. «vedrai che non fingono affatto… »

 

 

…To be continued

 

 

 

 

Allora? lo so che qualcuno si aspettava la festa, ma quella ci sarà nel prossimo chap, e forse sveleremo anche questo segreto di Mie! Vi aspetto!

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