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Autore: Glance    11/12/2009    4 recensioni
Eppure i ricordi di quello che sono stato ancora mi accarezzano...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Ci sono momenti in cui rido, ma non lo faccio veramente.
Certezze che non posso mettere in discussione, che non vacilleranno mai.
La mia inquietudine è sempre in agguato dietro una tranquillità apparente. La ricerca continua che si agita come un moto perpetuo.
Senza origine, senza fine, senza rassegnazione.
Eppure i ricordi di quello che sono stato ancora mi accarezzano, tornano con il loro dolore antico.
Momenti che sanno raggiungermi carichi della loro malinconia.
Ho riconosciuto in uno sguardo che mi è passato accanto inaspettato e ignoto, una promessa che non credevo di custodire.
Ci sono sorti in cui non si annullano ricerche estenuanti, non si placano i morsi di quell’ansia che scandisce ogni passo,ogni gesto, ogni respiro.
E’ il destino di chi rimane impigliato tra le pieghe del tempo.
Una volta avevo un cuore che batteva che si è spento, divorato dal fuoco del cambiamento che nessuna mente sarebbe in grado di concepire.
La mia ricerca di ciò che ho conosciuto e perso, assaporato per il breve momento di un attimo è un pensiero che si dilata all’infinito per tornare ad essere nuovamente mio in questa nuova realtà.
La mia anima probabilmente l’ho perduta, ma io continuo a volerla sentire.
In ogni nota che riesco a comporre, in ogni tramonto, in ogni alba e anche nell’oscurità di questa notte infinita che mi si apre davanti.
Chissà se mi riconoscerebbe in ciò che sono diventato.
Chissà se anche lei vaga come me nella speranza vana di ritrovarmi.
Dove sarà adesso. Congelata insieme a me? O semplicemente svanita, annullata da quello che sono diventato? Se solo la morte può riconsegnarla, in questa semi vita dove mi sono perso anche lei si è smarrita?
Muta come il mio cuore o ancora riesce a mandarmi il suo debole pulsare?
Sento ad ondate farsi strada nel mio petto un sentimento che non credevo di potere mai provare.
Può l’amore albergare nel niente di un buco nero?
Poteva qualcosa che aveva avuto la forza di squarciare la mia tenebra essere scambiato per ossessione?
Io potevo ancora essere in grado d’amare come amavo lei? Tutto quello a cui non potevo aspirare, non potevo avere. Tutto quello che era l'esatto opposto di me.
Eppure era così, io mi ero innamorato e amavo proprio lei, una tranquilla, indifesa , timidissima vita. Con gli occhi più profondi in cui non avrei mai pensato di guardare e perdermi.
Poteva la mia unica ragione di esistere, la mia sola speranza di potermi ancora sentire, ritrovare, essere dettato solo dal semplice e puro istinto o dal solo ricordo di quello che ero stato?
Ciò che sento, so che viene da una parte di me profonda e remota che il più delle volte faccio fatica a vedere e che trattengo a stento, ma lotterò sempre e comunque perché è qualcosa che ancora di me, forse, riesce a vivere.








Edward è un personalità inquieta. Si fa mille domande, ha mille dubbi. Non accetta quello che è , non riesce a rinunciare a ciò che è stato. Cerca uno scopo, un significato. Qualcosa che lo riscatti da quella condizione che non riesce a comprendere.
Lo so è l’ennesima che scrivo e forse sono davvero troppe, ma del resto questo personaggio puoi guardarlo da varie angolazioni e dargli voce in vario modo potendolo comunque in qualche modo riconoscere. Un saluto e un grazie a tutti. Glance.
  
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