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Autore: Lorien    04/10/2003    3 recensioni
Il titolo dice tutto! Cosa fareste se vi ritrovaste improvvisamente fra i più temuti pirati del XVIII secolo?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO X

CAPITOLO X

Tornata dalle altre, nel posto dove dormivamo, trovai un’agguerrita Mary che sembrava aspettarmi.

  • Vi pentirete di quello che avete detto! Qui non c’è Sparrow a difendervi!
  • Non ho bisogno di essere difesa – dissi con calma, fissandola.

Mi saltò addosso gettandomi a terra, poi stando sopra di me, estrasse di nuovo il pugnale.

  • Chissà se a Sparrow piacerà ancora la vostra faccia quando avrò finito! -

Abbassò il pugnale verso il mio viso, ma non ebbe modo di portare a termine il suo proposito. Vidi due braccia afferrarla per le spalle e scaraventarla all’indietro. Il pugnale scivolò lontano.

Mentre Bonny la aiutava ad alzarsi facendosi una mezza risata, Rowena era lì davanti a lei e la stava guardando come se volesse ucciderla.

- Non osate mai più toccarla – le disse.

Era stata lei ad afferrarla e ad allontanarla da me. Per quanto fosse la più gracile di noi quattro, aveva una forza incredibile.

Mi aiutò a rialzarmi, mentre osservava la mia mano fasciata. Le misi una mano sulla spalla:

  • Grazie, amica mia.

Quella notte decidemmo di dormire a turno, bisbigliando per metterci d’accordo.

Volevamo essere sicure di arrivare vive alla mattina successiva e con tutti gli arti al loro posto.

Io avevo chiesto di fare il primo turno perché sapevo che non sarei riuscita a dormire senza rimettere un po’ a posto le idee. Continuavo a chiedermi cosa l’avesse trattenuto dallo spingere un po’ più avanti quel pugnale. Non riuscivo ad immaginare cosa avesse in serbo per noi, ma era chiaro che non ci avrebbe rilasciato tanto facilmente. Per quale motivo, era un’altra domanda cui non riuscii a rispondere. Non con assoluta certezza, almeno. Stranamente quella fu la prima occasione in cui pensai con preoccupazione a come avremmo fatto a tornare a casa.

Dopo un paio di ore svegliai Rowena, che prese il mio posto. Nonostante non fossi ancora riuscita a rispondere a tutte le domande, mi addormentai sfinita. Dopo quelli che mi sembrarono pochi minuti, sentii qualcuno scuotermi. Quando aprii gli occhi, scoprì che non era una persona a scuotermi ma era la nave che si muoveva.

Mi sollevai e vidi Virginia, seduta con le spalle contro il legno. La luna illuminava i suoi occhi aperti. Notò che era sveglia e disse:

  • Credo che ci stiamo muovendo.

Evidentemente Sparrow aveva pensato bene di non aspettare la luce del giorno.

  • Chissà che cosa ha in mente.. – dissi io ad alta voce, poi mi girai intorno, per timore che Mary e Bonny avessero sentito. Ma le loro amache erano vuote.
  • Sono salite prima quando la nave è partita – disse Virginia, vedendo la mia espressione.

Dopo aver riflettuto un attimo, dissi all’improvviso:

  • Virginia, svegliamo le altre! Presto!

Approfittando dell’assenza delle nostre "compagne di stanza" cercammo di formulare un mezzo piano di fuga.

  • La cosa migliore sarebbe provarci non appena attracchiamo. Senza farci notare, cerchiamo di scendere dalla nave, mentre loro fissano le cime e tutto il resto! – disse Rowena con concitazione.
  • E se ci scoprono? – chiese Virginia. Sembrava pallida, forse per il riflesso della luna. Oppure era preoccupata per il nostro azzardato piano di fuga.
  • Dovremmo stare attente e agire in fretta! – incalzò Rowena.
  • Si, approfittiamo di questa occasione. Non sappiano quali possano essere le loro intenzioni – terminò Miranda.

Già, pensai io, non conosciamo le loro intenzioni. Le sue intenzioni.

Dopo esserci messe d’accordo, Miranda restò sveglia , con le orecchie tese verso qualsiasi rumore indicasse che stavamo approdando.

CAPITOLO XI

Un grido di Miranda ci svegliò di soprassalto. Il sole non era ancora spuntato.

  • Siamo arrivati! Svegliatevi! – stava gridando.

Io e Rowena saltammo subito in piedi, raccogliendo i nostri zaini, lì accanto.

  • Virginia, alzati! Sbrigati o non faremo in tempo! – disse Miranda scuotendola.

Virginia raggomitolata nella coperta emise un flebile lamento, senza muoversi.

Miranda la voltò e vedemmo che era d’un pallore incredibile.

  • Virginia, che hai?? – chiese Rowena

Ci inginocchiammo accanto a lei. Sembrava non riuscisse a parlare. Infatti come fece per aprir bocca, ebbe un conato di vomito.

Mentre Rowena la manteneva per le spalle, Miranda mi chiese preoccupata:

  • Ma che ha?
  • Credo che sia un attacco di mal di mare – dissi io.

In effetti i movimenti della nave dovevano averci sballottollato bene bene. Quando riuscì a sollevare il viso, Virginia disse:

  • Si...credo sia così...è cominciato subito dopo che siamo partiti..
  • Riesci ad alzarti? – chiese Miranda
  • N..no..mi dispiace – rispose, guardando alternativamente noi tre.
  • Non importa, non ti preoccupare.. – dissi io, dicendo mentalmente addio alla nostra fuga.

Qualche minuto dopo Bonny scese e vedendo Virginia in quello stato capì al volo la situazione.

  • Ci penso io.

Rowena rimase con loro, mentre io e Miranda decidemmo di salire per vedere dove di

preciso fossimo arrivati. La nostra amica ora era troppo debole e non ce l’avrebbe mai fatta a riprendersi prima che i pirati avessero ultimato le operazioni di attracco.

Dopodiché con tanti occhi oziosi puntati su di noi, sarebbe stato impossibile scappare. Sospirai, sperando che Virginia si riprendesse al più presto, così da poter ideare un altro piano.

Sparrow era in piedi sul ponte, con la lunga giacca da capitano e il cappello in testa.

Sembrava stesse osservando l’insenatura ma il suo sguardo era fisso su una direzione, dove noi riuscivamo a scorgere solo un’intricata vegetazione.

Improvvisamente un agitatissimo Hooker ci passò accanto come una saetta, andando verso Sparrow:

  • Per dinci, Sparrow, che ci facciamo qui? – abbaiò, arrabbiato. Ma la sua rabbia non era niente in confronto al terrore con cui pronunciò quella frase.
  • Non possiamo spingerci oltre per il momento… - gli stava rispondendo Sparrow con un leggero tentennamento nel suo solito tono pacato.

Ci avvicinammo quando vedemmo che la discussione si faceva più accesa.

  • Maledizione, Sparrow! Questo è l’ultimo posto in cui dovevamo venire! Ci lasceremo la pelle qui! – disse Occleve.
  • Però non c’è nessun centro abitato nelle vicinanze. E’ il posto più sicuro – intervenne Rackham.
  • Sicuro?– gracchiò la voce di Lang – Vorrai scherzare! Tu lo sai cosa c’è lì dentro! – Indicava il punto che prima Sparrow stava osservando.

A questo punto la curiosità di Miranda ebbe la meglio:

  • Che cosa c’è lì?

I pirati ci scrutarono per qualche attimo, poi cominciarono a guardarsi tra di loro con un certo nervosismo.

  • Allora? – incalzai io.
  • Spettri – rispose Duncan, parlando per la prima volta.
  • Prego? – disse Miranda, sollevando un sopracciglio.
  • Avete capito bene! Ci sono i fantasmi là! – sbottò Blackmore, agitando la mano nella stessa direzione.

Io e Miranda guardammo verso il punto indicato, poi ci guardammo negli occhi. Lei tossicchiò, scettica.

  • Ehm…lì dove, scusate?
  • C’è una caverna nascosta dalla vegetazione – disse Wolfe
  • E’ lì che abbiamo risvegliato gli spiriti – continuò uno sdentato e tremante Rayleigh.
  • Si...? – dissi io facendo un sorrisetto, mentre Miranda alzava gli occhi al cielo e i pirati ci guardavano con tanto d’occhi.
  • Voi non ci credete, vero? – chiese Sparrow, osservandomi da sotto il cappello.

Miranda lo guardò con un espressione del tipo : "E ce lo chiede pure?? ".

  • In effetti… - cominciai io.
  • E invece è tutto vero! – tuonò di nuovo Blackmore – Li abbiamo sentiti!

Io guardai Sparrow. Sembrava pensieroso. Che ci credesse anche lui?

  • Di notte si sentono strani rumori – si limitò a dire – provenienti da quelle grotte.
  • Rumori nelle grotte?
  • Potrebbe essere il vento? – propose candidamente Miranda.
  • Non è il vento, dannazione – gridò Roberts, facendola sobbalzare.
  • Non c’è bisogno di gridare – dissi all’indirizzo di Roberts.
  • Voi non capite.. – disse Hooker con voce rotta
  • Allora, spiegateci – insistetti io.
  • Ora non è il momento – disse Sparrow in tono perentorio, senza guardarmi.- Stasera.

Così mentre i pirati tornarono al lavoro, scendemmo dalle altre per raccontargli quel poco che sapevamo di quella ridicola storia.

Dopo poche ore dall’attracco Virginia cominciò a sentirsi decisamente meglio.

Fu allora che mi chiese come mai Mary mi fosse saltata addosso la sera prima. Così gli raccontai ciò che era successo nella cabina di Sparrow.

  • Eh ?? Ti ha puntato un pugnale alla gola? – chiese incredula Miranda, mentre Rowena lo apostrofava con numerosi epiteti, poco gentili.

Io annuii e cadde il silenzio.

  • Non andare più da sola nella sua cabina – disse Virginia, dopo un po’. Lì per lì, non le risposi, poi dissi a bassa voce, come se parlassi tra me e me:
  • Eppure c’è qualcosa…Io non immaginavo…
  • Cosa? Che potesse minacciare di ucciderti? Serena, Virginia ha ragione, non ti azzardare più a stare da sola con lui! – sbottò Rowena mentre Miranda annuiva con decisione.
  
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